Giorno 170

Come trovare tesori nella Bibbia

Sapienziali Salmi 75,1-11
Nuovo Testamento Atti degli Apostoli 13,13-41
Antico Testamento 1 Re 6,1-7,22

Introduzione

Il mio primo incontro personale con Gesù è avvenuto attraverso la Bibbia. Da allora, l'ho letta praticamente tutti i giorni. Ogni giorno, nel leggerla, scopro sempre cose nuove.

San Gregorio Magno diceva che la Scrittura "cresce con i suoi lettori". Il cardinale Raniero Cantalamessa ha detto che la Bibbia "rivela significati nuovi a seconda delle domande che le persone hanno nel cuore mentre la leggono". La Bibbia contiene un tesoro inesauribile che puoi trovare, leggere, meditare e che attraverso il quale puoi incontrare Dio.

Tuttavia, la Bibbia non è sempre facile da capire. Un ingrediente chiave per comprenderla è riconoscere il linguaggio, il genere letterario, la tipologia di scritto e ciò che l'autore intende dire.

Sapienziali

Salmi 75,1-11

Salmo 75

1 Al maestro del coro. Su "Non distruggere". Salmo. Di Asaf. Canto.

2 Noi ti rendiamo grazie, o Dio,
  ti rendiamo grazie: invocando il tuo nome,
  raccontiamo le tue meraviglie.

3 Sì, nel tempo da me stabilito
  io giudicherò con rettitudine.
4 Tremi pure la terra con i suoi abitanti:
  io tengo salde le sue colonne.
5 Dico a chi si vanta: "Non vantatevi!",
  e ai malvagi: "Non alzate la fronte!".
6 Non alzate la fronte contro il cielo,
  non parlate con aria insolente.

7 Né dall'oriente né dall'occidente
  né dal deserto viene l'esaltazione,
8 perché Dio è giudice:
  è lui che abbatte l'uno ed esalta l'altro.
9 Il Signore infatti tiene in mano una coppa,
  colma di vino drogato.
 Egli ne versa: fino alla feccia lo dovranno sorbire,
  ne berranno tutti i malvagi della terra.

10 Ma io ne parlerò per sempre,
  canterò inni al Dio di Giacobbe.
11 Piegherò la fronte dei malvagi,
  s'innalzerà la fronte dei giusti.

Commento

Metafore

Una cosa, anche se espressa in modo "non letterale", può essere vera. In questo salmo troviamo esempi di verità espresse in metafora.

La giustizia di Dio è il fondamento del nostro universo. Nel salmo di oggi troviamo almeno quattro metafore sulla giustizia di Dio.

1. Il male e i suoi effetti

Il salmista sa bene quanto noi che la terra non è sostenuta letteralmente da pilastri. Usa un linguaggio volutamente metaforico, che richiede di essere letto come tale. Sebbene sia linguaggio poetico, esprime verità quanto una "verità letterale".

Il tremare della terra (v.4a) e dei suoi abitanti è una metafora degli effetti del male. L'immoralità mina la stabilità della terra e della società. Il Signore ci rassicura che ama e sostiene benevolmente la sua creazione: "Io tengo salde le sue colonne" (v.4b).

2. Il potere e i suoi problemi

La "fronte" (v.6) simboleggia il potere. Dio esalta la fronte (cioè il potere) dei giusti e piega quella dei malvagi (v.10). Il potere può facilmente corrompere e portare all'arroganza. Agli arroganti, Dio dice: "Non vantatevi!" (v.5)

3. Il ministero e la sua potenza

L'espressione "Il Signore... tiene in mano" (v.9) simboleggia la sua potenza e potere. Si tratta di un linguaggio antropomorfico: parole che vengono usate per attribuire forma o aggettivi umani a qualcosa che non è umano.

Quando nel ministero "imponiamo le mani", le nostre mani possono fare ben poco, ma simboleggiano la grande potenza di Dio che opera attraverso di noi.

4. Il giudizio e Gesù

Il giudizio di Dio paragonato ad "una coppa" è un'altra metafora (v.9). "Il Signore infatti tiene in mano una coppa, colma di vino drogato. Egli ne versa: fino alla feccia lo dovranno sorbire, ne berranno tutti i malvagi della terra" (v.9, MSG).

Sulla croce, Gesù ha portato nel proprio corpo il calice del giudizio di Dio. Lo aveva preannunciato (Marco 10,38; Luca 22,42; Giovanni 18,11) e sulla croce ha preso su di sé il giudizio da noi meritato.

