Giorno 234

Vivere con tutto il cuore

Sapienziali Salmi 102,1-12
Nuovo Testamento 1 Corinzi 15,1-34
Antico Testamento 2 Cronache 16,1-18,27

Introduzione

Ricordo bene quel giorno, come se fosse ieri. Mi alzai dalla sedia e dissi sì. Ero cristiano solo da pochi mesi. Quel giorno promisi di impegnarmi pienamente con il Signore e di seguirlo con tutto il mio cuore, qualunque cosa tutto ciò comportasse.

Da quel momento ho cercato di dare il massimo. Ho avuto i miei alti, i miei bassi e la mia parte di fallimenti. Tutti siamo lontani dalla perfezione. Faccio ancora cose che vorrei non fare. Tuttavia rimango determinato a cercare di seguire il Signore con tutto il mio cuore e ad impegnarmi pienamente per lui.

Essere "pienamente impegnati" con "tutto il cuore" significa esserlo al 100%. Significa cercare di fare ciò che il Signore ci chiama a fare. Significa sradicare tutto ciò che è cattivo, abbattere senza pietà gli "altari stranieri" della nostra vita e sbarazzarci di tutti gli idoli che ci circondano.

Il Signore cerca "chi si comporta con lui con cuore sincero" (2 Cronache 16,9). Il salmista prega: "Tieni unito il mio cuore" (Salmi 86,11). L'espressione "mio cuore" o "tutto il cuore" compare molte volte nella Bibbia. Sono molte le cose che dovremmo fare "con tutto il cuore". Ad esempio:

  • amare il Signore (Deuteronomio 6,4-5; Matteo 22,36-38)
  • confidare nel Signore (Proverbi 3,5)
  • obbedire al Signore (Salmi 119,34.69; 1 Cronache 29,19)
  • lodare il Signore (Salmi 111,1; 138,1)
  • lavorare per il Signore (Colossesi 3,23)

È così che possiamo vivere la vita in abbondanza (Giovanni 10,10). Una vita di amore, fiducia, gratitudine, gioia e lavoro fruttuoso. Nei brani di oggi vedremo perché e come dovremmo vivere con tutto il cuore.

Sapienziali

Salmi 102,1-12

Salmo 102

1 Preghiera di un povero che è sfinito ed effonde davanti al Signore il suo lamento.

2 Signore, ascolta la mia preghiera,
  a te giunga il mio grido di aiuto.
3 Non nascondermi il tuo volto
  nel giorno in cui sono nell'angoscia.
Tendi verso di me l'orecchio,
  quando t'invoco, presto, rispondimi!

4 Svaniscono in fumo i miei giorni
  e come brace ardono le mie ossa.
5 Falciato come erba, inaridisce il mio cuore;
  dimentico di mangiare il mio pane.
6 A forza di gridare il mio lamento
  mi si attacca la pelle alle ossa.
7 Sono come la civetta del deserto,
  sono come il gufo delle rovine.
8 Resto a vegliare:
  sono come un passero solitario sopra il tetto.
9 Tutto il giorno mi insultano i miei nemici,
  furenti imprecano contro di me.
10 Cenere mangio come fosse pane,
  alla mia bevanda mescolo il pianto;
11 per il tuo sdegno e la tua collera
  mi hai sollevato e scagliato lontano.
12 I miei giorni declinano come ombra
  e io come erba inaridisco.

Commento

La brevità della vita

Il salmista è consapevole della brevità della vita: "Svaniscono in fumo i miei giorni" (v.4a), "I miei giorni declinano come ombra e io come erba inaridisco" (v.12). Ha la sensazione che il tempo stia per scadere. La vita su questa terra è così breve. Per questo dovremmo vivere al massimo ogni giorno.

Il salmista soffre. Grida: "Signore, ascolta la mia preghiera, a te giunga il mio grido di aiuto. Non nascondermi il tuo volto nel giorno in cui sono nell'angoscia. Tendi verso di me l'orecchio, quando t'invoco, presto, rispondimi!" (vv.2-3)

Questo è un esempio eclatante di impegno totale nei confronti di Dio, anche in mezzo all'angoscia. Scegliere di rivolgersi a Dio. Sapere che Dio è eterno (v.13) e che possiamo fidarci di lui.

Preghiera

Signore, nel vedere i miei giorni scorrere "come ombra", ti ringrazio perché sei eterno e posso fidarmi di te. Alla tua presenza, in questo momento, desidero portarti tutti i miei problemi... Lascia che il mio grido di aiuto giunga a te.
Nuovo Testamento

1 Corinzi 15,1-34

Risurrezione dai morti

15Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi 2 e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l'ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!

