Come rimanere sul sentiero
Introduzione
Io e Pippa amiamo camminare. Non molto tempo fa, abbiamo fatto una lunga passeggiata a South Downs. Nessuno di noi è bravo ad orientarsi e quel giorno non avevamo nessuna mappa con noi. E così, un passo dietro l'altro, ci siamo persi.
Era uno dei giorni più corti dell'anno e la luce stava visibilmente diminuendo. L'unico modo per ritornare velocemente alla nostra auto era attraversare un campo pieno di mucche. Nell'avvicinarci alla mandria, alcune hanno iniziato a dimostrarsi eccessivamente affettuose con noi. Altre sono scappate, spaventate, iniziando a correre in modo del tutto disordinato.
Temendo di essere investiti da una di loro, ci siamo spostati verso un lato del campo, ripido e scivoloso. Pippa aveva affrettato il passo, il buio stava arrivando e non c'era più traccia di un sentiero sicuro. La situazione stava precipitando.
Ma per fortuna, ad un certo punto, abbiamo trovato un percorso e attraverso di esso siamo riusciti a tornare indietro. È stato un così grande sollievo. Un'esperienza che ci ha insegnato a non sottovalutare l'importanza di una mappa per le nostre passeggiate. Rimanere sul sentiero è la soluzione migliore per rilassarsi, per parlare insieme e per la nostra relazione in generale!
La Bibbia usa spesso l'immagine dei sentieri di Dio: sentieri che portano alla vita.
Salmi 17,1-5
Salmo 17
1 Preghiera. Di Davide.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c'è inganno.
2 Dal tuo volto venga per me il giudizio,
i tuoi occhi vedano la giustizia.
3 Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte,
provami al fuoco: non troverai malizia.
La mia bocca non si è resa colpevole,
4 secondo l'agire degli uomini;
seguendo la parola delle tue labbra,
ho evitato i sentieri del violento.
5 Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Commento
Rimanere sui sentieri di Dio
Davide dice: "Tieni saldi i miei passi sulle tue vie e i miei piedi non vacilleranno" (v.5a, AMP). Nella lingua ebraica, il significato letterale della parola "vie" è "tracce di ruota". Davide è determinato a rimanere sui sentieri di Dio. Per essere certi di rimanere sui sentieri di Dio, dobbiamo vegliare su tre cose:
Sul nostro cuore (su ciò che pensi)
"Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte, provami al fuoco: non troverai malizia" (v.3a).
Sulle nostre parole (su ciò che dici)
"La mia bocca non si è resa colpevole" (v.3c).
Sui nostri passi (su dove vai)
"I miei piedi non vacilleranno" (v.5b).
Preghiera
Matteo 19,1-15
Matrimonio e verginità
19Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano. 2 Molta gente lo seguì e là egli li guarì.
3 Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: "È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?"
4 Egli rispose: "Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina 5 e disse: Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? 6 Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto".
7 Gli domandarono: "Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di ripudiarla?"
8 Rispose loro: "Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all'inizio però non fu così. 9 Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un'altra, commette adulterio".
10 Gli dissero i suoi discepoli: "Se questa è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi".
11 Egli rispose loro: "Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. 12 Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca".
Gesù e i bambini
13 Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
14 Gesù però disse: "Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli". 15 E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
Commento
Nelle relazioni rimani sui sentieri di Dio
L'insegnamento di Gesù riguardo alle relazioni è di importanza vitale per la nostra vita e per la società. In questo passaggio, Gesù indica il sentiero di Dio per una vita familiare sana e prospera.
Importanza del matrimonio
I farisei interrogano Gesù sul divorzio, ma lui risponde parlando di matrimonio, richiamando il racconto della creazione (Genesi 2,24). Dice: "Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola" (Matteo 19,5). In riferimento al matrimonio, questo passaggio è chiave non solo per l'Antico Testamento e per Paolo (Efesini 5,31), ma anche per Gesù stesso.
Il matrimonio riguarda l'azione di lasciare qualcosa (la famiglia d'origine) per iniziare un viaggio insieme, fatto per durare tutta la vita e divenire prioritario rispetto a ogni altro rapporto di parentela. Riguarda il diventare "uniti" o, come nella traduzione ebraica, "incollati", e non solo fisicamente e biologicamente ma anche emotivamente, psicologicamente, socialmente e spiritualmente. Questo è il concetto cristiano di unione in "una carne sola". L'insegnamento biblico sul matrimonio è la descrizione più emozionante e positiva che possa esistere del rapporto tra due persone. È anche la visione più romantica. Un'immagine del piano perfetto di Dio.
