Giorno 328

Il nostro esempio

Sapienziali Proverbi 28,18-28
Nuovo Testamento 1 Pietro 3,1-22
Antico Testamento Ezechiele 45,1-46,24

Introduzione

Al termine di un'udienza generale, un giorno Papa Francesco fu fermato da un uomo affetto da neurofibromatosi, una malattia gravemente sfigurante. Il volto dell'uomo era ricoperto di tumori. Il Papa lo abbracciò, impose le sue mani su di lui e pregò. L'immagine di quell'abbraccio in Piazza San Pietro, esempio dell'amore di Cristo, fece il giro del mondo, ispirando milioni e milioni di persone.

L'esempio è potente. Senza buoni esempi e modelli da seguire, migliorare è difficile. Un buon esempio non è solo fonte di ispirazione, ma anche modello da imitare e da cui imparare.

Ogni volta in cui siamo chiamati a guidare ed ispirare altri, il nostro esempio è fondamentale. Albert Schweitzer, teologo, filosofo e medico francese, ha detto: "L'esempio non è solo la cosa principale per influenzare gli altri, è l'unica cosa". Dipende più da come si cammina che da come si parla, da ciò che si pratica che da ciò che si predica, da ciò che si fa che da ciò che si dice.

Ciò che la gente vede è molto più importante di ciò che sente. Le persone fanno ciò che vedono. John Maxwell ha detto: "L'89% di ciò che le persone imparano avviene attraverso la stimolazione visiva, il 10% attraverso la stimolazione uditiva e l'1% attraverso gli altri sensi". Quello che sentono lo capiscono. E quello che vedono credono!

I brani di ieri ci hanno incoraggiato a seguire l'esempio di Gesù (1 Pietro 2,21). Quelli di oggi ci diranno cosa significa e cosa comporta seguire l'esempio di Gesù.

Sapienziali

Proverbi 28,18-28

  18 Chi procede con rettitudine sarà salvato,
   chi va per vie tortuose cadrà all'improvviso.

  19 Chi coltiva la sua terra si sazia di pane,
   chi insegue chimere si sazia di miseria.

  20 L'uomo leale sarà colmo di benedizioni,
   chi ha fretta di arricchirsi non sarà esente da colpa.

  21 Non è bene essere parziali,
   ma per un tozzo di pane si può prevaricare.

  22 L'avaro è impaziente di arricchire,
   ma non pensa che gli piomberà addosso la miseria.

  23 Chi corregge un altro troverà alla fine più favore
   di chi ha una lingua adulatrice.

  24 Chi deruba il padre o la madre
   e dice: "Non è peccato",
   è simile a un assassino.

  25 L'avido suscita litigi,
   ma chi confida nel Signore sarà arricchito.

  26 Chi confida nel suo senno è uno stolto,
   chi cammina nella saggezza sarà salvato.

  27 Per chi dona al povero non c'è indigenza,
   ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni.

  28 Se prevalgono i malvagi, tutti si nascondono;
   se essi periscono, dominano i giusti.

Commento

Camminare nella saggezza

La conoscenza è orizzontale. La sapienza è verticale: scende dall'alto. Seguire l'esempio di Gesù significa camminare nella sapienza. Fin dai primi giorni della sua vita, Gesù ha camminato nella sapienza: "Cresceva e si fortificava, pieno di sapienza" (Luca 2,40). La gente diceva: "Che sapienza è quella che gli è stata data?" (Marco 6,2)

Ma cosa significa camminare nella sapienza? L'autore di Proverbi dice: "Chi procede con rettitudine sarà salvato, chi va per vie tortuose cadrà all'improvviso" (Proverbi 28,18, MSG). Continua: "Chi confida nel suo senno è uno stolto, chi cammina nella saggezza sarà salvato" (v.26, MSG).

E ancora: "Chi coltiva la sua terra si sazia di pane, chi insegue chimere si sazia di miseria" (v.19, MSG). La lealtà è meglio della "fretta di arricchirsi" (v.20). Ed è saggio essere generosi: "L'avaro è impaziente di arricchire, ma non pensa che gli piomberà addosso la miseria... Per chi dona al povero non c'è indigenza, ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni" (vv.22.27).