3 A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che 4 fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture 5 e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. 6 In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. 7 Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. 8 Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.

9 Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. 10 Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. 11 Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.

La risurrezione di Cristo

12 Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? 13 Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! 14 Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede. 15 Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo mentre di fatto non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. 16 Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; 17 ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. 18 Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. 19 Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.

20 Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. 21 Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. 22 Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. 23 Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. 24 Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. 25 È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. 26 L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, 27 perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però, quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. 28 E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch'egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

29 Altrimenti, che cosa faranno quelli che si fanno battezzare per i morti? Se davvero i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro? 30 E perché noi ci esponiamo continuamente al pericolo? 31 Ogni giorno io vado incontro alla morte, come è vero che voi, fratelli, siete il mio vanto in Cristo Gesù, nostro Signore! 32 Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Èfeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non risorgono,

"mangiamo e beviamo, perché domani moriremo."

33 Non lasciatevi ingannare: "Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi". 34 Tornate in voi stessi, come è giusto, e non peccate! Alcuni infatti dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra vergogna.

Commento

La certezza della risurrezione

In questo brano, Paolo annuncia il messaggio al cuore della sua predicazione e la ragione per la quale ha seguito Gesù così appassionatamente: "Il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi" (v.1). È il Vangelo per mezzo del quale siamo salvati (v.2). Un messaggio da custodire saldamente in noi.

1. Il messaggio

Il messaggio è molto semplice: "Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture... fu sepolto" ed "è risorto il terzo giorno secondo le Scritture" (vv.3-4).

La sua morte ha uno scopo grande: i nostri peccati. Il prezzo del peccato è stato pagato. La potenza del peccato è stata spezzata. Ed un giorno anche la presenza del peccato stesso sarà rimossa.

La risurrezione di Cristo ci dà la certezza di tutto questo. È questa certezza la ragione della speranza per il nostro futuro.

Gesù è morto ed è stato sepolto. Anche noi, un giorno, moriremo e saremo sepolti. Gesù è risorto dai morti. Anche noi, un giorno, risorgeremo dai morti per la vita eterna.

2. L'evidenza

La risurrezione è l'evento presente che indica ciò che Dio ci riserva in futuro. Paolo parla del futuro che ci attende alla luce di ciò che Dio ha compiuto: "Per mezzo di un uomo... dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti" (Atti 17,31). La fede non è un fatto irrazionale. La fede è fondata sull'evento della risurrezione.

Paolo mette in evidenza alcuni punti:

  • Sottolinea il fatto che Gesù è stato "sepolto" e che è "risorto secondo le Scritture". Prima ancora della sua nascita, era stato tutto scritto: vita, morte e risurrezione di Gesù.
  • Descrive le apparizioni di Gesù a Pietro, ai dodici apostoli, ai cinquecento in una sola volta, a Giacomo e finalmente a Paolo stesso (1 Corinzi 15,6-8).

Tutte queste apparizioni di Gesù risorto non sono state le uniche. Sono comunque sufficienti per attestare ciò che è avvenuto. Paolo dimostra che la risurrezione di Gesù è un fatto storico, fondato sulle Scritture e confermato da testimonianze dirette.

3. L'importanza

La risurrezione di Gesù è un avvenimento di enorme importanza. Se non fosse risorto, le conseguenze per tutti sarebbero tragiche. La risurrezione è la base della predicazione di San Paolo. Poiché la nostra fede si basa su questo, senza la risurrezione "vana" sarebbe la nostra fede e noi saremmo ancora nei nostri peccati (v.17). Non ci sarebbe alcuna speranza per il futuro e "anche quelli che sono morti in Cristo" sarebbero perduti (v.18). Paolo conclude che senza risurrezione tutta la cristianità sarebbe fallita miseramente: "Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini" (v.19).

4. Il risultato

"Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti" (v.20, MSG). La risurrezione, quindi, è certa. Un giorno tutti coloro che sono "in Cristo" risorgeranno dai morti. Allora la morte sarà annientata (v.26). Allora Dio sarà tutto in tutti: Dio compirà un finale meraviglioso! (v.28, MSG)

E poiché la resurrezione è certa, Paolo dice: "Noi ci esponiamo continuamente al pericolo" (v.30) e "ogni giorno io vado incontro alla morte" (v.31). Paolo vive totalmente ed appassionatamente per il Signore. Ad Efeso lotta contro le belve feroci (v.32). Mosso dalla certezza della risurrezione, è sempre pronto a rischiare la sua vita per il Signore.

