Giorno 239

Unti da Dio

Sapienziali Salmi 103,13-22
Nuovo Testamento 2 Corinzi 1,12-22
Antico Testamento 2 Cronache 29,1-31,1

Introduzione

Hai mai pensato al fatto che in questo momento sei "unto", o "unta", da Dio? L'"unzione" non è un dono solo per i leader cristiani più importanti o gli oratori più apprezzati. È per ciascuno di noi. Lo sapevi che questa unzione ci dà potere sul peccato, sulla tentazione e sul male? E che ci dà accesso a Dio nella preghiera e nell'adorazione? Lo sapevi che questa unzione ti permette di annunciare il messaggio di Dio agli altri?

Tutto questo è possibile perché Dio ci ha donato lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo non solo garantisce il nostro futuro, ma è un acconto datoci come anticipo. "È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi in Cristo e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori" (2 Corinzi 1,21-22), come garanzia di quello che avverrà.

Quando stipuliamo un contratto per una casa, è consuetudine fissare un deposito, che non solo garantisce ciò che deve venire, ma è anche una parte del pagamento dato in anticipo. Per mezzo dello Spirito, Dio ha impresso su noi un impegno eterno, un inizio sicuro di ciò che egli ha deciso di completare (v.21, MSG). Donandoci lo Spirito Santo, Dio ci ha già dato questo acconto come anticipo di quello che un giorno riceveremo in pieno. Ma cosa significa in pratica questa unzione dello Spirito Santo?

Sapienziali

Salmi 103,13-22

13 Come è tenero un padre verso i figli,
  così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
14 perché egli sa bene di che siamo plasmati,
  ricorda che noi siamo polvere.
15 L'uomo: come l'erba sono i suoi giorni!
  Come un fiore di campo, così egli fiorisce.
16 Se un vento lo investe, non è più,
  né più lo riconosce la sua dimora.
17 Ma l'amore del Signore è da sempre,
  per sempre su quelli che lo temono,
  e la sua giustizia per i figli dei figli,
18 per quelli che custodiscono la sua alleanza
  e ricordano i suoi precetti per osservarli.

19 Il Signore ha posto il suo trono nei cieli
  e il suo regno domina l'universo.

20 Benedite il Signore, angeli suoi,
  potenti esecutori dei suoi comandi,
  attenti alla voce della sua parola.
21 Benedite il Signore, voi tutte sue schiere,
  suoi ministri, che eseguite la sua volontà.
22 Benedite il Signore, voi tutte opere sue,
  in tutti i luoghi del suo dominio.

Benedici il Signore, anima mia.

Commento

Sperimentare ora l'amore genitoriale di Dio per noi

Quando sono nati i nostri figli, io e mia moglie Pippa abbiamo sentito un amore travolgente per loro. Un amore che naturalmente continua anche oggi. Questo è l'istinto d'amore naturale di ogni genitore. Per i nostri figli, sentiamo un amore profondo che non si basa su prestazioni o buoni risultati, ma semplicemente sul fatto che sono nostri figli.

Questo è anche il modo in cui Dio ci ama. Anzi, lui ci ama ancora di più. Quello che i genitori sentono per i loro figli, Dio lo sente "per quelli che lo temono" (v.13, MSG).

E tu, hai mai sentito l'amore di Dio per te? Sei consapevole del fatto che Dio ti ama più di quanto qualsiasi genitore ami i propri figli? Hai mai sperimentato quest'amore nel tuo cuore attraverso lo Spirito Santo? Dio vuole che tu sperimenti questo amore genitoriale proprio ora e che tu sappia con certezza che questo amore durerà per sempre.

Davide sembra percepire il fatto che questo amore non è solo per questa vita: "Ma l'amore del Signore è da sempre, per sempre su quelli che lo temono, e la sua giustizia per i figli dei figli, per quelli che custodiscono la sua alleanza e ricordano i suoi precetti per osservarli" (vv.17-18).

