A Dio tutto è possibile
Introduzione
"Quando la vita ti offre limoni, fai una limonata". Questa frase appartiene a Norman Vincent Peale, autore del best seller Il Potere del pensiero positivo, pubblicato nel 1952. Un libro straordinario con tanti spunti utili e positivi, e che è stato nella classifica dei best seller del New York Times per ben 186 settimane consecutive. Ma le parole di Gesù superano di gran lunga le parole del pensiero positivo.
Norman Vincent Peale dice: "Avere un atteggiamento mentale positivo vuol dire credere che le cose andranno bene e che ogni tipo di problema o difficoltà possa essere superato". Gesù invece: "A Dio tutto è possibile" (Matteo 19,26). È il potere di Dio che rende possibile ciò che sembra impossibile. E questo è molto di più del potere del pensiero positivo: "Nulla è impossibile a Dio" (Luca 1,37).
Proverbi 3,11-20
11 Figlio mio, non disprezzare l'istruzione del Signore
e non aver a noia la sua correzione,
12 perché il Signore corregge chi ama,
come un padre il figlio prediletto.
13 Beato l'uomo che ha trovato la sapienza,
l'uomo che ottiene il discernimento:
14 è una rendita che vale più dell'argento
e un provento superiore a quello dell'oro.
15 La sapienza è più preziosa di ogni perla
e quanto puoi desiderare non l'eguaglia.
16 Lunghi giorni sono nella sua destra
e nella sua sinistra ricchezza e onore;
17 le sue vie sono vie deliziose
e tutti i suoi sentieri conducono al benessere.
18 È un albero di vita per chi l'afferra,
e chi ad essa si stringe è beato.
19 Il Signore ha fondato la terra con sapienza,
ha consolidato i cieli con intelligenza;
20 con la sua scienza si aprirono gli abissi
e le nubi stillano rugiada.
Commento
L’universo è stato creato per mezzo di Gesù.
A Dio tutto è possibile e questo è provato dal fatto che Dio ha creato l'intero universo dal nulla. Nel libro dei Proverbi è scritto: "Il Signore ha fondato la terra con la sapienza, ha consolidato i cieli con intelligenza; con la sua scienza si aprirono gli abissi e le nubi stillano rugiada" (vv.19-20).
Lo scrittore del libro dei Proverbi descrive la sapienza come una persona (vv.13-18). Attraverso la lente del Nuovo Testamento, scopriamo che questa persona è Gesù. Nelle sue lettere, San Paolo dice che "Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio" (1 Corinzi 1,24).
L'intero universo è stato creato per mezzo di Gesù (Giovanni 1,3). Lui ti ama e desidera entrare in relazione con te. Senza questa relazione la mia vita e la tua vita non hanno un gran senso. È nel rapporto con lui che puoi incontrare la sapienza di Dio e la sua potenza.
Nell’incontro con Gesù puoi trovare la fonte di tutta la sapienza. E chi la trova è "beato" (Proverbi 3,13a), "ottiene il discernimento" (v.13b), riesce a comprendere cose altrimenti incomprensibili. La sapienza è di gran lunga preferibile a tutte le benedizioni materiali (vv.14-15a): neppure "quanto puoi desiderare non l'eguaglia" (v.15b).
La sapienza (Gesù) è la via per avere lunghi giorni (v.16), per avere "la vita eterna" (Giovanni 3,16), vera "ricchezza e onore" (Proverbi 3,16). Questo è il sentiero che ci conduce al benessere (v.17), dove possiamo trovare l'"albero di vita" (v.18).
Preghiera
Matteo 19,16-30
Gesù, il giovane ricco e i discepoli
16 Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: "Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?"
17 Gli rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti".
18 Gli chiese: "Quali?"
Gesù rispose: "Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, 19 onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso".
20 Il giovane gli disse: "Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?"
21 Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!"
22 Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.
23 Gesù allora disse ai suoi discepoli: "In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. 24 Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio".
25 A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: "Allora, chi può essere salvato?"
26 Gesù li guardò e disse: "Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile".
27 Allora Pietro gli rispose: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?"
28 E Gesù disse loro: "In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. 29 Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. 30 Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi.