Questa è la ragione per la quale Paolo ci implora dicendoci "non peccate!" (v.34) La tattica di Satana spesso si basa sulla nostra mancanza di fede. Prima insinua in noi il dubbio, poi ci tenta con il peccato. In altre parole, ogni peccato inizia con una mancanza di fede.

Il messaggio di Gesù, la sua morte e la sua risurrezione, è la buona notizia per noi. È l'essenza del Vangelo. Possiamo ascoltare questa buona notizia, accoglierla e fondare la nostra vita su di essa. Anche tu puoi farlo. Anche tu puoi affidarti totalmente ad essa. E, come ha fatto Paolo, puoi dirla agli altri.

Preghiera

Padre, grazie perché Gesù è morto per i nostri peccati e tu lo hai risuscitato dai morti affinché potessimo essere totalmente perdonati, liberati e, un giorno, risuscitare con Cristo. Aiutaci, come Paolo, ad impegnarci con tutto il cuore a trasmettere questo messaggio di primaria importanza.
Antico Testamento

2 Cronache 16,1-18,27

Alleanza con gli Aramei

16Nell'anno trentaseiesimo del regno di Asa, il re d'Israele Baasà salì contro Giuda. Egli fortificò Rama, per impedire il transito ad Asa, re di Giuda.

2 Asa estrasse dai tesori del tempio del Signore e della reggia argento e oro e li mandò a Ben-Adàd, re di Aram residente a Damasco, con questa proposta: 3 "Ci sia un'alleanza tra me e te, come tra mio padre e tuo padre. Ecco, ti mando argento e oro. Su, rompi la tua alleanza con Baasà, re d'Israele, in modo che egli si ritiri da me".

4 Ben-Adàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città d'Israele i comandanti del suo esercito, che colpirono Iion, Dan, Abel-Màim e tutte le città di approvvigionamento di Nèftali. 5 Quando lo seppe, Baasà smise di fortificare Rama e desistette dalla sua impresa. 6 Il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, che andarono a prendere le pietre e il legname con cui Baasà stava fortificando Rama, e con essi fortificò Gheba e Mispa.

7 In quel tempo il veggente Anàni si presentò ad Asa, re di Giuda, e gli disse: "Poiché ti sei appoggiato al re di Aram e non al Signore, tuo Dio, l'esercito del re di Aram ti è sfuggito di mano. 8 Etiopi e Libi non costituivano forse un grande esercito, con numerosissimi carri e cavalli? Quando ti appoggiasti al Signore, egli non li consegnò forse in mano tua? 9 Difatti il Signore con gli occhi scruta tutta la terra, per mostrare la sua potenza a favore di chi si comporta con lui con cuore sincero. Tu in ciò hai agito da stolto; per questo d'ora in poi avrai solo guerre".

10 Asa si sdegnò contro il veggente e lo mise in prigione, adirato con lui per tali parole. In quel tempo Asa oppresse anche parte del popolo.

11 Ecco, le gesta di Asa, dalle prime alle ultime, sono descritte nel libro dei re di Giuda e d'Israele. 12 Nell'anno trentanovesimo del suo regno, Asa si ammalò gravemente ai piedi. Neppure nell'infermità egli ricercò il Signore, ricorrendo solo ai medici. 13 Asa si addormentò con i suoi padri; morì nell'anno quarantunesimo del suo regno. 14 Lo seppellirono nel sepolcro che egli si era scavato nella Città di Davide. Lo stesero su un letto pieno di aromi e profumi, composti con arte di profumeria; ne bruciarono per lui una quantità immensa.

Giòsafat re di Giuda

17Al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat, che si fortificò contro Israele. 2 Egli mise guarnigioni militari in tutte le fortezze di Giuda; nominò governatori per il territorio di Giuda e per le città di Èfraim occupate dal padre Asa.

3 Il Signore fu con Giòsafat, perché egli camminò sulle vie seguite prima da suo padre e non ricercò i Baal, 4 ma piuttosto ricercò il Dio di suo padre e ne seguì i comandi, senza imitare Israele. 5 Il Signore consolidò il regno nelle mani di Giòsafat e tutto Giuda gli portava offerte. Egli ebbe ricchezze e gloria in quantità. 6 Il suo cuore divenne forte nel seguire il Signore; eliminò anche le alture e i pali sacri da Giuda.