Preghiera

Signore, oggi desidero lodarti per il tuo incredibile amore e compassione per me. Grazie perché mi hai conferito l'unzione e hai posto il tuo Spirito nel mio cuore affinché io possa sperimentare il tuo amore in questo momento.
Nuovo Testamento

2 Corinzi 1,12-22

Perché Paolo non è venuto a Corinto

12 Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio, non con la sapienza umana, ma con la grazia di Dio. 13 Infatti non vi scriviamo altro da quello che potete leggere o capire. Spero che capirete interamente - 14 come in parte ci avete capiti - che noi siamo il vostro vanto come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore nostro Gesù.

15 Con questa convinzione avevo deciso in un primo tempo di venire da voi, affinché riceveste una seconda grazia, 16 e da voi passare in Macedonia, per ritornare nuovamente dalla Macedonia in mezzo a voi e ricevere da voi il necessario per andare in Giudea. 17 In questo progetto mi sono forse comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido secondo calcoli umani, in modo che vi sia, da parte mia, il "sì, sì" e il "no, no"?

18 Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è "sì" e "no". 19 Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo annunciato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu "sì" e "no", ma in lui vi fu il "sì". 20 Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono "sì". Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro "Amen" per la sua gloria. 21 È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l'unzione, 22 ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori.

Commento

Oggi puoi fare esperienza delle promesse di Dio per te

Lo sapevi che tutte le promesse di Dio sono per te? "Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono 'sì'" (v.20, MSG).

Per mezzo dello Spirito Santo, Dio ha posto il suo "sì" in mezzo a noi. "In Cristo ci ha… impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori" (vv.21-22, MSG).

Qualcuno ha detto: "Dio promette; con la fede crediamo, con la speranza ne abbiamo un anticipo, con la pazienza attendiamo".

Le promesse che Dio fa nell'Antico Testamento sono sottolineate e confermate nel Nuovo Testamento in Gesù. Per questo San Paolo scrive: "Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono 'sì'" (v.20). Attraverso la croce vediamo la più alta espressione dell'amore di Dio e attraverso lo Spirito Santo ne facciamo esperienza.

Ciò che nell'Antico Testamento era nascosto, ora nel Nuovo Testamento è svelato. In Cristo possiamo sperimentare l'amore infinito di Dio. San Paolo scrive: "È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori" (vv.21-22). È lo stesso Dio che ha conferito l'unzione a Paolo e ai Corinzi.

La promessa dell'unzione non è data solo a pochi cristiani "speciali". Sappiamo infatti che "Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret" (Atti 10,38). La cosa straordinaria è che lo stesso Spirito che ha consacrato Gesù, ha consacrato anche me e te. Tu sei "unto", o "unta", dallo Spirito Santo, così come lo sono anche io. Lo Spirito di Dio che abita in te è lo stesso Spirito che ti dona la sua unzione. Per comprendere la grandezza e la meraviglia di questa promessa occorre capirne le premesse, alcune delle quali sono scritte nel brano dell'Antico Testamento di oggi.

Preghiera

Signore, grazie perché tutte le promesse di Dio trovano il loro "sì" in Cristo. Grazie perché mi hai conferito l'unzione con il tuo "sigillo" e "come caparra" hai impresso il tuo Spirito nel mio cuore.
Antico Testamento

2 Cronache 29,1-31,1

Ezechia re purifica il tempio

29Ezechia divenne re a venticinque anni; regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia di Zaccaria. 2 Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come aveva fatto Davide, suo padre.

