Giorno 95

Di una sola cosa c'è bisogno

Sapienziali Salmi 41,8-14
Nuovo Testamento Luca 10,25-11,4
Antico Testamento Deuteronomio 2,24-4,14

Introduzione

La prima volta che ho incontrato Gesù nella mia vita è stato nel 1974. In quei primi giorni da cristiano partecipai ad un meeting religioso. Lo speaker era un signore di ottant'anni e la presentazione aveva per titolo: The Five "One Things", Le cinque "una cosa". Lo speaker mise in evidenza cinque momenti significativi nella Bibbia in cui compare l'espressione "una cosa" (Salmi 27,4, Marco 10,21, Luca 10,42, Giovanni 9,25, Filippesi 3,13). Ognuno di essi parla di priorità e uno di questi compare nel brano di oggi del Nuovo Testamento (Luca 10,42).

Ho sempre provato una certa empatia per Marta. Gesù dice: "Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose" (v.41). Nella vita, ci sono tante cose, ma Gesù dice: "Di una cosa sola c'è bisogno" (v.42). Tra Marta e Maria, è Maria ad aver colto la priorità più grande.

Sapienziali

Salmi 41,8-14

8 Tutti insieme, quelli che mi odiano contro di me tramano malefìci,
  hanno per me pensieri maligni:
9 "Lo ha colpito una malattia infernale;
  dal letto dove è steso non potrà più rialzarsi".
10Anche l'amico
  in cui confidavo,
che con me divideva il pane,
  contro di me alza il suo piede.

11 Ma tu, Signore, abbi pietà,
  rialzami, che io li possa ripagare.
12 Da questo saprò che tu mi vuoi bene:
  se non trionfa su di me il mio nemico.
13 Per la mia integrità tu mi sostieni
  e mi fai stare alla tua presenza per sempre.

14 Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele,
  da sempre e per sempre.
Amen, amen.

Commento

La priorità della sua presenza

In mezzo alle sfide della vita, abbiamo sempre la possibilità di riconoscere la presenza di Dio.

Davide ha le sue preoccupazioni, le sue distrazioni e i suoi nemici. Come Gesù, e in un modo molto simile a lui, sperimenta il tradimento. Dice: "Anche l'amico in cui confidavo, che con me divideva il pane, contro di me alza il suo piede" (v.10, vedi anche Giovanni 13,18).

Davide ci insegna ad avere fiducia che il bene, alla fine, trionferà sul male (Salmi 41,12b). Dio si compiace di noi e ci vuole bene (v.12a). Il desiderio più forte di Davide è godere della presenza di Dio (v.13). È questa la priorità numero uno che dovremmo avere. Questo è ciò per cui siamo stati creati. È la presenza di Dio che soddisfa i nostri bisogni più profondi.

Preghiera

Padre, aiutami oggi a godere del tuo favore e della tua presenza in mezzo a tutte le sfide e le difficoltà della vita.
Nuovo Testamento

Luca 10,25-11,4

Il buon samaritano

25 Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: "Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?".

26 Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?".

27 Costui rispose: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso".

28 Gli disse: "Hai risposto bene; fa' questo e vivrai".

29 Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è mio prossimo?".

30 Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno".

36 Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?".

37 Quello rispose: "Chi ha avuto compassione di lui".

Gesù gli disse: "Va' e anche tu fa' così".

Marta e Maria

38 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò . 39 Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40 Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: "Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti".

41 Ma il Signore le rispose: "Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42 ma di una cosa sola c'è bisogno . Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".

Gesù insegna a pregare

11Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli".

2 Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite:

Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
3 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
4 e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione".

Commento

Le priorità di Gesù

Quali sono le tue priorità? Il tempo con Gesù è una di queste? È qualcosa che cerchi di inserire in agenda? La tua relazione con lui è la tua priorità numero uno?

Nel brano di oggi Gesù, che è un laico, incontra un dottore della legge, vale a dire un teologo e giurista. Questi pone a Gesù una domanda sulla via per la vita eterna, una domanda da "un milione di dollari"!

Il tipo di risposta che Gesù dà al dottore della Legge è esemplare. Risponde così: "Come leggi?" (10,26.36). In altre parole: Tu cosa ne pensi? Questo modo di rispondere è esattamente quello che cerchiamo di utilizzare nei corsi Alpha durante le conversazioni nei piccoli gruppi.