7 Nell'anno terzo del suo regno mandò i suoi ufficiali Ben-Càil, Abdia, Zaccaria, Netanèl e Michea a insegnare nelle città di Giuda. 8 Con essi c'erano i leviti Semaià, Natania, Zebadia, Asaèl, Semiramòt, Giònata, Adonia e Tobia e i sacerdoti Elisamà e Ioram. 9 Insegnarono in Giuda; avevano con sé il libro della legge del Signore e percorsero tutte le città di Giuda, istruendo il popolo.

10 Il terrore del Signore si diffuse per tutti i regni che circondavano Giuda e così essi non fecero guerra a Giòsafat. 11 Da parte dei Filistei si portavano a Giòsafat tributi e argento in dono; anche gli Arabi gli portavano bestiame minuto: settemilasettecento arieti e settemilasettecento capri.

12 Giòsafat cresceva sempre più in potenza. Egli costruì in Giuda castelli e città di approvvigionamento. 13 Disponeva di molta manodopera nelle città di Giuda. A Gerusalemme risiedevano i suoi guerrieri, soldati valorosi. 14 Ecco il loro censimento secondo i casati.

Per Giuda, erano comandanti di migliaia

Adna il comandante, e con lui trecentomila soldati valorosi;

15 alle sue dipendenze c'era il comandante Giovanni e con lui duecentoottantamila soldati;

16 alle sue dipendenze c'era Amasia, figlio di Zicrì, votato al Signore, e con lui duecentomila soldati valorosi.

17 Per Beniamino,

Eliadà, soldato valoroso, e con lui duecentomila armati di arco e di scudo.

18 Alle sue dipendenze c'era Iozabàd e con lui centoottantamila armati per la guerra.

19 Tutti costoro erano al servizio del re, oltre quelli che il re aveva stabiliti nelle fortezze in tutto Giuda.

Michea profetizza contro Acab

18Giòsafat, che aveva ricchezza e gloria in abbondanza, si imparentò con Acab. 2 Dopo alcuni anni scese da Acab a Samaria; Acab uccise per lui e per la gente del suo seguito pecore e buoi in quantità e lo persuase ad attaccare con lui Ramot di Gàlaad. 3 Acab, re d'Israele, disse a Giòsafat, re di Giuda: "Verresti con me contro Ramot di Gàlaad?".

Gli rispose: "Conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo; sarò con te in battaglia". 4 Giòsafat disse al re d'Israele: "Consulta, per favore, oggi stesso la parola del Signore".

5 Il re d'Israele radunò i profeti, quattrocento persone, e domandò loro: "Dobbiamo andare contro Ramot di Gàlaad o devo rinunciare?".

Risposero: "Attacca; Dio la metterà in mano al re".

6 Giòsafat disse: "Non c'è qui ancora un profeta del Signore da consultare?".

7 Il re d'Israele rispose a Giòsafat: "C'è ancora un uomo, per consultare tramite lui il Signore, ma io lo detesto perché non mi profetizza il bene, ma sempre il male: è Michea, figlio di Imla".

Giòsafat disse: "Il re non parli così".

8 Il re d'Israele, chiamato un cortigiano, gli ordinò: "Convoca Michea, figlio di Imla!".

9 Il re d'Israele e Giòsafat, re di Giuda, sedevano ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli, nello spiazzo all'ingresso della porta di Samaria; tutti i profeti profetizzavano davanti a loro. 10 Sedecìa, figlio di Chenaanà, che si era fatto corna di ferro, affermava: "Così dice il Signore: "Con queste cozzerai contro gli Aramei sino a finirli"".

11 Tutti i profeti profetizzavano allo stesso modo: "Assali Ramot di Gàlaad, avrai successo. Il Signore la metterà in mano al re".

12 Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: "Ecco, le parole dei profeti concordano sul successo del re; ora la tua parola sia come quella degli altri: preannuncia il successo".

13 Michea rispose: "Per la vita del Signore, annuncerò quanto il mio Dio mi dirà".

14 Si presentò al re, che gli domandò: "Michea, dobbiamo andare in guerra contro Ramot di Gàlaad o rinunciare?".

Gli rispose: "Attaccàtela, avrete successo; i suoi abitanti saranno messi nelle vostre mani".

15 Il re gli disse: "Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi altro se non la verità nel nome del Signore?".

16 Egli disse: "Vedo tutti gli Israeliti vagare sui monti come pecore che non hanno pastore. Il Signore dice: "Questi non hanno padrone; ognuno torni a casa sua in pace!"".

