Giorno 235

Confidare in Dio e nelle sue modalità

Sapienziali Salmi 102,13-18
Nuovo Testamento 1 Corinzi 15,35-49
Antico Testamento 2 Cronache 18,28-21,3

Introduzione

A volte penso che nella mia vita avrei dovuto scrivere di più. Sono però contento di quanto scritto ai margini delle pagine della mia Bibbia. Sulle pagine dei brani di oggi, ad esempio, ho scritto una lista di problemi, situazioni molto difficili che ho e che abbiamo dovuto affrontare nel corso degli anni. Il brano dice: "Non sappiamo che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te" (2 Cronache 20,12). È incredibile e meraviglioso vedere e ricordare come Dio è venuto in nostro soccorso nei momenti di bisogno, con i suoi tempi e le sue modalità.

Ricordare che Dio ha il potere di salvarci e che lo potrà fare ancora è di grande aiuto per la nostra fede. Dio è veramente potente. Infatti è "onnipotente". Per questo, possiamo fidarci di lui.

Sapienziali

Salmi 102,13-18

13 Ma tu, Signore, rimani in eterno,
  il tuo ricordo di generazione in generazione.
14 Ti alzerai e avrai compassione di Sion:
  è tempo di averne pietà, l'ora è venuta!
15 Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre
  e li muove a pietà la sua polvere.
16 Le genti temeranno il nome del Signore
  tutti i re della terra la tua gloria,
17 quando il Signore avrà ricostruito Sion
  e sarà apparso in tutto il suo splendore.
18 Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
  non disprezza la loro preghiera.

Commento

Credere che Dio risponderà alle nostre preghiere

In una sua famosa affermazione, Charles Spurgeon ha detto: "La preghiera è il nervo sottile che muove il muscolo dell'onnipotenza".

Quando affronti i problemi della vita e del mondo attorno a te, come tendi a reagire? Nel vedere la distruzione della città e la decadenza del suo popolo, la prima reazione del salmista è di rivolgersi a Dio.

Riconosce che Dio è potente e che è amore. Dichiara la sua grandezza: "Ma tu, Signore, rimani in eterno" (v.13a) e parla della sua "compassione" (v.14) verso Gerusalemme: "Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre e li muove a pietà la sua polvere" (v.15).

Nel guardarmi attorno, oggi, mi accorgo che buona parte della Chiesa sta soffrendo ed è in rovina. Sono anche consapevole però che Dio ha tutto sotto controllo e che ha sempre il potere di far rinascere il suo popolo, anche qui nel nostro paese.

Possiamo esserne certi. Dio risponderà alle nostre preghiere. Le nostre preghiere non hanno nessun potere su di lui. È lui che ha il potere e che è sempre attento e attivo nella vita del suo popolo e del suo mondo: "Egli si volge alla preghiera dei derelitti, non disprezza la loro preghiera" (v.18, MSG).

Preghiera

Signore, ti prego di ricostruire la Chiesa nella nostra nazione. Ti prego, manda di nuovo il tuo Spirito Santo su di noi e sulla nostra nazione.
Nuovo Testamento

1 Corinzi 15,35-49

Come risorgono i morti

35 Ma qualcuno dirà: "Come risorgono i morti? Con quale corpo verranno?". 36 Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore. 37 Quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere. 38 E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo. 39 Non tutti i corpi sono uguali: altro è quello degli uomini e altro quello degli animali; altro quello degli uccelli e altro quello dei pesci. 40 Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, altro quello dei corpi terrestri. 41 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle. Ogni stella infatti differisce da un'altra nello splendore.

42 Così anche la risurrezione dei morti: è seminato nella corruzione, risorge nell'incorruttibilità; 43 è seminato nella miseria, risorge nella gloria; è seminato nella debolezza, risorge nella potenza; 44 è seminato corpo animale, risorge corpo spirituale.

Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale. Sta scritto infatti che 45 il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. 46 Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. 47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. 48 Come è l'uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l'uomo celeste, così anche i celesti. 49 E come eravamo simili all'uomo terreno, così saremo simili all'uomo celeste.

Commento

Credere in Dio e nella risurrezione

La perdita di una persona cara è sempre un'esperienza di grande dolore. Lo stesso approssimarsi della nostra morte è qualcosa di difficile da capire e da accettare.