3 Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, aprì le porte del tempio e le restaurò. 4 Fece venire i sacerdoti e i leviti e, dopo averli radunati nella piazza d'oriente, 5 disse loro: "Ascoltatemi, leviti! Ora santificatevi e poi santificate il tempio del Signore, Dio dei vostri padri, e portate fuori l'impurità dal santuario. 6 I nostri padri sono stati infedeli e hanno commesso ciò che è male agli occhi del Signore, nostro Dio, che essi avevano abbandonato, distogliendo lo sguardo dalla dimora del Signore e voltandole le spalle. 7 Hanno chiuso perfino le porte del vestibolo, spento le lampade, non hanno offerto più incenso né olocausti nel santuario al Dio d'Israele. 8 Perciò l'ira del Signore si è riversata su Giuda e su Gerusalemme ed egli ha reso gli abitanti oggetto di terrore, di stupore e di scherno, come potete vedere con i vostri occhi. 9 Ora ecco, i nostri padri sono caduti di spada; i nostri figli, le nostre figlie e le nostre mogli sono andati per questo in prigionia. 10 Ora io ho deciso di concludere un'alleanza con il Signore, Dio d'Israele, perché si allontani da noi l'ardore della sua ira. 11 Figli miei, non siate negligenti, perché il Signore ha scelto voi per stare alla sua presenza, per servirlo, per essere suoi ministri e per offrirgli incenso".

12 Si alzarono allora i seguenti leviti:

Macat, figlio di Amasài, Gioele, figlio di Azaria,

dei Keatiti;

dei figli di Merarì:

Kis, figlio di Abdì, e Azaria, figlio di Ieallelèl;

dei Ghersoniti:

Iòach, figlio di Zimmà, ed Eden, figlio di Iòach;

13 dei figli di Elisafàn:

Simrì e Ieièl;

dei figli di Asaf:

Zaccaria e Mattania;

14 dei figli di Eman:

Iechièle Simei;

dei figli di Iedutùn:

Semaià e Uzzièl.

15 Essi riunirono i fratelli e si santificarono; quindi entrarono, secondo il comando del re e le prescrizioni del Signore, per purificare il tempio del Signore. 16 I sacerdoti entrarono nell'interno del tempio del Signore per purificarlo; portarono fuori, nel cortile del tempio del Signore, ogni impurità trovata nell'aula del Signore. I leviti l'ammucchiarono per portarla fuori nel torrente Cedron. 17 Il primo giorno del primo mese cominciarono la purificazione; nel giorno ottavo del mese entrarono nel vestibolo del Signore e purificarono il tempio del Signore in otto giorni. Finirono il sedici del primo mese.

18 Quindi entrarono negli appartamenti reali di Ezechia e gli dissero: "Abbiamo purificato tutto il tempio del Signore, l'altare degli olocausti con tutti gli utensili e la tavola dei pani dell'offerta con tutti gli utensili. 19 Abbiamo rinnovato e consacrato tutti gli utensili che il re Acaz con empietà aveva messo da parte durante il suo regno. Ecco, stanno davanti all'altare del Signore".

20 Allora il re Ezechia, alzatosi, riunì i capi della città e salì al tempio del Signore. 21 Portarono sette giovenchi, sette arieti, sette agnelli e sette capri per offrirli per la casa reale, per il santuario e per Giuda, in sacrificio per il peccato. Il re ordinò ai sacerdoti, figli di Aronne, di offrirli in olocausto sull'altare del Signore. 22 Sgozzarono i giovenchi, quindi i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo sparsero sull'altare. Sgozzarono gli arieti e ne sparsero il sangue sull'altare. Sgozzarono gli agnelli e ne sparsero il sangue sull'altare. 23 Quindi fecero avvicinare i capri per il sacrificio per il peccato, davanti al re e all'assemblea, che imposero loro le mani. 24 I sacerdoti li sgozzarono e ne sparsero il sangue sull'altare, quale sacrificio per il peccato, in espiazione per tutto Israele, perché il re aveva ordinato l'olocausto e il sacrificio per il peccato per tutto Israele.