La concessione del divorzio
Ma i farisei non si accontentano ed insistono richiamando il comandamento di Mosè riguardo la questione del ripudio (Matteo 19,7). Gesù risponde che Mosè ha permesso il ripudio "per la durezza del [loro] cuore" (v.8). Una risposta che sfida apertamente le leggi che a quel tempo consentivano agli uomini di ripudiare le proprie mogli (le donne avevano pochissimi diritti) (v.9).
Le disposizioni di Mosè riguardo al ripudio sono un segno della bontà e comprensione di Dio nei confronti del suo popolo, anche quando questo smette di seguire il suo piano "ideale". Ma Gesù ci dice che il “piano ideale” di Dio non è il divorzio.
Nella descrizione delle sofferenze di Giobbe, è facile ritrovare un po' del dolore che molte persone oggi vivono a causa della separazione. Il matrimonio, nostro ed altrui, è un dono prezioso e che dovremmo proteggere a tutti i costi. Per questo ad ogni coppia che incontro raccomando di partecipare al The Marriage Course (corso sulla relazione di coppia) e di non smettere di aiutare quelle che hanno divorziato, portando loro conforto, vicinanza, senza rimproverare o giudicare (come invece ha fatto Elifaz).
Chiamata al celibato e al nubilato
Gesù parla di tre condizioni di celibato. Alcuni scelgono di rimanere da soli (single) perché "sono nati così"(v.12a), non pensano al matrimonio (MSG). Altri lo sono perché altri lo hanno voluto per loro: "Sono stati resi eunuchi dagli uomini" (v.12b). Altri ancora per una scelta intenzionale: "Per il regno dei cieli" (v.12c, MSG). Il celibato, o nubilato, può essere temporaneo o permanente. In tutti i casi, secondo il Nuovo Testamento, non è mai da considerarsi una scelta di "serie B". Sia il matrimonio che il celibato o nubilato sono delle chiamate, ognuna, secondo il Nuovo Testamento, con vantaggi e svantaggi.
Priorità ai bambini
Nei confronti dei bambini, le parole di Gesù appaiono fortemente in contrasto con il modo di pensare di molti suoi contemporanei. A quel tempo, i bambini non erano molto considerati. Come dice un vecchio detto inglese, dovevano essere "visti ma non sentiti".
Le indicazioni di Dio a riguardo sono del tutto diverse. Sui bambini Gesù impone le mani e prega per loro (v.13a). Ai discepoli preoccupati che i bambini lo disturbassero, Gesù risponde: "Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli" (v.14). Parole importanti che ci indicano la priorità che i bambini dovrebbero avere nella nostra vita.
Come genitori è molto importante dare ai bimbi la giusta priorità e non vederli come elementi di disturbo del nostro lavoro o ministero. Come Chiesa, dovremmo dare priorità ai nostri bambini e ai nostri giovani dedicando loro le risorse e i servizi di cui hanno bisogno. Di essi infatti è il regno dei cieli. I bambini non sono solo il futuro della Chiesa, sono la Chiesa.
Preghiera
Giobbe 4,1-7,21
Primo discorso di Elifaz
4Elifaz di Teman prese a dire:
2 "Se uno tenta di parlare, ti sarà gravoso?
Ma chi può trattenere le parole?
3 Ecco, sei stato maestro di molti
e a mani stanche hai ridato vigore;
4 le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
5 Ma ora che questo accade a te, ti è gravoso;
capita a te e ne sei sconvolto.
6 La tua pietà non era forse la tua fiducia,
e la tua condotta integra la tua speranza?
7 Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai uomini retti furono distrutti?
8 Per quanto io ho visto, chi ara iniquità
e semina affanni, li raccoglie.
9 A un soffio di Dio periscono
e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
10 Ruggisce il leone, urla la belva,
e i denti dei leoncelli si frantumano;
11 il leone perisce per mancanza di preda,
e i figli della leonessa si disperdono.
12 A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13 Negli incubi delle visioni notturne,
quando il torpore grava sugli uomini,
14 terrore mi prese e spavento,
che tutte le ossa mi fece tremare;
15 un vento mi passò sulla faccia,
sulla pelle mi si drizzarono i peli.
16 Stava là uno,
ma non ne riconobbi l'aspetto,
una figura era davanti ai miei occhi.
Poi udii una voce sommessa:
17 "Può l'uomo essere più retto di Dio,
o il mortale più puro del suo creatore?
18 Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e nei suoi angeli trova difetti,
19 quanto più in coloro che abitano case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20 sono annientati fra il mattino e la sera,
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21 Non viene forse strappata la corda della loro tenda,
sicché essi muoiono, ma senza sapienza?"
