Giorno 227

No ad una vita superficiale

Sapienziali Salmi 97,1-12
Nuovo Testamento 1 Corinzi 9,19-10,13
Antico Testamento 2 Cronache 2,1-5,1

Introduzione

Amo lo sport. Non sono mai stato particolarmente bravo a praticarne uno, ma amo lo sport. Sono solito giocare a squash con dei compagni di gioco di buon livello; sebbene siano tutti molto gentili, amichevoli e rilassati sono anche molto competitivi! Il livello di gioco è di solito molto alto tanto da richiedere un "allenamento rigoroso". Devo tenermi allenato e giocare regolarmente. È uno dei motivi per cui cerco di stare attento a ciò che mangio e a quanto dormo.

L'apostolo Paolo scrive: "Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre" (1 Corinzi 9,24-25).

Se coloro che gareggiano nello sport si allenano severamente per ottenere qualcosa che "non durerà", quanto più ognuno di noi dovrebbe allenarsi "severamente" nella propria vita morale e spirituale per "ottenere una corona che dura per sempre" (v.25).

Paolo scrive: "Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l'aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato" (vv.26-27). Adorare e servire Dio è lo scopo e l'ambizione di vita di Paolo. Vuole farlo al meglio delle sue capacità. Vuole dare tutto se stesso. Vuole puntare all'oro.

L'adorazione e il servizio sono strettamente collegati tra loro (per entrambi è usata la medesima parola greca, latreuo). Tutti gli esseri umani sono adoratori e servitori. Si può adorare l'unico vero Dio, oppure qualcuno o qualcos'altro. Si può servire l'unico e vero Dio, oppure se stessi, qualcuno o qualcos'altro.

Nei brani di oggi scopriremo l'importanza di adorare e servire l'unico vero Dio con tutto il nostro cuore e con tutto il nostro essere, dando tutto quello che abbiamo, evitando di vivere in modo superficiale.

Sapienziali

Salmi 97,1-12

Salmo 97

1 Il Signore regna: esulti la terra,
  gioiscano le isole tutte.
2 Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.
3 Un fuoco cammina davanti a lui
  e brucia tutt'intorno i suoi nemici.
4 Le sue folgori rischiarano il mondo:
  vede e trema la terra.
5 I monti fondono come cera davanti al Signore,
  davanti al Signore di tutta la terra.
6 Annunciano i cieli la sua giustizia,
  e tutti i popoli vedono la sua gloria.

7 Si vergognino tutti gli adoratori di statue
  e chi si vanta del nulla degli idoli.
  A lui si prostrino tutti gli dèi!

8 Ascolti Sion e ne gioisca,
  esultino i villaggi di Giuda
  a causa dei tuoi giudizi, Signore.
9 Perché tu, Signore, sei l'Altissimo su tutta la terra,
  eccelso su tutti gli dèi.
10 Odiate il male, voi che amate il Signore:
  egli custodisce la vita dei suoi fedeli,
  li libererà dalle mani dei malvagi.
11 Una luce è spuntata per il giusto,
  una gioia per i retti di cuore.
12 Gioite, giusti, nel Signore,
  della sua santità celebrate il ricordo.

Commento

Perché lodare e servire?

Dio è responsabile del suo universo. "Il Signore regna" (v.1). Se il Signore non regnasse, la vita non avrebbe senso. Ma lui regna, e per questo c'è da gioire (v.1).

Il salmista invita tutta la creazione ad adorare: "Si vergognino tutti gli adoratori di statue... A lui si prostrino tutti gli dèi!" (v.7, MSG)

Loda Dio primo per quello che è, secondo, per ciò che fa e ha fatto. È proprio per la sua natura che Dio agisce per portare custodia, liberazione, guida e gioia al suo popolo (vv.10-12).

  • Dio è il nostro protettore

Custodisce la nostra vita: "Egli custodisce la vita dei suoi fedeli" (v.10b, MSG).

  • Dio è il nostro liberatore

Ci libera "dalle mani dei malvagi" (v.10c). Ci strappa dalla loro presa (MSG).

  • Dio è la nostra guida

Ci fa "luce" e ci guida, apre i nostri occhi (v.11a).

  • Dio è la nostra gioia

Dona gioia affinché possiamo rallegrarci in lui e lodare il suo santo nome (vv.11b.12). "Una luce è spuntata per il giusto, una gioia per i retti di cuore" (v.11, AMP).