25 Egli inoltre assegnò il loro posto ai leviti nel tempio del Signore, con cimbali, arpe e cetre, secondo le disposizioni di Davide, di Gad, veggente del re, e del profeta Natan, poiché si trattava di un comando del Signore, comunicato per mezzo dei suoi profeti. 26 Quando i leviti ebbero preso posto con gli strumenti musicali di Davide e i sacerdoti con le loro trombe,

27 Ezechia ordinò di offrire gli olocausti sull'altare. Quando iniziò l'olocausto, cominciarono anche i canti del Signore al suono delle trombe e con l'accompagnamento degli strumenti di Davide, re d'Israele. 28 Tutta l'assemblea si prostrò, mentre si cantavano inni e si suonavano le trombe; tutto questo durò fino alla fine dell'olocausto.

29 Terminato l'olocausto, il re e tutti i presenti si inginocchiarono e si prostrarono. 30 Il re Ezechia e i suoi capi ordinarono ai leviti di lodare il Signore con le parole di Davide e del veggente Asaf; lo lodarono con entusiasmo, poi si inchinarono e si prostrarono.

31 Allora Ezechia, presa la parola, disse: "Ora siete incaricati ufficialmente del servizio del Signore. Avvicinatevi e portate qui le vittime e i sacrifici di lode nel tempio del Signore". L'assemblea portò le vittime e i sacrifici di lode, mentre quelli dal cuore generoso offrirono olocausti.

32 Il numero degli olocausti offerti dall'assemblea fu di settanta giovenchi, cento arieti, duecento agnelli, tutti per l'olocausto in onore del Signore. 33 Le offerte sacre furono di seicento giovenchi e tremila pecore. 34 I sacerdoti erano troppo pochi e non bastavano a scorticare tutti gli olocausti, perciò i loro fratelli, i leviti, li aiutarono finché non terminò il lavoro e finché i sacerdoti non si furono santificati, poiché i leviti erano stati più zelanti dei sacerdoti nel santificarsi. 35 Ci fu anche un abbondante olocausto del grasso dei sacrifici di comunione e delle libagioni connesse con l'olocausto.

Così fu ristabilito il culto nel tempio del Signore. 36 Ezechia con tutto il popolo gioì perché Dio aveva ben disposto il popolo; ogni cosa infatti era stata compiuta rapidamente.

Invito alla celebrazione della Pasqua

30 Ezechia mandò messaggeri per tutto Israele e Giuda e scrisse anche lettere a Èfraim e a Manasse per convocare tutti nel tempio del Signore a Gerusalemme, a celebrare la Pasqua per il Signore, Dio d'Israele. 2 Il re, i capi e tutta l'assemblea di Gerusalemme decisero di celebrare la Pasqua nel secondo mese. 3 Infatti non avevano potuto celebrarla nel tempo fissato, perché i sacerdoti non si erano santificati in numero sufficiente e il popolo non si era radunato a Gerusalemme. 4 La proposta piacque al re e a tutta l'assemblea. 5 Stabilirono di proclamare con bando in tutto Israele, da Betsabea a Dan, che tutti venissero a celebrare a Gerusalemme la Pasqua per il Signore, Dio d'Israele, perché molti non avevano osservato le norme prescritte.

6 Partirono i corrieri, con lettere da parte del re e dei capi, per recarsi in tutto Israele e Giuda. Secondo l'ordine del re dicevano:

"Israeliti, fate ritorno al Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, ed egli ritornerà a quanti fra voi sono scampati dalla mano dei re d'Assiria. 7 Non siate come i vostri padri e i vostri fratelli, infedeli al Signore, Dio dei loro padri, che perciò li ha abbandonati alla desolazione, come vedete. 8 Ora non siate di dura cervice come i vostri padri, date la mano al Signore, venite nel santuario che egli ha consacrato per sempre. Servite il Signore, vostro Dio, e si allontanerà da voi l'ardore della sua ira. 9 Difatti, se fate ritorno al Signore, i vostri fratelli e i vostri figli troveranno compassione presso coloro che li hanno deportati; ritorneranno in questa terra, poiché il Signore, vostro Dio, è misericordioso e pietoso e non distoglierà lo sguardo da voi, se voi farete ritorno a lui".

