Giorno 202

La via d'uscita del labirinto

Sapienziali Salmi 88,1-10
Nuovo Testamento Romani 6,15-7,6
Antico Testamento Osea 3,1-5,15

Introduzione

All'età di diciotto anni, Billy Nolan abbandonò la marina mercantile. Iniziò a bere pesante e per trentacinque anni ne fu dipendente. Per vent'anni visse sulla strada nei pressi della chiesa di HTB (Holy Trinity Brompton). Lì passava le sue giornate, bevendo e chiedendo l'elemosina. Il 13 maggio 1990 si guardò allo specchio e disse: "Billy non ti riconosco più". Chiese al Signore Gesù Cristo di entrare nella sua vita e fece con lui un patto: non avrebbe mai più bevuto alcolici. Da quel giorno non ne toccò più una goccia. La sua vita cambiò ed iniziò ad irradiare amore e gioia in Cristo. Una volta dissi a Billy: "Billy, sembri felice". Mi rispose: "Sono felice perché sono libero. La vita è come un labirinto e finalmente, attraverso Gesù Cristo, ho trovato la via d'uscita".

Sant'Agostino ha detto che Dio è il padrone e che "servirlo è perfetta libertà". Un'affermazione, questa, non semplice da comprendere. Molte persone oggi pensano che servire Dio significhi perdere la propria libertà. In realtà, è l'esatto contrario. La vera forma di schiavitù è vivere per noi stessi. Servire Dio "secondo lo Spirito, che è nuovo" (Romani 7,6), è il modo per trovare la perfetta libertà: libertà di avere una relazione con lui e di essere il tipo di persona che nel profondo del nostro cuore desideriamo diventare.

Sapienziali

Salmi 88,1-10

Salmo 88

1 Canto. Salmo. Dei figli di Core. Al maestro del coro. Sull'aria di "Macalàt leannòt". Maskil. Di Eman, l'Ezraita.

2 Signore, Dio della mia salvezza,
  davanti a te grido giorno e notte.
3 Giunga fino a te la mia preghiera,
  tendi l'orecchio alla mia supplica.

4 Io sono sazio di sventure,
  la mia vita è sull'orlo degli inferi.
5 Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa,
  sono come un uomo ormai senza forze.
6 Sono libero, ma tra i morti,
  come gli uccisi stesi nel sepolcro,
 dei quali non conservi più il ricordo,
  recisi dalla tua mano.

7 Mi hai gettato nella fossa più profonda,
  negli abissi tenebrosi.
8 Pesa su di me il tuo furore
  e mi opprimi con tutti i tuoi flutti.
9 Hai allontanato da me i miei compagni,
  mi hai reso per loro un orrore.
  Sono prigioniero senza scampo,
10 si consumano i miei occhi nel patire.

  Tutto il giorno ti chiamo, Signore,
  verso di te protendo le mie mani.

Commento

Gridare a Dio

Questo salmo descrive una situazione simile a quella di Billy Nolan: "Sono prigioniero senza scampo, si consumano i miei occhi nel patire" (vv.9b.10a, MSG).

Il salmista sta vivendo una grande sofferenza. La sua "vita è sull'orlo degli inferi" (v.4b). Pensa di morire: "La mia vita è sull'orlo degli inferi... sono come un uomo ormai senza forze. Sono libero, ma tra i morti" (vv.4-6, MSG). Si sente "nella fossa più profonda" (v.7), "senza forze" (v.5), "prigioniero senza scampo" (v.9). Ha persino perso il sostegno dei suoi amici più cari (v.9).

Solo Dio può salvarci: "Signore, Dio della mia salvezza" (v.2, MSG). Per quanto grave possa essere la tua situazione, rivolgiti a Dio, grida a lui e chiedi il dono della libertà.

