Giorno 211

Come essere buoni cittadini

Sapienziali Salmi 89,39-46
Nuovo Testamento Romani 13,1-14
Antico Testamento 1 Cronache 7,1-9,1

Introduzione

I nostri politici: come li trattiamo? Governi e amministrazioni locali: come li consideriamo? Tasse: è davvero giusto pagarle? E i regimi malvagi? Se vivessimo sotto un regime come quello di Hitler o Stalin, sarebbe giusto obbedire?

Paolo ci esorta ad essere buoni cittadini. Dice: "Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite. Infatti non c'è autorità se non da Dio: quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono attireranno su di sé la condanna. I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male" (Romani 13,1-3, MSG).

Un messaggio, questo di Paolo, molto radicale e che sicuramente ha suscitato discussioni tra i primi cristiani. A quel tempo, la maggior parte delle persone vedeva religione e governo collegate fra loro. La Chiesa primitiva non era ancora pronta all'idea che il Messia non avrebbe governato il suo popolo con un governo terreno. Le persone poi veneravano Roma e l'imperatore come un dio. Eppure, qui Paolo dice sia di seguire Gesù come proprio Re, sia di sottomettersi all'autorità romana.

Questo insegnamento in Romani 13 viene bilanciato da quello di Apocalisse 13. Apocalisse 13 è stata scritta al tempo della persecuzione dei cristiani sotto l'imperatore Domiziano. Qui lo stato era visto diversamente, come alleato del diavolo (raffigurato come un drago rosso) che ha dato la sua autorità allo Stato persecutore (raffigurato come un mostro che emerge dal mare). Un governo demoniaco quindi.

Sia Romani 13 che Apocalisse 13 sono veritieri. Ci sono governi buoni e governi cattivi. I governi hanno dei lati buoni, ma a volte anche dei lati cattivi. Oscar Cullmann ha detto: "Lo Stato rimanga nei suoi limiti o li trasgredisca, il cristiano lo giudicherà come servo di Dio o come strumento del diavolo".

La domanda è: indipendentemente dalle circostanze, come possiamo vivere da buoni cittadini?

Sapienziali

Salmi 89,39-46

39 Ma tu lo hai respinto e disonorato,
  ti sei adirato contro il tuo consacrato;
40 hai infranto l'alleanza con il tuo servo,
  hai profanato nel fango la sua corona.
41 Hai aperto brecce in tutte le sue mura
  e ridotto in rovine le sue fortezze;
42 tutti i passanti lo hanno depredato,
  è divenuto lo scherno dei suoi vicini.
43 Hai esaltato la destra dei suoi rivali,
  hai fatto esultare tutti i suoi nemici.
44 Hai smussato il filo della sua spada
  e non l'hai sostenuto nella battaglia.
45 Hai posto fine al suo splendore,
  hai rovesciato a terra il suo trono.
46 Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza
  e lo hai coperto di vergogna.

Commento

Pregare per le nostre autorità

Israele era una teocrazia. Chiesa e Stato erano collegati fra loro. Il capo "consacrato" del popolo di Dio (v.39) era anche colui che portava la "corona" (v.40) e sedeva sul "trono" (v.45).

I re dell'Antico Testamento erano considerati consacrati da Dio. Tuttavia, molti di loro peccarono e furono infedeli al Signore. Il salmista dice: "Ma tu lo hai respinto e disonorato, ti sei adirato contro il tuo consacrato; hai infranto l'alleanza con il tuo servo, hai profanato nel fango la sua corona" (vv.39-40).

Preghiera

Signore, oggi ti preghiamo per il nostro governo e per tutti gli altri leader della nostra nazione. Fa che siano esempio di dignità e correttezza per condurre con sapienza il nostro paese al bene.
Nuovo Testamento

Romani 13,1-14

Doveri verso l'autorità civile

13Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite. Infatti non c'è autorità se non da Dio: quelle che esistono sono stabilite da Dio. 2 Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono attireranno su di sé la condanna. 3 I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver paura dell'autorità? Fa' il bene e ne avrai lode, 4 poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora devi temere, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi fa il male. 5 Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza.

