Giorno 314

La bellezza

Sapienziali Salmi 122,1-9
Nuovo Testamento Ebrei 10,1-18
Antico Testamento Ezechiele 19,1-20,44

Introduzione

Secondo Blaise Pascal: "La bellezza serena di una vita santa è ciò che può influenzare in modo più potente il mondo, accanto alla potenza di Dio". La santità è bella e non ha nulla a che fare con la bellezza esteriore. È una bellezza che irradia dall'interno. Questo è il modo in cui il mondo sarà cambiato. Inizia da me e da te. San Francesco d'Assisi ha detto: "Santificate voi stessi e santificherete la società".

La santità non è un optional. Non è solo per i santi e per i cristiani speciali. Dovrebbe essere qualcosa a cui tutti dovremmo aspirare. Santità non significa intensità. L'intensità non è un frutto dello Spirito Santo! La capacità di ridere di sé è la chiave della santità. Non dovremmo mai prenderci troppo sul serio. Il senso dell'umorismo è il legame tra santità e umiltà.

La santità non è noiosa. C.S. Lewis ha detto: "Quanto poco sanno coloro che pensano che la santità sia noiosa. Quando la si incontra veramente... è invece irresistibile".

Sapienziali

Salmi 122,1-9

Salmo 122

1 Canto delle salite. Di Davide.

  Quale gioia, quando mi dissero:
   "Andremo alla casa del Signore!".
  2 Già sono fermi i nostri piedi
   alle tue porte, Gerusalemme!

  3 Gerusalemme è costruita
   come città unita e compatta.
  4 È là che salgono le tribù,
   le tribù del Signore,
  secondo la legge d'Israele,
   per lodare il nome del Signore.
  5 Là sono posti i troni del giudizio,
   i troni della casa di Davide.

  6 Chiedete pace per Gerusalemme:
   vivano sicuri quelli che ti amano;
  7 sia pace nelle tue mura,
   sicurezza nei tuoi palazzi.
  8 Per i miei fratelli e i miei amici
   io dirò: "Su te sia pace!".
  9 Per la casa del Signore nostro Dio,
   chiederò per te il bene.

Commento

Dove si trova la santità?

Per il salmista, la fonte della sua gioia è la possibilità di adorare Dio nel tempio. Questo è il luogo in cui il popolo si reca "per lodare il nome del Signore" (v.4b). Ecco perché Gerusalemme è così importante per il popolo di Dio e perché il salmista è così appassionato per la pace e la sicurezza della città (vv.6-9).

Gerusalemme è la città santa. Nel brano di oggi viene descritta come il "mio monte santo" (Ezechiele 20,40). Il tempio è la casa di Dio. È questo che lo rende un luogo santo.

Oggi, la casa di Dio è la Chiesa. La Chiesa è il nuovo luogo santo che ha "come pietra d'angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito" (Efesini 2,20-22, MSG).

Il popolo è il nuovo luogo. Attraverso Gesù, noi siamo la nuova casa di Dio, il tempio dello Spirito Santo.

Preghiera

Signore, desidero la tua santa presenza. Desidero lodare il tuo nome. Grazie per la pace e la sicurezza che derivano dalla tua presenza nella tua casa.
Nuovo Testamento

Ebrei 10,1-18

Il sacrificio di Gesù Cristo

10 La Legge infatti, poiché possiede soltanto un'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici - sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno - coloro che si accostano a Dio. 2 Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? 3 Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati. 4 È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati.

5 Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:

  Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
   un corpo invece mi hai preparato.
  6 Non hai gradito né olocausti
   né sacrifici per il peccato.
  7 Allora ho detto: "Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -
   per fare, o Dio, la tua volontà".

8 Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, 9 soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. 10 Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

11 Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati. 12 Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, 13 aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. 14 Infatti, con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.

15 A noi lo testimonia anche lo Spirito Santo. Infatti, dopo aver detto:

  16 Questa è l'alleanza che io stipulerò con loro
   dopo quei giorni, dice il Signore:
  io porrò le mie leggi nei loro cuori
   e le imprimerò nella loro mente,

dice:

  17 e non mi ricorderò più dei loro peccati
   e delle loro iniquità.

18 Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è più offerta per il peccato.

Commento

Quando si diventa santi?

La santità è ora possibile grazie al sacrificio di Gesù e al dono dello Spirito Santo che viene a vivere dentro di noi. In un certo senso, ora possiamo sperimentare una "santità istantanea". Ma, in un altro senso, la santità è un processo molto più lungo che non sarà mai completo in questa vita.

Una delle domande che vengono poste più frequentemente nei piccoli gruppi ad Alpha è: "Cosa succede a tutte le persone che sono vissute prima di Gesù? Non è ingiusto che Gesù sia venuto in un momento particolare della storia e abbia reso possibile il perdono solo per alcuni?" Queste domande nascono dal presupposto che la croce possa operare solo in avanti nel tempo e non essere efficace per coloro che sono vissuti prima di Gesù.