Questo brano di Paolo getta una prospettiva nuova sul dolore e sulle paure. Quando nel Nuovo Testamento si parla dell'amore di Dio, è immediato pensare alla croce di Gesù. E quando si parla di potenza di Dio, è altrettanto immediato pensare alla risurrezione di Gesù. È stata la "straordinaria grandezza della sua potenza" che ha risuscitato Gesù dai morti (Efesini 1,19-20).

In questo brano, Paolo afferma che quella stessa potenza risusciterà anche me e anche te. Paolo usa l'analogia del chicco di grano. Il chicco non produce frutto se prima non muore sotto terra. "Ciò che tu semini non prende vita se prima non muore" (1 Corinzi 15,36). Anche se diversi tra loro, tra chicco seminato e spiga di grano maturo vi è continuità.

Grazie alla risurrezione di Gesù, possiamo confidare sul fatto che Dio ha il potere di farci risorgere, secondo il suo progetto. Un progetto che sarà sicuramente migliore di qualunque cosa possiamo immaginare.

Agli scettici che chiedono: "Come risorgono i morti? Con quale corpo verranno?", Paolo risponde: "Quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere. E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo" (vv.35-38, MSG).

Paolo sottolinea la straordinaria varietà della creazione di Dio, che include anche la straordinaria diversità di ognuno di noi. Dio ci ha creati unici e irripetibili. E questo è un bene. La diversità è una cosa buona.

La diversità delle creature è una cosa straordinaria: uomini, animali, uccelli, pesci. "Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, altro quello dei corpi terrestri. Altro è lo splendore del sole, altro è lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle... Così anche la risurrezione dei morti: è seminato nella corruzione, risorge nell'incorruttibilità" (vv.40-42, MSG).

Paolo prosegue considerando l'immagine del chicco che muore per produrre il frutto. Una semplice analogia che può aiutarci ad avvicinarci al mistero della risurrezione del corpo. Un avvicinamento però che può avvenire solo per fede, cioè se crediamo che quando risorgeremo, risorgeremo per la vita eterna!

Il corpo che "è seminato nella corruzione, risorge nell'incorruttibilità. È seminato nella miseria, risorge nella gloria. È seminato nella debolezza, risorge nella potenza. È seminato corpo animale, risorge corpo spirituale" (vv.42-44, MSG).

Il corpo risorto ed il corpo spirituale sono della stessa sostanza, ma di una sostanza trasformata. La risurrezione è come una creazione ex vetere (cioè dall'antico), e non una creazione ex nihilo (cioè dal nulla). Il frutto viene dal seme. Il corpo che abbiamo nella vita presente non sarà sostituito da un nuovo corpo, ma sarà trasformato in un corpo risorto.

Gesù risorto era riconoscibile agli occhi dei suoi discepoli, ma con un po' di incertezza iniziale. Il suo corpo risorto era come quello di prima, ma non del tutto. Gesù passava attraverso i muri, ma mangiava anche il pesce arrostito. Ciò che è avvenuto a Gesù con la risurrezione avverrà anche con noi. In quanto discendenza di Adamo, abbiamo un corpo materiale. Un giorno, come Gesù, il secondo Adamo, avremo un corpo spirituale (vv.44-48). "E come eravamo simili all'uomo terreno, così saremo simili all'uomo celeste" (v.49).

Preghiera

Signore, grazie perché come Gesù, che è morto, sepolto e risorto, anche noi, attraverso la tua potenza, risorgeremo e avremo un corpo spirituale come quello di Gesù.
Antico Testamento

2 Cronache 18,28-21,3

Morte del re alleato

28 Il re d'Israele marciò, insieme con Giòsafat, re di Giuda, contro Ramot di Gàlaad. 29 Il re d'Israele disse a Giòsafat: "Io per combattere mi travestirò. Tu resta con i tuoi abiti". Il re d'Israele si travestì ed entrarono in battaglia.

30 Il re di Aram aveva ordinato ai comandanti dei suoi carri: "Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma unicamente contro il re d'Israele". 31 Appena videro Giòsafat, i comandanti dei carri dissero: "Quello è il re d'Israele!". Lo circondarono per combattere. Giòsafat lanciò un grido e il Signore gli venne in aiuto e Dio li allontanò dalla sua persona. 32 I comandanti dei carri si accorsero che non era il re d'Israele e si allontanarono da lui.

33 Ma un uomo tese a caso l'arco e colpì il re d'Israele fra le maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: "Gira, portami fuori dalla mischia, perché sono ferito". 34 La battaglia infuriò in quel giorno; il re d'Israele stette sul carro di fronte agli Aramei sino alla sera e morì al tramonto del sole.