6 Per questo infatti voi pagate anche le tasse: quelli che svolgono questo compito sono a servizio di Dio. 7 Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi si devono le tasse, date le tasse; a chi l'imposta, l'imposta; a chi il timore, il timore; a chi il rispetto, il rispetto.

L'amore prima di tutto

8 Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole; perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge. 9 Infatti: Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai, e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 10 La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.

Vivere nella luce

11 E questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. 12 La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. 13 Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. 14 Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne.

Commento

Esseri liberi sotto l'autorità

Viviamo in un tempo di mezzo tra la prima e la seconda venuta di Gesù. Quando Gesù ritornerà, governerà e regnerà per sempre. Non ci sarà più bisogno di un governo umano. Nel frattempo, però, abbiamo bisogno di un governo umano. San Pietro parla di "umana autorità" (1 Pietro 2,13).

Il fatto che si tratti di un governo umano non significa che si debba vedere come qualcosa di staccato o indipendente da Dio. Si tratta piuttosto di un'istituzione implicita nell'esistenza della società umana, ma sempre secondo il piano di Dio.

È sempre Dio a stabilire le condizioni. Per questo San Paolo scrive che tutti devono sottomettersi alle autorità di governo (Romani 13,1-2).

Se questo vale per l'autorità secolare, quanto più deve valere per l'autorità della Chiesa. Chiese diverse hanno strutture di autorità diverse. Nella mia esperienza, sottomettersi all'autorità dei leader della Chiesa non è sempre facile, ma reca grande libertà.

Questo è il principio fondamentale del Nuovo Testamento. Obbedire a ogni autorità: al governo, alle autorità locali e alle istituzioni in cui ci troviamo. Ma perché?

  1. Perché fanno parte dell'autorità istituita da Dio.
  2. Per le conseguenze che deriverebbero dalla mancata obbedienza: "Ma se fai il male, allora devi temere, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi fa il male" (v.4, MSG).
  3. "Per ragioni di coscienza" (v.5). Se non si obbedisce alle autorità, non si può vivere con la coscienza pulita. "Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza" (v.5, MSG).

In questi versetti, troviamo una chiara distinzione tra morale personale e applicazione della legge da parte del governo. Nel campo della morale personale, l'insegnamento di Paolo è molto simile a quello di Gesù: benedire quelli che ci perseguitano e non rendere il male per il male (12,14.17). Nel campo delle "autorità costituite" (13,1-6), Paolo definisce i governanti come servitori di Dio "per la giusta condanna di chi fa il male" (v.4).

Lo stato, infatti, si occupa di proteggere gli altri. Rimanere a guardare e permettere che si verifichino omicidi e violenze sarebbe poco amorevole e poco cristiano. Ed è giusto che le autorità usino la forza per proteggere i cittadini dalle minacce interne o esterne. Ovviamente, l'uso della forza deve essere sempre giustificato e a volte non è facile capire se lo è o non lo è.

Più facile invece è comprendere che siamo chiamati a pagare ciò che dobbiamo pagare (vv.6-8). Questo significa pagare le tasse fino all'ultimo centesimo e tutte le parcelle e le bollette il più presto possibile: "Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto... Non siate debitori di nulla a nessuno" (vv.7-8).

Ovviamente, avere un debito pianificato e gestibile, come un mutuo, un prestito studentesco o una carta di credito, non è sbagliato. Tuttavia, dobbiamo evitare di avere debiti non pianificati o non gestibili. Se ci trovassimo in una situazione del genere, è importante non sottovalutare il problema e chiedere aiuto il prima possibile, ad esempio ad uno dei tanti servizi cristiani di consulenza sul debito.

Per adempiere alla Legge, vi sono tante cose da osservare, ma un unico principio generale: amare il prossimo come se stessi: "Perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge" (v.8b, MSG).

Se ameremo il prossimo come noi stessi, allora non ruberemo, non uccideremo e non commetteremo adulterio perché tutte queste cose causano danno e dolore alle persone.

"Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai, e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: Amerai il tuo prossimo come te stesso. La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità" (vv.9-10, MSG).

La Legge trova sintesi e pieno compimento nell'amore. L'amore non è una scusa per infrangere i comandamenti, ma un modo per osservarli. I comandamenti sono stati dati per amore nei nostri confronti e possono essere adempiuti solo attraverso l'amore. Paolo non dice che se ameremo non avremo bisogno di obbedire ai comandamenti. Dice invece che se ameremo adempiremo i comandamenti.

Gesù è l'esempio supremo di amore. Paolo dice: "Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo" (v.14). Preghiamo affinché la presenza di Gesù e il suo amore ci circondino, ci proteggano, ci trasformino e perché questo dono sia visibile anche alle persone che incontreremo oggi.

Preghiera

Signore, oggi desidero rivestirmi di Gesù senza lasciarmi "prendere dai desideri della carne" (v.14). Fa che l'amore di Gesù in me sia oggi visibile agli altri.
Antico Testamento

1 Cronache 7,1-9,1

Discendenza della tribù di Issacar

7Figli di Ìssacar:
  Tola, Pua, Iasub, Simron: quattro.

2 Figli di Tola:
  Uzzì, Refaià, Ierièl, Iacmài, Ibsam, Samuele, capi dei casati di Tola, uomini valorosi nelle loro genealogie; al tempo di Davide il loro numero era di ventiduemilaseicento.

3 Figli di Uzzì:
  Izrachia.

Figli di Izrachia:
  Michele, Abdia, Gioele, Issia: in tutto cinque capi. 4 Suddivisi secondo le loro genealogie e i loro casati, avevano trentaseimila uomini nelle loro schiere armate per la guerra, poiché abbondavano di mogli e di figli.

5 I loro fratelli, appartenenti a tutte le famiglie di Ìssacar, uomini valorosi, secondo il loro censimento erano ottantasettemila in tutto.

Discendenza della tribù di Beniamino

6 Figli di Beniamino:
  Bela, Becher e Iediaèl, tre.

7 Figli di Bela:
  Esbon, Uzzì, Uzzièl, Ierimòt, Irì, cinque capi dei loro casati, uomini valorosi; secondo il loro censimento erano ventiduemilatrentaquattro.

8 Figli di Becher:
  Zemirà, Ioas, Elièzer, Elioenài, Omri, Ieremòt, Abia, Anatòt e Alèmet; tutti costoro erano figli di Becher. 9 Il loro censimento, eseguito secondo le loro genealogie in base ai capi dei loro casati, indicò ventimiladuecento uomini valorosi.

10 Figli di Iediaèl:
  Bilan.

Figli di Bilan:
  Ieus, Beniamino, Eud, Chenaanà, Zetan, Tarsis e Achisacàr. 11 Tutti questi erano figli di Iediaèl, capi dei loro casati, uomini valorosi, in numero di diciassettemiladuecento, pronti per una spedizione militare e per combattere.

12 Suppìm e Cuppìm, figli di Ir; Cusìm, figlio di Acher.

Discendenza della tribù di Nèftali

13 Figli di Nèftali:
  Iacasièl, Gunì, Ieser e Sallum, figli di Bila.

Discendenza della tribù di Manasse

14 Figli di Manasse:
  Asrièl, partorito dalla concubina aramea che partorì anche Machir, padre di Gàlaad. 15 Machir prese una moglie per Cuppìm e Suppìm; sua sorella si chiamava Maacà.

Il secondo figlio si chiamava Selofcàd; Selofcàd aveva solo figlie.

16 Maacà, moglie di Machir, partorì un figlio che chiamò Peres, mentre suo fratello si chiamava Seres; suoi figli erano Ulam e Rekem.

17 Figlio di Ulam:
  Bedan.

Questi furono i figli di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manasse. 18 La sua sorella Ammolèket partorì Isod, Abièzer e Macla.