Conclude così: "Gioite, giusti, nel Signore, della sua santità celebrate il ricordo" (v.12, MSG).

Preghiera

Signore, grazie perché sei il nostro protettore, il nostro liberatore, la guida sicura e la nostra gioia.
Nuovo Testamento

1 Corinzi 9,19-10,13

L'uso di Paolo della sua libertà

19 Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: 20 mi sono fatto come Giudeo per i Giudei, per guadagnare i Giudei. Per coloro che sono sotto la Legge - pur non essendo io sotto la Legge - mi sono fatto come uno che è sotto la Legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la Legge. 21Per coloro che non hanno Legge - pur non essendo io senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo - mi sono fatto come uno che è senza Legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono senza Legge. 22 Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. 23 Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch'io.

La disciplina degli atleti

24Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! 25 Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre. 26 Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l'aria; 27 anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato.

L'esempio di Israele nel deserto

10Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, 2 tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, 3 tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, 4 tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. 5 Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.

6 Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono. 7 Non diventate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto sta scritto: Il popolo sedette a mangiare e a bere e poi si alzò per divertirsi. 8 Non abbandoniamoci all'impurità, come si abbandonarono alcuni di loro e in un solo giorno ne caddero ventitremila. 9 Non mettiamo alla prova il Signore, come lo misero alla prova alcuni di loro, e caddero vittime dei serpenti. 10 Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore.

11 Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. 12 Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. 13 Nessuna tentazione, superiore alle forze umane, vi ha sorpresi; Dio infatti è degno di fede e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze ma, insieme con la tentazione, vi darà anche il modo di uscirne per poterla sostenere.

Commento

Chi adoriamo e serviamo?

La maggior parte delle persone oggi vive in uno stato di schiavitù, da se stesse e dai propri appetiti fisici. Paolo è l'opposto. Attraverso l'incontro con Gesù Cristo, rende schiavo il suo corpo e si rende "servo di tutti" (9,19a). Uscire da questo stato di schiavitù e cambiare prospettiva non è facile. Solo l'amore di Dio può farlo.

Paolo dice: "Mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno" (v.22b). Si è adattato alle persone ma non per ipocrisia o per incapacità di essere se stesso. Non ha neppure cambiato il messaggio del Vangelo per adattarlo al mondo. Ha semplicemente predicato il Vangelo con l'unico scopo di portare a Gesù "il maggior numero" di persone possibile (v.19b).

Il professor Gordon Fee ha detto: "Come \[Paolo\] è intransigente sulle questioni che riguardano il Vangelo, sia teologiche che comportamentali, così si dimostra appassionato alla potenza salvifica del Vangelo da diventare tutto a tutti anche nelle questioni meno importanti".

È come se dicesse: "Sono entrato nel loro mondo e ho cercato di sperimentare le cose dal loro punto di vista" (MSG). Un concetto, questo, che può trovare ampia applicazione, forse anche al di là di ciò che San Paolo ha in mente. Per fare un esempio banale, potrebbe riguardare anche i vestiti che indossiamo. Vestirsi in un modo che permetta alle persone con cui parliamo di non sentirsi scoraggiate e possano identificarsi con noi.

Se da un lato è disposto ad essere servo di tutti, da un altro non è disposto ad essere schiavo dei suoi appetiti fisici. Considera la vita come una corsa (v.24), vedendo se stesso come un atleta che ha bisogno di un allenamento rigoroso (v.25). Tratta duramente il suo corpo, lo rende suo schiavo, in modo che, "avendo predicato agli altri", non venga lui stesso "squalificato" (v.27). L'autodisciplina è essenziale. E anche noi come Paolo dovremmo allenarci per tenere sotto controllo il nostro corpo, la nostra mente, la nostra bocca e le nostre emozioni.

Paolo conosce bene le tentazioni del mondo e conosce bene la storia del suo stesso popolo, il quale aveva ceduto alla tentazione: "La maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto" (10,5, MSG).

Nel loro cuore desiderano "cose cattive" (v.6), sono sessualmente impuri (v.8, MSG). Mettono "alla prova il Signore" (v.9). "Mormorano" (v.10). Anche noi dovremmo stare attenti a non suscitare malcontento. Il malcontento li ha distrutti (MSG).

"Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere" (vv.11-12). In altre parole, nessuno di noi è esente dal rischio di cadere. Potremmo cadere lunghi distesi con la stessa facilità di chiunque altro. Ciò che dovremmo fare è dimenticare la fiducia in noi stessi, è inutile, e coltivare la fiducia in Dio (MSG).

