Giorno 197

La risposta di Dio che cambia tutte le cose

Sapienziali Salmi 85,9-14
Nuovo Testamento Romani 3,9-31
Antico Testamento Amos 3,1-4,13

Introduzione

Joyce Meyer ha detto: "A volte cadiamo nella trappola di pensare di essere le persone peggiori di questo pianeta, che non c'è nessuno al mondo che sbaglia così tanto come noi. Ma in Romani 3,23, si dice che tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio. Ogni uomo, donna o bambino, nato o che nascerà, ha o avrà a che fare con il peccato. Ma la buona notizia è che a questo grande dilemma, Dio ha dato una risposta. Una risposta che cambia tutte le cose".

Sant'Agostino trovò questa risposta nel 386: "Una luce chiara inondò il suo cuore". Martin Lutero la trovò pochi anni prima di iniziare la Riforma, nel 1517. John Wesley la trovò nel 1738: il suo cuore fu "stranamente riscaldato". In quel momento furono gettati i semi di un risveglio.

Questa risposta che cambia tutte le cose è la "giustizia di Dio". Quando una persona arriva a comprendere il significato vero di questa espressione, "giustizia di Dio", la sua vita cambia. Quando anch'io ho compreso questa risposta, la mia vita è cambiata.

Sapienziali

Salmi 85,9-14

9 Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
  egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli,
  per chi ritorna a lui con fiducia.
10 Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
  perché la sua gloria abiti la nostra terra.

11 Amore e verità s'incontreranno,
  giustizia e pace si baceranno.
12 Verità germoglierà dalla terra
  e giustizia si affaccerà dal cielo.
13 Certo, il Signore donerà il suo bene
  e la nostra terra darà il suo frutto;
14 giustizia camminerà davanti a lui:
  i suoi passi tracceranno il cammino.

Commento

La risposta di Dio dona pace

"Sono cresciuta in un ambiente conflittuale", scrive Joyce Meyer, "e questo è tutto ciò che ho sempre conosciuto. Ho dovuto imparare un modo completamente nuovo di vivere. Ora dipendo dalla pace. Non appena mi viene a mancare, mi chiedo perché l'ho persa e ricomincio a cercarla".

Al suo popolo, Dio promette "pace" (v.8). Una pace che non significa necessariamente pace esteriore. Pressioni, difficoltà, prove, battaglie ed impegni probabilmente continueranno. Ma in tutto questo, Dio promette di donarci la sua pace. Questa pace deriva dall'ascolto di ciò che "Dio, il Signore" (v.9), dice.

La pace è strettamente legata alla giustizia. Il salmista dice: "Giustizia e pace si baceranno" (v.11b). Come l'amore e la fedeltà vanno insieme (v.10a), così è anche per la giustizia e la pace. La pace deriva dal vivere in un rapporto giusto con Dio (Romani 5,1).

Preghiera

Signore, grazie perché mi concedi la possibilità di camminare in una giusta relazione con te e di godere della pace che ne consegue.
Nuovo Testamento

Romani 3,9-31

Tutti sono colpevoli

9 Che dunque? Siamo forse noi superiori? No! Infatti abbiamo già formulato l'accusa che, Giudei e Greci, tutti sono sotto il dominio del peccato, 10 come sta scritto:

Non c'è nessun giusto, nemmeno uno,
  11 non c'è chi comprenda,
  non c'è nessuno che cerchi Dio!
12 Tutti hanno smarrito la via,
  insieme si sono corrotti;
non c'è chi compia il bene,
  non ce n'è neppure uno.
13 La loro gola è un sepolcro spalancato,
  tramavano inganni con la loro lingua,
 veleno di serpenti è sotto le loro labbra,
  14 la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza.
 15 I loro piedi corrono a versare sangue;
  16 rovina e sciagura è sul loro cammino
 17 e la via della pace non l'hanno conosciuta.
  18 Non c'è timore di Dio davanti ai loro occhi.

19 Ora, noi sappiamo che quanto la Legge dice, lo dice per quelli che sono sotto la Legge, di modo che ogni bocca sia chiusa e il mondo intero sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio. 20 Infatti in base alle opere della Legge nessun vivente sarà giustificato davanti a Dio, perché per mezzo della Legge si ha conoscenza del peccato.

La giustizia di Dio

21 Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: 22 giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c'è differenza, 23 perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. 25 È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati 26 mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù.