5Grida pure! Ti risponderà forse qualcuno?
E a chi fra i santi ti rivolgerai?
2 Poiché la collera uccide lo stolto
e l'invidia fa morire lo sciocco.
3 Ho visto lo stolto mettere radici
e subito ho dichiarato maledetta la sua dimora.
4 I suoi figli non sono mai al sicuro,
e in tribunale sono oppressi, senza difensore;
5 l'affamato ne divora la messe,
anche se ridotta a spine, la porterà via
e gente assetata agognerà le sue sostanze.
6 Non esce certo dal suolo la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
7 ma è l'uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
8 Io, invece, mi rivolgerei a Dio
e a Dio esporrei la mia causa:
9 a lui, che fa cose tanto grandi da non potersi indagare,
meraviglie da non potersi contare,
10 che dà la pioggia alla terra
e manda l'acqua sulle campagne.
11 Egli esalta gli umili
e solleva a prosperità gli afflitti;
12 è lui che rende vani i pensieri degli scaltri,
perché le loro mani non abbiano successo.
13 Egli sorprende i saccenti nella loro astuzia
e fa crollare il progetto degli scaltri.
14 Di giorno incappano nel buio,
in pieno sole brancolano come di notte.
15 Egli invece salva il povero dalla spada della loro bocca
e dalla mano del violento.
16 C'è speranza per il misero,
ma chi fa l'ingiustizia deve chiudere la bocca.
17 Perciò, beato l'uomo che è corretto da Dio:
non sdegnare la correzione dell'Onnipotente,
18 perché egli ferisce e fascia la piaga,
colpisce e la sua mano risana.
19 Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima il male non ti toccherà;
20 nella carestia ti libererà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada,
21 sarai al riparo dal flagello della lingua,
né temerai quando giunge la rovina.
22 Della rovina e della fame riderai
né temerai le bestie selvatiche;
23 con le pietre del campo avrai un patto
e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
24 Vedrai che sarà prospera la tua tenda,
visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
25 Vedrai che sarà numerosa la tua prole,
i tuoi rampolli come l'erba dei prati.
26 Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come un covone raccolto a suo tempo.
27 Ecco, questo l'abbiamo studiato a fondo, ed è vero.
Ascoltalo e imparalo per il tuo bene"
Risposta di Giobbe a Elifaz
6Giobbe prese a dire:
2 "Se ben si pesasse la mia angoscia
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura,
3 certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo le mie parole sono così avventate,
4 perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte,
sicché il mio spirito ne beve il veleno
e i terrori di Dio mi si schierano contro!
5 Raglia forse l'asino selvatico con l'erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
6 Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c'è nel succo di malva?
7 Ciò che io ricusavo di toccare
ora è il mio cibo nauseante!
8 Oh, mi accadesse quello che invoco
e Dio mi concedesse quello che spero!
9 Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
10 Questo sarebbe il mio conforto,
e io gioirei, pur nell'angoscia senza pietà,
perché non ho rinnegato i decreti del Santo.
11 Qual è la mia forza, perché io possa aspettare,
o qual è la mia fine, perché io debba pazientare?
12 La mia forza è forse quella dei macigni?
E la mia carne è forse di bronzo?
13 Nulla c'è in me che mi sia di aiuto?
Ogni successo mi è precluso?
14 A chi è sfinito dal dolore è dovuto l'affetto degli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15 I miei fratelli sono incostanti come un torrente,
come l'alveo dei torrenti che scompaiono:
16 sono torbidi per il disgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17 ma al tempo della siccità svaniscono
e all'arsura scompaiono dai loro letti.
18 Le carovane deviano dalle loro piste,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
19 le carovane di Tema li cercano con lo sguardo,
i viandanti di Saba sperano in essi:
20 ma rimangono delusi d'aver sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
21 Così ora voi non valete niente:
vedete una cosa che fa paura e vi spaventate.
22 Vi ho detto forse: "Datemi qualcosa",
o "Con i vostri beni pagate il mio riscatto",
23 o "Liberatemi dalle mani di un nemico",
o "Salvatemi dalle mani dei violenti"?
24 Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi capire in che cosa ho sbagliato.
25 Che hanno di offensivo le mie sincere parole
e che cosa dimostrano le vostre accuse?
26 Voi pretendete di confutare le mie ragioni,
e buttate al vento i detti di un disperato.
27 Persino su un orfano gettereste la sorte
e fareste affari a spese di un vostro amico.
28 Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
29 Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi: io sono nel giusto!
30 C'è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non sa distinguere il male?
7L'uomo non compie forse un duro servizio sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?
