“...MA”
Introduzione
In una delle più gravi carestie che colpirono l'Irlanda alla fine del diciannovesimo secolo, diverse famiglie scrissero al loro proprietario di casa, dicendo di non avere i soldi per pagare l'affitto. La carestia aveva colpito duramente la popolazione ed in particolare la produzione di patate, principale nutrimento delle persone in quell'epoca. Le famiglie imploravano il condono dei loro debiti. Tra i proprietari di case vi era il canonico Andrew Robert Fausset di Enniskillen, nella contea di Fermanagh.
Fausset rispose ai suoi inquilini dicendo che purtroppo non era possibile cancellare i loro debiti in quanto sarebbe stato un pessimo precedente. Gli inquilini dovevano quindi pagare ogni singolo centesimo.
"Ma…", aggiunse, "…vi invio qualcosa che potrebbe interessarvi". Diversamente dagli altri proprietari, inviò un assegno con un importo cospicuo che coprì l’intero debito e molto di più.
È facile immaginare i cuori di quelle persone nel leggere quel "Ma". Quando si affrontano problemi, prove e tentazioni, "Ma" è una parola potente.
Salmi 31,10-19
10 Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno;
per il pianto si consumano i miei occhi,
la mia gola e le mie viscere.
11 Si logora nel dolore la mia vita,
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore
e si consumano le mie ossa.
12 Sono il rifiuto dei miei nemici
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
13 Sono come un morto,
lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.
14 Ascolto la calunnia di molti:
"Terrore all'intorno!",
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.
15 Ma io confido in te, Signore;
dico: "Tu sei il mio Dio,
16 i miei giorni sono nelle tue mani".
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori:
17 sul tuo servo fa' splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
18 Signore, che io non debba vergognarmi
per averti invocato;
si vergognino i malvagi,
siano ridotti al silenzio negli inferi.
19 Tacciano le labbra bugiarde,
che dicono insolenze
contro il giusto con orgoglio e disprezzo.
Commento
Nei guai... “MA ho fiducia in te”
I problemi fanno parte della vita e riguardano tutti. L'esempio di Davide è un buon riferimento: chiunque ricopre una posizione di leadership dovrà affrontare più prove degli altri.
Davide si trova nei guai: "Per il pianto si consumano i miei occhi, la mia gola e le mie viscere" (v.10b, AMP). Sta affrontando sfide spirituali, mentali e fisiche.
Affronta "affanno", "pianto", "dolore", "gemito", "pena", "rifiuto", "terrore"; dai suoi vicini riceve "calunnia", "terrore" e "congiura" (vv.9-13).
Eppure, in mezzo a tutto questo, può dire: "Ma io confido in te, Signore; dico: 'Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani'" (vv.15-16a). Davide confida nella "misericordia" di Dio (v.17). A volte, quando le cose vanno male, è difficile credere che Dio ti ami davvero. Ma è così! Davide chiede aiuto perché confida che Dio lo libererà.
È nei momenti difficili che ciò di cui ti fidi viene messo davvero alla prova. Ma, come ha detto Henry Ford, "quando tutto sembra andare contro di te, ricorda che l'aereo decolla con vento contro, non a favore!" Fidati che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio e che sono stati chiamati secondo il suo disegno (Romani 8,28).
Preghiera
Marco 14,17-42
17 Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. 18 Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: "In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà".
19 Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l'altro: "Sono forse io?".
20 Egli disse loro: "Uno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto. 21 Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo, dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!".
22 E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo".
23 Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.
24 E disse loro: "Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. 25 In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio".
26 Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Gesù predice il rinnegamento di Pietro
27 Gesù disse loro: "Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto:
Percuoterò il pastore
e le pecore saranno disperse.
28 Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea".
29 Pietro gli disse: "Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!".
30 Gesù gli disse: "In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai".
31 Ma egli, con grande insistenza, diceva: "Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò". Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
Il Getsemani
32 Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego". 33 Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. 34 Disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate".
35 Poi, andato un po' innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell'ora. 36 E diceva: "Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu".
37 Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: "Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? 38 Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole".
39 Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. 40 Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli.
41 Venne per la terza volta e disse loro: "Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. 42 Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino".