A volte il parlare e il confrontarsi apertamente con gli altri è necessario. "Chi corregge un altro troverà alla fine più favore di chi ha una lingua adulatrice" (v.23). Gesù non ha mai avuto paura del confronto.

Dovremmo poi continuare a confidare nel Signore. Chi confida nel Signore prospererà (v.25b) e "chi cammina nella saggezza sarà salvato" (v.26b).

Preghiera

Signore, ti prego di aiutarmi a camminare nella saggezza, confidando in te.
Nuovo Testamento

1 Pietro 3,1-22

Stile di vita coniugale ed ecclesiale

3 Allo stesso modo voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti, perché, anche se alcuni non credono alla Parola, vengano riguadagnati dal comportamento delle mogli senza bisogno di discorsi, 2 avendo davanti agli occhi la vostra condotta casta e rispettosa. 3 Il vostro ornamento non sia quello esteriore - capelli intrecciati, collane d'oro, sfoggio di vestiti - 4 ma piuttosto, nel profondo del vostro cuore, un'anima incorruttibile, piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. 5 Così un tempo si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti, 6 come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore. Di lei siete diventate figlie, se operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia.

7 Così pure voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così le vostre preghiere non troveranno ostacolo.

8 E infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. 9 Non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene. A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua benedizione.

  10 Chi infatti vuole amare la vita
   e vedere giorni felici
  trattenga la lingua dal male
   e le labbra da parole d'inganno,
  11 eviti il male e faccia il bene,
   cerchi la pace e la segua,
  12 perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti
   e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere;
  ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male.

13 E chi potrà farvi del male, se sarete ferventi nel bene? 14 Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi, 15 ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. 16 Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. 17 Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, 18 perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. 19 E nello spirito andò a portare l'annuncio anche alle anime prigioniere, 20 che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua. 21 Quest'acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. 22 Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.

Commento

Conquistare con o senza parole

Vivere la vita cristiana è il modo più appropriato per trasmettere la buona notizia alle persone a noi vicine. Questo vale certamente per la nostra famiglia, i compagni di scuola, i colleghi di lavoro e coloro con cui viviamo. Spesso i sermoni migliori sono quelli che predichiamo con la nostra vita e non con le nostre parole.

Questo è di grande importanza soprattutto nel caso dei familiari, ad esempio di un marito o una moglie non cristiani. Pietro incoraggia le mogli cristiane a credere che se alcune di loro hanno mariti che non credono alla parola, potrebbero essere conquistati senza parole grazie alla purezza e alla riverenza delle loro vite (v.2).

Potrebbero essere indifferenti a qualsiasi parola su Dio, ma verranno conquistati dalla loro "condotta casta e rispettosa" (v.2). "Il vostro ornamento non sia quello esteriore... ma piuttosto, nel profondo del vostro cuore" (vv.3-4, MSG). C'è una bellezza più grande della bellezza esteriore, "un'anima incorruttibile, piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio" (v.4).

L'insegnamento di Gesù e degli apostoli sul modo in cui i mariti dovrebbero comportarsi è rivoluzionario. In una società in cui solo le mogli avevano doveri e solo i mariti avevano diritti, Pietro dice qui che entrambi hanno doveri l'uno verso l'altra.

Proprio come alle mogli dice di essere "sottomesse" (v.1, MSG), ai mariti dice: "Trattate con riguardo le vostre mogli" (v.7, MSG). "Rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così le vostre preghiere non troveranno ostacolo" (v.7, MSG). Dice che i mariti dovrebbero essere cortesi e mostrare rispetto. Se non vivete con rispetto questa relazione, le vostre preghiere non saranno efficaci (v.7).

Ma come dovrebbe essere uno stile di vita capace di conquistare le persone anche senza parole? Dovrebbe essere uno stile in cui si vive in armonia l'uno con l'altro, con amore empatico, compassione e umiltà; dove il male non è ripagato con il male, né l'insulto con l'insulto, ma con la benedizione (vv.8-9): "Non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene. A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua benedizione" (v.9, MSG).

