Giorno 290

Come pregare

Sapienziali Salmi 119,49-56
Nuovo Testamento 1 Timòteo 2,1-15
Antico Testamento Geremia 35,1-37,21

Introduzione

La preghiera è l'attività più importante della nostra vita. È il modo principale che abbiamo per sviluppare il nostro rapporto con il Padre celeste. Quando amiamo una persona, desideriamo passare del tempo con lei e comunicare con lei. Come in ogni relazione, la comunicazione può assumere forme molto diverse.

Lancelot Andrewes (1555-1626) è stato uno dei più grandi teologi e predicatori del suo tempo. Dopo la sua morte, venne scoperto e pubblicato il suo quaderno privato di preghiera. Il quaderno conteneva due elenchi.

Il primo elenco riguardava i tempi della preghiera nella Bibbia:

"Sempre...
Senza sosta...
In ogni momento...
Tre volte al giorno...
La sera, la mattina e a mezzogiorno...
Sette volte al giorno...
Al mattino, molto prima del giorno...
Allo spuntare del giorno...
La terza ora del giorno...
Verso l'ora sesta...
L'ora della preghiera, la nona...
La sera...
Di notte...
A mezzanotte..."

Il secondo elenco riguardava i luoghi di preghiera nella Bibbia:

"Nell'assemblea... e nella congregazione...
Il tuo ripostiglio...
Nella stanza...
Sul tetto della casa...
Nel tempio...
Sulla riva del mare...
Un giardino...
Sui loro letti...
In un luogo deserto...
In ogni luogo..."

Non c'è limite ai tempi, ai luoghi e ai modi diversi in cui possiamo pregare.

Sapienziali

Salmi 119,49-56

Zain

49 Ricòrdati della parola detta al tuo servo,
   con la quale mi hai dato speranza.
50 Questo mi consola nella mia miseria:
   la tua promessa mi fa vivere.
51 Gli orgogliosi mi insultano aspramente,
   ma io non mi allontano dalla tua legge.
52 Ricordo i tuoi eterni giudizi, o Signore,
   e ne sono consolato.
53 Mi ha invaso il furore contro i malvagi
   che abbandonano la tua legge.
54 I tuoi decreti sono il mio canto
   nella dimora del mio esilio.
55 Nella notte ricordo il tuo nome, Signore,
   e osservo la tua legge.
56 Tutto questo mi accade
   perché ho custodito i tuoi precetti.

Commento

La parola di Dio, il canto e la preghiera nella notte

La preghiera è una comunicazione a due vie. Implica l'ascolto di Dio e la possibilità di parlargli. Il modo principale che abbiamo per ascoltare Dio oggi è attraverso la sua parola. Gesù è la Parola di Dio (Giovanni 1,1) e la Bibbia parla di lui. Quando studiamo la Bibbia, dovremmo pregare che Dio ci parli attraverso di essa.

In mezzo a tutte le difficoltà della vita, questo ci darà "speranza" (Salmi 119,49). "Questo mi consola nella mia miseria: la tua promessa mi fa vivere" (v.50, MSG). Nelle parole di Dio per noi, troveremo conforto (v.52).

Queste parole sono di ispirazione anche per la nostra adorazione: "I tuoi decreti sono il mio canto nella dimora del mio esilio" (v.54). Molti dei più grandi inni e canti di adorazione si basano sulle parole della Bibbia.

La nostra preghiera può continuare anche nelle ore notturne: "Nella notte ricordo il tuo nome, Signore" (v.55a). Pregare è uno dei modi migliori per utilizzare i momenti di veglia notturna. Può anche essere un ottimo rimedio contro l'insonnia!

Preghiera

Signore, ti prego di parlarmi oggi attraverso la tua parola e di portarmi speranza e conforto. Aiutami a pregare.
Nuovo Testamento

1 Timòteo 2,1-15

La preghiera liturgica

2 Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2 per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. 3 Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. 5 Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, 6 che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi stabiliti, 7 e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo - dico la verità, non mentisco -, maestro dei pagani nella fede e nella verità.

