Una lettera d'amore per te
Introduzione
Da quando ci siamo conosciuti e poi fidanzati, io e mia moglie Pippa abbiamo passato pochissimo tempo l’uno distante dall’altra. Una delle volte che ci è capitato è stato prima di sposarci. Sono rimasto lontano da casa per tre settimane, e a quel tempo non c’erano email e cellulari. Il nostro unico mezzo di comunicazione era la lettera.
Ricordo di averle scritto tutti i giorni e di avere ricevuto una sua lettera ogni giorno. Era così emozionante leggere la sua calligrafia sulla busta. Sapevo che all’interno avrei trovato il suo messaggio.
Ero solito prendere la lettera, spostarmi in un posto tranquillo a leggerla da solo! La lettera in sé non aveva alcun valore, ma il fatto che fosse stata scritta dalla persona che amavo, la rendeva immensamente preziosa per me.
La Bibbia è una lettera d'amore di Dio per te. Ciò che rende la Bibbia così emozionante non è il libro in sé, ma il fatto che attraverso la Bibbia incontriamo la persona che amiamo. Tutta la Bibbia parla di Gesù, e non solo il Nuovo Testamento, ma anche l’Antico Testamento. Riferendosi alle Scritture, cioè all’Antico Testamento, Gesù dice: "Sono proprio esse che danno testimonianza di me" (Giovanni 5,39).
Salmi 22,23-32
23 Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
24 Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele;
25 perché egli non ha disprezzato
né disdegnato l'afflizione del povero,
il proprio volto non gli ha nascosto
ma ha ascoltato il suo grido di aiuto.
26 Da te la mia lode nella grande assemblea;
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
27 I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!
28 Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
29 Perché del Signore è il regno:
è lui che domina sui popoli!
30 A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere;
ma io vivrò per lui,
31 lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
32 annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
"Ecco l'opera del Signore!".
Commento
Annunciare la vittoria di Gesù
Questo salmo inizia con la descrizione profetica della morte di Gesù (v.2) e si conclude con un grido di vittoria: "Ecco l'opera del Signore!" (v.32) Dio "non ha disprezzato né disdegnato l'afflizione del povero, il proprio volto non gli ha nascosto ma ha ascoltato il suo grido di aiuto" (v.25).
Questa vittoria porterà le persone di tutto il mondo a ritornare "al Signore" (v.28) e a prostrarsi davanti a lui (v.28b). Una vittoria che sarà proclamata nel corso delle generazioni: "Si parlerà del Signore alla generazione che viene", "È compiuto!" (v.31, AMP; Giovanni 19,30)
La risurrezione di Gesù non è solo una grande vittoria, ma anche un segno di grande intimità familiare. Il termine "miei fratelli" in Salmi 22,23 indica una relazione intima, come di parentela stretta. Nel Nuovo Testamento, l'autore della lettera agli Ebrei la collega al nostro rapporto con Gesù (Ebrei 2,11-12). Gesù dice al suo popolo, cioè a tutti noi, che lui è in mezzo a noi, che per lui siamo come suoi fratelli e sorelle, parte della sua famiglia.
Preghiera
Marco 3,31-4,29
31 Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. 32 Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: "Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano".
33 Ma egli rispose loro: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?".
34 Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli! 35 Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre".
La parabola del seminatore
4Cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. 2 Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 3 "Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4 Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5 Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, 6 ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7 Un'altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8 Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno".
9 E diceva: "Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!".
10 Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. 11 Ed egli diceva loro: "A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, 12 affinché
guardino, sì, ma non vedano,
ascoltino, sì, ma non comprendano,
perché non si convertano e venga loro perdonato".
13 E disse loro: "Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? 14 Il seminatore semina la Parola. 15 Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l'ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. 16 Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l'accolgono con gioia, 17 ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. 18 Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, 19 ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. 20 Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l'accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno".
La parabola della lampada
21 Diceva loro: "Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? 22 Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. 23 Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!".
24 Diceva loro: "Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. 25 Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha".
La parabola del seme
26 Diceva: "Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27 dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28 Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; 29 e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura".
Commento
Accogliere le parole di Gesù
Per Gesù, noi siamo parte della sua famiglia stretta. Desidera che tutti noi viviamo con lui un rapporto intimo, il più stretto possibile, come un fratello, una sorella o una madre (3,31-35).
In questo brano vediamo che questo rapporto si nutre della parola di Dio, sia ascoltandola che mettendola in pratica: "Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre" (v.35).
Gesù parla della potenza delle sue stesse parole, che sono le parole di Dio. Gran parte del suo insegnamento passa attraverso il racconto di parabole. Le persone amano le storie. Quando racconti una storia, le persone sono attente e non si perdono una parola. Quando invece predichi concetti o parli in modo astratto si perdono o si addormentano. Inoltre, attraverso le "parabole", il concetto che vuoi trasmettere passa più facilmente.
Una storia ha il potere di arrivare al cuore delle persone prima che si alzino le loro difese. La parabola del seminatore è un esempio di come le parole hanno il potere di cambiare la vita. "Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l'accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno" (4,20, MSG).
