Giorno 167

Seguire Dio e non opporsi ai suoi piani

Sapienziali Salmi 74,10-17
Nuovo Testamento Atti degli Apostoli 10,23-11,18
Antico Testamento 1 Re 1-2,12

Introduzione

Ricordo molto bene il periodo in cui il corso Alpha iniziò ad entrare nella Chiesa cattolica. Il vescovo Ambrogio di Newcastle e Hexham sentì parlare di Alpha e i frutti che stava portando in alcune chiese anglicane. Si interessò e volle saperne di più. Inizialmente, non voleva farci sapere di esserne interessato. Così mandò due sacerdoti ad una conferenza Alpha a Londra, in incognita! Tornarono alle loro parrocchie e iniziarono ad organizzare corsi Alpha con grande successo.

In seguito, il cardinale Hume ci invitò a tenere una conferenza per i cattolici nella cattedrale di Westminster. La sala era piena. Erano presenti più di 450 sacerdoti e laici cattolici. Alcune persone erano molto critiche sul fatto che avessimo organizzato una conferenza per i cattolici. Una o due chiese minacciarono addirittura di smettere di fare Alpha se avessimo continuato con la conferenza. Con il senno di poi siamo contenti che qualcuno si sia opposto, ma all'epoca la cosa destò in tutti noi molta preoccupazione.

Alla sera del primo giorno della conferenza ci fu una grande effusione dello Spirito Santo e un canto in lingue che non avevamo mai sentito prima. Quella sera tornai a casa e lessi il brano di oggi: "Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi... chi ero io per porre impedimento a Dio?" (Atti 11,17) Lo stesso Spirito Santo era stato versato su di loro come su di noi. Mi resi conto che se non avessimo continuato a lavorare insieme, mi sarei opposto a Dio.

La cosa più sciocca che un essere umano possa fare è opporsi a Dio. Nella sua vita, Gesù ha subito molta opposizione: "Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse" (10,39-40). Al contrario, il privilegio più grande che un essere umano possa avere è di essere un discepolo di Gesù di Nàzaret, che Dio ha consacrato "in Spirito Santo e potenza" (10,38).

Sapienziali

Salmi 74,10-17

10 Fino a quando, o Dio, insulterà l'avversario?
  Il nemico disprezzerà per sempre il tuo nome?
11 Perché ritiri la tua mano
  e trattieni in seno la tua destra?

12 Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi,
  ha operato la salvezza nella nostra terra.

13 Tu con potenza hai diviso il mare,
  hai spezzato la testa dei draghi sulle acque.
14 Tu hai frantumato le teste di Leviatàn,
  lo hai dato in pasto a un branco di belve.
15 Tu hai fatto scaturire fonti e torrenti,
  tu hai inaridito fiumi perenni.
16 Tuo è il giorno e tua è la notte,
  tu hai fissato la luna e il sole;
17 tu hai stabilito i confini della terra,
  l'estate e l'inverno tu li hai plasmati.

Commento

La potenza di Dio

Nei momenti di opposizione è sempre bene ricordare la potenza di Dio. Il salmista si trova di fronte a nemici che disprezzano il nome di Dio (v.10). Ricorda la potenza di Dio, prima nella sua vita (v.12) e poi su tutta la creazione (vv.13-17).

Questi versetti attingono alla ricca mitologia dell'antico Vicino Oriente. La creazione era vista come una vittoria degli dèi sulle forze del caos e della distruzione, spesso rappresentate dal mare impetuoso e dal "mostro", chiamato anche "Leviatàn" (vv.13-14). Il sole e la luna erano adorati come divinità. L'autore del salmo spazza via tutti questi miti e dichiara che è stato Dio a creare e a stabilire il mondo, portando ordine dal nulla e a fissare "la luna e il sole" (v.16).

È sempre facile cadere nella tentazione di rendere le "altre cose" più importanti del rapporto con Dio. La devozione ad "altri dèi" è stata una delle principali tentazioni e debolezze del popolo di Dio nell'Antico Testamento. Questo salmo ci ricorda chi è Dio e perché sarebbe sciocco opporsi a lui andando dietro ad altri dei.

Preghiera

Signore, ti ringraziamo perché sei l'unico vero Dio che porta la salvezza sulla terra. Aiutaci a resistere alla tentazione di rendere qualsiasi altra cosa più importante di te nella nostra vita.
Nuovo Testamento

Atti degli Apostoli 10,23-11,18

23 Pietro allora li fece entrare e li ospitò.

Pietro in casa di Cornelio

Il giorno seguente partì con loro e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono. 24 Il giorno dopo arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli con i parenti e gli amici intimi che aveva invitato. 25 Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. 26 Ma Pietro lo rialzò, dicendo: "Àlzati: anche io sono un uomo!".

27 Poi, continuando a conversare con lui, entrò, trovò riunite molte persone 28 e disse loro: "Voi sapete che a un Giudeo non è lecito aver contatti o recarsi da stranieri; ma Dio mi ha mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo. 29 Per questo, quando mi avete mandato a chiamare, sono venuto senza esitare. Vi chiedo dunque per quale ragione mi avete mandato a chiamare".