Riforme religiose e civili

19Giòsafat, re di Giuda, tornò in pace a casa a Gerusalemme. 2 Il veggente Ieu, figlio di Anàni, gli andò incontro e disse a Giòsafat: "Si aiuta forse un malvagio? E tu ami coloro che odiano il Signore? Per questo lo sdegno del Signore è contro di te. 3 Tuttavia in te si sono trovate cose buone, perché hai bruciato i pali sacri nel territorio e hai rivolto il tuo cuore a cercare Dio".

4 Giòsafat rimase a Gerusalemme; poi si recò di nuovo fra il suo popolo, da Betsabea alle montagne di Èfraim, riportandolo al Signore, Dio dei loro padri. 5 Egli stabilì giudici nel territorio, in tutte le fortezze di Giuda, città per città. 6 Ai giudici egli raccomandò: "Guardate a quello che fate, perché non giudicate per gli uomini, ma per il Signore, il quale sarà con voi quando pronuncerete la sentenza. 7 Ora il terrore del Signore sia con voi; nell'agire badate che nel Signore, nostro Dio, non c'è nessuna iniquità: egli non ha preferenze personali né accetta doni".

8 Anche a Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e capifamiglia d'Israele, per il giudizio del Signore e le liti degli abitanti di Gerusalemme. 9 Egli comandò loro: "Voi agirete nel timore del Signore, con fedeltà e con cuore integro. 10 Su ogni causa che vi verrà presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città - si tratti di omicidio o di una questione che riguarda una legge o un comandamento o statuti o decreti - istruiteli, in modo che non si mettano in condizione di colpa davanti al Signore e il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli. Agite così e non diventerete colpevoli.

11 Ecco, Amaria, sommo sacerdote, sarà vostro capo in tutte le cose del Signore, mentre Zebadia, figlio di Ismaele, capo della casa di Giuda, in tutte le cose del re; in qualità di scribi sono a vostra disposizione i leviti. Coraggio, mettetevi al lavoro. E il Signore sia con chi è buono".

Vittorie sui Moabiti

20In seguito i Moabiti e gli Ammoniti, aiutati dai Meuniti, mossero guerra a Giòsafat.

2 Fu annunciato a Giòsafat: "Una grande moltitudine è venuta contro di te da oltre il mare, da Edom. Ecco sono a Casesòn-Tamar, cioè a Engàddi". 3 Nella paura, Giòsafat si decise a cercare il Signore e indisse un digiuno per tutto Giuda. 4 Quelli di Giuda si radunarono per chiedere aiuto al Signore; vennero da tutte le città di Giuda per chiedere aiuto al Signore.

5 Giòsafat, stando in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme nel tempio del Signore, di fronte al nuovo cortile, 6 disse:

"Signore, Dio dei nostri padri, non sei forse tu il Dio che è in cielo? Tu dòmini su tutti i regni delle nazioni. Nelle tue mani sono la forza e la potenza; nessuno può opporsi a te. 7 Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli abitanti di questa terra di fronte al tuo popolo Israele e non l'hai data per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo? 8 Essi l'hanno abitata e vi hanno costruito un santuario al tuo nome dicendo: 9 "Se ci piomberà addosso una sciagura, una spada punitrice, una peste o una carestia, noi ci presenteremo al tuo cospetto in questo tempio, poiché il tuo nome è in questo tempio, e grideremo a te dalla nostra sciagura e tu ci ascolterai e ci aiuterai".

10 Ora, ecco gli Ammoniti, i Moabiti e quelli della montagna di Seir, nelle cui terre non hai permesso agli Israeliti di entrare, quando venivano dalla terra d'Egitto, e perciò si sono tenuti lontani da quelli e non li hanno distrutti, 11 ecco, ora ci ricompensano venendoci a scacciare dall'eredità che tu hai acquistato per noi. 12 Dio nostro, non vorrai renderci giustizia nei loro riguardi, poiché noi non abbiamo la forza di opporci a una moltitudine così grande piombataci addosso? Non sappiamo che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te".

13 Tutti gli abitanti di Giuda stavano in piedi davanti al Signore, con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli.

14 Allora lo spirito del Signore, in mezzo all'assemblea, fu su Iacazièl, figlio di Zaccaria, figlio di Benaià, figlio di Ieièl, figlio di Mattania, levita dei figli di Asaf.