Ad Alpha vediamo proprio questo: lo straordinario potere delle parole di Gesù nel trasformare la vita delle persone e nel renderle feconde. E questo produce una moltiplicazione: le persone ne parlano agli amici e anche questi poi partecipano e ascoltano le parole di Gesù.
Ma non sempre le parole di Gesù hanno effetto, dipende da chi ascolta. A volte la mia vita è così superficiale che le sue parole non mettono radici (vv.4-6). Altre volte, i problemi della mia vita o le resistenze ("tribolazione o persecuzione", v.17) mi allontanano da una relazione stretta con lui. Altre volte ancora "sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto" (v.19).
Essere vulnerabili, cioè mostrarsi così come si è, con le proprie fragilità e debolezze, è qualcosa di molto potente. Gesù dice: "Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce" (4,22). Lo scopo non è mantenere le cose della nostra vita nascoste. È molto più salutare portarle allo scoperto. Se con i nostri punti di forza possiamo far colpo sulle persone, è con le nostre vulnerabilità che entriamo più facilmente in relazione con loro.
Più e più volte Gesù sottolinea l'importanza delle parole e di ascoltare le sue parole: "Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più" (v.24,AMP).
Più tempo investiamo nell'ascolto e nel mettere in pratica la parola di Dio nella nostra vita, maggiore sarà il beneficio che sperimenteremo. Dovremmo tutti cercare di mettere questa attività come nostra priorità assoluta. Se dedicheremo del tempo ad accogliere le parole di Gesù ogni giorno, non ce ne pentiremo.
La parabola del seme che cresce ci dice che una volta piantate nella nostra vita, le parole di Gesù porteranno frutto. Raccoglieremo. Nell’attesa del raccolto, saremo certamente chiamati ad avere pazienza. Ma quel che è certo è che se continueremo a seminare, raccoglieremo molto, molto di più di quello che abbiamo seminato. La mietitura arriverà (v.29).
Preghiera
Esodo 23,1-24,18
Leggi di giustizia e misericordia
23Non spargerai false dicerie; non presterai mano al colpevole per far da testimone in favore di un'ingiustizia.
2 Non seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo così da stare con la maggioranza, per ledere il diritto. 3 Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo.
4 Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. 5 Quando vedrai l'asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui a scioglierlo dal carico.
6 Non ledere il diritto del tuo povero nel suo processo. 7 Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l'innocente e il giusto, perché io non assolvo il colpevole.
8 Non accetterai doni, perché il dono acceca chi ha gli occhi aperti e perverte anche le parole dei giusti.
9 Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita del forestiero, perché siete stati forestieri in terra d'Egitto.
Le leggi sabbatiche
10 Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il prodotto, 11 ma nel settimo anno non la sfrutterai e la lascerai incolta: ne mangeranno gli indigenti del tuo popolo e ciò che lasceranno sarà consumato dalle bestie selvatiche. Così farai per la tua vigna e per il tuo oliveto.
12 “Per sei giorni farai i tuoi lavori, ma nel settimo giorno farai riposo, perché possano godere quiete il tuo bue e il tuo asino e possano respirare i figli della tua schiava e il forestiero.
13 “Farete attenzione a quanto vi ho detto: non pronunciate il nome di altri dèi; non si senta sulla tua bocca!
Le tre feste annuali
14 Tre volte all'anno farai festa in mio onore.
15 Osserverai la festa degli Azzimi: per sette giorni mangerai azzimi, come ti ho ordinato, nella ricorrenza del mese di Abìb, perché in esso sei uscito dall'Egitto.
“Non si dovrà comparire davanti a me a mani vuote.
16 Osserverai la festa della mietitura, cioè dei primi frutti dei tuoi lavori di semina nei campi, e poi, al termine dell'anno, la festa del raccolto, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi.
17 Tre volte all'anno ogni tuo maschio comparirà alla presenza del Signore Dio.
18 Non offrirai con pane lievitato il sangue del sacrificio in mio onore, e il grasso della vittima per la mia festa non dovrà restare fino al mattino.
19 Il meglio delle primizie del tuo suolo lo porterai alla casa del Signore, tuo Dio.
Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre.
L'Angelo di Dio custodisce lungo il cammino
20 Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. 21 Abbi rispetto della sua presenza, da' ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. 22 Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari. 23 Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare presso l'Amorreo, l'Ittita, il Perizzita, il Cananeo, l'Eveo e il Gebuseo e io li distruggerò, 24 tu non ti prostrerai davanti ai loro dèi e non li servirai; tu non ti comporterai secondo le loro opere, ma dovrai demolire e frantumare le loro stele. 25 Voi servirete il Signore, vostro Dio. Egli benedirà il tuo pane e la tua acqua. Terrò lontana da te la malattia. 26 Non vi sarà nella tua terra donna che abortisca o che sia sterile. Ti farò giungere al numero completo dei tuoi giorni.
