Avere fiducia in Dio che sistemerà tutte le cose
Introduzione
Io e Pippa amiamo i cruciverba e ci piace risolverli insieme. Quando ci blocchiamo su una parola, passiamo a quella successiva e ogni volta che ne indoviniamo una tutto diventa più semplice e possiamo procedere più velocemente. Parola dopo parola, spesso riusciamo ad arrivare fino in fondo, o quasi.
Comprendere la Bibbia non è semplice, è un po’ come risolvere un cruciverba. Si inizia con un indizio, poi si comprende un passaggio, si procede con un altro e a volte ci si blocca. In questi casi, può essere utile non fermarsi e passare al passaggio successivo o ad uno più semplice.
Una cosa simile si ha quando cerchiamo di leggere il mondo dando una spiegazione alle cose che succedono. Non è facile comprendere tutto, specialmente il perché di tante ingiustizie. Non sempre abbiamo una risposta chiara in grado di spiegare le cose e di rassicurare il nostro cuore.
Ed è qui che la Bibbia ci viene incontro e ci aiuta. In Genesi è scritto: "Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?" (Genesi 18,25). Nell'ultimo giorno, quando tutto sarà rivelato, avremo la possibilità di vedere il giudizio perfetto di Dio e di affermare: "Questa è la giustizia". Ogni passo della Bibbia che leggiamo dice proprio questo: alla fine sarà Dio a sistemare tutte le cose.
Salmi 7,1-10
Salmo 7
1 Lamento che Davide cantò al Signore a causa delle parole di Cus, il Beniaminita.
2 Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:
salvami da chi mi perseguita e liberami,
3 perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi.
4 Signore, mio Dio, se così ho agito,
se c'è ingiustizia nelle mie mani,
5 se ho ripagato il mio amico con il male,
se ho spogliato i miei avversari senza motivo,
6 il nemico mi insegua e mi raggiunga,
calpesti a terra la mia vita
e getti nella polvere il mio onore.
7 Sorgi, Signore, nella tua ira,
àlzati contro la furia dei miei avversari,
svégliati, mio Dio, emetti un giudizio!
8 L'assemblea dei popoli ti circonda:
ritorna dall'alto a dominarla!
9 Il Signore giudica i popoli.
Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l'innocenza che è in me.
10 Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore,
o Dio giusto.
Commento
Fidati di Dio che sistemerà ogni cosa e confida nel suo giusto giudizio
Molte persone oggi pensano che credere in un Dio che giudica con giustizia è qualcosa di difficile da accettare, di negativo e che può portare ad atteggiamenti di violenza. Ma la realtà è che quando le persone smettono di credere a Dio e che un giorno egli giudicherà con giustizia, sono tentate loro stesse a giudicare e a cercare vendetta da sé.
Davide si fida di Dio e crede che Dio giudicherà con giustizia: "Sorgi, Signore, nella tua ira, àlzati contro la furia dei miei avversari, svégliati, mio Dio, emetti un giudizio! L'assemblea dei popoli ti circonda: ritorna dall'alto a dominarla!" (vv.7-8, MSG). In altre parole, Davide ha fiducia che Dio interverrà, giudicherà e affronterà i suoi nemici.
Credere ad un Dio che un giorno giudicherà con perfetta giustizia significa lasciare a lui il compito di giudicare e a noi il compito che Gesù ci ha assegnato: “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano" (Matteo 5,43-48; Luca 6,27-36).
Il teologo protestante Miroslav Volf ha detto: "La pratica della non violenza richiede fede nel giudizio divino". Se credessimo in Dio e che un giorno sarà lui a giudicare con giustizia, tanti problemi del mondo di oggi sparirebbero all’istante. Fidati di Dio e lascia fare a lui. Sarà lui a sistemare tutte le cose.
Preghiera
Matteo 7,24-8,22
La casa sulla roccia
24 Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. 26 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande".
28 Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: 29 egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
Gesù guarisce un lebbroso
8 Scese dal monte e molta folla lo seguì. 2 Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: "Signore, se vuoi, puoi purificarmi".
3 Tese la mano e lo toccò dicendo: "Lo voglio: sii purificato!". E subito la sua lebbra fu guarita. 4 Poi Gesù gli disse: "Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va' invece a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro".