15 Egli disse: "Porgete l'orecchio, voi tutti di Giuda, abitanti di Gerusalemme e tu, re Giòsafat. Vi dice il Signore: "Non temete e non spaventatevi davanti a questa moltitudine immensa, perché la guerra non riguarda voi, ma Dio. 16 Domani, scendete contro di loro; ecco, saliranno per la salita di Sis. Voi li sorprenderete al termine della valle, di fronte al deserto di Ieruèl. 17 Non toccherà a voi combattere in tale momento; fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza che il Signore opererà per voi, o Giuda e Gerusalemme. Non temete e non abbattetevi. Domani uscite loro incontro; il Signore sarà con voi"".

18 Giòsafat s'inginocchiò con la faccia a terra; tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme caddero davanti al Signore, per prostrarsi davanti a lui. 19 I leviti, tra i figli dei Keatiti e i figli dei Coriti, si alzarono a lodare il Signore, Dio d'Israele, a piena voce.

20 La mattina dopo si alzarono presto e partirono per il deserto di Tekòa. Mentre si muovevano, Giòsafat si fermò e disse: "Ascoltatemi, Giuda e abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore, vostro Dio, e sarete saldi; credete nei suoi profeti e riuscirete". 21 Quindi, consigliatosi con il popolo, mise i cantori del Signore e i salmisti, vestiti con paramenti sacri, schierati davanti agli uomini in armi, perché lodassero il Signore dicendo:

"Rendete grazie al Signore,
 perché il suo amore è per sempre".

22 Appena cominciarono i loro canti di esultanza e di lode, il Signore tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti e quelli della montagna di Seir, venuti contro Giuda, e furono sconfitti. 23 Gli Ammoniti e i Moabiti insorsero contro gli abitanti della montagna di Seir per votarli allo sterminio e distruggerli. Quando ebbero finito con gli abitanti della montagna di Seir, contribuirono a distruggersi a vicenda.

24 Quando quelli di Giuda raggiunsero la collina da dove si vedeva il deserto, si voltarono verso la moltitudine, ed ecco: non c'erano che cadaveri gettati per terra, senza alcun superstite. 25 Giòsafat e la sua gente andarono a raccogliere la loro preda. Vi trovarono in abbondanza bestiame, ricchezze, vesti e oggetti preziosi. Ne presero più di quanto ne potessero portare. Passarono tre giorni a raccogliere il bottino, perché esso era molto abbondante. 26 Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà; poiché là benedissero il Signore, chiamarono quel luogo valle di Beracà, come è ancora oggi.

27 Quindi tutto Giuda e tutti quelli di Gerusalemme, con Giòsafat alla testa, partirono per tornare a Gerusalemme, pieni di gioia perché il Signore li aveva riempiti di letizia a danno dei loro nemici. 28 Entrarono in Gerusalemme diretti al tempio del Signore, fra suoni di arpe, di cetre e di trombe.

29 Quando si seppe che il Signore aveva combattuto contro i nemici d'Israele, il terrore di Dio si diffuse su tutti i regni del mondo. 30 Il regno di Giòsafat rimase tranquillo; Dio gli aveva concesso tregua su tutte le frontiere.

La fine del regno di Giosafat

31 Giòsafat regnò su Giuda. Aveva trentacinque anni quando divenne re; regnò venticinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azubà, figlia di Silchì. 32 Seguì la via di Asa, suo padre, non si allontanò da essa, facendo ciò che è retto agli occhi del Signore. 33 Ma non scomparvero le alture; il popolo non aveva ancora diretto il cuore verso il Dio dei suoi padri.

34 Le altre gesta di Giòsafat, dalle prime alle ultime, ecco, sono descritte negli atti di Ieu, figlio di Anàni, inseriti nel libro dei re d'Israele.

35 In seguito Giòsafat, re di Giuda, si alleò con Acazia, re d'Israele, che agiva con malvagità. 36 Egli si associò a lui per costruire navi capaci di raggiungere Tarsis. Allestirono le navi a Esion-Ghèber. 37 Ma Elièzer, figlio di Dodavàu, di Maresà, profetizzò contro Giòsafat dicendo: "Poiché ti sei alleato con Acazia, il Signore ha aperto una breccia nei tuoi lavori". Le navi si sfasciarono e non poterono partire per Tarsis.

