Giorno 322

In che modo dovremmo vivere?

Sapienziali Salmi 128,1-6
Nuovo Testamento Giacomo 2,1-26
Antico Testamento Ezechiele 33,21-35,15

Introduzione

How Now Shall We Live? (In che modo dovremmo vivere ora?) è il titolo di un libro di Chuck Colson, ex "scagnozzo" del presidente Nixon, fondatore della Prison Fellowship, la cui vita è cambiata completamente grazie all'incontro con Gesù Cristo.

Il popolo di Dio si trova in esilio. È disperato e grida: "In che modo potremo vivere?" (Ezechiele 33,10, KJV) Una domanda sempre attuale e che da sempre ha interessato i cuori dei credenti in Gesù Cristo (Giacomo 2,1): In che modo dovremmo vivere?

Sapienziali

Salmi 128,1-6

Salmo 128 (127)

Canto delle salite.

  1 Beato chi teme il Signore
   e cammina nelle sue vie.
  2 Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
   sarai felice e avrai ogni bene.
  3 La tua sposa come vite feconda
   nell'intimità della tua casa;
  i tuoi figli come virgulti d'ulivo
   intorno alla tua mensa.
  4 Ecco com'è benedetto l'uomo
   che teme il Signore.

  5 Ti benedica il Signore da Sion.
   Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
   tutti i giorni della tua vita!
  6 Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
   Pace su Israele!

Commento

Crogiolarsi nelle benedizioni

A coloro che camminano nelle sue vie, Dio promette pace, prosperità, lunga vita e benedizione: "Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie" (v.1).

"Della fatica del tuo lavoro ti nutrirai" (v.2). Ci sono persone che lavorano duramente per ottenere denaro e successo, ma per non riuscire poi a non godere mai e pienamente di quanto guadagnato.

È scritto: "Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie... Ecco com'è benedetto l'uomo che teme il Signore... Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita! Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!" (vv.1-6, MSG)

Queste promesse trovano oggi compimento nella promessa di Gesù di "vita... in abbondanza" (Giovanni 10,10, GNT). La nostra vita su questa terra può essere breve e, per molti, piena di problemi e difficoltà. Ma le benedizioni sono ancora più grandi ed eterne (17,3). La vita eterna è una qualità di vita che inizia ora e continua per sempre.

Per questo possiamo crogiolarci nelle benedizioni del Signore, camminando nelle sue vie e guidando altri a fare lo stesso.

Preghiera

Signore, grazie per queste straordinarie promesse. Aiutami oggi a crogiolarmi nelle tue benedizioni.
Nuovo Testamento

Giacomo 2,1-26

Ingiuste preferenze

2 Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. 2 Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. 3 Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: "Tu siediti qui, comodamente", e al povero dite: "Tu mettiti là, in piedi", oppure: "Siediti qui ai piedi del mio sgabello", 4 non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?

5 Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? 6 Voi invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? 7 Non sono loro che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi?

8 Certo, se adempite quella che, secondo la Scrittura, è la legge regale: Amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene. 9 Ma se fate favoritismi personali, commettete un peccato e siete accusati dalla Legge come trasgressori. 10 Poiché chiunque osservi tutta la Legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto; 11 infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere. Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della Legge.

12 Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché 13 il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà avuto misericordia. La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio.

La fede e le opere

14 A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? 15 Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano 16 e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? 17 Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.

18 Al contrario uno potrebbe dire: "Tu hai la fede e io ho le opere;

mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede". 19 Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano!

20 Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore? 21 Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? 22 Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. 23 E si compì la Scrittura che dice: Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia, ed egli fu chiamato amico di Dio. 24 Vedete: l'uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede.

25 Così anche Raab, la prostituta, non fu forse giustificata per le opere, perché aveva dato ospitalità agli esploratori e li aveva fatti ripartire per un'altra strada? 26 Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

Commento

Vivere con amore

I poveri si presentano a noi in molte forme. Madre Teresa diceva: "Non voltate mai le spalle ai poveri, perché voltando le spalle ai poveri voltate le spalle a Cristo".