Questo significa saper controllare la propria lingua, trattenere "la lingua dal male e le labbra da parole d'inganno" (v.10, MSG). Allenarsi a parlare in modo positivo e veritiero. "Eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua" (v.11, MSG). Questo stile porta ad una vita senza paura (v.14), in cui Gesù è posto nel nostro cuore come Signore (v.15).

Ci sono volte in cui per conquistare alcune persone potrebbe essere più utile "non usare parole". Tuttavia le parole sono molto importanti. Non dovremmo mai vergognarci di parlare: "Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi" (v.15).

Ciò che invece dovremmo sempre evitare è l'arroganza e la maleducazione. Ciò di cui abbiamo bisogno è sì una difesa verbale, ma soprattutto di una difesa morale - una coscienza pulita, in modo che le persone possano dire di noi quello che vogliono: "Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo" (v.16, MSG).

Rick Warren ha detto: "Non puoi controllare le bugie che le persone possono dire su di te, ma puoi controllare la verità... Vivi in modo che le persone debbano inventarsi cose per accusarti". È la croce e la risurrezione che rendono possibile una coscienza pulita. Gesù è morto per i peccati, una volta per tutte... per portarci a Dio (v.18).

Questo è ciò che il battesimo completa: "Non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo" (v.21).

Preghiera

Signore, ti prego di aiutarmi a vivere con una coscienza retta.
Antico Testamento

Ezechiele 45,1-46,24

Territorio riservato al santuario e al suo personale

45 Quando voi spartirete a sorte la terra, in eredità, preleverete dal territorio, in offerta al Signore, una porzione sacra, lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila: essa sarà santa per tutta la sua estensione. 2 Di essa sarà per il santuario un quadrato di cinquecento cubiti per cinquecento, con una zona libera all'intorno di cinquanta cubiti. 3 In quella superficie misurerai un tratto di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza, dove sarà il santuario, il Santo dei Santi. 4 Esso sarà la parte sacra del paese, sarà per i sacerdoti ministri del santuario, che si avvicinano per servire il Signore: questo luogo servirà per le loro case e come luogo sacro per il santuario. 5 Uno spazio di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza sarà il possesso dei leviti che servono nel tempio, con città dove abitare.

6 Come possesso poi della città assegnerete un tratto di cinquemila cubiti di larghezza per venticinquemila di lunghezza, parallelo alla parte assegnata al santuario: apparterrà a tutta la casa d'Israele.

7 Al principe sarà assegnato un possesso di qua e di là della parte sacra e del territorio della città, al fianco della parte sacra offerta e al fianco del territorio della città, a occidente fino all'estremità occidentale e a oriente fino al confine orientale, per una lunghezza uguale a ognuna delle parti, dal confine occidentale fino a quello orientale. 8 Questa sarà la sua terra, il suo possesso in Israele e così i miei prìncipi non opprimeranno il mio popolo, ma lasceranno la terra alla casa d'Israele, alle sue tribù.

9 Così dice il Signore Dio: Basta, prìncipi d'Israele, basta con le violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia; eliminate le vostre estorsioni dal mio popolo. Oracolo del Signore Dio. 10 Abbiate bilance giuste, efa giusta, bat giusto. 11 L' efa e il bat saranno della medesima misura, in modo che il bat e l' efa contengano un decimo di homer ; la loro misura sarà in relazione all' homer . 12 Il siclo sarà di venti ghera : venti sicli, venticinque sicli e quindici sicli saranno la vostra mina.

13 Questa sarà l'offerta che voi preleverete: un sesto di efa per ogni homer di frumento e un sesto di efa per ogni homer di orzo. 14 Norma per l'olio - che si misura con il bat - è un decimo di bat per ogni kor . Dieci bat corrispondono a un homer , perché dieci bat formano un homer . 15 Dal gregge, dai prati fertili d'Israele, una pecora ogni duecento. Questa sarà data per le oblazioni, per gli olocausti, per i sacrifici di comunione, in espiazione per loro. Oracolo del Signore Dio. 16 Tutta la popolazione del paese dovrà prelevare quest'offerta per il principe d'Israele. 17 A carico del principe saranno gli olocausti, le oblazioni e le libagioni nelle solennità, nei noviluni e nei sabati, in tutte le feste della casa d'Israele. Egli provvederà per il sacrificio per il peccato, l'oblazione, l'olocausto e il sacrificio di comunione per l'espiazione della casa d'Israele.