L'uomo risponde bene: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente" (v.27). È proprio questa la massima priorità che dovremmo avere. E quella subito dopo: "Amare il tuo prossimo come te stesso" (v.27).

Prosegue poi con una seconda domanda, probabilmente per cercare una scappatoia (v.29). La sua intenzione forse era di restringere l'insieme delle persone appartenenti alla categoria del "prossimo", ad esempio alla famiglia, agli amici, ai parenti, ai membri della propria comunità religiosa.

Ma per Gesù non è così. E per aiutarci a capire condivide una parabola. Un uomo stava viaggiando su una strada notoriamente pericolosa, lunga 17 miglia, da Gerusalemme a Gerico, una discesa di circa 3.000 piedi. Stava trasportando merci e oggetti di valore. Ad un certo punto subisce un'ingiustizia. Viene assalito, derubato, spogliato, picchiato e dato per morto (v.30).

Passarono di là dei capi religiosi. Prima il sacerdote (che probabilmente aveva appena svolto le celebrazioni nel tempio di Gerusalemme) e poi il levita (l'assistente responsabile della liturgia e della musica). Entrambi "videro" il malcapitato (vv.31-32) ma nessuno dei due si fermò. A volte capita anche a noi, davanti ad una situazione di necessità non ci fermiamo. Ma perché? Le ragioni possono essere molte. Tre che trovo interessanti sono:

  1. Siamo troppo occupati
    Forse avevano fretta. Non volevano essere coinvolti in un'attività che richiedeva tempo.
  2. Non vogliamo inquinarci
    Toccare un cadavere li avrebbe resi impuri per sette giorni (Numeri 19,11). Non sarebbero potuti entrare nel tempio per tutti quei giorni (Levitico 21,1). Rischiavano di perdere il proprio turno al tempio.
  3. Non vogliamo correre rischi
    Ovviamente c'erano dei ladri in giro. Questo avrebbe potuto essere un'esca per un possibile agguato.

È probabile che nell'ascoltare questa parabola, la folla attorno a Gesu ne sia rimasta scioccata. Come eroe della storia, Gesù sceglie una persona appartenente ad un gruppo, i samaritani, disprezzato socialmente, politicamente e religiosamente dagli ebrei. Ma Gesù va oltre e pone al centro della storia una persona di un gruppo e religione diversa, che prova compassione (Luca 10,33). Il samaritano offre un aiuto pratico, che gli costa tempo, energia e denaro (vv.34-35).

La parabola mette in luce che la domanda posta dal dottore della Legge è sbagliata (v.29). La domanda giusta non è: "Chi è il mio prossimo?", ma: "A chi posso essere prossimo?" Gesù insegna la natura assoluta e illimitata dell'amore. Gesù è venuto per distruggere tutte le barriere. L'intera razza umana è nostra vicina, nostra prossimo.

In uno dei suoi messaggi del giorno di Natale, la regina Elisabetta II una volta ha detto: "Quando Gesù risponde alla domanda: 'Chi è il mio prossimo?' sento che la risposta è chiara. Ognuno è il nostro prossimo, non importa di quale etnia, credo o colore".

"Un sacerdote… passò oltre" (v.31b) è un'espressione così brutta. Ci sono così tante persone ferite intorno a noi. Passare oltre, come il sacerdote e il levita, è qualcosa che dovremmo sempre evitare nella nostra vita. Il samaritano, invece, "ebbe compassione" (v.33b). Come dice Jackie Pullinger, l'uomo lo caricò sulla propria cavalcatura (v.34), ma non la cavalcatura delle chiese! Si prese cura di lui (v.34b) e diede il suo denaro (v.35).

(Puoi ascoltare l’intervista di Nicky e Pippa Gumbel a Jackie Pullinger qui: https://www.alpha.org/blog/leadership-conversations-with-nicky-gumbel-podcast-jackie-pullinger/).