Preghiera

Signore, Dio della mia salvezza, davanti a te grido giorno e notte. Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l'orecchio alla mia supplica (vv.1-2).
Nuovo Testamento

Romani 6,15-7,6

Al servizio di Dio che salva

15 Che dunque? Ci metteremo a peccare perché non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia? È assurdo! 16 Non sapete che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale obbedite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia? 17 Rendiamo grazie a Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati. 18 Così, liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia.

19 Parlo un linguaggio umano a causa della vostra debolezza. Come infatti avete messo le vostre membra a servizio dell'impurità e dell'iniquità, per l'iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia, per la santificazione. 20 Quando infatti eravate schiavi del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. 21 Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Il loro traguardo infatti è la morte. 22 Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliete il frutto per la vostra santificazione e come traguardo avete la vita eterna. 23 Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

Liberati dalla Legge

7O forse ignorate, fratelli - parlo a gente che conosce la legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive? 2 La donna sposata, infatti, per legge è legata al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è liberata dalla legge che la lega al marito. 3 Ella sarà dunque considerata adultera se passa a un altro uomo mentre il marito vive; ma se il marito muore ella è libera dalla legge, tanto che non è più adultera se passa a un altro uomo.

4 Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla Legge per appartenere a un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinché noi portiamo frutti per Dio. 5 Quando infatti eravamo nella debolezza della carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla Legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte. 6 Ora invece, morti a ciò che ci teneva prigionieri, siamo stati liberati dalla Legge per servire secondo lo Spirito, che è nuovo, e non secondo la lettera, che è antiquata.

Commento

Servire Dio

Nel cartone animato Il trenino Thomas, vi è una scena in cui Thomas esce dai binari. Grida: "Sono libero! Sono libero, finalmente. Sono fuori dalle rotaie e sono libero!" Ma in realtà Thomas non è libero. Lo era molto di più quando le sue ruote correvano sulle rotaie e nel modo per cui erano state progettate.

Per noi è lo stesso. A volte pensiamo che se non ci fosse Dio o nessun altro a dirci cosa fare saremmo più liberi. Ma questa è solo un'illusione. La realtà è che ogni volta che abbandoniamo la via di Dio, finiamo per ritrovarci schiavi del peccato e a correre in un "vicolo cieco" (6,21, MSG).

A volte è facile saltare a conclusioni sbagliate. L'apostolo Paolo è preoccupato che i suoi lettori saltino a conclusioni sbagliate e che quindi qualcuno possa pensare che continuare a peccare non sia poi così grave. Scrive: "Che dunque? Ci metteremo a peccare perché non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia? È assurdo!" (v.15)

La certezza del perdono non è una scusa per continuare a peccare. E la grazia non è una "via di uscita" per giustificare il peccato. Continuare a peccare è assurdo e lo è per due motivi:

1. Un nuovo Signore

Come cristiani, ora abbiamo un nuovo Signore. Paolo dice: "Eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati" (v.17, MSG). Che ci piaccia o no, siamo tutti schiavi di qualcosa. Il peccato è una forma di schiavitù che porta solo prigionia spirituale e morte. Al contrario, servire Dio porta alla libertà perfetta. Perché "il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (v.23, MSG).

Dio è il nostro nuovo Signore. Ogni volta che cediamo al peccato, andiamo contro lo scopo della grazia, che è quello di darci la vita vera, la vita eterna. Nei momenti di tentazione, dovremmo fare di tutto per non cedere. Non siamo più schiavi del peccato. Siamo liberi di dire "no".

Dovremmo inoltre ricordare che l'obbedienza ha una ricompensa. Nel servire Dio, raccoglieremo "il frutto per la \[n\]ostra santificazione e come traguardo" avremo "la vita eterna" (v.22).

2. Un nuovo amore

Continuare a peccare è assurdo perché ora, oltre ad avere un nuovo Signore, abbiamo anche un nuovo amore.

Per illustrare questo, Paolo ricorre ad un esempio riguardante il matrimonio. Quando in un matrimonio un marito muore, "la donna sposata… è liberata dalla legge che la lega al marito". Allo stesso modo, la morte ci libera dalla legge (7,1-6).

