Dieci consigli fondamentali per i messaggeri di Dio
Introduzione
Billy Graham morì il 21 Febbraio 2018 all'età di 99 anni. Billy era un vero messaggero di Dio. Progettò lui stesso il suo funerale. Voleva che diventasse un'occasione per i partecipanti di scoprire la vera fede in Gesù.
Tempo prima, disse: "Un giorno vi capiterà di leggere o sentir dire che Billy Graham è morto. Non credeteci assolutamente. Quel giorno io sarò molto più vivo di quanto non lo sia adesso. Avrò soltanto cambiato indirizzo. Sarò andato ad abitare con Dio".
Nel 1934, all'età di 16 anni, Billy sentì la chiamata di Dio a diventare un appassionato messaggero del Vangelo. Nella sua vita ha parlato di Gesù a più di 210 milioni di persone dal vivo e a quasi la metà della popolazione mondiale attraverso la televisione o la radio. Era determinato a sfruttare al massimo ogni possibile occasione, incluso il suo stesso funerale, per annunciare il messaggio di salvezza di Dio a tutto il mondo.
Nel Vangelo (Luca 7,27), Giovanni Battista è descritto da Dio come "Il mio messaggero". Anche noi possiamo essere messaggeri di Dio. Gesù parla del messaggio della "parola del Regno" (Matteo 13,19). Nel Nuovo Testamento, "il messaggio" ascoltato è sinonimo di: "La sua Parola" (Atti 2,41; 4,4; 10,44). Il nostro compito è di ascoltare questo messaggio e di annunciarlo agli altri (1 Giovanni 1,5).
Salmo 37,32-40
32 Il malvagio spia il giusto
e cerca di farlo morire.
33 Ma il Signore non lo abbandona alla sua mano,
nel giudizio non lo lascia condannare.
34 Spera nel Signore
e custodisci la sua via:
egli t'innalzerà perché tu erediti la terra;
tu vedrai eliminati i malvagi.
35 Ho visto un malvagio trionfante,
gagliardo come cedro verdeggiante;
36 sono ripassato ed ecco non c'era più,
l'ho cercato e non si è più trovato.
37 Osserva l'integro, guarda l'uomo retto:
perché avrà una discendenza l'uomo di pace.
38 Ma i peccatori tutti insieme saranno eliminati,
la discendenza dei malvagi sarà sterminata.
39 La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell'angoscia è loro fortezza.
40 Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati.
Commento
1. Stare vicini a Dio
Stare vicini a Dio è il primo grande passo di ogni suo messaggero: "Spera nel Signore e custodisci la sua via" (v.34a, MSG). "La salvezza dei giusti viene dal Signore: nel tempo dell'angoscia è loro fortezza. Il Signore li aiuta e li libera, li libera dai malvagi e li salva" (vv. 39-40, MSG).
Signore, aiutaci a stare con te, a rimanere sulla tua strada e a sperare in te.
2. Cercare la pace
I messaggeri di Dio devono essere messaggeri di pace: "Perché avrà una discendenza l'uomo di pace" (v. 37b, AMP). I messaggeri di Dio non dovrebbero essere provocatori o creatori di divisioni inutili. Al contrario, dovrebbero essere persone di pace. Gesù dice: "Beati gli operatori di pace" (Matteo 5,9).
Preghiera
Luca 6,37-7,10
Non giudicare
37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38 Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio".
39 Disse loro anche una parabola: "Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? 40 Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
41 Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 42 Come puoi dire al tuo fratello: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
L'albero e i suoi frutti
43 Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono. 44 Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo . 45 L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
La casa sulla roccia
46 Perché mi invocate: "Signore, Signore!" e non fate quello che dico? 47 Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: 48 è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. 49 Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande".
La fede del centurione
7Quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, Gesù entrò in Cafàrnao. 2 Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. 3 Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. 4 Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: "Egli merita che tu gli conceda quello che chiede - dicevano -, 5 perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga". 6 Gesù si incamminò con loro.
Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: "Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; 7 per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito. 8 Anch'io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa".
9 All'udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: "Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!". 10 E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
Commento
3. Non giudicare
Gesù dice: "Non giudicate" e "Non condannate" (v.6,37). Non prendertela con le persone, non accanirti sui loro fallimenti, non criticare le loro colpe. Con l'esempio della "pagliuzza" nell'occhio dell'altro e la "trave" nel nostro, Gesù ci vuole sfidare e coinvolgere (vv.41-42). È molto più facile infatti vedere i difetti negli altri, in coloro che ci circondano. Più difficile è vedere le nostre carenze e debolezze. Vivere giudicando ci porta a situazioni di conflitto con gli altri. Ci porta ad imputare agli altri tutte le colpe e le cose che non vanno nella nostra vita.