Ma l'autore di Ebrei dice: "Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre" (v.10). Il sacrificio di Gesù è efficace per tutti i tempi. La croce è efficace per coloro che che vivranno dopo Gesù e per coloro che hanno vissuto prima.

"La Legge infatti... possiede soltanto un'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose" (v.1a, MSG). L’autore prefigura qualcosa di superiore che sarebbe venuto.

La legge non porta alla perfezione (v.1b). Ne è la prova il fatto che i sacrifici dovevano continuare a essere offerti (v.2). Così facendo le persone continuavano a sentirsi in colpa per i loro peccati (v.2c) "È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati" (v.4, AMP). Solo il sangue di Cristo poteva togliere il peccato. Solo lui poteva essere il sacrificio perfetto, perché solo lui ha vissuto una vita perfetta.

Il suo sacrificio volontario ha posto fine al vecchio ordine e ne ha stabilito uno nuovo (vv.5-9). La conseguenza del suo sacrificio è che ora siamo "santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre" (v.10).

Un risultato questo in netto contrasto con la legge: "Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati... con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati" (vv.12-14, MSG).

L'espressione "si è assiso" è molto significativa. I sacerdoti aaronici non si sedevano mai per riposare nel santuario (v.11). I loro sacrifici non erano mai completi. Gesù invece "si è assiso per sempre alla destra di Dio" (v.12). Ciò dimostra che la sua opera è ora completa: "Con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati" (v.14).

Qui possiamo vedere come la santità si realizza nella vostra vita:

  1. Santità immediata

    Per quanto riguarda il passato, la pena per il peccato è stata pagata: "Siamo stati santificati...", ci "ha resi perfetti per sempre" (vv.10.14). Questa è la giustificazione. Il sacrificio di Gesù ha reso possibile il perdono totale e una relazione perfetta con Dio. Siamo totalmente perdonati. Pertanto, siamo invitati a perdonare gli altri e, cosa più difficile, a perdonare noi stessi. Non c'è bisogno di altri sacrifici per i peccati (v.18).

  2. Santità "in processo di"

    Nel presente, il potere del peccato è spezzato. La santificazione è un processo per "essere resi santi" (v.14). Almeno nel mio caso, sembra essere un processo molto lento e impegnativo. Gesù mi sta liberando dal potere del peccato. La santità è opera dello Spirito Santo che "a noi lo testimonia" (v.15). Grazie allo Spirito Santo che vive in noi, le leggi di Dio sono poste nel nostro cuore e nella nostra mente (v.16).

  3. Santità perfetta

    In futuro, anche la presenza del peccato sarà rimossa. Avremo modo di vedere che il male è stato totalmente sconfitto. Gesù attende "che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi" (v.13a) e il processo del nostro "essere resi santi" sarà completo (vedi anche 1 Giovanni 3,2).

Preghiera

Signore, grazie perché con il tuo sacrificio abbiamo accesso ad una relazione santa con te. Grazie perché attraverso il tuo Spirito Santo siamo resi santi e, un giorno, godremo di una santità perfetta per sempre.
Antico Testamento

Ezechiele 19,1-20,44

Lamento sugli ultimi re di Giuda

19 Intona ora un lamento sui prìncipi d'Israele 2 dicendo:

  Che cos'era tua madre?
   Una leonessa fra leoni.
  Accovacciata in mezzo ai leoni
   nutriva i suoi cuccioli.
  3 Essa allevò uno dei cuccioli
   che divenne un leoncello,
  imparò a sbranare la preda,
   a divorare gli uomini.
  4 Ma contro di lui le genti fecero lega,
   restò preso nella loro fossa e in catene fu condotto in Egitto.

  5 Quando essa vide che era lunga l'attesa
   e delusa la sua speranza,
  prese un altro cucciolo
   e ne fece un leoncello.
  6 Divenuto leoncello,
   se ne andava e veniva fra i leoni,
  e imparò a sbranare la preda,
   a divorare gli uomini.
  7 Penetrò nei loro palazzi,
   devastò le loro città.
  Il paese e i suoi abitanti
   sbigottivano al rumore del suo ruggito.
  8 Lo assalirono le genti,
   le contrade all'intorno;
  tesero un laccio contro di lui
   e restò preso nella loro fossa.
  9 Lo chiusero in una gabbia,
   lo condussero in catene al re di Babilonia
  e lo misero in una prigione,
   perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele.