Commento
Ciò che è umanamente impossibile, a Dio è possibile
Ti sei mai trovato, o trovata, ad affrontare problemi così grandi da sembrare umanamente irrisolvibili? Un rapporto difficile, un problema di salute, al lavoro o economico, un cambiamento di vita necessario. In tutte queste situazioni, anche in quelle più difficili da risolvere, non dovremmo mai dimenticare che a Dio nulla è impossibile. Ed è la sua potenza che rende ogni cosa possibile.
Le parole "A Dio tutto è possibile" (v.26) sono state pronunciate da Gesù in occasione del suo incontro con un giovane ricco. Gesù dice al giovane: "Va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri" (v.21a) e "vieni! Seguimi!" (v.21b). Ma il giovane non accetta e se ne va "triste" (v.22). Per lui rinunciare a ciò che possiede è troppo. Ed è qui che Gesù dice: “A Dio tutto è possibile" (v.26).
Gesù vuole dirci che, umanamente parlando, entrare nel regno dei cieli è qualcosa di impossibile sia per il giovane ricco che per tutti noi (v.26). Le ricchezze del mondo non aiutano, anzi possono rappresentare un grande ostacolo. Dice infatti: "È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli" (v.24).
Alcuni studiosi pensano che Gesù stesse parlando di una porta di Gerusalemme chiamata "cruna dell'ago", la quale per essere attraversata richiedeva di liberare i cammelli da ogni loro carico. Altri che Gesù stesse parlando di un tipo di corda il cui nome è simile alla parola cammello, impossibile da far passare attraverso la cruna d'un ago. Altri ancora che stesse parlando proprio di un cammello e della cruna di un ago, ad indicare qualcosa di umanamente impossibile. Ma ciò che è impossibile agli uomini, a Dio è possibile.
Alla domanda dei discepoli: "Allora, chi può essere salvato?", Gesù risponde che per chi vuole fare da sé non c'è nessuna possibilità. Ma per chi confida in Dio, tutto è possibile (vv.25-26, MSG).
Nel mondo di oggi, le persone più ricche, potenti e famose sono ammirate e considerate come i “primi”. I poveri sono invece disprezzati, ignorati e considerati come gli "ultimi". Ma nel regno dei cieli non è così. Gesù dice: "Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi" (v.30).
Questa è la potenza del regno di Dio. Gesù chiede al giovane ricco di dare tutto ai poveri perché vuole che tutta la sua fiducia sia posta in lui. Nella prospettiva del regno di Dio i poveri sono al primo posto, e così dovrebbero esserlo anche per noi. Pensiamo alle migliaia di bambini che muoiono ogni giorno a causa della fame e della povertà, a coloro che sono oppressi in tanti paesi del mondo, ai senzatetto nelle nostre strade, ai vulnerabili e ai senza voce.
Raramente Gesù ha detto a qualcuno di dare via tutto, come ha fatto in questo caso. Seguire Gesù ha un "costo", il costo di “portare la sua bandiera” in un mondo spesso ostile ai cristiani. Il costo di rinunciare a cose a cui teniamo e che sappiamo non essere buone per noi.
Ma qualsiasi sia questo "costo", non è nulla se paragonato al prezzo che Gesù ha pagato per donarci la "vita eterna" (v.29). E non è nulla se paragonato a ciò che Gesù vuole donarci. Il giovane ricco ha rifiutato l’invito è ha perso l’occasione più grande della sua vita.
Non c'è nulla che può essere paragonato alla promessa di Gesù: "Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna" (v.29). Gesù promette che per tutto ciò che rinuncerai per lui, riceverai molto di più in questa vita e ancor di più nella vita eterna.
Preghiera
Giobbe 8,1-10,22
Primo discorso di Bildad
8Bildad di Suach prese a dire:
2 "Fino a quando dirai queste cose
e vento impetuoso saranno le parole della tua bocca?
3 Può forse Dio sovvertire il diritto
o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
4 Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,
li ha abbandonati in balìa delle loro colpe.
5 Se tu cercherai Dio
e implorerai l'Onnipotente,
6 se puro e integro tu sarai,
allora egli veglierà su di te
e renderà prospera la dimora della tua giustizia;
7 anzi, piccola cosa sarà la tua condizione di prima
e quella futura sarà molto più grande.
8 Chiedilo infatti alle generazioni passate,
considera l'esperienza dei loro padri,
9 perché noi siamo di ieri e nulla sappiamo,
un'ombra sono i nostri giorni sulla terra.
10 Non ti istruiranno e non ti parleranno
traendo dal cuore le loro parole?
11 Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz'acqua?