Per evitare questo, Gesù ci incoraggia a prestare più attenzione ai nostri difetti e agli aspetti della nostra vita in cui possiamo migliorare. Solo così potremo aiutare gli altri nelle loro difficoltà e a riconciliarsi con Dio. Se avremo con gli altri la stessa pazienza e lo stesso stile che Dio ha con noi, sarà molto più facile andare d'accordo con gli altri e riconoscere i ministeri e i doni che Dio stesso ha donato a tutti.
Signore, aiutami a rimuovere le "travi" dalla mia vita e ad estendere la grazia a coloro che mi circondano.
4. Perdonare gli altri
Gesù ha detto: "Perdonate, e sarete perdonati" (v.37b). Dovremmo sempre perdonare gli altri, anche quando dalle persone che ci hanno ferito non riceviamo segni di pentimento o di scusa. Il perdono ci protegge e ci salva dalle conseguenze della rabbia, dell'odio e dallo spreco di energia che ne deriva. Il perdono che Dio ci dona è fatto per essere donato, per traboccare e riversarsi nelle relazioni con gli altri. Un dono che riceviamo da Dio e che attraverso di noi può raggiungere gli altri.
Signore, grazie perché ci hai perdonati. Aiutaci a perdonare gli altri, indipendentemente da ciò che hanno fatto e se siano o meno consapevoli e dispiaciuti per quanto arrecato.
5. Offrire la propria vita
Come abbiamo visto ieri, la generosità è al centro del cristianesimo. Nel brano di oggi, Gesù ribadisce questo messaggio: "Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio" (v.38, MSG).
Signore, aiutami a riflettere la tua generosità nel mio atteggiamento verso gli altri. Aiutami a cercare il bene negli altri, a perdonare e a dare.
6. Agganciare il proprio carro ad una stella
Nei miei anni di formazione come pastore, ricevetti uno dei migliori consigli della mia vita: "Aggancia il tuo carro ad una stella". Gesù dice: "Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro" (v.40). In quegli anni, la "stella" a cui guardavo era Sandy Millar. Sebbene sapessi che non avrei mai eguagliato la sua saggezza, amavo fare pratica sotto la sua guida perché con lui era facile vedere la meta, a cosa stavo mirando.
Questo è il motivo per cui amo leggere le biografie di persone importanti come William Wilberforce, Corrie ten Boom, Martin Luther King Jr., Madre Teresa e Bryan Stevenson. I loro esempi ci arricchiscono e ci ispirano a puntare più in alto. Ma alla fine, la stella è una, è Gesù. È lui la stella a cui dobbiamo agganciare il nostro carro.
Signore, grazie per gli eroi della fede che mi hanno preceduto, e per le guide che hai messo nella mia vita. Aiutami ad imparare da loro e a puntare più in alto nel mio cammino con te.
7. Custodire il cuore
Gesù dice: "L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda" (v.45). Se vuoi essere messaggero di Dio, devi riempire il tuo cuore del suo messaggio, della sua presenza e del suo amore. Billy Graham diceva sempre che amava parlare "con il cuore traboccante".
Signore, aiutami a custodire il mio cuore e a riempirlo di bene. A fare mia la preghiera di Davide: "Crea in me, o Dio, un cuore puro" (Salmi 51,12).
8. Obbedire alla Parola di Dio
Due case, una con le fondamenta ed una senza. In superficie sembrano uguali, ma quella senza fondamenta crolla (Luca 6,49). In questo brano Gesù ci dice che se usiamo le sue parole solo per i nostri studi biblici e non le inseriamo nella vita, siamo come dei carpentieri stolti che costruiscono una casa senza fondamenta (v.49, MSG).
La differenza è che le persone sagge ascoltano il messaggio e lo mettono in pratica (v.47). Non è sufficiente studiare il messaggio di Dio. È necessario viverlo! Come fondamenta della nostra vita, dovremmo mettere la Parola di Dio e la sua applicazione concreta al centro della nostra vita.
Signore Gesù, aiutami ad ascoltare le tue parole e a metterle in pratica nella mia vita.
9. Rispondere all’autorità
Tutta l'autorità deriva dal rispondere ad un'autorità superiore. Il centurione riconosce l'autorità di Gesù e che essa deriva dal rispondere ad una autorità più grande. Proprio come la sua stessa autorità di centurione che deriva dall'essere a sua volta subalterno di una "autorità più grande” (v.7,8).
Per questo il nostro messaggio di oggi avrà autorità solo se prima riconosceremo l'autorità di Dio su di noi. Questo ci porterà ad essere guidati dal suo Spirito Santo. Un'autorità che non ci appartiene ma che siamo autorizzati ad avere da Dio in quanto suoi messaggeri. L'apostolo Paolo parla di essere "ambasciatori" del Vangelo: "In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori" (2 Corinzi 5,20).