Alla fine di questa parabola, Gesù dice: "Va' e anche tu fa' così" (v.37b). Gesù ci invita ad avvicinarci alle persone che hanno bisogno, a lasciarci coinvolgere e ad aiutarle. Quando aiutiamo le persone che soffrono, solleviamo i caduti e ristoriamo i feriti siamo simili a Dio, più di ogni altra situazione. Dovremmo cercare di rendere tutto questo una priorità assoluta nella nostra vita. Una priorità però che deriva da qualcosa di ancora più grande.

Tra le molte priorità, Maria sceglie la piu grande: "Seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola" (v.39). Sebbene ci siano molte distrazioni e preoccupazioni in giro, riconosce che non c'è niente di più importante che sedersi ai piedi di Gesù e ascoltarlo. Questa è la priorità numero uno per tutti noi.

Marta è invece troppo occupata dalle faccende per ritagliarsi del tempo e stare in compagnia di Gesù. Non passare del tempo con Gesù è l'errore più grande che possiamo fare nella nostra vita spirituale. Sul letto di morte nessuno ha mai detto: "Avrei voluto trascorrere più tempo in ufficio". Il rammarico di molte persone oggi è di non aver dedicato più tempo alle relazioni più importanti.

Probabilmente non è un caso che la successiva parabola raccontata da Luca riguardi proprio la preghiera. I discepoli sono interessati a conoscere di più la preghiera e chiedono a Gesù come pregare. Con questa parabola Gesù ricorda l'importanza di trascorrere del tempo con Dio nella preghiera (11,1). È in questo contesto che Gesù consegna ai suoi discepoli la preghiera del "Padre Nostro".

La preghiera inizia con un invito alla straordinaria intimità che possiamo avere con Dio: ci invita a chiamarlo "Padre". Una relazione intima con Dio le cui ricadute si dovrebbero avere su tutto il resto della nostra vita. Una relazione che riguarda il cibo quotidiano (v.3), la venuta del suo regno (v.2), i peccati che siamo chiamati a perdonare agli altri, o che devono essere a noi perdonati (v.4).

Sono molti i modi con cui possiamo far crescere la nostra relazione con Gesù. Qualunque sia il tuo modo, non dimenticare di metterlo come priorità numero uno della tua vita.

Preghiera

Signore, aiutami a godere della tua presenza. Possa avere l'amore e il coraggio di rialzare chi è caduto, portare conforto a chi sta soffrendo, aiutare le persone ferite.
Antico Testamento

Deuteronomio 2,24-4,14

Conquista dei regni di Sicon e di Og

24 "Alzatevi, levate l'accampamento e attraversate il torrente Arnon; ecco, io metto in tuo potere Sicon, l'Amorreo, re di Chesbon, e la sua terra; comincia a prenderne possesso e muovigli guerra. 25 Da quest'oggi comincerò a incutere paura e terrore di te nei popoli che sono sotto tutti i cieli, così che, all'udire la tua fama, tremeranno e saranno presi da spavento dinanzi a te".

26 Allora mandai messaggeri dal deserto di Kedemòt a Sicon, re di Chesbon, con parole di pace, per dirgli: 27 "Lasciami passare nella tua terra; io camminerò per la strada maestra, senza volgermi né a destra né a sinistra. 28 Tu mi venderai per denaro le vettovaglie che mangerò e mi darai per denaro l'acqua che berrò; permettimi solo il transito, 29 come mi hanno permesso i figli di Esaù, che abitano in Seir, e i Moabiti, che abitano ad Ar, finché io abbia passato il Giordano verso la terra che il Signore, nostro Dio, sta per darci". 30 Ma Sicon, re di Chesbon, non volle lasciarci passare, perché il Signore, tuo Dio, gli aveva reso inflessibile lo spirito e ostinato il cuore, per metterlo nelle tue mani, come appunto è oggi.

31 Il Signore mi disse: "Vedi, ho cominciato a mettere in tuo potere Sicon e la sua terra; da' inizio alla conquista impadronendoti della sua terra".