10 I corrieri passarono di città in città nel territorio di Èfraim e di Manasse fino a Zàbulon, ma la gente li derideva e si faceva beffe di loro. 11 Solo alcuni di Aser, di Manasse e di Zàbulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme. 12 In Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò negli uomini un cuore concorde per eseguire il comando del re e dei capi, secondo la parola del Signore.

13 Si riunì a Gerusalemme una grande folla per celebrare la festa degli Azzimi nel secondo mese; fu un'assemblea molto numerosa. 14 Cominciarono a eliminare gli altari che si trovavano a Gerusalemme; eliminarono anche tutti gli altari dei profumi e li gettarono nel torrente Cedron.

15 Essi immolarono la Pasqua il quattordici del secondo mese; i sacerdoti e i leviti, pieni di vergogna, si santificarono e quindi portarono gli olocausti nel tempio del Signore. 16 Occuparono il proprio posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dalle mani dei leviti, 17 perché molti dell'assemblea non si erano santificati. I leviti si occupavano dell'uccisione degli agnelli pasquali per quanti non erano puri, per consacrarli al Signore. 18 In realtà la maggioranza della gente, fra cui molti provenienti da Èfraim, da Manasse, da Ìssacar e da Zàbulon, non si era purificata; mangiarono la Pasqua senza fare quanto è prescritto. Ezechia pregò per loro: "Il Signore che è buono liberi dalla colpa 19 chiunque abbia il cuore disposto a cercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri, anche senza la purificazione necessaria per il santuario". 20 Il Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo.

21 Gli Israeliti che si trovavano a Gerusalemme celebrarono la festa degli Azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i sacerdoti e i leviti lodavano ogni giorno il Signore, suonando con tutte le forze per il Signore.

22 Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano dimostrato grande avvedutezza nei riguardi del Signore; per sette giorni parteciparono al banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio dei loro padri.

23 Tutta l'assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così passarono ancora sette giorni di gioia. 24 Difatti Ezechia, re di Giuda, aveva donato all'assemblea mille giovenchi e settemila pecore; anche i capi avevano donato all'assemblea mille giovenchi e diecimila pecore. I sacerdoti si santificarono in gran numero. 25 Tutta l'assemblea di Giuda, i sacerdoti e i leviti, tutta l'assemblea venuta da Israele, i forestieri venuti dal territorio d'Israele e gli abitanti di Giuda furono pieni di gioia. 26 Ci fu una gioia straordinaria a Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele, non c'era mai stata una cosa simile a Gerusalemme. 27 I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la sua santa dimora nel cielo.

31Quando tutto questo finì, tutti gli Israeliti presenti andarono nelle città di Giuda a infrangere le stele, a tagliare i pali sacri e ad abbattere completamente le alture e gli altari da tutto Giuda e Beniamino e in Èfraim e Manasse. Poi tutti gli Israeliti tornarono nelle loro città, ognuno nella sua proprietà.

Commento

Sperimentare ora l'unzione di Dio sulla nostra vita

Le categorie di persone che nell'Antico Testamento venivano unte erano tre: re, sacerdoti e profeti. Oggi, attraverso l'azione dello Spirito Santo in noi, siamo tutti unti con un'unzione regale, un'unzione sacerdotale e un'unzione profetica. Ma cosa significa tutto questo?

  1. Unzione regale

    L'unzione regale è per la battaglia contro le tentazioni, il peccato e il male.

\t \t Ezechia è il re consacrato. Il re è colui che guida il popolo in tutte le sue lotte e battaglie. Ezechia era un buon re: "Fece ciò che è retto agli occhi del Signore" (29,2, MSG). Egli "alzatosi, riunì i capi delle città e salì al tempio del Signore" (v.20, MSG). Questi rinnovarono il tempio e celebrarono la Pasqua e si sbarazzarono di tutti i falsi idoli (31,1).