  10 Tua madre era come una vite
   piantata vicino alle acque.
  Era rigogliosa e frondosa
   per l'abbondanza dell'acqua.
  11 Ebbe rami robusti,
   buoni per scettri regali;
  il suo fusto si elevò
   in mezzo agli arbusti,
  mirabile per la sua altezza
   e per l'abbondanza dei suoi rami.
  12 Ma essa fu sradicata con furore
   e gettata a terra;
  il vento d'oriente seccò i suoi frutti
   e li fece cadere;
  il suo ramo robusto inaridì
   e il fuoco lo divorò.
  13 Ora è trapiantata nel deserto,
   in una terra secca e riarsa;
  14 un fuoco uscì da un suo ramo,
   divorò tralci e frutti
  ed essa non ha più alcun ramo robusto,
   uno scettro per regnare".

Questo è un lamento e come lamento viene usato.

Rievocazione della storia d'Israele

20 Nell'anno settimo, nel quinto mese, il dieci del mese, alcuni anziani d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me.

2 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 3 "Figlio dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e di' loro: Così dice il Signore Dio: Venite voi per consultarmi? Com'è vero che io vivo, non mi lascerò consultare da voi. Oracolo del Signore Dio.

4 Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei loro padri. 5 Di' loro: Così dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzando la mano giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro nella terra d'Egitto e alzando la mano giurai per loro dicendo: "Io sono il Signore, vostro Dio". 6 Allora alzando la mano giurai di farli uscire dalla terra d'Egitto e condurli in una terra scelta per loro, stillante latte e miele, che è la più bella fra tutte le terre. 7 Dissi loro: "Ognuno getti via gli abomini che sono sotto i propri occhi e non vi contaminate con gli idoli d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio".

8 Ma essi mi si ribellarono e non vollero ascoltarmi: non gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e di sfogare contro di loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto. 9 Ma agii diversamente per onore del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni in mezzo alle quali si trovavano, poiché avevo dichiarato che li avrei fatti uscire dalla terra d'Egitto sotto i loro occhi. 10 Così li feci uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto; 11 diedi loro le mie leggi e feci loro conoscere le mie norme, perché colui che le osserva viva per esse. 12 Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perché sapessero che sono io, il Signore, che li santifico.

13 Ma gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non seguirono le mie leggi, disprezzarono le mie norme, che bisogna osservare perché l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora nel deserto io decisi di riversare su di loro il mio sdegno e di sterminarli. 14 Ma agii diversamente per onore del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni di fronte alle quali io li avevo fatti uscire. 15 Nel deserto alzando la mano avevo anche giurato su di loro che non li avrei più condotti nella terra che io avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la più bella fra tutte le terre, 16 perché avevano disprezzato le mie norme, non avevano seguito le mie leggi e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro cuore si era attaccato ai loro idoli. 17 Tuttavia il mio occhio ebbe pietà di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel deserto. 18 Dissi ai loro figli nel deserto: "Non seguite le leggi dei vostri padri, non osservate le loro norme, non vi contaminate con i loro idoli: 19 io sono il Signore, vostro Dio. Seguite le mie leggi, osservate le mie norme e mettetele in pratica. 20 Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perché si sappia che io sono il Signore, vostro Dio".

21 Ma anche i figli mi si ribellarono, non seguirono le mie leggi, non osservarono e non misero in pratica le mie norme, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati. Allora nel deserto io decisi di riversare il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di loro la mia ira. 22 Ma ritirai la mano e agii diversamente per onore del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni, di fronte alle quali io li avevo fatti uscire. 23 Nel deserto, alzando la mano avevo anche giurato su di loro che li avrei dispersi fra le nazioni e disseminati in paesi stranieri, 24 perché non avevano messo in pratica le mie norme e avevano disprezzato le mie leggi, avevano profanato i miei sabati e i loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro padri. 25 Allora io diedi loro persino leggi non buone e norme per le quali non potevano vivere. 26 Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte, facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore.

27 Parla dunque alla casa d'Israele, figlio dell'uomo, e di' loro: Così dice il Signore Dio: I vostri padri mi offesero ancora in questo: essi agirono con infedeltà verso di me, 28 sebbene io li avessi introdotti nella terra che alzando la mano avevo giurato di dare loro. Essi volsero lo sguardo verso ogni colle elevato, verso ogni albero verde: là fecero i loro sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici; là depositarono i loro profumi soavi e versarono le loro libagioni. 29 Io dissi loro: "Che cos'è quest'altura verso cui voi andate?". Il nome altura è rimasto fino ai nostri giorni.

Israele ribelle rinnovato

30 Ebbene, di' alla casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Vi contaminate secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro abomini, 31 vi contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi, presentando le vostre offerte e facendo passare per il fuoco i vostri figli, e io mi dovrei lasciare consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero che io vivo - oracolo del Signore Dio -, non mi lascerò consultare da voi.