32 Allora Sicon uscì contro di noi con tutta la sua gente per darci battaglia a Iaas. 33 Il Signore, nostro Dio, ce lo consegnò e noi sconfiggemmo lui, i suoi figli e tutta la sua gente. 34 In quel tempo prendemmo tutte le sue città e votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne e bambini; non vi lasciammo alcun superstite. 35 Soltanto prelevammo per noi come preda il bestiame e le spoglie delle città che avevamo preso. 36 Da Aroèr, che è sulla riva del torrente Arnon, e dalla città che è nella valle, fino a Gàlaad, non ci fu città che fosse inaccessibile per noi: il Signore, nostro Dio, le mise tutte in nostro potere. 37 Ma non ti avvicinasti alla terra degli Ammoniti, a tutta la riva del torrente Iabbok, alle città delle montagne, a tutti i luoghi che il Signore, nostro Dio, ci aveva proibito.

Sconfitta di Og re di Basan

3Poi piegammo e salimmo per la via di Basan. Og, re di Basan, con tutta la sua gente, ci venne incontro per darci battaglia a Edrei. 2 Il Signore mi disse: "Non lo temere, perché io lo do in tuo potere, lui, tutta la sua gente e il suo territorio; trattalo come hai trattato Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon".

3 Così il Signore, nostro Dio, mise in nostro potere anche Og, re di Basan, con tutta la sua gente; noi lo sconfiggemmo, così che non gli rimase più superstite alcuno. 4 Gli prendemmo in quel tempo tutte le sue città; non ci fu città che noi non prendessimo loro: sessanta città, tutta la regione di Argob, il regno di Og in Basan 5 - tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e sbarre -, senza contare le città aperte, che erano molto numerose. 6 Noi le votammo allo sterminio, come avevamo fatto con Sicon, re di Chesbon: votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne e bambini. 7 Ma prelevammo per noi come preda il bestiame e le spoglie delle città.

8 In quel tempo prendemmo ai due re degli Amorrei la terra che è oltre il Giordano, dal torrente Arnon al monte Ermon 9 - quelli di Sidone chiamano Sirion l'Ermon, mentre gli Amorrei lo chiamano Senir -, 10 tutte le città della pianura, tutto Gàlaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città del regno di Og in Basan. 11 Perché Og, re di Basan, era rimasto l'unico superstite dei Refaìm. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è forse a Rabbà degli Ammoniti? È lungo nove cubiti e largo quattro, secondo il cubito di un uomo.

Divisione della Transgiordania

12 In quel tempo prendemmo possesso di questa terra, da Aroèr sul torrente Arnon, fino a metà della montagna di Gàlaad: diedi le sue città ai Rubeniti e ai Gaditi. 13 Alla metà della tribù di Manasse diedi il resto di Gàlaad e tutto il regno di Og in Basan, tutta la regione di Argob con tutto Basan, che si chiamava terra dei Refaìm. 14 Iair, figlio di Manasse, prese tutta la regione di Argob, sino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e chiamò con il suo nome i villaggi di Basan, che anche oggi si chiamano villaggi di Iair. 15 A Machir assegnai Gàlaad. 16 Ai Rubeniti e ai Gaditi diedi da Gàlaad fino al torrente Arnon - fino alla metà del torrente che serve di confine - e fino al torrente Iabbok, frontiera degli Ammoniti, 17 inoltre l'Araba e il Giordano; il territorio va da Chinneret fino al mare dell'Araba, cioè il Mar Morto, sotto le pendici del Pisga, a oriente.

18 In quel tempo io vi diedi quest'ordine: "Il Signore, vostro Dio, vi ha dato questo paese in proprietà. Voi tutti, uomini vigorosi, passerete armati alla testa degli Israeliti vostri fratelli. 19 Soltanto le vostre mogli, i vostri fanciulli e il vostro bestiame - so che di bestiame ne avete molto - rimarranno nelle città che vi ho dato, 20 finché il Signore abbia dato una dimora tranquilla ai vostri fratelli come ha fatto per voi, e prendano anch'essi possesso della terra che il Signore, vostro Dio, sta per dare a loro oltre il Giordano. Poi ciascuno tornerà nel territorio che io vi ho assegnato".

Divieto per Mosè di attraversare il Giordano

21 In quel tempo diedi anche a Giosuè quest'ordine: "I tuoi occhi hanno visto quanto il Signore, vostro Dio, ha fatto a questi due re; lo stesso farà il Signore a tutti i regni nei quali tu stai per entrare. 22 Non li temete, perché lo stesso Signore, vostro Dio, combatte per voi".