12 Ancora verde, non buono per tagliarlo,
inaridirebbe prima di ogni altra erba.
13 Tale è la sorte di chi dimentica Dio,
così svanisce la speranza dell'empio;
14 la sua fiducia è come un filo
e una tela di ragno è la sua sicurezza:
15 se si appoggia alla sua casa, essa non resiste,
se vi si aggrappa, essa non regge.
16 Rigoglioso si mostra in faccia al sole
e sopra il giardino si spandono i suoi rami,
17 sul terreno sassoso s'intrecciano le sue radici
e tra le pietre si abbarbica.
18 Ma se lo si strappa dal suo luogo,
questo lo rinnega: "Non ti ho mai visto!"
19 Ecco la gioia del suo destino
e dalla terra altri rispuntano.
20 Dunque, Dio non rigetta l'uomo integro
e non sostiene la mano dei malfattori.
21 Colmerà di nuovo la tua bocca di sorriso
e le tue labbra di gioia.
22 I tuoi nemici saranno coperti di vergogna,
la tenda degli empi più non sarà".
Risposta di Giobbe a Bildad
9Giobbe prese a dire:
2 "In verità io so che è così:
e come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio?
3 Se uno volesse disputare con lui,
non sarebbe in grado di rispondere una volta su mille.
4 Egli è saggio di mente, potente di forza:
chi si è opposto a lui ed è rimasto salvo?
5 Egli sposta le montagne ed esse non lo sanno,
nella sua ira egli le sconvolge.
6 Scuote la terra dal suo posto
e le sue colonne tremano.
7 Comanda al sole ed esso non sorge
e mette sotto sigillo le stelle.
8 Lui solo dispiega i cieli
e cammina sulle onde del mare.
9 Crea l'Orsa e l'Orione,
le Plèiadi e le costellazioni del cielo australe.
10 Fa cose tanto grandi che non si possono indagare,
meraviglie che non si possono contare.
11 Se mi passa vicino e non lo vedo,
se ne va e di lui non mi accorgo.
12 Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
Chi gli può dire: "Cosa fai?"
13 Dio non ritira la sua collera:
sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab.
14 Tanto meno potrei rispondergli io,
scegliendo le parole da dirgli;
15 io, anche se avessi ragione, non potrei rispondergli,
al mio giudice dovrei domandare pietà.
16 Se lo chiamassi e mi rispondesse,
non credo che darebbe ascolto alla mia voce.
17 Egli con una tempesta mi schiaccia,
moltiplica le mie piaghe senza ragione,
18 non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.
19 Se si tratta di forza, è lui il potente;
se di giustizia, chi potrà citarlo in giudizio?
20 Se avessi ragione, la mia bocca mi condannerebbe;
se fossi innocente, egli mi dichiarerebbe colpevole.
21 Benché innocente,
non mi curo di me stesso,
detesto la mia vita!
22 Per questo io dico che è la stessa cosa:
egli fa perire l'innocente e il reo!
23 Se un flagello uccide all'improvviso,
della sciagura degli innocenti egli ride.
24 La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei giudici;
chi, se non lui, può fare questo?
25 I miei giorni passano più veloci d'un corriere,
fuggono senza godere alcun bene,
26 volano come barche di papiro,
come aquila che piomba sulla preda.
27 Se dico: "Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto e rasserenarmi",
28 mi spavento per tutti i miei dolori;
so bene che non mi dichiarerai innocente.
29 Se sono colpevole,
perché affaticarmi invano?
30 Anche se mi lavassi con la neve
e pulissi con la soda le mie mani,
31 allora tu mi tufferesti in un pantano
e in orrore mi avrebbero le mie vesti.
32 Poiché non è uomo come me, al quale io possa replicare:
"Presentiamoci alla pari in giudizio".
33 Non c'è fra noi due un arbitro
che ponga la mano su di noi.
34 Allontani da me la sua verga,
che non mi spaventi il suo terrore:
35 allora parlerei senza aver paura di lui;
poiché così non è, mi ritrovo con me solo.
10Io sono stanco della mia vita!
Darò libero sfogo al mio lamento,
parlerò nell'amarezza del mio cuore.
2 Dirò a Dio: "Non condannarmi!
Fammi sapere di che cosa mi accusi.
3 È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l'opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
4 Hai tu forse occhi di carne
o anche tu vedi come vede l'uomo?