18 Così dice il Signore Dio: Il primo giorno del primo mese, prenderai un giovenco senza difetti e purificherai il santuario. 19 Il sacerdote prenderà il sangue della vittima del sacrificio per il peccato e lo metterà sugli stipiti del tempio e sui quattro angoli dello zoccolo dell'altare e sugli stipiti delle porte del cortile interno. 20 Lo stesso farà il sette del mese per chi abbia peccato per errore o per ignoranza: così purificherete il tempio.

21 Il quattordici del primo mese sarà per voi la Pasqua, festa d'una settimana di giorni: si mangerà pane azzimo. 22 In quel giorno il principe offrirà, per sé e per tutta la popolazione del paese, un giovenco in sacrificio per il peccato; 23 nei sette giorni della festa offrirà in olocausto al Signore sette giovenchi e sette montoni, senza difetti, in ognuno dei sette giorni, e un capro in sacrificio per il peccato, ogni giorno. 24 In oblazione offrirà un' efa per giovenco e un' efa per montone, con un hin di olio per ogni efa .

25 Il quindici del settimo mese, alla festa, farà altrettanto per sette giorni, per i sacrifici per il peccato, per gli olocausti, le oblazioni e l'olio.

46 Così dice il Signore Dio: La porta del cortile interno rivolta a oriente rimarrà chiusa nei sei giorni di lavoro; sarà aperta il sabato e nei giorni del novilunio. 2 Il principe entrerà dal di fuori passando dal vestibolo della porta esterna e si fermerà presso lo stipite della porta, mentre i sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo sacrificio di comunione. Egli si prostrerà sulla soglia della porta, poi uscirà e la porta non sarà chiusa fino al tramonto. 3 La popolazione del paese si prostrerà nei sabati e nei giorni del novilunio all'ingresso della porta, davanti al Signore. 4 L'olocausto che il principe offrirà al Signore nel giorno di sabato sarà di sei agnelli e un montone senza difetti. 5 Come oblazione offrirà un' efa per il montone, per gli agnelli quell'offerta che potrà dare; di olio un hin per ogni efa . 6 Nel giorno del novilunio offrirà un giovenco senza difetti, sei agnelli e un montone senza difetti; 7 in oblazione, un' efa per il giovenco e un' efa per il montone e per gli agnelli quanto potrà dare; d'olio, un hin per ogni efa . 8 Quando il principe entrerà, dovrà entrare passando per il vestibolo della porta e da esso uscirà.

9 Quando verrà la popolazione del paese davanti al Signore nelle solennità, coloro che saranno entrati dalla porta di settentrione per adorare, usciranno dalla porta di mezzogiorno; quelli che saranno entrati dalla porta di mezzogiorno usciranno dalla porta di settentrione. Nessuno uscirà dalla porta da cui è entrato, ma uscirà da quella opposta. 10 Il principe sarà in mezzo a loro; entrerà come entrano loro e uscirà come escono loro. 11 Nelle feste e nelle solennità l'oblazione sarà di un' efa per il giovenco e di un' efa per il montone; per gli agnelli quello che potrà dare; l'olio sarà di un hin per ogni efa .

12 Quando il principe vorrà offrire spontaneamente al Signore un olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà aperta la porta rivolta a oriente e offrirà l'olocausto e il sacrificio di comunione come li offre nei giorni di sabato; poi uscirà e la porta verrà chiusa appena sarà uscito.

13 Ogni giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un anno, senza difetti; l'offrirai ogni mattina. 14 Su di esso farai ogni mattina un'oblazione di un sesto di efa ; di olio offrirai un terzo di hin per intridere il fior di farina: è un'oblazione al Signore, la legge dell'olocausto perenne. 15 Si offrirà dunque l'agnello, l'oblazione e l'olio, ogni mattina: è l'olocausto perenne.