32 E ciò che v'immaginate in cuor vostro non avverrà, mentre voi andate dicendo: "Saremo come le nazioni, come le tribù degli altri paesi, che prestano culto al legno e alla pietra". 33 Com'è vero che io vivo - oracolo del Signore Dio -, io regnerò su di voi con mano forte, con braccio possente e con ira scatenata. 34 Poi vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò da quei territori dove foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con ira scatenata 35 e vi condurrò nel deserto dei popoli e lì a faccia a faccia vi giudicherò. 36 Come giudicai i vostri padri nel deserto del paese d'Egitto, così giudicherò voi, oracolo del Signore Dio. 37 Vi farò passare sotto il mio bastone e vi condurrò sotto il vincolo dell'alleanza. 38 Separerò da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li farò uscire dal paese in cui dimorano come forestieri, ma non entreranno nella terra d'Israele: così saprete che io sono il Signore.

39 A voi, casa d'Israele, così dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma alla fine mi ascolterete e non profanerete più il mio santo nome con le vostre offerte, con i vostri idoli. 40 Sul mio monte santo, infatti, sull'alto monte d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi servirà tutta la casa d'Israele, tutta riunita in quella terra. Là mi saranno graditi e là richiederò le vostre offerte e le primizie dei vostri doni, tutto quello che mi consacrerete. 41 Quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò radunati dai paesi nei quali foste dispersi, io vi accetterò come soave profumo, mi mostrerò santo in voi agli occhi delle nazioni. 42 Allora voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurrò nella terra d'Israele, nella terra che alzando la mano giurai di dare ai vostri padri. 43 Là vi ricorderete della vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le malvagità che avete commesso. 44 Allora saprete che io sono il Signore, quando agirò con voi per l'onore del mio nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri costumi corrotti, o casa d'Israele". Oracolo del Signore Dio.

Commento

Come si diventa santi?

La chiave della santità si trova nel rapporto con Dio. Dio dice: Io sono il Santo (20,40, MSG). Attraverso il nostro rapporto con lui, vuole che diventiamo come lui. Dice: "Sono io, il Signore, che li santifico" (v.12, MSG).

Ecco perchè dice "Santificate i miei sabati" (v.20, MSG). Si tratta di dare al popolo il tempo di sviluppare il proprio rapporto con Dio. Dedicare a Dio il primo giorno della settimana significa dare a Dio la priorità su tutto.

Il desiderio di Dio è sempre stato di avere un popolo santo. In questo passo, vediamo ancora una volta la sua frustrazione per la mancanza di santità del suo popolo. Il popolo di Dio dovrebbe essere un riflesso del suo carattere santo.

Il brano di oggi inizia con un lamento per gli ultimi re di Giuda (19,1). La "leonessa" si riferisce a Giuda e gli ultimi re sono descritti come suoi cuccioli di leone.

L'immagine poi cambia in quella di una vigna sradicata (19,10-14), ma il messaggio del lamento è costante. L'impero che ci costruiamo può sembrare forte, ma sarà facilmente e rapidamente distrutto.

Il resto del brano prosegue spiegando perché Israele è stato sradicato e giudicato, e quali sarebbero state le sue azioni. Dio descrive come il popolo ha "contaminato" e "profanato" la sua santità, e prospetta un tempo in cui non sarà più così.

Il fattore chiave che rende il popolo santo o meno sembra risiedere nella sua relazione con Dio. La sua denuncia contro di loro è incentrata sul loro seguire altri dèi e sul modo in cui si sono contaminati con le immagini che guardavano (20,16; vedi anche vv.7.24.28.30). Questo è in netto contrasto con quella che avrebbe dovuto essere una stretta relazione con Dio, in cui "sono io, il Signore, che li santifico" (v.12).

In tutto il percorso, possiamo vedere che il desiderio di Dio era di avere un popolo santo, un popolo che avrebbe riflesso il suo carattere. Per rendere possibile questo, aveva un piano. Un piano che si sarebbe realizzato attraverso il sacrificio di Gesù e l'effusione dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste.

Siamo stati resi santi. Lo Spirito Santo ora vive in noi. Siamo invitati a mettere Dio al primo posto nella nostra vita e ad evitare tutto ciò che rovina il nostro rapporto con lui. La serena bellezza della nostra vita santa sarà influente e irresistibile per il mondo.

Preghiera

Padre, voglio metterti al primo posto nella mia vita ed evitare tutto ciò che rovina il mio rapporto con te. Aiutami a condurre una vita santa.

La moglie di Nicky dice

Ebrei 10,14 (MSG)

"Con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati".

Che bello poter dire: E io sono una di questi!

Versetto del giorno

Ebrei 10,10

“Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre”.

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C. S. Lewis, Letters to an American Lady (William B Eerdmans Publishing Co, 1971).

Tony Castle, The Hodder Book of Christian Quotations (Hodder & Stoughton, 1982), p.146.

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