30 Cornelio allora rispose: "Quattro giorni or sono, verso quest'ora, stavo facendo la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste 31 e mi disse: "Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e Dio si è ricordato delle tue elemosine. 32 Manda dunque qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli è ospite nella casa di Simone, il conciatore di pelli, vicino al mare". 33 Subito ho mandato a chiamarti e tu hai fatto una cosa buona a venire. Ora dunque tutti noi siamo qui riuniti, al cospetto di Dio, per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato".

34 Pietro allora prese la parola e disse: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, 35 ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. 36 Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. 37 Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38 cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.

39 E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40 ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, 41 non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42 E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. 43 A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome".

44 Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. 45 E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; 46 li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio.

Allora Pietro disse: 47 "Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?". 48 E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.

Pietro difende la propria condotta

11Gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. 2 E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano 3 dicendo: "Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!".

4 Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: 5 "Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. 6 Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. 7 Sentii anche una voce che mi diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!".

8 Io dissi: "Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca".

9 Nuovamente la voce dal cielo riprese: "Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano". 10 Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo.

11 Ed ecco, in quell'istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. 12 Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo. 13 Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: "Manda qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; 14 egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia".

15 Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. 16 Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: "Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo". 17 Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?".

18 All'udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: "Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!".

Commento

Lo Spirito di Dio

Attraverso una visione, lo Spirito Santo conduce Pietro alla casa di Cornelio. Arrivato, scopre che Dio ha parlato in visione anche a Cornelio. Prende allora "la parola" (10,34, MSG) e annuncia la bella notizia della "pace per mezzo di Gesù Cristo" che è "il Signore di tutti" (v.36).

La parola "pace" assume qui il significato di "shalom", un termine ebraico usato per indicare più di una semplice assenza di ostilità. Significa "completezza", "solidità", "benessere", "ogni tipo di benedizione e di bene". Significa armonia e concordia tra le persone. Significa benessere spirituale, vivere sotto il favore di Dio.

La bella notizia è che attraverso Gesù Cristo siamo ora in pace con Dio. La morte di Gesù sulla croce riconcilia tutti noi a lui. Realizza la pace, una pace che riceviamo in dono.

Per questo ognuno di noi dovrebbe essere operatore di pace e cercare di condurre gli altri alla pace con Dio e portare pace nella propria casa, nel proprio ambiente di lavoro, nella propria chiesa e comunità e nella propria nazione.

Pietro prosegue il suo discorso parlando di Dio che "consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui" (v.38). Parla poi di croce e di risurrezione, di fede e di perdono dei peccati (v.43).

Durante questa esposizione della buona notizia di Gesù, lo Spirito Santo scende su tutti coloro che ascoltano il messaggio (v.44): "E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo" (v.45, MSG).

Sanno bene che si tratta di effusione dello Spirito Santo, perché ciò che era accaduto agli apostoli il giorno di Pentecoste ora sta accadendo qui, a questo gruppo: "Li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio" (v.46).

Pietro allora esclama: "Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?" (v.47)

Evidentemente, le notizie viaggiavano veloci anche a quel tempo. I credenti ebrei vengono infatti a sapere che anche i pagani hanno accolto la parola di Dio e si preoccupano (11,3, MSG).

Così rimproverano Pietro (v.2), il quale risponde spiegando (v.4) come lo Spirito Santo lo abbia guidato. Inizia con: "Lo Spirito mi disse" (v.12).

E prosegue: "Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi... Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?" (vv.15-17)

Nel sentire le parole di Pietro, tutti i presenti iniziano a calmarsi, a rendersi conto della situazione e a glorificare Dio, dicendo: "Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!" (v.18, MSG) La spiegazione di Pietro placa le critiche. A volte, quando si viene criticati, la cosa migliore e più semplice da fare è dare una spiegazione.

Preghiera

Signore, grazie perché doni lo Spirito Santo a tutti coloro che credono in te, indipendentemente dalla chiesa o denominazione di appartenenza. Fa che le nostre parole e azioni non siano mai in contrasto con te. Rendici docili alla guida del tuo Spirito Santo.
Antico Testamento

1 Re 1-2,12

Adonia si proclama re

1 Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi. 2 I suoi servi gli suggerirono: "Si cerchi per il re, nostro signore, una giovane vergine, che assista il re e lo curi e dorma sul suo seno; così il re, nostro signore, si riscalderà".

3 Si cercò in tutto il territorio d'Israele una giovane bella e si trovò Abisàg, la Sunammita, e la condussero al re. 4 La giovane era straordinariamente bella; ella curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a lei.

5 Intanto Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: "Sarò io il re". Si procurò un carro, un tiro di cavalli e cinquanta uomini che correvano dinanzi a lui. 6 Suo padre non lo contrariò mai, dicendo: "Perché ti comporti in questo modo?". Anche lui era molto avvenente; era nato dopo Assalonne.