Ora noi, in quanto cristiani, siamo morti alla legge. La legge era il nostro vecchio amore, ma ora "l'uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato e noi non fossimo più schiavi del peccato" (v.6, MSG). Ora possiamo unirci al nostro nuovo amore, Gesù, proprio come una donna il cui marito muore è libera di sposare un nuovo amore (v.4).

Ora non viviamo più sotto la legge, ma sotto la grazia. Abbiamo lo Spirito che vive in noi e che ci riempie del desiderio e della capacità di fare ciò che è giusto. Uniti al nostro nuovo amore, Gesù, possiamo servire "secondo lo Spirito, che è nuovo, e non secondo la lettera, che è antiquata" (v.6). Gesù ci rende liberi di essere la persona che, nel profondo del nostro cuore, desideriamo essere. Questa è la vera libertà.

Preghiera

Signore, grazie perché nel servirti troviamo la perfetta libertà. Oggi desidero offrirti tutte le parti del mio corpo a servizio della giustizia (6,19). Voglio servirti, mio Signore e mio amore, nella via dello Spirito.
Antico Testamento

Osea 3,1-5,15

Nuovo matrimonio di Osea

3Il Signore mi disse: "Va' ancora, ama la tua donna: è amata dal marito ed è adultera, come il Signore ama i figli d'Israele ed essi si rivolgono ad altri dèi e amano le schiacciate d'uva".

2 Io me l'acquistai per quindici pezzi d'argento e un homer e mezzo d'orzo 3 e le dissi: "Per molti giorni starai con me, non ti prostituirai e non sarai di alcun uomo; così anch'io mi comporterò con te".

4 Poiché per molti giorni staranno i figli d'Israele senza re e senza capo, senza sacrificio e senza stele, senza efod e senza terafìm. 5 Poi torneranno i figli d'Israele, e cercheranno il Signore, loro Dio, e Davide, loro re, e trepidi si volgeranno al Signore e ai suoi beni, alla fine dei giorni.

Contro il popolo e i sacerdoti

4"Ascoltate la parola del Signore, o figli d'Israele,
  perché il Signore è in causa
  con gli abitanti del paese.
 Non c'è infatti sincerità né amore,
  né conoscenza di Dio nel paese.
2 Si spergiura, si dice il falso, si uccide,
  si ruba, si commette adulterio,
 tutto questo dilaga
  e si versa sangue su sangue.
3 Per questo è in lutto il paese
  e chiunque vi abita langue,
 insieme con gli animali selvatici e con gli uccelli del cielo;
  persino i pesci del mare periscono.

4 Ma nessuno accusi,
  nessuno contesti;
 contro di te, sacerdote,
  muovo l'accusa.
5 Tu inciampi di giorno
  e anche il profeta con te inciampa di notte
 e farò perire tua madre.
  6 Perisce il mio popolo per mancanza di conoscenza.

 Poiché tu rifiuti la conoscenza,
  rifiuterò te come mio sacerdote;
 hai dimenticato la legge del tuo Dio
  e anch'io dimenticherò i tuoi figli.
7 Tutti hanno peccato contro di me;
  cambierò la loro gloria in ignominia.
8 Essi si nutrono del peccato del mio popolo
  e sono avidi della sua iniquità.
9 Il popolo e il sacerdote avranno la stessa sorte;
  li punirò per la loro condotta
  e li ripagherò secondo le loro azioni.

10 Mangeranno, ma non si sazieranno,
  si prostituiranno, ma non aumenteranno,
 perché hanno abbandonato
  il Signore per darsi 11 alla prostituzione.
 Il vino vecchio e quello nuovo
  tolgono il senno.
12 Il mio popolo consulta il suo pezzo di legno
 e il suo bastone gli dà il responso,
  poiché uno spirito di prostituzione li svia e si prostituiscono,
 allontanandosi dal loro Dio.
13 Sulla cima dei monti fanno sacrifici
  e sui colli bruciano incensi
 sotto la quercia, i pioppi e i terebinti,
  perché buona è la loro ombra.
 Perciò si prostituiscono le vostre figlie
  e le vostre nuore commettono adulterio.