Preghiera

Signore, desideriamo oggi renderti grazie. Invocando il tuo nome, desideriamo raccontare le tue meraviglie (Salmi 75,1). Grazie perché un giorno libererai tutto il mondo dal male e la tua bontà e giustizia saranno per sempre.
Nuovo Testamento

Atti degli Apostoli 13,13-41

Arrivo di Bàrnaba e Paolo ad Antiòchia in Pisidia

13 Salpati da Pafo, Paolo e i suoi compagni giunsero a Perge, in Panfìlia. Ma Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme. 14 Essi invece, proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia e, entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, sedettero. 15 Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: "Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!".

16 Si alzò Paolo e, fatto cenno con la mano, disse: "Uomini d'Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. 17 Il Dio di questo popolo d'Israele scelse i nostri padri e rialzò il popolo durante il suo esilio in terra d'Egitto, e con braccio potente li condusse via di là. 18 Quindi sopportò la loro condotta per circa quarant'anni nel deserto, 19 distrusse sette nazioni nella terra di Canaan e concesse loro in eredità quella terra 20 per circa quattrocentocinquanta anni.

Dopo questo diede loro dei giudici, fino al profeta Samuele. 21 Poi essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio di Chis, della tribù di Beniamino, per quarant'anni. 22 E, dopo averlo rimosso, suscitò per loro Davide come re, al quale rese questa testimonianza: "Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri".

23 Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. 24 Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d'Israele. 25 Diceva Giovanni sul finire della sua missione: "Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali".

26 Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza. 27 Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non l'hanno riconosciuto e, condannandolo, hanno portato a compimento le voci dei Profeti che si leggono ogni sabato; 28 pur non avendo trovato alcun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che egli fosse ucciso. 29 Dopo aver adempiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. 30 Ma Dio lo ha risuscitato dai morti 31 ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono testimoni di lui davanti al popolo.

32 E noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è realizzata, 33 perché Dio l'ha compiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo:

  Mio figlio sei tu,
  io oggi ti ho generato.

34 Sì, Dio lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia mai più a tornare alla corruzione, come ha dichiarato:

  Darò a voi le cose sante di Davide, quelle degne di fede.

35 Per questo in un altro testo dice anche:

  Non permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione.

36 Ora Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nel suo tempo, morì e fu unito ai suoi padri e subì la corruzione. 37 Ma colui che Dio ha risuscitato, non ha subìto la corruzione.

38 Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera sua viene annunciato a voi il perdono dei peccati. Da tutte le cose da cui mediante la legge di Mosè non vi fu possibile essere giustificati, 39 per mezzo di lui chiunque crede è giustificato. 40 Badate dunque che non avvenga ciò che è detto nei Profeti:

 41 Guardate, beffardi,
  stupite e nascondetevi,
 perché un'opera io compio ai vostri giorni,
  un'opera che voi non credereste
  se vi fosse raccontata!".

Commento

Fatti storici

Come possiamo essere sicuri di essere stati veramente perdonati? Come possiamo sapere che la morte non è la fine di tutto? Come possiamo essere certi che vivremo per sempre?

I fatti storici legati alla vita, morte e risurrezione di Gesù ci dicono che tutte queste cose sono vere e che di tutte queste cose possiamo essere sicuri.

Luca sta scrivendo la storia. All'inizio della sua opera in due volumi (Luca e Atti), dice di aver ricevuto racconti di "testimoni oculari". Dopo aver indagato attentamente su tutto, scrive un "resoconto ordinato… in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto" (Luca 1,3-4).

Il brano di oggi descrive la storia dei viaggi di Paolo e riporta il suo discorso. Nel suo discorso, l'apostolo parla di fatti storici. Racconta la storia del popolo di Dio: i fatti storici dell'esodo, degli anni del deserto, della conquista di Canaan, dei giudici e dei re, fino a Davide, dalla cui discendenza sarebbe nato il Gesù della storia.

Si concentra poi sui fatti storici della morte e, in particolare, della risurrezione di Gesù. Sulla risurrezione, afferma quattro cose:

1. Azione di Dio

"Lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti" (Atti 13,29-30). "La promessa fatta ai padri si è realizzata… risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo" (vv.32-33, MSG). Ciò che Dio promette nell'Antico Testamento realizza nel Nuovo Testamento. La risurrezione era stata profetizzata nell'Antico Testamento.

2. Fatto storico

"Dio lo ha risuscitato dai morti" (v.34). La risurrezione non è una metafora. Non è qualcosa di astratto che possiamo sperimentare nel nostro cuore. È, come dice Paolo, un fatto storico. La risurrezione fisica di Gesù è realmente avvenuta. Gesù è risorto veramente dai morti.