Preghiera
Numeri 22,21-23,26
L'asina di Balaam
21 Balaam quindi si alzò di buon mattino, sellò l'asina e se ne andò con i capi di Moab. 22 Ma l'ira di Dio si accese perché egli stava andando; l'angelo del Signore si pose sulla strada per ostacolarlo. Egli cavalcava la sua asina e aveva con sé due servitori. 23 L'asina vide l'angelo del Signore che stava ritto sulla strada con la spada sguainata in mano. E l'asina deviò dalla strada e cominciò ad andare per i campi. Balaam percosse l'asina per rimetterla sulla strada.
24 Allora l'angelo del Signore si fermò in un sentiero infossato tra le vigne, che aveva un muro di qua e un muro di là. 25 L'asina vide l'angelo del Signore, si serrò al muro e strinse il piede di Balaam contro il muro e Balaam la percosse di nuovo.
26 L'angelo del Signore passò di nuovo più avanti e si fermò in un luogo stretto, tanto stretto che non vi era modo di deviare né a destra né a sinistra. 27 L'asina vide l'angelo del Signore e si accovacciò sotto Balaam. L'ira di Balaam si accese ed egli percosse l'asina con il bastone. 28 Allora il Signore aprì la bocca dell'asina ed essa disse a Balaam: "Che cosa ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?".
29 Balaam rispose all'asina: "Perché ti sei beffata di me! Ah, se avessi una spada in mano, ti ucciderei all'istante!".
30 L'asina disse a Balaam: "Non sono io la tua asina, sulla quale hai cavalcato da quando hai iniziato fino ad oggi? Sono forse abituata ad agire così?".
Ed egli rispose: "No".
31 Allora il Signore aprì gli occhi di Balaam ed egli vide l'angelo del Signore che stava ritto sulla strada, con in mano la spada sguainata. Balaam si inginocchiò e si prostrò con la faccia a terra.
32 L'angelo del Signore gli disse: "Perché hai percosso la tua asina già tre volte? Ecco, io sono uscito a ostacolarti, perché il tuo cammino contro di me è rovinoso. 33 L'asina mi ha visto e ha deviato davanti a me per tre volte; se non avesse deviato davanti a me, certo ora io avrei già ucciso proprio te e lasciato in vita lei".
34 Allora Balaam disse all'angelo del Signore: "Ho peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sul cammino; ora, se questo è male ai tuoi occhi, me ne tornerò indietro".
35 L'angelo del Signore disse a Balaam: "Va' pure con questi uomini; ma dirai soltanto quello che io ti dirò". Balaam andò con i prìncipi di Balak.
36 Balak udì che Balaam arrivava e gli uscì incontro a Ir-Moab, che è sulla frontiera dell'Arnon, all'estremità del territorio. 37 Balak disse a Balaam: "Non avevo forse mandato a chiamarti con insistenza? Perché non sei venuto da me? Non sono forse in grado di trattarti con onore?".
38 Balaam rispose a Balak: "Ecco, sono venuto da te; ma ora posso forse dire qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò".
39 Balaam andò con Balak e giunsero a Kiriat-Cusòt. 40 Balak immolò bestiame grosso e minuto e mandò parte della carne a Balaam e ai prìncipi che erano con lui. 41 La mattina Balak prese Balaam e lo fece salire a Bamòt-Baal, e di là vide un'estremità del popolo accampato.
Primo oracolo di Balaam
23Balaam disse a Balak: "Costruiscimi qui sette altari e preparami qui sette giovenchi e sette arieti". 2 Balak fece come Balaam aveva detto; Balak e Balaam offrirono un giovenco e un ariete su ciascun altare.
3 Balaam disse a Balak: "Férmati presso il tuo olocausto e io andrò. Forse il Signore mi verrà incontro; quel che mi mostrerà io te lo riferirò". Andò su di un'altura brulla.
4 Dio andò incontro a Balaam e Balaam gli disse: "Ho preparato i sette altari e ho offerto un giovenco e un ariete su ciascun altare".
5 Allora il Signore mise una parola in bocca a Balaam e gli disse: "Torna da Balak e parla così".
6 Balaam tornò da Balak che stava presso il suo olocausto: egli e tutti i prìncipi di Moab. 7 Allora Balaam pronunciò il suo poema e disse:
"Da Aram mi fa venire Balak,
il re di Moab dalle montagne d'oriente:
"Vieni, maledici per me Giacobbe;
vieni, minaccia Israele!".
8 Come maledirò
quel che Dio non ha maledetto?