La fede del centurione
5 Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: 6 "Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente".
7 Gli disse: "Verrò e lo guarirò".
8 Ma il centurione rispose: "Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9 Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa".
10 Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: "In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! 11 Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, 12 mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti".
13 E Gesù disse al centurione: "Va', avvenga per te come hai creduto". In quell'istante il suo servo fu guarito.
Gesù guarisce la suocera di Pietro
14 Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. 15 Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
16 Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, 17 perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
"Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie".
Come seguire Gesù
18 Vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all'altra riva. 19 Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: "Maestro, ti seguirò dovunque tu vada".
20 Gli rispose Gesù: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo".
21 E un altro dei suoi discepoli gli disse: "Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre".
22 Ma Gesù gli rispose: "Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti".
Commento
Confida in Gesù al quale Dio ha affidato ogni giudizio
Gesù è un artigiano, un falegname, un esperto in costruzioni. In questa parabola usa un'immagine concreta e pratica, quella di due uomini che decidono di costruire ciascuno la propria casa (Matteo 7,24-26). Senza dubbio i due uomini intendevano vivere e godersi la propria casa, probabilmente con le loro famiglie. Entrambi stavano costruendo qualcosa che doveva durare nel tempo. Le nostre vite sono come queste case, ma a differenza di queste ultime, sono fatte per l'eternità.
La cosa più importante di ogni costruzione sono le fondamenta. Queste due case differivano poco nell'aspetto, ma solo una "era fondata sulla roccia" (v.25). Lo stesso è con la vita. Due vite possono assomigliarsi, ma è nel momento delle tempeste (della vita) che puoi verificare la qualità delle loro fondamenta.
Nella vita affrontiamo sfide che si presentano ogni giorno in modi diversi: incomprensioni, delusioni, desideri insoddisfatti, dubbi, tentazioni, battute d'arresto. Anche l'avere successo a volte è un test. Ci sono poi i periodi di stress, la sofferenza, la malattia, il lutto, il dolore, il trauma, la tragedia, la persecuzione e il fallimento.
E alla fine della vita, troviamo la morte e il giudizio di Dio. Riferendosi al giudizio di Dio, il profeta Ezechiele parla di "pioggia... grandine... uragani" (Ezechiele 13,11). Ma il tema del giudizio non è solo nell'Antico Testamento. Lo troviamo anche nel Nuovo Testamento, quando Gesù ci dice che il giudizio è imminente.
Nel Vangelo di Matteo troviamo un avvertimento: "Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa" (Matteo 7,25-27). La casa fondata sulla roccia "non cadde" (v.25), ma quella costruita sulla sabbia "cadde e la sua rovina fu grande" (v.27). Il giudizio è un evento che avverrà, durante questa vita o nel giorno del giudizio finale. Quel che è certo, secondo le parole di Gesù, è che avverrà.
Tuttavia, non dobbiamo aver paura del giudizio. Non è facile, ma c'è un modo per essere sicuri che le fondamenta della tua casa, nel momento della tempesta, reggeranno e che per te il futuro sarà sicuro.
Gesù ci dice che la chiave è nell'uomo saggio, il quale non solo ascolta le sue parole, ma le "mette in pratica" (v.24). Lo stolto, invece, ascolta le parole di Gesù ma "non le mette in pratica" (v.26).
Per questo la conoscenza di Dio è importante e dovrebbe influenzare le nostre vite, per evitare così di costruire case sulla sabbia.
Le parole di Gesù sono innanzitutto una chiamata a credere in lui (Giovanni 6,28-29). La nostra salvezza si realizza grazie alla fede che abbiamo in Gesù, fede vissuta nell'obbedienza della sua parola.
Gesù ha la stessa autorità di Dio. Per questo puoi avere assoluta fiducia nel suo giudizio. Gesù si stupisce della fede del centurione. Dice: "In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!" (Matteo 8,10).
La fede del centurione è nella sua certezza che una sola parola di Gesù sia sufficiente per guarire il suo servo (v.8). È un credo profondo. Il centurione è convinto che l'autorità di Gesù venga dall'autorità di suo Padre. Per il centurione, quando Gesù parla è Dio stesso che parla.
In questo brano di Matteo vediamo inoltre che anche Gesù ha sperimentato la condizione di essere senza una casa (v.20). Ha portato sulla croce il peso delle nostre infermità e delle nostre malattie (v.17).