Come lo sono stati loro, anche noi saremo tentati. Eppure egli dice: "Nessuna tentazione, superiore alle forze umane, vi ha sorpresi; Dio infatti è degno di fede e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze ma, insieme con la tentazione, vi darà anche il modo di uscirne per poterla sostenere" (v.13, MSG).

Chiediamoci allora:

  • Cosa potremmo fare per non cadere schiavi dei nostri stessi desideri?
  • Come potremmo servire tutte le persone che incontreremo oggi?

Preghiera

Signore, aiutaci ad entrare in un rigoroso allenamento spirituale per vincere "la corona che durerà per sempre". Aiutaci a non cadere in tentazione, ad adorare e servire te, solo te.
Antico Testamento

2 Cronache 2,1-5,1

Costruzione del tempio

2Salomone ingaggiò settantamila uomini addetti a portare pesi, ottantamila scalpellini per lavorare sulle montagne e tremilaseicento sorveglianti.

2 Salomone mandò a dire a Curam, re di Tiro:

"Come hai fatto con mio padre Davide, al quale avevi spedito legno di cedro per la costruzione della sua dimora, fa' anche con me. 3 Ecco, ho deciso di costruire un tempio al nome del Signore, mio Dio, per consacrarlo a lui, così che io possa bruciare incenso aromatico davanti a lui, esporre sempre i pani dell'offerta e presentare olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni e nelle feste del Signore, nostro Dio. Per Israele questo è un obbligo perenne.

4 Il tempio che io intendo costruire deve essere grande, perché il nostro Dio è più grande di tutti gli dèi. 5 Ma chi avrà la capacità di costruirgli un tempio, quando i cieli e i cieli dei cieli non bastano per contenerlo? E chi sono io perché gli costruisca un tempio, anche solo per bruciare incenso alla sua presenza?

6 Ora mandami un uomo esperto nel lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, filati di porpora, di crèmisi e di violetto, e che sappia eseguire intagli di ogni genere; egli lavorerà con gli altri artigiani che io ho in Giuda e a Gerusalemme, preparàti da mio padre Davide.

7 Mandami legno di cedro, di cipresso e di sandalo dal Libano. Io so, infatti, che i tuoi uomini sono abili nel tagliare gli alberi del Libano. Ora i miei uomini si uniranno ai tuoi 8 per prepararmi legno in grande quantità, perché il tempio che intendo costruire deve essere grande e stupendo. 9 Ecco, a quanti abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò grano per vettovagliamento; ai tuoi uomini darò ventimila kor di grano, ventimila kor d'orzo, ventimila bat di vino e ventimila bat d'olio".

10 Curam, re di Tiro, mandò per iscritto a Salomone questo messaggio:

"Per l'amore che il Signore porta al suo popolo, ti ha costituito re su di esso".

11 Quindi Curam diceva:

"Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele, che ha fatto il cielo e la terra, che ha concesso al re Davide un figlio saggio, pieno di senno e d'intelligenza, il quale costruirà un tempio al Signore e una reggia per sé.

12 Ora ti mando un uomo esperto, pieno di saggezza, Curam-Abì, 13 figlio di una donna della tribù di Dan e di un padre di Tiro. Egli sa lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, le pietre, il legno, i filati di porpora, di violetto, di bisso e di crèmisi; sa eseguire ogni intaglio ed eseguire ogni opera d'arte che gli venga sottoposta. Egli lavorerà con i tuoi artigiani e con gli artigiani del mio signore Davide, tuo padre.

14 Ora il mio signore mandi ai suoi uomini il grano, l'orzo, l'olio e il vino promessi. 15 Noi taglieremo nel Libano il legname, quanto te ne occorrerà, e te lo porteremo per mare a mo' di zattere fino a Giaffa, e tu lo farai salire a Gerusalemme".

16 Salomone censì tutti i forestieri che erano nella terra d'Israele: un nuovo censimento dopo quello effettuato da suo padre Davide. Ne furono trovati centocinquantatremilaseicento. 17 Ne prese settantamila come addetti a portare pesi, ottantamila come scalpellini per lavorare sulle montagne e tremilaseicento come sorveglianti per far lavorare quella gente.