Come minaccerò
quel che il Signore non ha minacciato?
9 Perché dalla vetta delle rupi
io lo vedo e dalle alture lo contemplo:
ecco un popolo che dimora in disparte
e tra le nazioni non si annovera.
10 Chi può contare la polvere di Giacobbe?
O chi può calcolare un solo quarto d'Israele?
Possa io morire della morte dei giusti
e sia la mia fine come la loro".
11 Allora Balak disse a Balaam: "Che cosa mi hai fatto? Per maledire i miei nemici io ti ho preso, ed ecco, li hai grandemente benedetti".
12 Rispose: "Non devo forse aver cura di dire solo quello che il Signore mi mette sulla bocca?".
Secondo oracolo di Balaam
13 Balak gli disse: "Vieni con me in altro luogo da dove tu possa vederlo; ne vedrai solo un'estremità, non lo vedrai tutto intero: di là maledicilo per me". 14 Lo condusse al campo di Sofìm, sulla cima del Pisga; costruì sette altari e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare.
15 Allora Balaam disse a Balak: "Férmati presso il tuo olocausto e io andrò incontro al Signore".
16 Il Signore andò incontro a Balaam, gli mise una parola sulla bocca e gli disse: "Torna da Balak e parla così".
17 Balaam tornò da Balak, che stava presso il suo olocausto insieme con i capi di Moab. Balak gli disse: "Che cosa ha detto il Signore?".
18 Allora Balaam pronunciò il suo poema e disse:
"Sorgi, Balak, e ascolta;
porgimi orecchio, figlio di Sippor!
19 Dio non è un uomo perché egli menta,
non è un figlio d'uomo perché egli ritratti.
Forse egli dice e poi non fa?
Parla e non adempie?
20 Ecco, di benedire ho ricevuto il comando:
egli ha benedetto, e non mi metterò contro.
21 Egli non scorge colpa in Giacobbe,
non ha veduto torto in Israele.
Il Signore, suo Dio, è con lui
e in lui risuona un'acclamazione per il re.
22 Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto,
è per lui come le corna del bufalo.
23 Perché non vi è sortilegio contro Giacobbe
e non vi è magìa contro Israele:
a suo tempo vien detto a Giacobbe
e a Israele che cosa opera Dio.
24 Ecco un popolo che si leva come una leonessa
e si erge come un leone;
non si accovaccia, finché non abbia divorato la preda
e bevuto il sangue degli uccisi".
25 Allora Balak disse a Balaam: "Se proprio non lo maledici, almeno non benedirlo!".
26 Rispose Balaam e disse a Balak: "Non ti ho già detto che quanto il Signore dirà io dovrò eseguirlo?"
Commento
10. Finire bene
Nel Nuovo Testamento, Balaam viene citato come esempio di falso profeta: "Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaam figlio di Bosor, al quale piacevano ingiusti guadagni, ma per la sua malvagità fu punito: un'asina, sebbene muta, parlando con voce umana, si oppose alla follia del profeta" (2 Pietro 2,15-16). La sua vita non è un esempio positivo.
Il brano è un avvertimento per chi si ostina ad ignorare la guida dello Spirito Santo. Per tre volte l'angelo del Signore tenta di impedire a Balaam di andare da re Balak. Gli dice: "Ecco, io sono uscito ad ostacolarti perché il tuo cammino contro di me è rovinoso" (Num 22,32). Ma Balaam va lo stesso.
Giunge da Balak consegnandogli, sotto compenso, l'oracolo che voleva sentire. Ad un certo punto della sua vita, Balaam ritornerà a fare le cose giuste. Dirà: "La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò" (Numeri 22,38, vedi anche Numeri 23,8.12.26).
La vita di Balaam è un avvertimento perchè anche coloro che sono usati da Dio, possono mettersi nei guai. Ma è anche un incoraggiamento a continuare a fare ciò che Balaam, ad un certo punto, si propone di fare: ascoltare il messaggio di Dio e trasmetterlo agli altri. Essere fedeli e finire bene quanto iniziato.
Preghiera
La moglie di Nicky dice
Numeri 22,21-28
Non mi piacciono le persone che sono crudeli verso gli animali. A volte gli animali si comportano in maniera più ragionevole delle persone, come nel caso dell'asina di Balaam. Dio ha usato un animale per parlare a Balaam.
Balaam era determinato ad andare avanti nonostante gli ostacoli. Nella vita, a volte, ci risulta difficile capire i piani di Dio e sapere se l'opposizione che incontriamo è concessa da Dio per impedirci di prendere una strada rovinosa, o se invece, dobbiamo pregare per superarla. In entrambi i casi, la risposta è la preghiera.
Versetto del giorno
Luca 6,37
"Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati".
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
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MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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