L'amore per i poveri non è un optional. È il cuore del Nuovo Testamento. È la prova di una fede viva: "Se adempite quella che, secondo la Scrittura, è la legge regale: Amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene" (v.8). Il nostro amore si manifesta soprattutto in ciò che facciamo per i poveri (vv.2-7), gli affamati (v.15) e i bisognosi (v.16). "La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio" (v.13, MSG).

Dovremmo sempre trattare tutti allo stesso modo, ricchi e poveri. Se discriminassimo i poveri, saremmo come "giudici dai giudizi perversi" (v.4). Dio per i poveri ha un occhio di riguardo (v.5).

Giacomo prosegue dicendo: "Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: 'Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi', ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve?" (vv.15-16)

Come credenti in Gesù, siamo chiamati a vivere in modo diverso. La nostra fede dovrebbe essere testimoniata dalle nostre azioni. Per tutto il Nuovo Testamento, queste due cose vanno insieme. Parole e azioni, annuncio e dimostrazione, conversione delle persone e trasformazione della società.

Giacomo scrive: "A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo?… anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta" (vv.14.17). In altre parole, se la nostra fede non cambia il nostro modo di vivere, non è affatto una vera fede.

Giacomo continua: "Uno potrebbe dire: 'Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede'" (v.18, MSG).

Dimostra che la mera fede intellettuale in Dio non è sufficiente: "Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano!" (v.19)

È interessante notare che, come Paolo, Giacomo usa l'esempio di Abramo. Paolo ha usato l'esempio di Abramo per mostrare che la giustificazione avviene per fede. Giacomo usa la sua vita per mostrare che "la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta" (v.22).

Il secondo esempio di questa "unità senza soluzione di continuità" è più insolito. Egli esamina le azioni di Raab, descritta come una prostituta. Raab dimostrò la sua fede in Dio aiutando due spie israelite (vedi Giosuè 2) e di conseguenza fu "considerata giusta", anche se non si può certo dire che fosse una cittadina modello!

Nel considerarla come esempio, Giacomo chiarisce che non sta dicendo che la strada verso Dio si guadagna diventando brave persone. Ma che c'è una "unità senza soluzione di continuità tra il credere e il fare" (Giacomo 2,25, MSG). Raab agì in base a ciò che credeva. Giacomo conclude dicendo: "Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta" (v.26).

Giovanni Calvino ha detto: "La fede da sola giustifica, ma la fede che giustifica non è mai sola". La salvezza non può essere comprata o guadagnata. Non veniamo salvati per le nostre buone azioni, ma per fare delle buone azioni (Efesini 2,9-10). Giacomo non contraddice l'apostolo Paolo. Non dice che la salvezza si guadagna con le buone azioni. Ma che la fede genuina sarà dimostrata dalle buone azioni, dal modo in cui vivremo.

Preghiera

Signore, aiutami a vivere una vita d'amore e ad agire con sollecitudine a favore dei poveri, a livello locale e globale.
Antico Testamento

Ezechiele 33,21-35,15

Caduta di Gerusalemme

21 Nell'anno dodicesimo della nostra deportazione, nel decimo mese, il cinque del mese, arrivò da me un fuggiasco da Gerusalemme per dirmi: "La città è presa". 22 La sera prima dell'arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì la bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto.

23 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 24 "Figlio dell'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nella terra d'Israele, vanno dicendo: "Abramo era uno solo ed ebbe in possesso la terra e noi siamo molti: a noi dunque è stata data in possesso la terra!". 25 Perciò dirai loro: Così dice il Signore Dio: Voi mangiate la carne con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli, versate il sangue, e vorreste avere in possesso la terra? 26 Voi vi appoggiate sulle vostre spade, compite cose nefande, ognuno di voi disonora la donna del suo prossimo e vorreste avere in possesso la terra?

27 Annuncerai loro: Così dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che stanno fra le rovine periranno di spada; darò in pasto alle belve quelli che sono per la campagna, e quelli che sono nelle fortezze e dentro le caverne moriranno di peste. 28 Ridurrò la terra a una solitudine e a un deserto e cesserà l'orgoglio della sua forza. I monti d'Israele saranno devastati, non vi passerà più nessuno. 29 Sapranno che io sono il Signore quando farò della loro terra una solitudine e un deserto, a causa di tutti gli abomini che hanno commesso.