\t Ezechia li esorta così: "Non siate come i vostri padri e i vostri fratelli, infedeli al Signore, Dio dei loro padri, che perciò li ha abbandonati alla desolazione... date la mano al Signore, venite nel santuario che egli ha consacrato per sempre... poiché il Signore, vostro Dio, è misericordioso e pietoso e non distoglierà lo sguardo da voi, se voi farete ritorno a lui" (2 Cronache 30,7-9).

\t Il Cardinale Raniero Cantalamessa ha detto: unzione regale significa che lo Spirito Santo "spinge Gesù e la Chiesa nella \[sua\] lotta contro Satana". Tutti noi abbiamo ricevuto questa unzione regale. Lo Spirito Santo esorta ognuno di noi nella nostra battaglia contro la tentazione, il peccato e il male. Quando siamo tentati, possiamo invocare l'aiuto dello Spirito Santo, sapendo che verrà al nostro fianco e ci darà la forza per vincere.

  1. Unzione sacerdotale

    L'unzione sacerdotale è per pregare e adorare.

\t Nell'Antico Testamento e in questo brano in particolare, i sacerdoti sono unti per essere mediatori tra Dio e gli uomini. Vengono offerti sacrifici di tori, agnelli e capre (29,21 e successivi). Sull'altare viene sparso il sangue dei tori e degli agnelli. Impongono le mani sugli agnelli e questi vengono sacrificati. Tutto questo viene fatto per espiare il peccato.

\t "Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano dimostrato grande avvedutezza nei riguardi del Signore; per sette giorni parteciparono al banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio dei loro padri" (30,22, MSG).

\t Gesù adempie questa unzione sacerdotale morendo come l'agnello di Dio il cui sangue è stato versato per togliere i nostri peccati. Questo è stato un sacrificio unico e definitivo compiuto per il peccato.

\t Ma l'unzione sacerdotale viene su di noi anche in un altro modo, la Chiesa. Noi condividiamo l'unzione sacerdotale di Gesù: "Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale" (1 Pietro 2,9). Lo Spirito esorta Gesù e la Chiesa a pregare. Nelle nostre preghiere, abbiamo un ministero sacerdotale. Intercediamo per le persone davanti a Dio (vedi 2 Cronache 30,18b-20).

  1. Unzione profetica

    L'unzione profetica è per annunciare la buona notizia di Gesù.

\t L'autore delle Cronache si riferisce al "profeta Natan" (2 Cronache 29,25) e dice: "Poiché si trattava di un comando del Signore, comunicato per mezzo dei profeti" (v.26, MSG). Nell'Antico Testamento i profeti erano unti per annunciare la parola del Signore. Lo Spirito unse Gesù al suo battesimo perché predicasse la buona notizia ai poveri. Questo stesso Spirito Santo oggi unge noi per aiutarci a pronunciare le sue parole oggi. Ognuno di noi ha questa unzione profetica.

\t La Chiesa è mediatrice di Dio nel portate la buona notizia di Gesù al mondo. Ogni volta che parliamo di Gesù ad un amico, lo invitiamo ad Alpha o interveniamo in qualche modo nella sua vita, agiamo in virtù di questa chiamata.

Preghiera

Signore, aiutaci ad attingere all'unzione regale nella battaglia contro il peccato. Rinnova la nostra unzione sacerdotale perché possiamo essere più fedeli nella preghiera per gli altri. Fa che con la nostra unzione profetica possiamo portare la buona notizia ai poveri, fasciare i cuori spezzati e portare l'olio di gioia che viene dallo Spirito Santo.

La moglie di Nicky dice

Salmi 103,16

"Se un vento lo investe, non è più, né più lo riconosce la sua dimora".

La nostra vita e tutto ciò che facciamo passano troppo in fretta. Presto tutto sarà dimenticato. Ma, grazie a Dio, il suo amore è per sempre (v.17).

Versetto del giorno

2 Corinzi 1,20

"Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono 'sì'. Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro 'Amen, per la sua gloria".

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento

Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Raniero Cantalamessa, The Holy Spirit in the Life of Jesus (Liturgical Press, 1994).

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti. NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation Tutti i diritti riservati.

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