Preghiera
Genesi 19,1-20,18
La distruzione di Sodoma e Gomorra
19 I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. 2 E disse: "Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada".
Quelli risposero: "No, passeremo la notte sulla piazza".
3 Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere pani azzimi e così mangiarono. 4 Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. 5 Chiamarono Lot e gli dissero: "Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!".
6 Lot uscì verso di loro sulla soglia e, dopo aver chiuso la porta dietro di sé, 7 disse: "No, fratelli miei, non fate del male! 8 Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto".
9 Ma quelli risposero: "Tìrati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!". E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioè contro Lot, si fecero avanti per sfondare la porta.
10 Allora dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero la porta; 11 colpirono di cecità gli uomini che erano all'ingresso della casa, dal più piccolo al più grande, così che non riuscirono a trovare la porta.
12 Quegli uomini dissero allora a Lot: "Chi hai ancora qui? Il genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in città, falli uscire da questo luogo. 13 Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandato a distruggerli".
14 Lot uscì a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e disse: "Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!". Ai suoi generi sembrò che egli volesse scherzare.
15 Quando apparve l'alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: "Su, prendi tua moglie e le tue due figlie che hai qui, per non essere travolto nel castigo della città".
16 Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città. 17 Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: "Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!".
18 Ma Lot gli disse: "No, mio signore! 19 Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato grande bontà verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. 20 Ecco quella città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà salva".
21 Gli rispose: "Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. 22 Presto, fuggi là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia arrivato". Perciò quella città si chiamò Soar.
23 Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Soar, 24 quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore. 25 Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. 26 Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
27 Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato alla presenza del Signore; 28 contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.
29 Così, quando distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato.
Lot e le sue figlie
30 Poi Lot partì da Soar e andò ad abitare sulla montagna con le sue due figlie, perché temeva di restare a Soar, e si stabilì in una caverna con le sue due figlie. 31 Ora la maggiore disse alla più piccola: "Nostro padre è vecchio e non c'è nessuno in questo territorio per unirsi a noi, come avviene dappertutto. 32 Vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, così daremo vita a una discendenza da nostro padre".
33 Quella notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con il padre; ma egli non se ne accorse, né quando lei si coricò né quando lei si alzò.
34 All'indomani la maggiore disse alla più piccola: "Ecco, ieri io mi sono coricata con nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e va' tu a coricarti con lui; così daremo vita a una discendenza da nostro padre". 35 Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre e la più piccola andò a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, né quando lei si coricò né quando lei si alzò.
36 Così le due figlie di Lot rimasero incinte del loro padre. 37 La maggiore partorì un figlio e lo chiamò Moab. Costui è il padre dei Moabiti, che esistono ancora oggi. 38 Anche la più piccola partorì un figlio e lo chiamò "Figlio del mio popolo". Costui è il padre degli Ammoniti, che esistono ancora oggi.
Abramo ed Abimèlec
20 Abramo levò le tende, dirigendosi nella regione del Negheb, e si stabilì tra Kades e Sur; poi soggiornò come straniero a Gerar. 2 Siccome Abramo aveva detto della moglie Sara: "È mia sorella", Abimèlec, re di Gerar, mandò a prendere Sara.
3 Ma Dio venne da Abimèlec di notte, in sogno, e gli disse: "Ecco, stai per morire a causa della donna che tu hai preso; lei appartiene a suo marito".
4 Abimèlec, che non si era ancora accostato a lei, disse: "Mio Signore, vuoi far morire una nazione, anche se giusta? 5 Non è stato forse lui a dirmi: "È mia sorella"? E anche lei ha detto: "È mio fratello". Con cuore retto e mani innocenti mi sono comportato in questo modo".
6 Gli rispose Dio nel sogno: "So bene che hai agito così con cuore retto e ti ho anche impedito di peccare contro di me: perciò non ho permesso che tu la toccassi. 7 Ora restituisci la donna di quest'uomo, perché è un profeta: pregherà per te e tu vivrai. Ma se tu non la restituisci, sappi che meriterai la morte con tutti i tuoi".