Non c'è dubbio. È scritto: "Egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono testimoni di lui davanti al popolo" (v.31, MSG).

3. Evento unico

La risurrezione di Gesù è un evento unico nella storia. Paolo mette a confronto Gesù con Davide, il quale "morì e fu unito ai suoi padri e subì la corruzione". Altri possono essere stati risuscitati (e poi sono morti), ma Gesù è risorto e il suo corpo non ha mai visto la decomposizione: "Dio lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia mai più a tornare alla corruzione" (v.34a, MSG).

4. La buona notizia

Paolo proclama la buona notizia (v.32). La risurrezione dimostra che il dono della croce è stato efficace e che il perdono dei peccati è possibile (v.38). Chiunque crede è giustificato (v.39). Il nostro passato è riconciliato e ora possiamo vivere in una giusta relazione con Dio.

Il fatto storico della risurrezione di Gesù ha implicazioni enormi per la nostra vita e il nostro futuro. Se Gesù è morto, è stato sepolto e poi risuscitato da Dio, significa che, un giorno, anche coloro che credono in lui e sono morti saranno risuscitati da Dio alla vita eterna (vedere 1 Corinzi 15 e 1 Tessalonicesi 4,13-18).

Quando avremo "eseguito il volere di Dio " nel "tempo", anche noi moriremo (Atti 13,36) e saremo poi risuscitati da Dio alla vita eterna.

Preghiera

Signore, grazie per la bella e straordinaria notizia della risurrezione. Grazie perché i nostri peccati sono perdonati, siamo giustificati e non abbiamo più bisogno di temere la morte. Aiutaci, come Davide, a collaborare per la salvezza della nostra generazione.
Antico Testamento

1 Re 6,1-7,22

Costruzione del tempio

6L'anno quattrocentoottantesimo dopo l'uscita degli Israeliti dalla terra d'Egitto, l'anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di Ziv, cioè nel secondo mese, egli dette inizio alla costruzione del tempio del Signore.

2 Il tempio costruito dal re Salomone per il Signore aveva sessanta cubiti di lunghezza, venti di larghezza, trenta cubiti di altezza. 3 Davanti all'aula del tempio vi era il vestibolo: era lungo venti cubiti, nel senso della larghezza del tempio, e profondo dieci cubiti davanti al tempio. 4 Fece nel tempio finestre con cornici e inferriate. 5 Contro il muro del tempio costruì all'intorno un edificio a piani, cioè intorno alle pareti del tempio, sia dell'aula sia del sacrario, e vi fece delle stanze. 6 Il piano inferiore era largo cinque cubiti, il piano di mezzo era largo sei cubiti e il terzo era largo sette cubiti, perché predispose delle rientranze tutt'intorno all'esterno del tempio in modo che non fossero intaccate le pareti del tempio.

7 Per la costruzione del tempio venne usata pietra intatta di cava; durante i lavori nel tempio non si udirono martelli, piccone o altro arnese di ferro.

8 La porta del piano più basso era sul lato destro del tempio; attraverso una scala a chiocciola si saliva al piano di mezzo e dal piano di mezzo al terzo. 9 Dette inizio alla costruzione del tempio e la portò a termine, e coprì il tempio con assi e con travatura di cedro. 10 Costruì anche l'edificio a piani contro tutto il tempio, alto cinque cubiti per piano, che poggiava sul tempio con travi di cedro.

11 Fu rivolta a Salomone questa parola del Signore: 12 "Riguardo al tempio che stai edificando, se camminerai secondo le mie leggi, se eseguirai le mie norme e osserverai tutti i miei comandi, camminando in essi, io confermerò a tuo favore la mia parola, quella che ho annunciato a Davide tuo padre. 13 Io abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il mio popolo Israele".

14 Salomone dette inizio alla costruzione del tempio e la portò a termine. 15 Costruì i muri del tempio all'interno con tavole di cedro, dal pavimento del tempio fino ai muri di copertura; rivestì di legno la parte interna e inoltre rivestì con tavole di cipresso il pavimento del tempio. 16 Costruì i venti cubiti in fondo al tempio con tavole di cedro, dal pavimento fino ai muri; all'interno costruì il sacrario, cioè il Santo dei Santi. 17 L'aula del tempio di fronte ad esso era di quaranta cubiti. 18 Il legno di cedro all'interno della sala era scolpito con coloquìntidi e fiori in sboccio; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra.