Salomone costruisce il tempio

3Salomone cominciò a costruire il tempio del Signore a Gerusalemme sul monte Mòria, dove il Signore era apparso a Davide, suo padre, nel luogo preparato da Davide sull'aia di Ornan il Gebuseo. 2 Incominciò a costruire nel secondo mese dell'anno quarto del suo regno.

3 Queste sono le misure delle fondamenta poste da Salomone per edificare il tempio di Dio: lunghezza, in cubiti dell'antica misura, sessanta cubiti; larghezza venti cubiti. 4 Il vestibolo, che era di fronte nel senso della larghezza del tempio, era di venti cubiti; la sua altezza era di centoventi cubiti.

Egli ricoprì l'interno d'oro puro. 5 Ricoprì con legno di cipresso la sala maggiore e la rivestì d'oro fino; sopra vi scolpì palme e catenelle. 6 Rivestì la sala con pietre preziose per ornamento. L'oro era oro di Parvàim. 7 Rivestì d'oro la sala, cioè le travi, le soglie, le pareti e le porte; sulle pareti scolpì cherubini.

8 Costruì il Santo dei Santi, lungo, nel senso della larghezza del tempio, venti cubiti e largo venti cubiti. Lo rivestì d'oro fino, impiegandone seicento talenti. 9 Il peso dei chiodi era di cinquanta sicli d'oro; anche i piani di sopra rivestì d'oro.

10 Nel Santo dei Santi eresse due cherubini, lavoro di scultura, e li rivestì d'oro. 11 Le ali dei cherubini erano lunghe venti cubiti. Un'ala del primo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della sala; l'altra, lunga cinque cubiti, toccava l'ala del secondo cherubino. 12 Un'ala del secondo cherubino, di cinque cubiti, toccava la parete della sala; l'altra, di cinque cubiti, toccava l'ala del primo cherubino. 13 Queste ali dei cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti; essi erano raffigurati ritti, voltati verso l'interno.

14 Fece il velo di stoffa di violetto, di porpora, di crèmisi e di bisso; sopra vi fece ricamare cherubini.

15 Di fronte al tempio eresse due colonne, alte trentacinque cubiti; il capitello sulla cima di ciascuna era di cinque cubiti. 16 Fece delle catenelle come nel sacrario e le pose sulla cima delle colonne. Fece anche cento melagrane e le collocò in forma di catenelle. 17 Eresse le colonne di fronte all'aula, una a destra e una a sinistra; quella a destra la chiamò Iachin e quella a sinistra Boaz.

Arredi del tempio

4Salomone fece l'altare di bronzo lungo venti cubiti, largo venti e alto dieci. 2 Fece il Mare, un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all'altro, perfettamente rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e una corda di trenta cubiti lo poteva cingere intorno. 3 C'erano sotto l'orlo, tutt'intorno, figure dalla sembianza di buoi, dieci per ogni cubito, che formavano un giro all'intorno; le figure di buoi erano disposte in due file ed erano state colate insieme con il Mare.

4 Questo poggiava su dodici buoi; tre guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. Il Mare poggiava su di essi e tutte le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno. 5 Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo, fatto come l'orlo di un calice, era a forma di giglio. La sua capacità era di tremila bat.

6 Fece poi dieci bacini per la purificazione, ponendone cinque a destra e cinque a sinistra; in essi si lavava quanto veniva usato per l'olocausto. Il Mare serviva alle abluzioni dei sacerdoti.

7 Fece dieci candelabri d'oro, secondo la forma prescritta, e li pose nell'aula: cinque a destra e cinque a sinistra.

8 Fece dieci mense e le collocò nell'aula, cinque a destra e cinque a sinistra. Fece inoltre dieci vasi d'oro per l'aspersione.

9 Fece il cortile dei sacerdoti, il gran cortile e le sue porte, i cui battenti rivestì di bronzo. 10 Pose il Mare dal lato destro, a oriente, rivolto verso meridione.

11 Curam fece i recipienti, le palette e i vasi per l'aspersione.

Terminò di fare il lavoro che aveva eseguito per il re Salomone quanto al tempio di Dio:

12 le due colonne,

i globi dei capitelli che erano sopra le colonne,

i due reticoli per coprire i due globi dei capitelli che erano sopra le colonne,

13 le quattrocento melagrane per i due reticoli, due file di melagrane per ciascun reticolo, per coprire i due globi dei capitelli che erano sulle colonne,

14 i dieci carrelli e i dieci bacini sui carrelli,

15 l'unico Mare e i dodici buoi sotto di esso,

16 i recipienti, le palette, i vasi per l'aspersione

e tutti quegli utensili che Curam-Abì aveva fatto al re Salomone per il tempio del Signore. Tutto era di bronzo splendente. 17 Il re li fece fondere nel circondario del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Seredà. 18 Salomone fece fare tutti quegli utensili in quantità molto grande, tanto che non si poteva calcolare il peso del bronzo.