8 Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche. 9 Allo stesso modo le donne, vestite decorosamente, si adornino con pudore e riservatezza, non con trecce e ornamenti d'oro, perle o vesti sontuose, 10 ma, come conviene a donne che onorano Dio, con opere buone.

11 La donna impari in silenzio, in piena sottomissione. 12 Non permetto alla donna di insegnare né di dominare sull'uomo; rimanga piuttosto in atteggiamento tranquillo. 13 Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; 14 e non Adamo fu ingannato, ma chi si rese colpevole di trasgressione fu la donna, che si lasciò sedurre. 15 Ora lei sarà salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con saggezza.

Commento

Domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti

Qual è la priorità numero uno della tua vita? Paolo scrive: "Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini" (v.1, MSG).

Ti capita mai di lamentarti del tuo governo o dei tuoi politici? Se desideriamo un buon governo, dobbiamo pregare per esso. Paolo mette la preghiera come prioritaria: "Per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio" (v.2).

Se nel paese in cui viviamo il governo è relativamente stabile, dovremmo ringraziare Dio e pregare perché questa stabilità continui. In gran parte del mondo, le persone soffrono a causa di governi instabili e della tirannia. Lo stato di diritto è una priorità assoluta nelle preghiere dell'apostolo Paolo.

Quando il governo è buono e stabile è più facile diffondere il Vangelo e far sì che il messaggio venga ascoltato dal maggior numero di persone possibile. "Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità" (vv.3-4). Dio ama ogni essere umano. Dio vuole che nessuno si perda e che tutti siano salvati.

Gesù è morto per tutti noi. "Ha dato se stesso in riscatto per tutti" (v.6). Questa frase è un bellissimo riassunto dell'opera di Gesù. La sua mediazione ed il riscatto che ha pagato hanno permesso a tutti noi di sperimentare un rapporto intimo con il Padre.

Dovremmo anche pregare "per tutti gli uomini" (v.1, MSG). Questo include la nostra famiglia, i nostri amici, i vicini e tutti coloro per i quali lo Spirito Santo ci sta ispirando a pregare.

È interessante notare che ci si aspettava anche che le persone pregassero con le mani alzate. "Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche" (v.8, MSG). Per i cristiani, come per gli ebrei, alzare le mani in preghiera era qualcosa di normale (v.8).

Questa era la forma tradizionale di preghiera. A volte scherzo su questo fatto dicendo: "Se in una chiesa vedessimo tutti con le mani alzate diremmo: 'Oh bene, questa è una chiesa tradizionale che pratica forme antiche di culto'. E se entrando in un'altra chiesa vedessimo tutti con le mani abbassate lungo i fianchi, diremmo: 'Wow, questa è una chiesa moderna, alla moda, che sperimenta nuove forme di culto!'"

Alla fine del brano di oggi troviamo una parte soggetta a diverse interpretazioni (vv.9-15). Molte delle interpretazioni date a questo passo non sono in linea con il resto del Nuovo Testamento, dove è chiaro che le donne avevano ruoli di leadership all'interno della Chiesa. Paolo parla infatti di donne come apostoli e diaconi (Romani 16) e si aspetta che preghino e profetizzino nell'assemblea (1 Corinzi 11).

Paolo scrive anche che Cristo ha posto fine alla disunione e ai pregiudizi sulla base del genere: in Cristo "non c'è maschio e femmina" (Galati 3,28). Durante il ministero di Gesù, leggiamo di Maria di Betania seduta ai piedi di Gesù. Un'espressione, questa, per dire che si unì agli uomini per diventare discepola e allieva (Luca 10:38-42).

Il punto fondamentale di Paolo è che anche le donne devono poter imparare (1 Timoteo 2,11) e studiare come cristiani. Per farlo, devono esercitare l'umiltà e non dominare le situazioni. La parola che Paolo usa qui per "autorità" (authentein) è altrove usata anche per forme brutali o dominanti di leadership. È probabile quindi che qui si stia riferendo a questioni riguardanti questa particolare congregazione, e non ad aspetti più generali legati alla leadership delle donne.