Commento
Nelle prove... "Non ciò che voglio io, MA ciò che vuoi tu"
A volte incontriamo opposizione e difficoltà anche quando facciamo qualcosa di buono. Tutti affrontiamo difficoltà, prove e tentazioni nella vita. Non siamo i soli. Gesù non ha mai fatto nulla di male, eppure ha incontrato difficoltà, prove e tentazioni più grandi di chiunque altro nella storia umana.
Slealtà
La fedeltà è una qualità meravigliosa. La fedeltà di amici e compagni è incoraggiante, edificante e rassicurante nei momenti di difficoltà, prove e tentazioni. La slealtà, invece, ti logora.
Gesù trascorre tre anni con dodici persone che ama, con cui vive e che forma. Eppure a loro deve dire: "Uno di voi… mi tradirà" (v.18). Essere traditi da un nemico o da un conoscente è qualcosa di orribile. Da un amico è qualcosa di insopportabile.
Delusione
E non solo uno dei discepoli lo tradisce, ma tutti gli altri se ne vanno (v.27). Ancora una volta, Gesù riceve una grande delusione. I discepoli sono i suoi amici più cari. Amici che però nel momento della prova si allontanano da lui. E così fa anche Pietro, il suo leader più forte, il quale sebbene si fosse dimostrato determinato a non rinnegare Gesù, alla fine cede e lo rinnega.
Angoscia
Nell’avvicinarsi al terribile momento, Gesù comincia a sentire "paura e angoscia" (v.33b). La sua anima è "triste fino alla morte" (v.34a).
Morte
Qualche giorno fa, al giorno 60 di Bibbia in un anno, abbiamo parlato di calice dell'ira di Dio contro il peccato. Nel brano di oggi, Gesù riprende il tema del calice e dice: "Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti" (v.24) e nel Getsemani esclama: "Allontana da me questo calice" (v.36a).
L’espressione "versato per molti" (Marco 14,24b) fa eco a Isaia 53: "Perché ha spogliato se stesso fino alla morte" (Isaia 53,12c). Gesù sa che da lì a poco avrebbe affrontato sofferenze inimmaginabili, prendendo sulle proprie spalle il peccato del mondo e versando il suo sangue per noi.
Ancora una volta, per comprendere appieno le parole e i gesti di Gesù, dobbiamo fare riferimento all'Antico Testamento. Nel brano di oggi, tratto dal Levitico, è scritto: "La vita della carne è nel sangue" (Levitico 17,11, vedi anche v.14) e: "Il sangue espia, in quanto è la vita" (v.11). In altre parole: "Vita per vita" (Esodo 21,23). Gesù ha dato la sua vita per noi.
Ogni volta che riceviamo il pane e il vino nella comunione, siamo invitati a meditare il suo grande amore, sacrificio e morte per noi, a ricevere il suo perdono, misericordia, grazia e favore. A donare nuovamente la nostra vita a lui e a dirgli: "Non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu".
Di fronte alla slealtà, alla delusione, all'angoscia e alla morte, Gesù ripone la sua fiducia nel suo Padre amorevole celeste e dice: "Non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu" (Marco 14,36c). Sa che Dio è il suo Padre perfetto, al quale può rivolgersi come "Abbà! Padre!" (v.36a), un termine usato dai bambini per dire: "Papi" o "Papino", un modo molto intimo di chiamare il Padre.
Gesù sa bene che Dio è onnipotente e, in qualche modo, vorrebbe sfuggire a "questo calice" (v.36b). Tuttavia, confida nella sapienza di Dio ed è disposto a sottomettersi alla sua volontà. Un esempio sublime questo di Gesù, che ci incoraggia nei momenti di paura e di angoscia.
Colpisce infine il contrasto tra Gesù e i suoi discepoli, i quali non sembrano accorgersi di nulla di ciò che Gesù sta affrontando. Non riescono nemmeno a tenersi svegli per sostenerlo nella preghiera; continuano ad addormentarsi. Lo ammetto, anch'io spesso mi sento come loro. Nella preghiera non mi è facile a volte rimanere sveglio!