19 Figli di Semidà furono
  Achiàn, Sichem, Lichì e Aniàm.

Discendenza della tribù di Èfraim

20 Figli di Èfraim:
  Sutèlach, di cui fu figlio Bered,
  di cui fu figlio Tacat,
  di cui fu figlio Eladà,
  di cui fu figlio Tacat, 21 di cui fu figlio Zabad,
  di cui furono figli Sutèlach,

Ezer ed Elad, uccisi dagli uomini di Gat, indigeni della regione, perché erano scesi a razziarne il bestiame. 22 Il loro padre Èfraim li pianse per molti giorni e i suoi fratelli vennero per consolarlo. 23 Quindi si unì alla moglie, che rimase incinta e partorì un figlio che il padre chiamò Berià, perché nato con la sventura in casa. 24 Figlia di Èfraim fu Seerà, la quale edificò Bet-Oron inferiore e superiore, e Uzzen-Seerà.

25 Suo figlio fu anche Refach, di cui fu figlio Resef,
  di cui fu figlio Telach, di cui fu figlio Tacan,
  26 di cui fu figlio Ladan, di cui fu figlio Ammiùd,
  di cui fu figlio Elisamà, 27 di cui fu figlio Nun,
di cui fu figlio Giosuè.

28 Loro proprietà e loro residenza furono Betel con le sue dipendenze, a oriente Naaràn, a occidente Ghezer con le sue dipendenze, Sichem con le sue dipendenze fino ad Aià con le sue dipendenze. 29 Appartenevano ai figli di Manasse: Bet-Sean con le sue dipendenze, Taanac con le sue dipendenze, Meghiddo con le sue dipendenze, Dor con le sue dipendenze. In queste località abitavano i figli di Giuseppe, figlio d'Israele.

Discendenza della tribù di Aser

30 Figli di Aser:
  Imna, Isva, Isvì, Berià e la loro sorella Serach.

31 Figli di Berià:
  Cheber e Malchièl, padre di Birzàit.

32 Cheber generò Iaflet, Semer, Cotam e Suà loro sorella.

33 Figli di Iaflet:
  Pasac, Bimal e Asvat;

questi furono i figli di Iaflet.

34 Figli di Semer,
  suo fratello: Roga, Cubba e Aram.

35 Figli di Elem, suo fratello:
  Sofach, Imna, Seles e Amal.

36 Figli di Sofach:
  Suach, Carnefer, Sual, Berì, Imra, 37 Beser, Od, Sammà, Silsa, Itran e Beerà.

38 Figli di Ieter:
  Iefunnè, Pispa e Ara.

39 Figli di Ullà:
  Arach, Cannièl e Risià.

40 Tutti costoro furono figli di Aser, capi di casato, uomini scelti e valorosi, capi tra i prìncipi. Nel loro censimento, eseguito in base alla capacità militare, risultò il numero ventiseimila.

Supplementi: i Beniaminiti

8Beniamino generò Bela suo primogenito,

Asbel secondo, Achiràm terzo,

2 Noca quarto e Rafa quinto.

3 Bela ebbe
  come figli Addar, Ghera, padre di Ecud, 4 Abisùa, Naamàn, Acòach, 5 Ghera, Sepufàn e Curam.

6 Questi furono i figli di Ecud, che erano capi di casato fra gli abitanti di Gheba e che furono deportati a Manàcat:

7 Naamàn, Achia e Ghera, che li deportò e generò Uzzà e Achicùd.

8 Sacaràim ebbe figli nel territorio di Moab, dopo aver ripudiato le mogli Cusìm e Baarà. 9 Da Codes, sua moglie, generò Iobab, Sibìa, Mesa, Malcam, 10 Ieus, Sachìa e Mirma. Questi furono i suoi figli, capi di casato. 11 Da Cusìm generò Abitùb ed Elpàal.