23 In quel tempo io supplicai il Signore dicendo: 24 "Signore Dio, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano potente; quale altro Dio, infatti, in cielo o sulla terra, può fare opere e prodigi come i tuoi? 25 Permetti che io passi al di là e veda la bella terra che è oltre il Giordano e questi bei monti e il Libano".

26 Ma il Signore si adirò contro di me, per causa vostra, e non mi esaudì. Il Signore mi disse: "Basta, non aggiungere più una parola su questo argomento. 27 Sali sulla cima del Pisga, volgi lo sguardo a occidente, a settentrione, a mezzogiorno e a oriente, e contempla con gli occhi; perché tu non attraverserai questo Giordano. 28 Trasmetti i tuoi ordini a Giosuè, rendilo intrepido e incoraggialo, perché lui lo attraverserà alla testa di questo popolo e metterà Israele in possesso della terra che vedrai". 29 Così ci fermammo nella valle di fronte a Bet-Peor.

L'autentica sapienza d'Israele

4Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. 2 Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.

3 I vostri occhi videro ciò che il Signore fece a Baal-Peor: come il Signore, tuo Dio, abbia sterminato in mezzo a te quanti avevano seguito Baal-Peor; 4 ma voi che vi manteneste fedeli al Signore, vostro Dio, siete oggi tutti in vita.

5 Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. 6 Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: "Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente". 7 Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? 8 E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?

9 Ma bada a te e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli. 10 Il giorno in cui sei comparso davanti al Signore, tuo Dio, sull'Oreb, il Signore mi disse: "Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché imparino a temermi per tutti i giorni della loro vita sulla terra, e le insegnino ai loro figli". 11 Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; il monte ardeva, con il fuoco che si innalzava fino alla sommità del cielo, fra tenebre, nuvole e oscurità. 12 Il Signore vi parlò dal fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura: vi era soltanto una voce. 13 Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di osservare, cioè le dieci parole, e le scrisse su due tavole di pietra. 14 In quella circostanza il Signore mi ordinò di insegnarvi leggi e norme, perché voi le metteste in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. .

Commento

La priorità della relazione

Mosè racconta di come Dio abbia dato loro la terra e la legge. Eppure il privilegio più grande non sono la terra e la legge, ma l'amore di Dio: "Il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo" (4,7).

Inoltre, sembra esserci una connessione intenzionale tra il modo in cui il popolo di Dio è stato istruito a vivere e l'impatto che avrebbe avuto sulle altre nazioni (v.6). Dio voleva che questo popolo fosse un esempio per tutti gli altri popoli, sia per quanto riguarda la natura del Dio che adoravano, sia per quanto riguarda la qualità della giustizia sociale incarnata nella comunità. Una giustizia come quella incarnata dal buon samaritano.

La legge è espressione dell'amore e del desiderio di Dio di essere vicino al suo popolo. Per questo li esorta: "Ma bada a te e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli" (v.9). La legge è data attraverso un'alleanza, l’antica alleanza (v.13). Inizia con l'impegno di Dio nei nostri confronti e il suo amore per noi.

Allo stesso modo, la nuova alleanza inizia con l'impegno di Dio attraverso la morte e risurrezione di Gesù e attraverso l'amore di Dio che viene riversato nel nostro cuore dallo Spirito Santo. Attraverso Gesù, abbiamo accesso permanente alla presenza di Dio (Efesini 2,18).

Preghiera

Padre, aiutaci a starti vicini, a vivere alla tua presenza, seduti ai piedi di Gesù, ascoltando le tue parole e a metterle in pratica.

La moglie di Nicky dice

Luca 10,38-42

Provo molta simpatia sia per Maria che per Marta. Conosco bene la sensazione di dover preparare ogni cosa mentre le altre persone se ne rimangono sedute attorno alla "figura spirituale" di turno, e non muovono un dito per aiutare. Ma ho anche vissuto momenti in cui ero io quella seduta, mentre altri si davano da fare e preparare tutto. Ricordo ancora quel talk di Brian Houston intitolato "Burden and Ease", fardello e sollievo: entrambi sono necessari nella vita.

Versetto del giorno

Deuteronomio 4,7

"Il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo".

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