Gesù dice: "Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole" (v.38). Anche questo passaggio rappresenta una sfida per me. Vorrei pregare di più, ma a volte mi accorgo che lo spirito è pronto ma la carne è debole.
Preghiera
Levitico 17,1-18,30
Prescrizioni sul sangue
17Il Signore parlò a Mosè e disse: 2 "Parla ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti dicendo loro: "Questo il Signore ha ordinato: 3 Ogni Israelita che scanni un giovenco o un agnello o una capra entro l'accampamento o fuori dell'accampamento 4 e non lo porti all'ingresso della tenda del convegno, per presentarlo come offerta al Signore davanti alla Dimora del Signore, sarà considerato colpevole di delitto di sangue: ha sparso il sangue, e quest'uomo sarà eliminato dal suo popolo. 5 Perciò gli Israeliti, invece di immolare, come fanno, le loro vittime nei campi, le presenteranno in onore del Signore portandole al sacerdote all'ingresso della tenda del convegno, e le immoleranno in onore del Signore come sacrifici di comunione. 6 Il sacerdote ne spanderà il sangue sull'altare del Signore, all'ingresso della tenda del convegno, e farà bruciare il grasso come profumo gradito in onore del Signore. 7 Essi non offriranno più i loro sacrifici ai satiri, ai quali sogliono prostituirsi. Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in generazione".
8 Dirai loro ancora: "Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in mezzo a loro, che offra un olocausto o un sacrificio 9 senza portarlo all'ingresso della tenda del convegno per offrirlo in onore del Signore, quest'uomo sarà eliminato dal suo popolo.
10 Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in mezzo a loro, che mangi di qualsiasi specie di sangue, contro di lui, che ha mangiato il sangue, io volgerò il mio volto e lo eliminerò dal suo popolo. 11 Poiché la vita della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull'altare in espiazione per le vostre vite; perché il sangue espia, in quanto è la vita. 12 Perciò ho detto agli Israeliti: Nessuno tra voi mangerà il sangue, neppure lo straniero che dimora fra voi mangerà sangue.
13 Se qualcuno degli Israeliti o degli stranieri che dimorano fra di loro prende alla caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne deve spargere il sangue e coprirlo di terra; 14 perché la vita di ogni essere vivente è il suo sangue, in quanto è la sua vita. Perciò ho ordinato agli Israeliti: Non mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente, perché il sangue è la vita di ogni carne; chiunque ne mangerà sarà eliminato.
15 Ogni persona, nativa o straniera, che mangi carne di bestia morta naturalmente o sbranata, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e resterà impura fino alla sera; allora sarà pura. 16 Ma se non si lava le vesti e il corpo, porterà la pena della sua colpa"".
Prescrizioni sulle relazioni sessuali
18Il Signore parlò a Mosè e disse: 2 "Parla agli Israeliti dicendo loro: "Io sono il Signore, vostro Dio. 3 Non farete come si fa nella terra d'Egitto dove avete abitato, né farete come si fa nella terra di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi. 4 Metterete invece in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono il Signore, vostro Dio. 5 Osserverete dunque le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali chiunque le metterà in pratica vivrà. Io sono il Signore.
6 Nessuno si accosterà a una sua consanguinea, per scoprire la sua nudità. Io sono il Signore.
7 Non scoprirai la nudità di tuo padre né la nudità di tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità.
8 Non scoprirai la nudità di una moglie di tuo padre; è la nudità di tuo padre.
9 Non scoprirai la nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua madre, nata in casa o fuori; non scoprirai la loro nudità.
10 Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, perché è la tua propria nudità.
11 Non scoprirai la nudità della figlia di una moglie di tuo padre, generata da tuo padre: è tua sorella, non scoprirai la sua nudità.
12 Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è carne di tuo padre.
13 Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è carne di tua madre.
14 Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, avendo rapporti con sua moglie: è tua zia.
15 Non scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non scoprirai la sua nudità.
16 Non scoprirai la nudità di tua cognata: è la nudità di tuo fratello.
17 Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia. Non prenderai la figlia di suo figlio né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità: sono parenti carnali. È un'infamia.
18 Non prenderai in sposa la sorella di tua moglie, per non suscitare rivalità, scoprendo la sua nudità, mentre tua moglie è in vita.