21Giòsafat si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con loro nella Città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Ioram. 2 I suoi fratelli, figli di Giòsafat, erano Azaria, Iechièl, Zaccaria, Azariàu, Michele e Sefatia; tutti costoro erano figli di Giòsafat, re d'Israele. 3 Il padre aveva dato loro ricchi doni: argento, oro e oggetti preziosi insieme con fortezze in Giuda; il regno però l'aveva assegnato a Ioram, perché era il primogenito.

Commento

Confidare in Dio nelle nostre battaglie

Nella tua vita hai mai affrontato delle battaglie? Probabilmente sì. Giosafat si trova ad affrontare diverse battaglie: i "Moabiti", gli "Amoniti" e i "Meuniti".

Joyce Meyer li chiama gli "-iti". Dice che nelle nostre vite gli "-iti" sono gli "-iti" della paura, gli "-iti" della malattia, gli "-iti" della povertà, gli "-iti" dei matrimoni difficili, gli "-iti" dello stress, gli "-iti" dei vicini difficili, gli "-iti" dell'insicurezza, gli "-iti" del rifiuto e così via.

In battaglia contro il re di Aram, "Giosafat lanciò un grido e il Signore gli venne in aiuto" (18,31). Provvidenza e sovranità di Dio corrono in soccorso. Dio permette che una freccia casuale raggiunga il re d'Israele e protegga così Giosafat, il quale aveva chiesto a lui aiuto (vv.28-34).

Giosafat "si recò di nuovo fra il suo popolo... riportandolo al Signore" (19,4). Nomina dei giudici. Li invita ad evitare "iniquità", "preferenze personali" o "doni" (v.7). Quanto diverso sarebbe il mondo di oggi se tutti i giudici fossero così.

Sebbene Giosafat continui a seguire il Signore ("Seguì la via di Asa, suo padre, non si allontanò da essa, facendo ciò che è retto agli occhi del Signore", 20,32), affronta altre battaglie. Le battaglie non sono necessariamente conseguenza di qualcosa che abbiamo fatto di sbagliato. A volte ci troviamo di fronte a battaglie non perché abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, ma perché abbiamo fatto qualcosa di giusto.

Un vasto esercito viene contro di lui (v.2). Giosafat proclama un digiuno a livello nazionale e convoca una preghiera di massa con raduni regionali (vv.3-4).

Prega Dio riconoscendo la sua potenza. Dice: "Tu dòmini su tutti i regni delle nazioni. Nelle tue mani sono la forza e la potenza; nessuno può opporsi a te" (v.6).

Riconosce di essere debole: "Non abbiamo la forza di opporci a una moltitudine così grande piombataci addosso? Non sappiamo che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te" (v.12).

Dio risponde alla sua preghiera con le parole di un profeta e manda il suo Spirito su di loro (v.14).

Dice: "Non temete e non spaventatevi davanti a questa moltitudine immensa, perché la guerra non riguarda voi, ma Dio" (v. 15). "Non toccherà a voi combattere in tale momento; fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza che il Signore opererà per voi... Non temete e non abbattetevi. Domani uscite loro incontro; il Signore sarà con voi" (v.17).

Giosafat risponde al Signore con la lode (v.18). "Si alzarono a lodare il Signore, Dio d'Israele, a piena voce" (v.19, MSG). E al popolo si rivolge con un messaggio che riassume tutto il libro delle Cronache: "Credete nel Signore, vostro Dio, e sarete saldi; credete nei suoi profeti e riuscirete" (v.20).

Cominciano così a lodare il Signore, cantando: "Rendete grazie al Signore, perché il suo amore è per sempre" (v.21). L'adorazione è un'arma. E mentre lodano, il Signore interviene e li libera (v.22).

Preghiera

Signore, nelle battaglie che oggi dovrò affrontare desidero fidarmi di te. Grazie perché le mie battaglie sono le *tue* battaglie. Quando sono senza via d'uscita, i miei occhi sono su di te.

La moglie di Nicky dice

1 Corinzi 15,42-44

"La risurrezione... risorge nell'incorruttibilità... risorge nella gloria... risorge nella potenza... risorge corpo spirituale".

Che emozione! Non vedo l'ora di vedere tutto questo!

Versetto del giorno

2 Cronache 20,15

"Non temete e non spaventatevi davanti a questa moltitudine immensa, perché la guerra non riguarda voi, ma Dio".

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Joyce Meyer, The Everyday Life Bible (Faithwords, 2018) p.681.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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