Come dice la traduzione The Message: "Desidero che le donne si presentino assieme agli uomini in umiltà davanti a Dio... facendo qualcosa di bello per lui e diventando belle nel farlo" (vv.9-10, MSG).

Preghiera

Signore, oggi prego soprattutto per coloro che hanno autorità, affinché sia stabilito lo stato di diritto e le persone possano vivere in pace nell'amicizia con Dio e nella santità.
Antico Testamento

Geremia 35,1-37,21

Fedeltà dei Recabiti

35 Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore durante il regno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda: 2 "Va' dai Recabiti e parla loro, conducili in una delle stanze nel tempio del Signore e offri loro vino da bere".

3 Allora presi tutta la famiglia dei Recabiti, cioè Iaazania, figlio di Geremia, figlio di Cabassinia, i suoi fratelli e tutti i suoi figli. 4 Li condussi nel tempio del Signore, nella stanza dei figli di Canan, figlio di Igdalia, uomo di Dio, la quale si trova vicino alla stanza dei capi, sopra la stanza di Maasia, figlio di Sallum, custode della soglia. 5 Posi davanti ai membri della famiglia dei Recabiti boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro: "Bevete il vino!".

6 Essi risposero: "Noi non beviamo vino, perché Ionadàb, figlio di Recab, nostro antenato, ci diede quest'ordine: "Non berrete vino, né voi né i vostri figli, mai; 7 non costruirete case, non seminerete sementi, non pianterete vigne e non ne possederete, ma abiterete nelle tende tutti i vostri giorni, perché possiate vivere a lungo sulla terra dove vivete come forestieri". 8 Noi abbiamo obbedito agli ordini di Ionadàb, figlio di Recab, nostro padre, in tutto ciò che ci ha comandato, e perciò noi, le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie, non beviamo vino per tutta la nostra vita; 9 non costruiamo case da abitare né possediamo vigne o campi o sementi. 10 Noi abitiamo nelle tende, obbediamo e facciamo quanto ci ha comandato Ionadàb, nostro padre. 11 Quando Nabucodònosor, re di Babilonia, è venuto contro il paese, ci siamo detti: "Venite, entriamo in Gerusalemme per sfuggire all'esercito dei Caldei e all'esercito degli Aramei". Così siamo venuti ad abitare a Gerusalemme".

12 Allora fu rivolta a Geremia questa parola del Signore: 13 "Così dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Va' e riferisci agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non accetterete la lezione, ascoltando le mie parole? Oracolo del Signore. 14 Sono state messe in pratica le parole di Ionadàb, figlio di Recab, il quale aveva comandato ai suoi figli di non bere vino, ed essi non lo hanno bevuto fino ad oggi, obbedendo al comando del loro padre. Io invece vi ho parlato con premura e insistenza, ma voi non mi avete ascoltato! 15 Vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti, per dirvi: Abbandoni ciascuno la sua condotta perversa, migliorate le vostre azioni e non seguite e non servite altri dèi, per poter abitare nella terra che ho concesso a voi e ai vostri padri, ma voi non avete prestato orecchio e non mi avete dato retta. 16 E mentre i figli di Ionadàb, figlio di Recab, hanno eseguito il comando del loro padre, questo popolo non mi ha ascoltato.

17 Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele: Ecco, io farò venire su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho annunciato contro di loro, perché ho parlato loro e non mi hanno ascoltato, li ho chiamati e non hanno risposto".

18 Geremia disse poi alla famiglia dei Recabiti: "Dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Poiché avete ascoltato il comando di Ionadàb, vostro padre, e avete osservato tutti i suoi decreti e avete fatto quanto vi aveva ordinato, 19 per questo dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Non verrà mai a mancare a Ionadàb, figlio di Recab, qualcuno che stia sempre alla mia presenza".