8 Allora Abimèlec si alzò di mattina presto e chiamò tutti i suoi servi, ai quali riferì tutte queste cose, e quegli uomini si impaurirono molto. 9 Poi Abimèlec chiamò Abramo e gli disse: "Che cosa ci hai fatto? E che colpa ho commesso contro di te, perché tu abbia esposto me e il mio regno a un peccato tanto grande? Tu hai fatto a mio riguardo azioni che non si fanno". 10 Poi Abimèlec disse ad Abramo: "A che cosa miravi agendo in tal modo?"
11 Rispose Abramo: "Io mi sono detto: certo non vi sarà timor di Dio in questo luogo e mi uccideranno a causa di mia moglie. 12 Inoltre ella è veramente mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre, ed è divenuta mia moglie. 13 Quando Dio mi ha fatto andare errando lungi dalla casa di mio padre, io le dissi: "Questo è il favore che tu mi farai: in ogni luogo dove noi arriveremo dirai di me: è mio fratello".
14 Allora Abimèlec prese greggi e armenti, schiavi e schiave, li diede ad Abramo e gli restituì la moglie Sara. 15 Inoltre Abimèlec disse: "Ecco davanti a te il mio territorio: va' ad abitare dove ti piace!"
16 A Sara disse: "Ecco, ho dato mille pezzi d'argento a tuo fratello: sarà per te come un risarcimento di fronte a quanti sono con te. Così tu sei in tutto riabilitata".
17 Abramo pregò Dio e Dio guarì Abimèlec, sua moglie e le sue serve, sì che poterono ancora aver figli. 18 Il Signore, infatti, aveva reso sterili tutte le donne della casa di Abimèlec, per il fatto di Sara, moglie di Abramo.
Commento
Confida che alla fine il Giudice di tutta la terra farà bene ogni cosa
Ieri abbiamo visto che Abramo ha implorato salvezza per Sodoma e Gomorra, due città che si erano lasciate andare al peccato: "Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave" (18,20).
Nel brano di oggi, scopriamo che il loro peccato aveva a che fare con abusi e stupri (19,5). Inoltre, in Ezechiele 16, leggiamo: "Erano piene di superbia, ingordigia, ozio indolente. Non stesero però la mano contro il povero e l'indigente" (Ezechiele 16,49). Una descrizione di società terribile, molto simile per certi versi a quella di oggi.
Dio dice che se in Sodoma e Gomorra avesse trovato dieci giusti avrebbe rinunciato al suo piano di distruzione: "Non la distruggerò per riguardo a quei dieci" (Genesi 18,32). A quelle persone "giuste" ha dato poi la possibilità di salvarsi. "Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città" (19,16).
Quanto successo alla moglie di Lot non è facile da capire (v.26). Io stesso trovo difficile capirne il perché. Ma di sicuro è un esempio per tutti noi, per indicarci qualcosa d’importante. In Luca, Gesù dice: "Ricordatevi della moglie di Lot" (Luca 17,32). A volte facciamo fatica a lasciare il peccato. Tendiamo a guardarci indietro e a desiderarlo di nuovo. Ma Gesù ci invita a lasciarlo per sempre, a fuggire via. A Lot viene detto: "Fuggi, per la tua vita" (Genesi 19,17) e in 2 Timoteo troviamo: "Sta' lontano dalle passioni della gioventù" (2 Timoteo 2,22).
Neppure Abramo era immune al peccato tanto che quella volta cercò addirittura di far passare Sara come sua sorella, portandola quasi a commettere adulterio. Ma Dio non rinuncia ad Abramo, lo benedice e risponde alla sua preghiera (Genesi 20,7). Dalla Bibbia scopriamo che Dio non solo salva i peccatori, ma si serve di loro. Dio ci ama, è misericordioso, vuole servirsi di noi e in Gesù ha preso il nostro peccato e il nostro giudizio su di sé.
Preghiera
La moglie di Nicky dice
Matteo 8,6
“Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente".
Il centurione si prendeva cura non solo della sua famiglia e dei suoi amici, ma anche di coloro che lavoravano per lui. Sebbene fosse un estraneo e non facesse parte della “comunità religiosa”, andò alla ricerca di Gesù. La fede può essere trovata in ogni luogo.
Versetto del giorno
Salmi 7,2
"Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio".
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.
Miroslav Volf, Exclusion and Embrace, (Abingdon Press, 1994) pp.303–304
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
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