27 Dove dunque sta il vanto? È stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. 28 Noi riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge. 29 Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche delle genti? Certo, anche delle genti! 30 Poiché unico è il Dio che giustificherà i circoncisi in virtù della fede e gli incirconcisi per mezzo della fede. 31 Togliamo dunque ogni valore alla Legge mediante la fede? Nient'affatto, anzi confermiamo la Legge.

Commento

La risposta di Dio è un dono che si riceve

La pace è un dono, qualcosa di meraviglioso. Molte persone desiderano la pace, vivere un rapporto giusto con Dio e con gli altri. Ma come possiamo ricevere questo dono di pace e giustizia da Dio?

Paolo sostiene che nessuno è giusto. Dice: "Non c'è nessun giusto, nemmeno uno" (v.10b, MSG). "Tutti hanno smarrito la via, insieme si sono corrotti; non c'è chi compia il bene, non ce n'è neppure uno" (v.12, MSG). La giustizia è la via della pace, ma purtroppo "la via della pace non l'hanno conosciuta" (v.17).

Dice poi: "In base alle opere della Legge nessun vivente sarà giustificato davanti a Dio, perché per mezzo della Legge si ha conoscenza del peccato" (v.20, MSG). Detto questo, pronuncia due parole di un significato enorme: "Ora invece..." (v.21).

Dopo aver esposto il problema, Paolo introduce la risposta di Dio che cambia tutte le cose: "La giustizia di Dio" (v.21). Una giustizia che non può essere ottenuta attraverso la Legge, perché nessuno, a parte Gesù, ha mai osservato l'intera Legge. La stessa Legge e i Profeti testimoniano questa risposta di Dio (v.21).

È scritto: "Giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono" (v.22). Questa giustizia non può essere guadagnata. È un puro dono che si riceve "per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono" (v.22).

Per descrivere ciò che la morte di Gesù sulla croce ha ottenuto, Paolo usa tre immagini, ognuna collegata alle altre, come tre facce di uno stesso diamante.

  1. La pena del peccato è stata pagata
    Giustificazione è un'espressione tipica dei tribunali e della legge. Siamo "giustificati gratuitamente per la sua grazia" (v.24). Dio è un giudice giusto. Non poteva ignorare la nostra colpa.

    È venuto nella persona di suo figlio Gesù Cristo a morire per noi, per me e per te: "A manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù" (vv.25-26). Lui stesso ha pagato la pena.

    Siamo giustificati "gratuitamente per la sua grazia" (v.24). Grazia significa amore immeritato. Dono gratuito. Non c'è alcun merito da parte nostra. Non si può guadagnare. È un dono. Per questo, non c'è motivo per vantarsene (vv.27-31).

    Con la sua morte sulla croce, Gesù ha pagato la pena per ogni nostra azione, parola e pensiero sbagliato. Quando riponiamo la nostra fede in Gesù, siamo giustificati. Non abbiamo nulla da temere. La pena è stata pagata. Riceviamo da Dio il dono della giustizia.

  2. Il potere del peccato è stato spezzato
    La seconda immagine che Paolo utilizza proviene dalla piazza del mercato: "Per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù" (v.24).

    Il debito era un problema anche nel mondo antico. Nell'impossibilità di pagare i propri debiti, molte persone erano costrette a vendersi come schiavi.

    Immagina ora una di queste persone sulla piazza del mercato nell'intento di vendersi come schiava. Immagina un'altra persona passare di lì, provare compassione e pagare per quella persona la somma dovuta, lasciandola così libera di andare. Un gesto di salvezza, liberazione e "riscatto".

    In modo molto simile, i nostri peccati sono come un debito che pesa su di noi. Con la sua morte sulla croce, Gesù ha pagato il prezzo del nostro riscatto (Marco 10,45). Grazie a questo, siamo di nuovo liberi di avere una relazione con Dio. Il nostro rapporto con lui viene ristabilito. Riceviamo la giustizia di Dio.

  3. L'inquinamento del peccato è stato rimosso
    La terza immagine di Paolo proviene dal tempio. "È lui \[Gesù\] che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue" (Romani 3,25).

    Nell'Antico Testamento vi erano leggi molto dettagliate su come trattare il peccato. C'era un intero sistema sacrificale il cui scopo era di sottolineare la gravità del peccato e la necessità di purificarsi da esso. Il peccato passava dal peccatore all'animale, che poi veniva ucciso.