Ioiakìm brucia il rotolo delle profezie di Geremia

36 Nel quarto anno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta a Geremia da parte del Signore questa parola: 2 "Prendi un rotolo e scrivici tutte le parole che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, dal tempo di Giosia fino ad oggi. 3 Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno la propria condotta perversa e allora io perdonerò le loro iniquità e i loro peccati".

4 Geremia chiamò Baruc, figlio di Neria, e Baruc scrisse su un rotolo, sotto dettatura di Geremia, tutte le cose che il Signore aveva detto a quest'ultimo. 5 Quindi Geremia ordinò a Baruc: "Io sono impedito e non posso andare nel tempio del Signore. 6 Andrai dunque tu nel tempio del Signore in un giorno di digiuno a leggere nel rotolo, che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole del Signore; le leggerai al popolo e a tutti quelli di Giuda che sono venuti dalle loro città. 7 Forse si umilieranno con suppliche dinanzi al Signore e ciascuno abbandonerà la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che il Signore ha manifestato verso questo popolo".

8 Baruc, figlio di Neria, fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, e lesse dal rotolo le parole del Signore nel tempio del Signore. 9 Nel quinto anno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti al Signore per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. 10 Baruc dunque lesse nel rotolo facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio del Signore, nella stanza di Ghemaria, figlio di Safan, lo scriba, nel cortile superiore, presso l'ingresso della porta Nuova del tempio del Signore.

11 Michea, figlio di Ghemaria, figlio di Safan, udite tutte le parole del Signore lette dal libro, 12 scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco, là si trovavano in seduta tutti i capi: Elisamà, lo scriba, e Delaià, figlio di Semaià, Elnatàn, figlio di Acbor, Ghemaria, figlio di Safan, e Sedecìa, figlio di Anania, insieme con tutti i capi. 13 Michea riferì loro tutte le parole che aveva udito quando Baruc leggeva nel rotolo al popolo in ascolto. 14 Allora tutti i capi inviarono Iudì, figlio di Netania, figlio di Selemia, figlio di Cusì, da Baruc per dirgli: "Prendi in mano il rotolo che leggevi al popolo e vieni". Baruc, figlio di Neria, prese il rotolo in mano e si recò da loro. 15 Ed essi gli dissero: "Siedi e leggi davanti a noi".

Baruc lesse davanti a loro. 16 Quando udirono tutte quelle parole, si guardarono l'un l'altro pieni di paura e dissero a Baruc: "Dobbiamo riferire al re tutte queste parole". 17 Poi chiesero a Baruc: "Raccontaci come hai fatto a scrivere tutte queste parole".

18 Baruc rispose: "Geremia mi dettava personalmente tutte queste parole e io le scrivevo nel rotolo con l'inchiostro".

19 I capi dissero a Baruc: "Va' e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete".

20 Essi poi si recarono dal re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà, lo scriba, e riferirono al re tutte queste parole. 21 Allora il re mandò Iudì a prendere il rotolo. Iudì lo prese dalla stanza di Elisamà, lo scriba, e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re. 22 Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era al nono mese -, con un braciere acceso davanti. 23 Ora, quando Iudì aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché l'intero rotolo non fu distrutto nel fuoco del braciere. 24 Il re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all'udire tutte quelle parole. 25 Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemaria avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. 26 Anzi, ordinò a Ieracmeèl, un figlio del re, a Seraià, figlio di Azrièl, e a Selemia, figlio di Abdeèl, di arrestare lo scriba Baruc e il profeta Geremia, ma il Signore li aveva nascosti.

27 Dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritto sotto dettatura di Geremia, la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 28 "Prendi un altro rotolo e scrivici tutte le parole che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm, re di Giuda. 29 Contro Ioiakìm, re di Giuda, dirai: Dice il Signore: Tu hai bruciato quel rotolo, dicendo: "Perché hai scritto: verrà il re di Babilonia, devasterà questo paese e farà scomparire uomini e bestie?". 30 Per questo dice il Signore contro Ioiakìm, re di Giuda: Non avrà un erede sul trono di Davide; il suo cadavere sarà esposto al caldo del giorno e al freddo della notte. 31 Io punirò lui, la sua discendenza e i suoi ministri per le loro iniquità e manderò su di loro, sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda, tutto il male che ho minacciato, senza che mi abbiano dato ascolto".