19 Eresse il sacrario nel tempio, nella parte più interna, per collocarvi l'arca dell'alleanza del Signore. 20 Il sacrario era lungo venti cubiti, largo venti cubiti e alto venti cubiti. Lo rivestì d'oro purissimo e vi eresse un altare di cedro. 21 Salomone rivestì l'interno della sala con oro purissimo e fece passare catene dorate davanti al sacrario che aveva rivestito d'oro. 22 E d'oro fu rivestita tutta la sala in ogni parte, e rivestì d'oro anche l'intero altare che era nel sacrario.

23 Nel sacrario fece due cherubini di legno d'ulivo; la loro altezza era di dieci cubiti. 24 L'ala di un cherubino era di cinque cubiti e di cinque cubiti era anche l'altra ala del cherubino; c'erano dieci cubiti da una estremità all'altra delle ali. 25 Di dieci cubiti era l'altro cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella forma. 26 L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, e così anche il secondo cherubino. 27 Pose i cherubini nel mezzo della sala interna. Le ali dei cherubini erano spiegate: l'ala di uno toccava la parete e l'ala dell'altro toccava l'altra parete, mentre le loro ali che erano in mezzo alla sala si toccavano ala contro ala. 28 Ricoprì d'oro anche i cherubini.

29 Ricoprì le pareti della sala tutto all'intorno con sculture incise di cherubini, di palme e di fiori in sboccio, all'interno e all'esterno. 30 Ricoprì d'oro il pavimento della sala, all'interno e all'esterno.

31 Fece costruire la porta del sacrario con battenti di legno d'ulivo e profilo degli stipiti pentagonale. 32 I due battenti erano di legno d'ulivo. Su di essi fece scolpire cherubini, palme e fiori in sboccio; li rivestì d'oro e stese lamine d'oro sui cherubini e sulle palme. 33 Allo stesso modo fece costruire nella porta dell'aula stipiti di legno d'ulivo a quadrangolo. 34 I due battenti erano di legno di cipresso; le due ante di un battente erano girevoli, come erano girevoli le imposte dell'altro battente. 35 Vi fece scolpire cherubini, palme e fiori in sboccio, che rivestì d'oro aderente all'incisione.

36 Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e con un ordine di travi di cedro.

37 Nell'anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta del tempio del Signore. 38 Nell'anno undicesimo, nel mese di Bul, che è l'ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le sue parti e con tutto l'occorrente. Lo edificò in sette anni.

Costruzione della reggia

7Salomone costruì anche la sua reggia e la portò a compimento in tredici anni. 2 Costruì il palazzo detto Foresta del Libano. Di cento cubiti era la sua lunghezza, di cinquanta cubiti era la sua larghezza e di trenta cubiti era la sua altezza; era su quattro ordini di colonne di cedro e con travi di cedro sulle colonne, 3 e in alto era coperto con legno di cedro sulle traverse che poggiavano sulle colonne, in numero di quarantacinque, quindici per fila. 4 Vi erano finestre con cornici in tre file, che si corrispondevano faccia a faccia tre volte. 5 Tutte le porte con gli stipiti avevano cornice quadrangolare; un'apertura era prospiciente all'altra, per tre volte.

6 Fece il vestibolo delle colonne; di cinquanta cubiti era la sua lunghezza e di trenta cubiti era la sua larghezza. Sul davanti c'era un vestibolo e altre colonne e davanti a esse una cancellata.

7 Fece anche il vestibolo del trono, ove esercitava la giustizia, cioè il vestibolo del giudizio; era coperto con legno di cedro dal pavimento al soffitto. 8 La reggia, dove abitava, fu costruita in modo simile a quest'opera, in un secondo cortile, all'interno rispetto al vestibolo; in modo simile a tale vestibolo fece anche una casa per la figlia del faraone, che Salomone aveva preso in moglie.

9 Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, squadrate secondo misura, segate con la sega sul lato interno ed esterno, dalle fondamenta ai cornicioni e al di fuori fino al cortile maggiore. 10 Ed erano state poste come fondamenta pietre scelte, pietre grandi, pietre di dieci cubiti e pietre di otto cubiti. 11 Al di sopra c'erano pietre scelte, squadrate a misura, e legno di cedro. 12 Il cortile maggiore era tutto con tre file di pietre squadrate e una di travi di cedro; era simile al cortile interno del tempio del Signore e al vestibolo del tempio.

Le attrezzature in bronzo del tempio

13 Il re Salomone mandò a prendere da Tiro Chiram, 14 figlio di una vedova della tribù di Nèftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo. Era pieno di sapienza, di intelligenza e di perizia, per fare ogni genere di lavoro in bronzo. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i suoi lavori.