27 Manderò il mio terrore davanti a te e metterò in rotta ogni popolo in mezzo al quale entrerai; farò voltare le spalle a tutti i tuoi nemici davanti a te. 28 Manderò i calabroni davanti a te ed essi scacceranno dalla tua presenza l'Eveo, il Cananeo e l'Ittita. 29 Non li scaccerò dalla tua presenza in un solo anno, perché non resti deserta la terra e le bestie selvatiche si moltiplichino contro di te. 30 Li scaccerò dalla tua presenza a poco a poco, finché non avrai tanti discendenti da occupare la terra.
31 Stabilirò il tuo confine dal Mar Rosso fino al mare dei Filistei e dal deserto fino al Fiume, perché ti consegnerò in mano gli abitanti della terra e li scaccerò dalla tua presenza. 32 Ma tu non farai alleanza con loro e con i loro dèi; 33 essi non abiteranno più nella tua terra, altrimenti ti farebbero peccare contro di me, perché tu serviresti i loro dèi e ciò diventerebbe una trappola per te.
La celebrazione dell'alleanza
24Il Signore disse a Mosè: "Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete da lontano, 2 solo Mosè si avvicinerà al Signore: gli altri non si avvicinino e il popolo non salga con lui".
3 Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: "Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!". 4 Mosè scrisse tutte le parole del Signore.
Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. 5 Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. 6 Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. 7 Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: "Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto".
8 Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: "Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!".
9 Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani d'Israele. 10 Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffìro, limpido come il cielo. 11 Contro i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e poi mangiarono e bevvero.
12 Il Signore disse a Mosè: "Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli".
13 Mosè si mosse con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di Dio. 14 Agli anziani aveva detto: "Restate qui ad aspettarci, fin quando torneremo da voi; ecco, avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una questione si rivolgerà a loro".
15 Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. 16 La gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. 17 La gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna. 18 Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.
Commento
Essere ministri dell'alleanza di Gesù
Il rapporto di Dio con il suo popolo è definito dall'alleanza (l'accordo tra Dio e il popolo) sul monte Sinai. Con l’alleanza, Dio si impegna con il suo popolo e chiede al popolo di rispondere impegnandosi con lui a sua volta. Con l'alleanza, Dio chiama il suo popolo a vivere vicino a lui, in stretta relazione con lui.
In questo brano, osserviamo quanto per Dio siano importanti aspetti come la giustizia e la povertà (23,1-12). In molte parti del mondo, per molti poveri è quasi impossibile ottenere giustizia. Spesso, le persone vengono gettate in prigione con false accuse senza alcuna possibilità di ricorso. Lo stesso sistema giudiziario è spesso dominato dalla corruzione. Se solo si rispettassero queste parole: "Non ledere il diritto del tuo povero... Ti terrai lontano da parola menzognera... Non accetterai doni" (vv.6.8).
Andare contro corrente oggi, contro la cultura dominante del mondo, non è facile. Ma questo non significa che ci si debba rassegnare e dire: "Beh, questo è il mondo in cui viviamo, tutti fanno così, non c'è alternativa". Dio dice: "Non seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo così da stare con la maggioranza, per ledere il diritto" (v.2).
Nel mondo antico le alleanze venivano spesso ratificate attraverso un banchetto ("mangiarono e bevvero", 24,11) e sigillate dallo spargimento di sangue. Anche Mosè fa così, prende il sangue e ne asperge il popolo, dicendo: "Ecco il sangue dell'alleanza" (v.8).
I profeti predissero che un giorno ci sarebbe stata una nuova alleanza scritta non su tavole di pietra (v.12) ma nei nostri cuori (ad esempio, Geremia 31,31-34). E nel parlare ai suoi discepoli, Gesù spiega che questa nuova alleanza sarà celebrata attraverso il suo sangue (Marco 14,24). Ogni volta che riceviamo la Santa Comunione e ascoltiamo le parole: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue" (Luca 22,20; 1 Corinzi 11,25), celebriamo questa nuova alleanza.
In questa alleanza tutti i nostri peccati sono perdonati (Ebrei 9,15) ed entriamo in una relazione con Gesù che dura per sempre (13,20).
Attraverso Gesù diventiamo "ministri di una nuova alleanza" (2 Corinzi 3,6). Se la prima alleanza venne con "gloria" (v.7) e "la gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai... come fuoco divorante" (Esodo 24,16-17), "quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito?… E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria" (2 Cor 3,8.18).
Preghiera
La moglie di Nicky dice
Marco 3,31-35
Ad un primo sguardo, trovo difficile questo passaggio. Sembra che Gesù stia sminuendo la sua vera famiglia. Ma quello che in realtà sta dicendo è che tutti coloro che credono in lui appartengono alla sua famiglia. Sua madre e i suoi fratelli credono in lui e rimarranno con lui fino alla fine.
Versetto del giorno
Esodo 23,20
“Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato”.
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
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