16 Così dice il Signore Dio: Se il principe darà in dono a uno dei suoi figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi figli come eredità. 17 Se invece egli farà sulla sua eredità un dono a uno dei suoi servi, il dono apparterrà al servo fino all'anno della liberazione, poi ritornerà al principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli. 18 Il principe non prenderà niente dell'eredità del popolo, privandolo, con esazioni, del suo possesso; egli lascerà in eredità ai suoi figli parte di quanto possiede, perché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso".

19 Poi egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco della porta, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti, le quali guardavano a settentrione: ed ecco, all'estremità occidentale un posto riservato. 20 Mi disse: "Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei sacrifici di riparazione e dei sacrifici per il peccato e dove cuoceranno le oblazioni, senza portarle fuori nel cortile esterno e correre il rischio di comunicare la consacrazione al popolo".

21 Mi condusse nel cortile esterno e mi fece passare presso i quattro angoli del cortile e a ciascun angolo del cortile vi era un cortile; 22 quindi ai quattro angoli del cortile vi erano quattro piccoli cortili lunghi quaranta cubiti e larghi trenta, tutti di una stessa misura. 23 Un muro girava intorno a tutt'e quattro e dei fornelli erano costruiti in basso intorno al muro. 24 Egli mi disse: "Queste sono le cucine dove i servi del tempio cuoceranno i sacrifici del popolo".

Commento

Adorare nel modo del Signore

Nella sua visione, Ezechiele vede "una porzione sacra" (Ezechiele 45,1, MSG). Si tratta un'intera area sacra (v.1) che include un santuario dove i sacerdoti servono il Signore (vv.2-4) e terreni per i Leviti, i principi e tutto il popolo. Il popolo vive in pace in tutte le aree e livelli della società. Le persone vivono armoniosamente e rispettosamente gli uni con gli altri.

Ma non si tratta solo di persone che vivono bene insieme: è un luogo dove "la popolazione del paese si prostrerà... davanti al Signore" (Ezechiele 46,3). L'armonia tra le persone ha origine da Dio, e al centro di tutto c'è l'adorazione.

Per adorare nel modo del Signore sono necessarie due cose. La prima è il pentimento. Il messaggio di Dio ai leader (i "principi di Israele") è: "Basta con le violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia; eliminate le vostre estorsioni dal mio popolo. Oracolo del Signore Dio. Abbiate bilance giuste, efa giusta, bat giusto" (Ezechiele 45,9-10, MSG).

La seconda è l'espiazione (vv.15.17). La "Pasqua" è segno che Dio passa oltre i nostri peccati a causa del sacrificio di Gesù. Il sangue doveva essere messo sugli stipiti delle porte, a prefigurazione del sangue di Cristo.

Il numero sette è il numero perfetto: "Il sette del mese... festa d'una settimana di giorni... nei sette giorni della festa offrirà in olocausto al Signore sette giovenchi e sette montoni, senza difetti... in ognuno dei sette giorni... del settimo mese..." (vv.20.21.23.25)

Segni, questi, dell'unico sacrificio perfetto e sufficiente di Gesù, il quale, attraverso la sua croce, ci permette di entrare alla presenza del Signore e vivere una vita di adorazione.

Ezechiele ci esorta a camminare sulla via della croce e della risurrezione di Gesù. A vivere una vita così bella da conquistare le persone. A mantenere una coscienza pulita e a vivere senza paura. A seguire l'esempio perfetto di Gesù per fare della nostra vita un esempio per gli altri.

Preghiera

Signore, grazie perché sei morto, giusto per gli ingiusti, per me, per condurmi a Dio. Ti prego di aiutarmi a vivere una vita di santità, seguendo il tuo esempio perfetto.

La moglie di Nicky dice

1 Pietro 3,6 (RSV)

"Come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore".

Anche a me, in un paio di occasioni, è capitato di chiamare Nicky "signore" - ma solo per errore. L'ho chiamato anche "papà", "mamma" e con molti altri nomi come questi!

Versetto del giorno

1 Pietro 3,15

"Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi".

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John C Maxwell, Developing the Leader Within You (Thomas Nelson Publishing, 2012), p.38.

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MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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