5 Sono forse i tuoi giorni come quelli di un uomo,
i tuoi anni come quelli di un mortale,
6 perché tu debba scrutare la mia colpa
ed esaminare il mio peccato,
7 pur sapendo che io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8 Le tue mani mi hanno plasmato
e mi hanno fatto integro in ogni parte: e ora vorresti distruggermi?
9 Ricòrdati che come argilla mi hai plasmato;
alla polvere vorresti farmi tornare?
10 Non mi hai colato come latte
e fatto cagliare come formaggio?
11 Di pelle e di carne mi hai rivestito,
di ossa e di nervi mi hai intessuto.
12 Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13 Eppure, questo nascondevi nel cuore,
so che questo era nei tuoi disegni!
14 Se pecco, tu mi sorvegli
e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15 Se sono colpevole, guai a me!
Ma anche se sono giusto, non oso sollevare il capo,
sazio d'ignominia, come sono,
ed ebbro di miseria.
16 Se lo sollevo, tu come un leone
mi dai la caccia e torni a compiere le tue prodezze contro di me,
17 rinnovi contro di me i tuoi testimoni,
contro di me aumenti la tua ira
e truppe sempre nuove mi stanno addosso.
18 Perché tu mi hai tratto dal seno materno?
Sarei morto e nessun occhio mi avrebbe mai visto!
19 Sarei come uno che non è mai esistito;
dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20 Non sono poca cosa i miei giorni?
Lasciami, che io possa respirare un poco
21 prima che me ne vada, senza ritorno,
verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte,
22 terra di oscurità e di disordine,
dove la luce è come le tenebre".
Commento
Nella tua vita, nulla è impossibile a Dio
Di fronte alla sofferenza di una persona non è facile trovare le parole giuste. A volte le parole che scegliamo appaiono superficiali o di scarso aiuto. Bildad è un amico di Giobbe. Nelle sue parole troviamo un insieme straordinario di verità, mezze verità e falsità (Giobbe 8,1-22).
Giobbe dice: "In verità io so che è così: e come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio?" (9,2) Riconosce cioè che solo parte di ciò che dice Bildad è vero. Il resto, cioè la motivazione della sua sofferenza, non corrisponde a verità.
Le parole di Giobbe vengono dal cuore e sono più autentiche. A Dio, grida: "Al mio giudice dovrei domandare pietà" (9,15). Vorrebbe non essere mai nato (10,18-19). Ammette le sue difficoltà, i suoi dubbi e anche la sua rabbia per ciò che gli sta accadendo. Dice: "Io sono stanco della mia vita! Darò libero sfogo al mio lamento, parlerò nell'amarezza del mio cuore" (10,1).
Eppure, in mezzo a tutto questo, riconosce che nulla è impossibile a Dio: "Saggio di mente, potente di forza... Sposta le montagne ed esse non lo sanno, nella sua ira egli le sconvolge... Fa cose tanto grandi che non si possono indagare, meraviglie che non si possono contare" (9,4-5.10, MSG). "Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito" (10,12, MSG).
In questo brano troviamo un insieme straordinario di difficoltà umane e di fede sincera. Giobbe non prova a fingere che vada tutto bene o a dare una spiegazione a tutto ciò che succede. Ciò che fa è aggrapparsi a ciò che egli sa di Dio.
Dio ha il potere di fare nella vita di Giobbe ciò che umanamente è impossibile. Ristabilisce le sue fortune e benedice "il futuro di Giobbe più del suo passato" (42,12).
Qualunque sia la prova che stai affrontando, per quanto impossibile possa sembrare, non smettere di credere che Dio ti ama e che a lui “tutto è possibile" (Matteo 19,26).
Preghiera
La moglie di Nicky dice
Matteo 19,16-26
Un nuovo Alpha online è appena cominciato nella nostra chiesa. È così emozionante sentire che centinaia di persone stanno iniziando un viaggio per esplorare il significato della vita. Non è mai troppo tardi per invitare un amico ad Alpha o per lanciare un proprio Alpha online (per scoprire come, visita il sito italia.alpha.org).
In Matteo 19,26, è scritto: "A Dio tutto è possibile". Non vedo l'ora di ammirare ciò che Dio compirà nella vita di queste persone anche questa volta.
Versetto del giorno
Matteo 19,26
“Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile”.
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
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Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
Norman Vincent Peale, The Power of Positive Thinking, (Prentice-Hall, 1952)
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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