    Ma come scritto in Ebrei, era impossibile che "il sangue di tori e di capri” eliminasse i peccati (Ebrei 10,4). L'antico sistema sacrificale era solo un'"ombra" (v.1) di ciò che sarebbe avvenuto con il sacrificio di Gesù. Solo il sangue di Cristo, il sacrificio di espiazione "una volta per sempre" (v.10), avrebbe potuto lavare il nostro peccato e rimuoverne l'inquinamento da esso provocato. Gesù è il sacrificio perfetto. Solo lui ha vissuto una vita perfetta. Attraverso il suo sangue, riceviamo la risposta di Dio che cambia tutte le cose: la giustizia di Dio.

Preghiera

Signore, come potremo mai ringraziarti abbastanza per il dono della "giustizia di Dio" mediante la fede in Gesù? Grazie perché attraverso la tua giustizia e il sangue di Gesù possiamo ricevere pace, perdono, libertà e purificazione.
Antico Testamento

Amos 3,1-4,13

Elezione e castigo

3Ascoltate questa parola, che il Signore ha detto riguardo a voi, figli d'Israele, e riguardo a tutta la stirpe che ho fatto salire dall'Egitto:

 2 "Soltanto voi ho conosciuto
  tra tutte le stirpi della terra;
 perciò io vi farò scontare
  tutte le vostre colpe.

 3 Camminano forse due uomini insieme,
  senza essersi messi d'accordo?
 4 Ruggisce forse il leone nella foresta,
  se non ha qualche preda?
 Il leoncello manda un grido dalla sua tana,
  se non ha preso nulla?
 5 Si precipita forse un uccello a terra in una trappola,
  senza che vi sia un'esca?
 Scatta forse la trappola dal suolo,
  se non ha preso qualche cosa?
 6 Risuona forse il corno nella città,
  senza che il popolo si metta in allarme?
 Avviene forse nella città una sventura,
  che non sia causata dal Signore?

 7 In verità, il Signore non fa cosa alcuna
  senza aver rivelato il suo piano
 ai suoi servitori, i profeti.

 8 Ruggisce il leone:
  chi non tremerà?
 Il Signore Dio ha parlato:
  chi non profeterà?

 9 Fatelo udire nei palazzi di Asdod
  e nei palazzi della terra d'Egitto e dite:
 "Adunatevi sui monti di Samaria
  e osservate quanti disordini sono in essa
  e quali violenze sono nel suo seno".

 10 Non sanno agire con rettitudine -
  oracolo del Signore -;
  violenza e rapina accumulano nei loro palazzi".

11 Perciò così dice il Signore Dio:

  "Il nemico circonderà il paese,
  sarà abbattuta la tua potenza
  e i tuoi palazzi saranno saccheggiati".

12 Così dice il Signore:

 "Come il pastore strappa dalla bocca del leone
  due zampe o il lobo d'un orecchio,
 così scamperanno i figli d'Israele
  che siedono a Samaria nell'angolo di un letto,
  sulla sponda di un divano.

13 Ascoltate e attestatelo nella casa di Giacobbe, oracolo del Signore Dio, Dio degli eserciti:

 14 Quando colpirò Israele per i suoi misfatti,
  colpirò gli altari di Betel;
 saranno spezzati i corni dell'altare
  e cadranno a terra.
 15 Demolirò la casa d'inverno
  insieme con la casa d'estate,
 e andranno in rovina le case d'avorio
  e scompariranno i grandi palazzi".
   Oracolo del Signore.

Contro le donne e il culto sacrilego

4Ascoltate questa parola, o vacche di Basan, che siete sul monte di Samaria,
  che opprimete i deboli, schiacciate i poveri
  e dite ai vostri mariti: "Porta qua, beviamo!".
2 Il Signore Dio ha giurato per la sua santità:
  "Ecco, verranno per voi giorni
 in cui sarete portate via con uncini
  e le rimanenti di voi con arpioni da pesca.
3 Uscirete per le brecce,
  una dopo l'altra,
  e sarete cacciate oltre l'Ermon".
   Oracolo del Signore.
4 "Andate pure a Betel e peccate,
  a Gàlgala e peccate ancora di più!
 Offrite ogni mattina i vostri sacrifici
  e ogni tre giorni le vostre decime.
5 Offrite anche sacrifici di lode con pane lievitato
  e proclamate ad alta voce le offerte spontanee,
 perché così vi piace fare,
  o figli d'Israele".
   Oracolo del Signore Dio.

6 "Eppure, vi ho lasciato a denti asciutti in tutte le vostre città,
  e con mancanza di pane in tutti i vostri villaggi;
 ma non siete ritornati a me".
  Oracolo del Signore.