12 Figli di Elpàal:
  Eber, Misam e Semed, che costruì Ono e Lod con le sue dipendenze. 13 Berià e Sema, che furono capi di casato fra gli abitanti di Àialon, misero in fuga gli abitanti di Gat.
  14 Loro fratelli: Sasak e Ieremòt. 15 Zebadia, Arad, Eder, 16 Michele, Ispa e Ioca erano figli di Berià.
  17 Zebadia, Mesullàm, Chizkì, Cheber, 18 Ismerài, Izlia e Iobab erano figli di Elpàal.
  19 Iakim, Zikrì, Zabdì, 20 Elienài, Silletài, Elièl, 21 Adaià, Beraià e Simrat erano figli di Simei.
  22 Ispan, Eber, Elièl, 23 Abdon, Zikrì, Canan, 24 Anania, Elam, Antotia, 25 Ifdia e Penuèl erano figli di Sasak.
  26 Samserài, Secaria, Atalia, 27 Iaaresia, Elia e Zikrì erano figli di Ierocàm.

28 Questi erano capi di casato, secondo le loro genealogie; essi abitavano a Gerusalemme.

29 A Gàbaon abitava il padre di Gàbaon,

la cui moglie si chiamava Maacà. 30 Suo figlio primogenito era Abdon, poi Sur, Kis, Baal, Ner, Nadab, 31 Ghedor, Achio, Zeker e Miklòt. 32 Miklòt generò Simeà. Anche costoro, come già i loro fratelli, abitavano a Gerusalemme assieme a loro.

33 Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata, Malchisùa, Abinadàb e Is-Baal.

34 Figlio di Giònata fu
  Merib-Baal; Merib-Baal generò Mica.

35 Figli di Mica:
  Piton, Melec, Tarea e Acaz.

36 Acaz generò Ioaddà; Ioaddà generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Mosa. 37 Mosa generò Bineà, di cui fu figlio Rafa, di cui fu figlio Elasà, di cui fu figlio Asel.

38 Asel ebbe sei figli, che si chiamavano
  Azrikàm, Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; tutti questi erano figli di Asel.

39 Figli di Esek, suo fratello:
  Ulam suo primogenito, Ieus secondo, Elifèlet terzo. 40 I figli di Ulam erano uomini valorosi e tiratori di arco. Ebbero numerosi figli e nipoti: centocinquanta.

Tutti questi erano discendenti di Beniamino.

9Tutti gli Israeliti furono registrati per genealogie e iscritti nel libro dei re d'Israele e di Giuda; per le loro colpe furono deportati a Babilonia.

Commento

Essere consapevoli dei limiti dell'autorità

Se guardiamo al mondo di oggi e alla leadership politica, troviamo esempi di governi buoni e di governi cattivi. Anche il popolo d'Israele ha attraversato momenti di governo buono e momenti di governo cattivo.

Dopo aver concluso i suoi elenchi e le genealogie, l'autore di 1 Cronache dice: "Tutti gli Israeliti furono registrati per genealogie e iscritti nel libro dei re d'Israele e di Giuda; per le loro colpe, furono deportati a Babilonia" (9,1, MSG). Nel suo elenco, cita Saul: "Kis generò Saul; Saul generò Gionata" (8,33), che in seguito descriverà come colui che iniziò bene nel suo ruolo di governo, ma finì male (10,13-14).

Quello di Saul è un esempio di governo simile a quello descritto in Apocalisse 13. Un governo che, malgrado tutto, Davide accetta di rispettare, rimanendo fedele e sottomesso all'autorità del suo re.

Preghiera

Signore, aiutami a vivere da buon cittadino con il giusto atteggiamento verso tutti coloro ai quali hai dato autorità su di me. Aiutami a sottomettermi di buona grazia anche quando è più difficile farlo. Donami sapienza per riconoscere quando i limiti vengono superati.

La moglie di Nicky dice

"Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce" (Romani 13,12, MSG).

Versetto del giorno

Romani 13,9

"\[Qualsiasi\] altro comandamento… si ricapitola in questa parola: Amerai il tuo prossimo come te stesso".

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Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Oscar Cullmann, The State in the New Testament (SCM, 1957) p.86.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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