32 Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc, figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto dettatura di Geremia, tutte le parole del rotolo che Ioiakìm, re di Giuda, aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle.

Sedecìa consulta Geremia

37 Sedecìa, figlio di Giosia, divenne re al posto di Conìa, figlio di Ioiakìm; Nabucodònosor, re di Babilonia, lo nominò re nella terra di Giuda. 2 Ma né lui né i suoi ministri né il popolo del paese ascoltarono le parole che il Signore aveva pronunciato per mezzo del profeta Geremia.

3 Il re Sedecìa inviò allora Iucal, figlio di Selemia, e il sacerdote Sofonia, figlio di Maasia, dal profeta Geremia per dirgli: "Prega per noi il Signore, nostro Dio".

4 Geremia intanto andava e veniva in mezzo al popolo e non era stato ancora messo in prigione. 5 Inoltre l'esercito del faraone si era mosso dall'Egitto e i Caldei, che assediavano Gerusalemme, appena ne avevano avuto notizia, si erano allontanati da Gerusalemme.

6 Allora la parola del Signore fu rivolta al profeta Geremia: 7 "Così dice il Signore, Dio d'Israele: Riferite al re di Giuda, che vi ha mandati a consultarmi: Ecco, l'esercito del faraone, uscito in vostro aiuto, ritornerà nel suo paese, l'Egitto; 8 i Caldei ritorneranno, combatteranno contro questa città, la prenderanno e la daranno alle fiamme.

9 Così dice il Signore: Non illudetevi pensando che i Caldei se ne vadano, perché non se ne andranno. 10 Anche se riusciste a battere tutto l'esercito dei Caldei che combattono contro di voi, e rimanessero solo alcuni feriti, costoro sorgerebbero ciascuno dalla propria tenda e darebbero alle fiamme questa città".

11 Mentre l'esercito dei Caldei era lontano da Gerusalemme per l'avanzata dell'esercito del faraone, 12 Geremia uscì da Gerusalemme per andare nella terra di Beniamino a prendervi una parte di eredità tra i suoi parenti. 13 Ma alla porta di Beniamino si imbatté in un incaricato del servizio di guardia chiamato Ieria, figlio di Selemia, figlio di Anania; costui arrestò il profeta Geremia dicendo: "Tu passi ai Caldei!".

14 Geremia rispose: "È falso! Io non passo ai Caldei". Ma quegli non gli diede retta. E così Ieria arrestò Geremia e lo condusse dai capi. 15 I capi erano sdegnati contro Geremia, lo percossero e lo gettarono in prigione nella casa di Giònata, lo scriba, che avevano trasformato in un carcere.

16 Geremia entrò in una cisterna sotterranea a volta e rimase là molti giorni. 17 Il re Sedecìa mandò a prenderlo e lo interrogò in casa sua, di nascosto: "C'è qualche parola da parte del Signore?".

Geremia rispose: "Sì" e precisò: "Tu sarai dato in mano al re di Babilonia".

18 Geremia poi disse al re Sedecìa: "Quale colpa ho commesso contro di te, contro i tuoi ministri e contro questo popolo, perché mi abbiate messo in prigione? 19 E dove sono i vostri profeti che vi predicevano: "Il re di Babilonia non verrà contro di voi e contro questo paese"? 20 Ora ascolta, o re, mio signore: la mia supplica ti giunga gradita. Non rimandarmi nella casa di Giònata, lo scriba, perché io non vi muoia".

21 Il re Sedecìa comandò di custodire Geremia nell'atrio della prigione e gli fu data ogni giorno una focaccia di pane, proveniente dalla via dei fornai, finché non fu esaurito tutto il pane in città. Così Geremia rimase nell'atrio della prigione.