7 "Vi ho pure rifiutato la pioggia
  tre mesi prima della mietitura,
 facevo piovere sopra una città
  e non sopra l'altra;
 un campo era bagnato di pioggia,
  mentre l'altro, su cui non pioveva, seccava.
8 Due, tre città andavano barcollanti verso un'altra città per bervi acqua,
  senza potersi dissetare;
  ma non siete ritornati a me".
   Oracolo del Signore.

9 "Vi ho colpiti con ruggine e carbonchio,
  vi ho inaridito i giardini e le vigne;
 i fichi e gli olivi li ha divorati la cavalletta;
  ma non siete ritornati a me".
   Oracolo del Signore.

10 "Ho mandato contro di voi la peste,
  come un tempo contro l'Egitto,
 ho ucciso di spada i vostri giovani,
  mentre i vostri cavalli diventavano preda;
 ho fatto salire il fetore dai vostri campi fino alle vostre narici;
  ma non siete ritornati a me".
   Oracolo del Signore.

11 "Vi ho travolti come Dio
  aveva travolto Sòdoma e Gomorra,
 eravate come un tizzone strappato da un incendio;
  ma non siete ritornati a me".
   Oracolo del Signore.

12 Perciò ti tratterò così, Israele!
  Poiché questo devo fare di te:
  prepàrati all'incontro con il tuo Dio, o Israele!

13 Ecco colui che forma i monti
  e crea i venti,
  che manifesta all'uomo qual è il suo pensiero,
 che muta l'aurora in tenebre
  e cammina sulle alture della terra,
  Signore, Dio degli eserciti è il suo nome.

Commento

La risposta di Dio ci sfida a vivere bene

Paolo ci parla della giustizia di Dio: "Ora invece… si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti" (Romani 3,21). Uno di questi profeti è Amos.

In questo brano, Amos si rivolge al Signore contro Israele, e Dio manifesta il suo desiderio di giustizia nell'intenzione di punire i loro peccati. Dice: "Perciò io vi farò scontare tutte le vostre colpe" (Amos 3,2, MSG).

Come in un processo, il popolo viene condannato: "Ascoltate e attestatelo nella casa di Giacobbe", dichiara il Signore (v.13).

È come se Dio chiamasse dei testimoni a testimoniare contro il suo stesso popolo: "Ascoltate questa parola, o vacche di Basan, che siete sul monte di Samaria" e rivolgendosi al popolo: voi "che opprimete i deboli, schiacciate i poveri e dite ai vostri mariti: 'Porta qua, beviamo!'" (4,1, MSG) Il popolo viene condannato per la sua superficialità, per l'indulgenza egocentrica e per il suo modo di trattare i poveri e i bisognosi.

Tuttavia, più e più volte Dio aveva parlato al suo popolo nel tentativo di riportarlo a sé. È scritto: "Il Signore non fa cosa alcuna senza aver rivelato il suo piano ai suoi servitori, i profeti" (3,7, MSG). Ma poi dice: "Non siete ritornati a me" (4,6.8-11).

Conoscere queste parole dell'Antico Testamento e questa situazione critica tra Dio e il suo popolo è importante. Ci aiuta a stupirci ancora di più delle incredibili parole che troviamo nel Nuovo Testamento. Paolo dice: "Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio… Non c'è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù" (Romani 3,21-24). La grande novità di Dio è che Gesù ha pagato la pena per noi. Ora, agli occhi di Dio, siamo giusti. Ora, possiamo avvicinarci a lui con fiducia, come ad un Padre amorevole, per conoscere la sua pace nel profondo del nostro cuore.

Preghiera

Signore, grazie perché il tuo desiderio è che ritorniamo a te e camminiamo in una giusta relazione con te. Grazie perché, attraverso Gesù, questo è ora possibile.

La moglie di Nicky dice

Amos 4,9

"'Vi ho colpiti con ruggine e carbonchio, vi ho inaridito i giardini e le vigne; i fichi e gli olivi li ha divorati la cavalletta; ma non siete ritornati a me'. Oracolo del Signore".

Nel giardino della nostra casa le rose hanno la muffa, gli scoiattoli hanno dissotterrato i bulbi e il coniglio sta rovinando il giardino. Devo o ravvedermi di più o dedicarmi di più al giardinaggio!

Versetto del giorno

Salmi 85,9a

"Il Signore… annuncia la pace".

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