14 Non punirò le vostre figlie
  se si prostituiscono,
 né le vostre nuore
  se commettono adulterio;
 poiché essi stessi si appartano con le prostitute
  e con le prostitute sacre offrono sacrifici.
  Un popolo, che non comprende, va in rovina!

15 Se ti prostituisci tu, Israele,
  non si renda colpevole Giuda.

 Non andate a Gàlgala,
  non salite a Bet-Aven,
  non giurate per il Signore vivente.
16 E poiché come giovenca ribelle
  si ribella Israele,
 forse potrà pascolarlo il Signore
  come agnello in luoghi aperti?
17 Èfraim si è alleato
  agli idoli:
18 dopo essersi ubriacati
  si sono dati alla prostituzione,
  hanno preferito il disonore alla loro gloria.
19 Un vento li travolgerà con le sue ali
  e si vergogneranno dei loro sacrifici.

Contro sacerdoti, notabili e re

5Ascoltate questo, o sacerdoti,
  state attenti, casa d'Israele,
 o casa del re, porgete l'orecchio,
  perché a voi toccava esercitare la giustizia;
 voi foste infatti un laccio a Mispa,
  una rete tesa sul Tabor
2 e una fossa profonda a Sittìm.
  Ma io correggerò tutti costoro.
3 Io conosco Èfraim
  e non mi è ignoto Israele.
 Ti sei prostituito,
  Èfraim! Si è reso impuro Israele.

4 Le loro azioni non permettono
  di fare ritorno al loro Dio,
 perché uno spirito di prostituzione è fra loro
  e non conoscono il Signore.
5 L'arroganza d'Israele testimonia contro di lui,
  Israele ed Èfraim inciamperanno per le loro colpe
  e Giuda inciamperà con loro.
6 Con le loro greggi e i loro armenti
  andranno in cerca del Signore,
 ma non lo troveranno:
  egli si è allontanato da loro.
7 Sono stati infedeli verso il Signore,
  generando figli bastardi:
 la nuova luna li divorerà
  insieme con i loro campi.

8 Suonate il corno a Gàbaa
  e la tromba a Rama,
 date l'allarme a Bet-Aven,
  all'erta, Beniamino!
9 Èfraim sarà devastato
  nel giorno del castigo:
 per le tribù d'Israele
  annuncio una cosa sicura.
10 I capi di Giuda sono diventati
  come quelli che spostano i confini
 e su di loro come acqua
  verserò la mia ira.
11 Èfraim è schiacciato dal giudizio,
  da quando ha cominciato
  a inseguire il nulla.
12 Ma io sarò come una tignola per Èfraim,
  e come un tarlo per la casa di Giuda.

13 Èfraim ha visto la sua infermità
  e Giuda la sua piaga.
 Èfraim è ricorso all'Assiria
  e Giuda si è rivolto al gran re;
 ma egli non potrà curarvi,
  non guarirà la vostra piaga,
14 perché io sarò come un leone per Èfraim,
  come un leoncello per la casa di Giuda.
 Io li sbranerò e me ne andrò,
  porterò via la preda e nessuno me la toglierà.
15 Me ne ritornerò alla mia dimora,
  finché non sconteranno la pena
  e cercheranno il mio volto,
 e ricorreranno a me
  nella loro angoscia.

Commento

Cercare la libertà di Dio

Molte persone oggi trovano difficile comprendere il concetto di "peccato". Trovano invece più facile il concetto di amore. Un amore che a volte diviene idolatria, ad esempio per alcune persone o per delle cose. Nella vita scegliere il nostro amore più grande è vitale. L'amore più grande sarà quello che serviremo ed adoreremo di più.