17 Il re d'Israele disse a Giòsafat: "Non te l'avevo detto che costui non mi profetizza il bene, ma solo il male?".

18 Michea disse: "Perciò, ascoltate la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito del cielo stava alla sua destra e alla sua sinistra. 19 Il Signore domandò: "Chi ingannerà Acab, re d'Israele, perché salga contro Ramot di Gàlaad e vi perisca?".

Chi rispose in un modo e chi in un altro. 20 Si fece avanti uno spirito che, presentatosi al Signore, disse: "Lo ingannerò io".

"Come?", gli domandò il Signore.

21 Rispose: "Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti".

Gli disse: "Lo ingannerai; certo riuscirai: va' e fa' così".

22 Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di questi tuoi profeti, ma il Signore a tuo riguardo parla di sciagura".

23 Allora Sedecìa, figlio di Chenaanà, si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: "Per quale via lo spirito del Signore è passato da me per parlare a te?".

24 Michea rispose: "Ecco, lo vedrai nel giorno in cui passerai di stanza in stanza per nasconderti".

25 Il re d'Israele disse: "Prendete Michea e conducetelo da Amon, governatore della città, e da Ioas, figlio del re. 26 Direte loro: "Così dice il re: Mettete costui in prigione e nutritelo con il minimo di pane e di acqua finché tornerò in pace"".

27 Michea disse: "Se davvero tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mezzo mio". E aggiunse: "Popoli tutti, ascoltate!".

Commento

Gli occhi del Signore

"Il Signore con gli occhi scruta tutta la terra, per mostrare la sua potenza a favore di chi si comporta con lui con cuore sincero" (16,9, MSG).

Il veggente Anàni si presenta ad Asa, re di Giuda. Gli dice che è nei guai perché non si sta affidando più completamente al Signore (vv.7-9). Non si sta comportando "con lui con cuore sincero" (v.9).

Dio vede tutto quello che facciamo e ama quelli che si comportano con lui con "cuore sincero". Gli "occhi del Signore" vedono dentro il nostro cuore. Per questo dovremmo sempre chiederci: mi sto comportando con lui con cuore sincero?

Per la maggior parte della sua vita, Asa aveva agito bene. Ma negli ultimi anni non ricorre più al Signore, "neppure nell'infermità". Malato, ricorre "solo ai medici" (v.12). Nel chiedere aiuto ai medici non c'è niente di male. Asa non viene criticato per questo. Viene criticato per non aver chiesto aiuto al Signore.

Nel frattempo, il cuore di suo figlio, Giòsafat, diviene "forte nel seguire il Signore" (17,6). Anche lui comincia molto bene. "Camminò sulle vie seguite prima da suo padre e non ricercò Baal, ma piuttosto ricercò il Dio di suo padre e ne seguì i comandi... Il suo cuore divenne forte nel seguire il Signore: eliminò anche alture e i pali sacri di Giuda" (vv.3-6, MSG).

Viene poi messo alla prova da ben 400 profeti che avevano uno "spirito di menzogna" (18,21). Solo Michea, figlio di Imla, ha il coraggio di dire la verità ai potenti. Il diavolo è un ingannatore. Oggi come allora le voci a cui dare ascolto sono molte. Per questo abbiamo bisogno di Dio e del suo discernimento. Ne abbiamo bisogno per non cadere nell'inganno e per riuscire ad ascoltare quelli che, come Michea, dicono: "Per la vita del Signore, annuncerò quanto il mio Dio mi dirà" (v.13, MSG).

Preghiera

Signore, ti ringrazio perché sei attento alle nostre vite, ci guardi e ci benedici quando ci comportiamo con te con cuore sincero (16,9). Ti prego di rafforzami perché possa impegnarmi di più a servirti con tutto il cuore.

La moglie di Nicky dice

2 Cronache 16,7

"Poiché ti sei appoggiato al re di Aram e non al Signore".

Persino i leader più devoti possono cadere, diventare autosufficienti e volgere lo sguardo verso cose sbagliate o persone sbagliate. Per quanto possa essere difficile, dovremmo sempre essere aperti alla correzione di Dio e continuare a dipendere da lui.

Versetto del giorno

Salmi 102,2-3

"Signore, ascolta la mia preghiera, a te giunga il mio grido di aiuto. Non nascondermi il tuo volto nel giorno in cui sono nell'angoscia. Tendi verso di me l'orecchio, quando ti invoco, presto, rispondimi!”

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