2 Come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
3 così a me sono toccati mesi d'illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
4 Se mi corico dico: "Quando mi alzerò?"
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all'alba.
5 Ricoperta di vermi e di croste polverose è la mia carne,
raggrinzita è la mia pelle e si dissolve.
6 I miei giorni scorrono più veloci d'una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
7 Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
8 Non mi scorgerà più l'occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi mi cercheranno, ma io più non sarò.
9 Una nube svanisce e se ne va,
così chi scende al regno dei morti più non risale;
10 non tornerà più nella sua casa, né più lo riconoscerà la sua dimora.
11 Ma io non terrò chiusa la mia bocca,
parlerò nell'angoscia del mio spirito,
mi lamenterò nell'amarezza del mio cuore!
12 Sono io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu metta sopra di me una guardia?
13 Quando io dico: "Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà il mio lamento",
14 tu allora mi spaventi con sogni
e con fantasmi tu mi atterrisci.
15 Preferirei morire soffocato,
la morte piuttosto che vivere in queste mie ossa.
16 Mi sto consumando, non vivrò più a lungo.
Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
17 Che cosa è l'uomo perché tu lo consideri grande
e a lui rivolga la tua attenzione
18 e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metta alla prova?
19 Fino a quando da me non toglierai lo sguardo
e non mi lascerai inghiottire la saliva?
20 Se ho peccato, che cosa ho fatto a te,
o custode dell'uomo?
Perché mi hai preso a bersaglio
e sono diventato un peso per me?
21 Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia colpa?
Ben presto giacerò nella polvere
e, se mi cercherai, io non ci sarò!"
Commento
Aiutare gli altri a rimanere sul sentiero di Dio
Sono così grato agli amici che mi hanno aiutato a rimanere sul sentiero. Ma a volte, anche gli amici sbagliano o possono fraintendere. In questo brano troviamo Giobbe, che ha aiutato molte persone a rimanere sul sentiero (4,3-4), ed Elifaz, che nei confronti di Giobbe non si è dimostrato di grande aiuto (6,21).
A volte le persone mi chiedono: "Ma nella Bibbia è tutto vero?" Ed io rispondo: "Sì, ma come per tutti i libri è necessario interpretare bene". Una delle regole per interpretare bene è tenere conto del contesto.
Le parole di Elifaz il Temanita, ad esempio, si comprendono alla luce di ciò che Dio dice ad Elifaz: "La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe" (42,7). Le parole in questo brano non sono quindi tutte vere. Riguardo al tema della sofferenza, gli amici di Giobbe danno una risposta troppo affrettata e superficiale. La loro analisi è a tratti ingenua, bigotta ed improbabile.
Al contrario, quella di Giobbe è realistica e sincera. È il risultato di dure battaglie contro il male, notti insonni, dolore e sofferenza. Una sofferenza che, a differenza di ciò che Elifaz ed i suoi amici sostengono, non è conseguenza del peccato. Giobbe ha ragione a dire: "Fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato" (6,24). C'è una grande differenza tra l'azione dello Spirito di Dio che ti aiuta a comprendere quando commetti un certo peccato e l'accusa generica di Elifaz ed i suoi amici: "Devi aver fatto qualcosa di sbagliato per soffrire in questo modo". La sofferenza non dipende necessariamente dai propri peccati. A volte è così, ma non sempre. Quando cadiamo, Dio ci aiuta e ci indica in cosa abbiamo peccato.
I consigli di Elifaz ed i suoi amici sono una combinazione di verità e bugie. Le loro parole, pertanto, devono essere interpretate. Tra le affermazioni probabilmente vere di Elifaz troviamo quella in cui dice che Giobbe ha aiutato molte persone a rimanere sul sentiero di Dio: "Ecco, tu hai istruito molti e a mani fiacche hai ridato vigore; le tue parole hanno sorretto chi vacillava e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato" (4,3-4).
Il nostro compito quindi non è solo di rimanere sul sentiero, ma, come ha fatto Giobbe, di aiutare gli altri a farlo, con le nostre azioni e le nostre parole.
Preghiera
La moglie di Nicky dice
Salmi 17,1-5
Trovo queste parole molto importanti: "La mia bocca non si è resa colpevole" (17,3c). Ci incoraggiano a stare attenti a tutte le parole, anche a quelle che pronunciamo nei momenti più normali, di distacco.
Versetto del giorno
Matteo 19,14
“Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli”.
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Riferimenti
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Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
¹Per una risposta più esauriente potresti dare un'occhiata al capitolo 6 del libro: The Jesus Lifestyle utile sulla tematica del matrimonio e del divorzio. Disponibile in lingua inglese su shop.alpha.org
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
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