30 Figlio dell'uomo, i figli del tuo popolo parlano di te lungo le mura e sulle porte delle case e si dicono l'un l'altro: "Andiamo a sentire qual è la parola che viene dal Signore". 31 In folla vengono da te, si mettono a sedere davanti a te e ascoltano le tue parole, ma poi non le mettono in pratica, perché si compiacciono di parole, mentre il loro cuore va dietro al guadagno. 32 Ecco, tu sei per loro come una canzone d'amore: bella è la voce e piacevole l'accompagnamento musicale. Essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica.

33 Ma quando ciò avverrà, ed ecco avviene, sapranno che c'è un profeta in mezzo a loro".

Dio farà sorgere un pastore fedele

34 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2 "Figlio dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio: Guai ai pastori d'Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? 3 Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. 4 Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. 5 Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. 6 Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie pecore si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura.

7 Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: 8 Com'è vero che io vivo - oracolo del Signore Dio -, poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge -, 9 udite quindi, pastori, la parola del Signore: 10 Così dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: a loro chiederò conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto.

11 Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. 12 Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. 13 Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione. 14 Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d'Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d'Israele. 15 Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. 16 Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.

17 A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. 18 Non vi basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara, volete intorbidire con i piedi quella che resta. 19 Le mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidito.

20 Perciò così dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora grassa e pecora magra. 21 Poiché voi avete urtato con il fianco e con le spalle e cozzato con le corna contro le più deboli fino a cacciarle e disperderle, 22 io salverò le mie pecore e non saranno più oggetto di preda: farò giustizia fra pecora e pecora. 23 Susciterò per loro un pastore che le pascerà, il mio servo Davide. Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore. 24 Io, il Signore, sarò il loro Dio, e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato.

25 Stringerò con loro un'alleanza di pace e farò sparire dal paese le bestie nocive. Abiteranno tranquilli anche nel deserto e riposeranno nelle selve. 26 Farò di loro e delle regioni attorno al mio colle una benedizione: manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di benedizione. 27 Gli alberi del campo daranno i loro frutti e la terra i suoi prodotti; abiteranno in piena sicurezza nella loro terra. Sapranno che io sono il Signore, quando avrò spezzato le spranghe del loro giogo e li avrò liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano. 28 Non saranno più preda delle nazioni, né li divoreranno le bestie selvatiche, ma saranno al sicuro e nessuno li spaventerà. 29 Farò germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno più consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il disprezzo delle nazioni. 30 Sapranno che io sono il Signore, loro Dio, ed essi, la casa d'Israele, sono il mio popolo. Oracolo del Signore Dio. 31 Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il vostro Dio". Oracolo del Signore Dio.

Oracolo di condanna per il monte Seir

35 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2 "Figlio dell'uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza contro di esso. 3 Annuncerai: Così dice il Signore Dio: Eccomi a te, monte Seir, anche su di te stenderò il mio braccio e farò di te una solitudine, un luogo desolato. 4 Ridurrò le tue città in rovina, e tu diventerai un deserto; così saprai che io sono il Signore.

5 Tu hai nutrito un odio secolare contro gli Israeliti e li hai consegnati alla spada al tempo della loro sventura, al colmo della loro iniquità; 6 per questo, com'è vero che io vivo - oracolo del Signore Dio -, ti abbandonerò alla violenza del sangue e il sangue ti perseguiterà; tu non hai odiato la violenza del sangue e il sangue ti perseguiterà. 7 Farò del monte Seir una solitudine e un deserto, e vi eliminerò chiunque lo percorre. 8 Riempirò di cadaveri i tuoi monti; sulle tue alture, per le tue pendici, in tutte le tue valli cadranno i trafitti di spada. 9 In solitudine perenne ti ridurrò e le tue città non saranno più abitate: saprete che io sono il Signore.