In questo brano dell'Antico Testamento, troviamo il medesimo principio illustrato da Paolo nella Lettera ai Romani, secondo cui chi pecca è schiavo del peccato e finisce per imprigionare la propria vita in un labirinto.

Dio ama il suo popolo (3,1). Il profeta Osea è chiamato a darne un esempio concreto con il suo amore per la moglie, nonostante lei abbia commesso adulterio (v.1): "Va' ancora, ama la tua donna: è amata dal marito ed è adultera, come il Signore ama i figli d'Israele ed essi si rivolgono ad altri dèi e amano le schiacciate d'uva" (v.1, MSG).

Osea risponde con le parole del Signore: "Non c'è infatti sincerità né amore, né conoscenza di Dio nel paese. Si spergiura, si dice il falso, si uccide, si ruba, si commette adulterio" (4,1-2). Il popolo è colpevole di adulterio e prostituzione (vv.13b.15; 5,3). Una descrizione, questa, molto simile a quelle di molte società di oggi.

I capi non offrono buoni esempi: "Tutti hanno peccato contro di me; cambierò la loro gloria in ignominia. Essi si nutrono del peccato del mio popolo e sono avidi della sua iniquità. Il popolo e il sacerdote avranno la stessa sorte; li punirò per la loro condotta e li ripagherò secondo le loro azioni" (4,7-9).

Attraverso il loro peccato, non trovano libertà. Sono insoddisfatti e schiavi del loro peccato: "Mangeranno, ma non si sazieranno, si prostituiranno, ma non aumenteranno... Il vino vecchio e quello nuovo tolgono il senno… uno spirito di prostituzione li svia e si prostituiscono, allontanandosi dal loro Dio" (vv.10-12, MSG). "Si è alleato agli idoli: dopo essersi ubriacati, si sono dati alla prostituzione" (vv.17-18, MSG).

Non riescono a tornare a Dio: "Le loro azioni non permettono di fare ritorno al loro Dio" (5,4a). A quel tempo, adulterio e prostituzione erano molti diffusi tra il popolo (14,13b.15; 5,3). È come se un potere demoniaco li stesse possedendo: "Uno spirito di prostituzione è fra loro e non conoscono il Signore" (v.4b). Egli si è allontanato da loro (v.6).

Un allontanamento, questo, che Dio vuole perché il popolo ritorni a lui. La via del ritorno è ammettere la propria colpa e cercare il volto di Dio: "Ricorreranno a me nella loro angoscia" (v.15b).

Joyce Meyer ha detto: "Come possiamo cercare Dio? Un modo è pensare a lui, e chiedersi cosa farebbe lui nelle diverse situazioni, cosa direbbe, cosa sarebbe per lui più importante. Quando lo cerchiamo, riceviamo tante sue risposte ai nostri problemi. Troviamo gioia, pace, amore, sapienza e tutto ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita. Vi incoraggio a cercarlo sempre in ogni circostanza della vostra vita".

Preghiera

Signore, oggi desidero cercarti. Ti consegno tutti i miei problemi. Ti prego, mostrami cosa vuoi che faccia. Donami sapienza. Aiutami oggi a trovare la perfetta libertà nel servirti con tutto il cuore.

La moglie di Nicky dice

Romani 6,23b

"Ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore".

Non sono brava a fare regali. A volte, lo trovo stressante. Spesso però rimango meravigliata dalla gentilezza, generosità e premura di coloro che mi offrono un regalo. Il dono di Dio per noi è un regalo ancora più sorprendente: la VITA ETERNA! Un dono che non sarà mai obsoleto, non si consumerà e non verrà mai dimenticato. È il dono più prezioso di tutti, il dono perfetto, frutto di un grande sacrificio e che durerà per sempre.

Versetto del giorno

Romani 6,23

"Ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore".

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Nicky Gumbel, Questions of Life (Hodder & Stoughton, 2018) p.47.

Joyce Meyer, The Everyday Life Bible (Faithwords, 2018) p.1368.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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