15 Modellò due colonne di bronzo; di diciotto cubiti era l'altezza di una colonna e un filo di dodici cubiti poteva abbracciare la seconda colonna. 16 Fece due capitelli, fusi in bronzo, da collocarsi sulla cima delle colonne; l'altezza di un capitello era di cinque cubiti e di cinque cubiti era l'altezza del secondo capitello. 17 Predispose reticoli, lavoro di fili intrecciati, lavoro a catenelle, per i capitelli sulla cima delle colonne: sette per un capitello e sette per il secondo capitello. 18 Fece dunque le colonne e due file intorno a ciascun reticolo per rivestire i capitelli che erano sulla cima, a forma di melagrane, e così fece per il secondo capitello. 19 I capitelli sulla cima delle colonne del vestibolo erano di quattro cubiti, con lavorazione a giglio. 20 I capitelli sulle due colonne si innalzavano da dietro la concavità al di là del reticolo e vi erano duecento melagrane in file intorno a ogni capitello. 21 Eresse le colonne per il vestibolo dell'aula. Eresse la colonna di destra, che chiamò Iachin, ed eresse la colonna di sinistra, che chiamò Boaz, 22 e la cima delle colonne era lavorata a giglio. Così fu terminato il lavoro delle colonne.

Commento

Rappresentazione simbolica

Vi siete mai chiesti se Dio sia davvero interessato ai dettagli della nostra vita? Leggendo le istruzioni precise per la costruzione del tempio, vediamo con quanta cura Dio abbia preparato, anticipato e prefigurato il tempio del Nuovo Testamento, cioè la sua Chiesa. Se Dio si preoccupa tanto dei dettagli di un edificio, è evidente che lo è ancora di più per i dettagli della nostra vita. Se qualcosa è importante per te, lo è anche per Dio.

La tipologia è un aspetto fondamentale della rappresentazione simbolica. Permette la nostra comprensione, come cristiani, dell'Antico Testamento. Alcune delle grandi verità del Nuovo Testamento sono anticipate nella storia della salvezza dell'Antico Testamento. Ad esempio, Adamo è descritto come un tipo di Cristo (Romani 5,14, NASB).

Il tempio dell'Antico Testamento può essere visto quindi come "un tipo" di tempio del Nuovo Testamento (il popolo di Dio). In questo brano, abbiamo una descrizione del tempio che Salomone costruisce in sette anni (1 Re 6,38). Un tempio progettato per essere dimora della presenza di Dio sulla terra: "Io abiterò in mezzo agli Israeliti" (v.13, MSG).

Un tempio che doveva essere eccellente, sublime, perché luogo della presenza di Dio. Era in gioco il nome di Dio. Per questo fecero tutto al meglio delle loro possibilità: "E d'oro fu rivestita" (v.22, MSG) e costruita con "pietre scelte" (7,9, MSG). Il popolo di Dio puntava all'eccellenza. Un obiettivo che per noi oggi dovrebbe essere ancora più importante, perché la presenza di Dio è in noi.

È interessante notare qui che Dio sembra non avere fretta: "L'anno quattrocento ottantesimo dopo l'uscita degli Israeliti dalla terra d'Egitto, l'anno quarto del regno di Salomone su Israele... egli dette inizio alla costruzione del tempio del Signore" (6,1).

Il tempio dell'Antico Testamento è prefigurazione del popolo di Dio. Il popolo di Dio, cioè noi, è la casa di Dio. Dio vive in noi individualmente. Il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo (1 Corinzi 6,19). La Chiesa di oggi è il tempio santo del Signore in cui Dio vive per mezzo del suo Spirito (Efesini 2,21-22). Questa è la "casa" di Dio oggi.

Preghiera

Signore, ti prego di aprire i nostri occhi oggi per vedere i tesori inesauribili della tua parola. Soprattutto, aiutaci a vedere Gesù, crocifisso e risorto dai morti, colui verso il quale tutto il messaggio della Bibbia converge.

La moglie di Nicky dice

Atti 13,38

"Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera sua viene annunciato a voi il perdono dei peccati. Da tutte le cose da cui mediante la legge di Mosè non vi fu possibile essere giustificati".

Per quanto ci sforziamo, non saremo mai abbastanza bravi. Questa è la meraviglia della croce: che tutto può essere totalmente perdonato. Qualunque sia la lotta che stai affrontando nella tua vita, affidala oggi alla croce di Cristo.

Versetto del giorno

Atti degli Apostoli 13,39

"Per mezzo di lui chiunque crede è giustificato".

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Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

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Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Fr Raniero Cantalamessa, Good Friday homily OFM Cap., delivered April 10, 2020, at St Peter's Basilica.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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