19 Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l'impurità mestruale.
20 Non darai il tuo giaciglio alla moglie del tuo prossimo, rendendoti impuro con lei.
21 Non consegnerai alcuno dei tuoi figli per farlo passare a Moloc e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
22 Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole.
23 Non darai il tuo giaciglio a una bestia per contaminarti con essa; così nessuna donna si metterà con un animale per accoppiarsi: è una perversione.
24 Non rendetevi impuri con nessuna di tali pratiche, poiché con tutte queste cose si sono rese impure le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi. 25 La terra ne è stata resa impura; per questo ho punito la sua colpa e la terra ha vomitato i suoi abitanti. 26 Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni e non commetterete nessuna di queste pratiche abominevoli: né colui che è nativo della terra, né il forestiero che dimora in mezzo a voi. 27 Poiché tutte queste cose abominevoli le ha commesse la gente che vi era prima di voi e la terra è divenuta impura. 28 Che la terra non vomiti anche voi, per averla resa impura, come ha vomitato chi l'abitava prima di voi,
29 perché chiunque praticherà qualcuna di queste abominazioni, ogni persona che le commetterà, sarà eliminata dal suo popolo. 30 Osserverete dunque i miei ordini e non seguirete alcuno di quei costumi abominevoli che sono stati praticati prima di voi; non vi renderete impuri a causa di essi. Io sono il Signore, vostro Dio"".
Commento
Nella tentazione... "MA tu…"
Gli israeliti vivono un tempo di grandi tentazioni, immoralità sessuale e nei comportamenti. Per questo Dio interviene spiegando loro il modo corretto di vivere: "Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni" (Levitico 18,26a).
Ho letto di una donna di 104 anni a cui è stato chiesto: "Qual è la cosa migliore dell'avere 104 anni?" E lei: "Non avere alcuna pressione da parte dei miei pari!"
Conformarsi alla mentalità del mondo e seguire gli standard di coloro che ci circondano è una tentazione che ogni giorno subiamo. Ad esempio nell’ambito sessuale attraverso una pressione sempre più continua da parte dei media e dalla pubblicità.
Riguardo alla sessualità, Dio avverte il suo popolo: "Non farete come si fa nella terra d'Egitto dove avete abitato, né farete come si fa nella terra di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi. Metterete invece in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono il Signore, vostro Dio" (vv.3-4, MSG).
Come per gli antichi israeliti, l'etica sessuale presente nella nostra cultura è distante da quella di Dio. Dio desidera che il meraviglioso dono della sessualità venga da noi custodito e non rovinato dalla pressione di coloro che ci circondano. Dovremmo fare di tutto per seguire le vie di Dio. Se lo faremo, sarà più facile per noi mantenere la rotta e trovare la vita vera: "Chiunque le metterà in pratica \[le mie leggi e le mie prescrizioni\] vivrà" (v.5).
Il popolo di Dio è chiamato ad essere diverso. Scrive san Paolo: "Non conformatevi a questo mondo" (Romani 12,2). Questa chiamata ad essere diversi risale già all’inizio della storia del popolo di Dio (Levitico 18).
Nel Nuovo Testamento, l'apostolo Paolo elenca alcune delle attività (comprese le attività sessuali) comuni ai cristiani prima della loro conversione. Ancora una volta usa la parola: "Ma": "Ma", dice, "siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!" (1 Corinzi 6,11) Per questo siamo chiamati a vivere in modo diverso.
Preghiera
La moglie di Nicky dice
Marco 14,34
Gesù, amico e guida dei suoi discepoli, confida loro di essere disperato. Ma loro non lo capiscono. Mi piace pensare che io al loro posto avrei fatto in modo diverso. Ma la realtà è che probabilmente avrei fatto esattamente come loro! Lo spirito è spesso pronto, ma la carne è molto debole. E, a volte, lo spirito non è nemmeno pronto. Per fortuna, lo Spirito Santo ha cambiato i discepoli, e se lo ha fatto con loro, può farlo anche con me.
Versetto del giorno
Marco 14,36
"E diceva: 'Abbà! Padre!'… non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu".
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