19 Salomone fece tutti gli utensili del tempio di Dio,

l'altare d'oro,

le mense su cui si ponevano i pani dell'offerta,

20 i candelabri e le lampade d'oro purissimo, da accendersi, come era prescritto, di fronte al sacrario,

21 i fiori, le lampade, gli smoccolatoi d'oro, di quello più raffinato,

22 i coltelli, i vasi per l'aspersione, i mortai e i bracieri d'oro purissimo, e, quanto alle porte del tempio, i battenti interni verso il Santo dei Santi e i battenti del tempio, cioè dell'aula, in oro.

5Fu così terminato tutto il lavoro che Salomone aveva fatto per il tempio del Signore. Salomone fece portare le offerte consacrate da Davide, suo padre, cioè l'argento, l'oro e tutti gli utensili; le depositò nei tesori del tempio di Dio.

Commento

Come adorare e servire?

Una delle cose che amo e ammiro di molte delle chiese che abbiamo visitato in passato è il modo che hanno di curare nel dettaglio i loro momenti di adorazione (in inglese worship). Anche noi abbiamo cercato di fare come loro, emulando la loro grande attenzione per ogni dettaglio della loro musica, accoglienza e formazione dei volontari, per fare sì che ogni cosa negli incontri di worship fosse fatto bene.

Amo i diversi modi di adorare Dio che abbiamo avuto modo di conoscere nel mondo. In fondo, lo stile non è importante. Ciò che conta è che la nostra adorazione sia curata e fatta bene. Dovrebbe essere una priorità assoluta in ciò che facciamo e nelle risorse che utilizziamo e questo perché lo facciamo per onorare Dio.

Salomone inizia a costruire "una casa al nome del Signore" (1,18, MSG). Dice: "Il tempio che io intendo costruire deve essere grande, perché il nostro Dio è più grande di tutti gli dèi" e "deve essere grande e stupendo" (vv.2,4.8, MSG).

Raggiungere l'eccellenza richiede molto tempo, risorse e impegno, come pure una straordinaria attenzione ai dettagli (capitoli 2-4). I più piccoli dettagli devono essere della massima qualità perché sono fatti per onorare Dio.

Per questo usano tanto oro (4,20-22). I vincitori delle competizioni sportive ricevono medaglie d'oro perché l'oro rappresenta il meglio. Ed è così che dovrebbe essere quando adoriamo e serviamo Dio. Dovremmo dare il meglio di noi.

Ai Colossesi, Paolo scrive: "Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini... Servite il Signore che è Cristo!" (Colossesi 3,23-24)

Un giorno, il predicatore Charles Spurgeon si trovò a parlare con un'addetta alle pulizie da poco diventata cristiana. Spurgeon le chiese quale differenza avesse fatto Gesù. Piuttosto timidamente, lei rispose: "Beh, ora pulisco sotto i tappeti". Sapeva che nel suo lavoro ora stava servendo e adorando Gesù. Come lei, anche noi siamo chiamati a fare molto di più, a dire no ad una vita superficiale.

Preghiera

Signore, ti preghiamo di aiutarci nell'adorarti e servirti, prestando attenzione ad ogni dettaglio e ad assicurarci che tutto sia fatto con profondo desiderio e massimo sforzo.

La moglie di Nicky dice

1 Corinzi 10,12

"Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere".

Di solito è proprio quando le cose vanno bene che qualcosa inizia ad andare storto o mi rendo conto di qualche mio fallimento. Siamo chiamati a vivere una vita "attenta" ma non in modo timoroso e restrittivo. Una vita sfruttando al meglio ogni opportunità, radicati nella fede e pieni di speranza e coraggio.

Versetto del giorno

1 Corinzi 10,3

"Dio infatti è degno di fede e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze ma, insieme con la tentazione, vi darà anche il modo di uscirne per poterla sostenere".

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Gordon D. Fee, The First Epistle to the Corinthians (William B Eerdmans Publishing Co, 1987) p.431

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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