Commento

Ascoltare Dio e pregare per gli altri

Vi siete mai sentiti scoraggiati per il fatto che molte persone attorno a voi sembrano essere del tutto disinteressate alle parole di Dio?

Dio parla a Geremia. Dice: "Prendi un rotolo e scrivici tutte le parole che ti ho detto… dal tempo di Giosia fino ad oggi" (36,2). Geremia detta a Baruc "tutte le cose che il Signore aveva detto a quest'ultimo" (v.4).

Più e più volte il Signore dona a Geremia la sua parola (ad esempio, nel brano di oggi: 35,1.12; 36,1,27; 37,6). Molto probabilmente, Geremia riceve queste parole mentre prega.

Geremia esorta il popolo ad ascoltare Dio. Dio parla "con premura e insistenza" (35,14). Dice: "ho parlato loro e non mi hanno ascoltato" (v.17).

Nonostante il Signore parli attraverso il suo profeta Geremia, re Ioiakìm rifiuta di ascoltare gli avvertimenti dei suoi consiglieri (36,25). Geremia aveva fatto scrivere le parole di Dio su un rotolo con penna d'oca e inchiostro. Ma il re, che era seduto davanti al fuoco del braciere per riscaldarsi, prende l'intero rotolo, lo taglia e lo brucia pezzo per pezzo (v.23).

Geremia ne deve essere rimasto sconvolto. Tutto il suo lavoro è stato fatto a pezzi e gettato nel fuoco. Ma Dio gli dice di rifare tutto da capo (v.28, MSG) e lui obbedisce non lasciandosi scoraggiare dal rifiuto personale. Come Geremia, anche noi non dovremmo mai lasciarci scoraggiare dal rifiuto e dovremmo sempre essere disposti ad andare avanti: "Prendi un altro rotolo" (v.28).

E così giunge la catastrofe: non hanno "dato ascolto" (v.31). Lo stesso accade con Sedecìa, nuovo re: "Né lui né i suoi ministri né il popolo del paese ascoltarono le parole che il Signore aveva pronunciato per mezzo del profeta Geremia" (37,2). Essi maltrattano Geremia e rifiutano la sua parola. Ma nonostante questo rifiuto di ascoltare, le autorità riconoscono il potere delle preghiere di Geremia. Il re Sedecìa invia un messaggio al profeta Geremia e gli dice: "Prega per noi il Signore, nostro Dio" (v.3).

In seguito viene arrestato, picchiato e imprigionato (vv.14-15). Viene messo "in una cisterna sotterranea a volta e rimase là molti giorni" (v.16). Successivamente, viene portato dalla sua cella di massima sicurezza in una prigione per vedere il re. Gli viene chiesto: "C'è qualche parola da parte del Signore?" (v.17), e lui con rinnovato coraggio parla di nuovo. Pur alla mercé del re, non ha alcun timore di parlare.

Preghiera

Signore, ti prego di aiutarmi a pregare e ad ascoltare attentamente le tue parole e ad avere il coraggio di pronunciarle indipendentemente dalle possibili conseguenze.

La moglie di Nicky dice

Geremia 37,15

"I capi erano sdegnati contro Geremia, lo percossero e lo gettarono in prigione nella casa di Giònata, lo scriba, che avevano trasformato in un carcere".

Il compito di Geremia non è facile: è chiamato ad avvertire la nazione ebraica dell'imminente distruzione. Non è un compito che dà popolarità.

Geremia va controcorrente, è un esempio e un incoraggiamento per noi ad andare avanti anche quando le cose sono difficili.

Versetto del giorno

1 Timòteo 2,1

"La prima cosa che voglio che tu faccia è pregare. Prega in tutti i modi che conosci, per tutti quelli che conosci".

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Alexander Whyte (ed), Lancelot Andrewes and His Private Devotions (Apocryphile Press, 2008)

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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