10 Poiché hai detto: "Questi due popoli, questi due territori saranno miei, noi li possederemo", anche se là è il Signore, 11 per questo, com'è vero che io vivo - oracolo del Signore Dio -, io agirò secondo quell'ira e quel furore che tu hai dimostrato nell'odio contro di loro e mi farò conoscere in mezzo a loro quando farò giustizia di te: 12 saprai allora che io sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu hai proferito contro i monti d'Israele, dicendo: "Sono deserti; sono dati a noi perché li divoriamo". 13 Contro di me avete fatto discorsi insolenti, contro di me avete moltiplicato le parole: ho udito tutto. 14 Così dice il Signore Dio: Poiché tutto il paese ha gioito, farò di te una solitudine: 15 poiché tu hai gioito per l'eredità della casa d'Israele quando era devastata, così io tratterò te: sarai ridotto a una solitudine, o monte Seir, e anche tu Edom, tutto intero. Sapranno che io sono il Signore.

Commento

Pastore delle pecore

Il Signore rimprovera i leader d'Israele, "i pastori d'Israele" (34,2). Li accusa di prendersi cura solo di se stessi e non del gregge (v.8). "Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite" (v.4).

Il Signore dice: "Io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna... io passerò in rassegna le mie pecore... Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia" (vv.11.15-16).

Il messaggio di Dio al suo popolo attraverso Ezechiele è molto simile a quello di Giacomo. A Ezechiele, il Signore dice: "Ascoltano le tue parole, ma poi non le mettono in pratica... si compiacciono di parole, mentre il loro cuore va dietro al guadagno" (33,31, MSG).

Ma in che modo dovremmo vivere oggi?

  1. Rafforzare i deboli

    Siamo chiamati a sostenere e rafforzare i deboli. Lo possiamo fare attraverso il buon insegnamento, l'incoraggiamento, la preghiera e la costruzione di una comunità forte.

  2. Curare i malati

    Dovremmo onorare tutti coloro che esercitano la professione medica e tutti coloro che sono coinvolti nella guarigione dei malati. Imporre le mani sui malati e pregare per loro nel nome di Gesù.

  3. Fasciare i feriti

    Ci sono tante persone ferite nella nostra società: nelle carceri, nelle strade e persino nei consigli di amministrazione delle aziende. Lo Spirito del Signore ci invita a fasciare il cuore spezzato delle persone, pregando per loro, abbracciandole, ascoltandole e curandole nella nostra comunità.

  4. Recuperare gli smarriti

    Ci sono molti figli e figlie prodighi che si sono allontanati dal Padre, come pecorelle smarrite. Dovremmo aiutarli a tornare tra le braccia del Padre.

\t\t 5. Cercare i perduti

A volte può capitare di dover lasciare le altre pecore per cercare quella smarrita, per riportarla al pentimento e donare così una grande gioia in cielo (Luca 15,1-7).
  1. Essere pastori con giustizia

    Chiedere giustizia a favore degli oppressi, dei bisognosi e dei poveri. Siamo chiamati a salvare bambini, donne e uomini dalla schiavitù, consegnare i responsabili alla giustizia, liberare i prigionieri e prenderci cura di loro.

Le promesse di Dio di curare il suo gregge si intrecciano con la promessa di un nuovo pastore, "il mio servo Davide" (Ezechiele 34,23). Questa promessa rimanda al re storico Davide, che è stato il miglior pastore di Israele fino ad oggi, ma rimanda anche a un "Davide" ancora più grande che realizzerà tutte queste promesse: Gesù, il nostro Re e Pastore.

Gesù ha detto: "Io sono il buon pastore" (Giovanni 10,14). Attraverso di lui riceveremo la "pioggia di benedizione" (Ezechiele 34,26) e la salvezza (v.27). Egli dice: "Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il vostro Dio" (v.31).

Con Dio, possiamo crogiolarci nelle sue benedizioni. Vivere una vita d'amore. Rafforzare i deboli, curare i malati, fasciare i feriti, recuperare gli smarriti, cercare i perduti e prenderci cura delle persone con giustizia. Questo è il modo in cui dovremmo vivere oggi.

Preghiera

Signore, ti prego di aiutarmi non solo ad ascoltare le tue parole, ma a metterle in pratica.

La moglie di Nicky dice

Giacomo 2,13

"La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio".

È più importante perdonare che avere ragione.

Versetto del giorno

Giacomo 2,13

"La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio".

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