7 Si accordò con Ioab, figlio di Seruià, e con il sacerdote Ebiatàr, i quali sostenevano il partito di Adonia. 8 Invece il sacerdote Sadoc, Benaià, figlio di Ioiadà, il profeta Natan, Simei, Rei e il corpo dei prodi di Davide non si schierarono con Adonia.

9 Adonia un giorno immolò pecore, buoi e vitelli grassi presso la pietra Zochèlet, che è vicina alla fonte di Roghel. Invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini di Giuda al servizio del re. 10 Ma non invitò il profeta Natan né Benaià né il corpo dei prodi e neppure Salomone, suo fratello.

11 Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: "Non hai sentito che Adonia, figlio di Agghìt, è diventato re e Davide, nostro signore, non lo sa neppure? 12 Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua vita e quella di tuo figlio Salomone. 13 Va', presentati al re Davide e digli: "O re, mio signore, tu non hai forse giurato alla tua schiava dicendo: Salomone, tuo figlio, sarà re dopo di me, ed egli siederà sul mio trono? Perché allora è diventato re Adonia?". 14 Ecco, mentre tu starai ancora lì a parlare al re, io ti seguirò e completerò le tue parole".

15 Betsabea si presentò al re, nella camera da letto; il re era molto vecchio, e Abisàg, la Sunammita, lo serviva. 16 Betsabea si inchinò e si prostrò davanti al re.

Il re poi le domandò: "Che hai?".

17 Ella gli rispose: "Signore mio, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore, tuo Dio: "Salomone, tuo figlio, sarà re dopo di me, ed egli siederà sul trono". 18 Ora invece Adonia è diventato re senza che tu, o re, mio signore, neppure lo sappia. 19 Ha immolato molti giovenchi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i figli del re, il sacerdote Ebiatàr e Ioab, capo dell'esercito, ma non ha invitato Salomone tuo servitore. 20 Perciò su di te, o re, mio signore, sono gli occhi di tutto Israele, perché annunci loro chi siederà sul trono del re, mio signore, dopo di lui. 21 Quando il re, mio signore, si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio Salomone saremo trattati da colpevoli".

22 Mentre lei ancora parlava con il re, arrivò il profeta Natan. 23 Fu annunciato al re: "Ecco, c'è il profeta Natan". Questi entrò alla presenza del re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra.

24 Natan disse: "O re, mio signore, hai forse decretato tu: Adonia regnerà dopo di me e siederà sul mio trono? 25 Difatti oggi egli è andato a immolare molti giovenchi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Ebiatàr. Costoro mangiano e bevono con lui e gridano: "Viva il re Adonia!". 26 Ma non ha invitato me, tuo servitore, né il sacerdote Sadoc né Benaià, figlio di Ioiadà, né Salomone tuo servitore. 27 Questa cosa è forse avvenuta per ordine del re, mio signore? Perché non hai fatto sapere al tuo servo chi siederà sul trono del re, mio signore, dopo di lui?".

Consacrazione di Salomone

28 Il re Davide, presa la parola, disse: "Chiamatemi Betsabea!". Costei entrò alla presenza del re e stette davanti a lui.

29 Il re giurò e disse: "Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angustia! 30 Come ti ho giurato per il Signore, Dio d'Israele, dicendo: "Salomone, tuo figlio, sarà re dopo di me, ed egli siederà sul mio trono al mio posto", così farò oggi".

31 Betsabea si inchinò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo: "Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!".

32 Poi il re Davide disse: "Chiamatemi il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaià, figlio di Ioiadà". Costoro entrarono alla presenza del re, 33 che disse loro: "Prendete con voi la guardia del vostro signore: fate montare Salomone, mio figlio, sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon. 34 Ivi il sacerdote Sadoc con il profeta Natan lo unga re d'Israele. Voi suonerete il corno e griderete: "Viva il re Salomone!". 35 Quindi risalirete dietro a lui, che verrà a sedere sul mio trono e regnerà al mio posto. Poiché io ho designato lui a divenire capo su Israele e su Giuda".

36 Benaià, figlio di Ioiadà, rispose al re: "Così sia! Anche il Signore, Dio del re, mio signore, decida allo stesso modo! 37 Come il Signore fu con il re, mio signore, così sia con Salomone e renda il suo trono più splendido del trono del mio signore, il re Davide".

38 Scesero il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaià, figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei; fecero montare Salomone sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghicon. 39 Il sacerdote Sadoc prese il corno dell'olio dalla tenda e unse Salomone; suonarono il corno e tutto il popolo gridò: "Viva il re Salomone!". 40 Tutto il popolo risalì dietro a lui, il popolo suonava i flauti e godeva di una grande gioia; il loro clamore lacerava la terra.

41 Lo sentì Adonia insieme agli invitati che erano con lui; essi avevano finito di mangiare. Ioab, udito il suono del corno, chiese: "Perché c'è clamore di città in tumulto?".

42 Mentre parlava ecco giungere Giònata figlio del sacerdote Ebiatàr, al quale Adonia disse: "Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone notizie!".

43 "No - rispose Giònata ad Adonia - il re Davide, nostro signore, ha fatto re Salomone 44 e ha mandato con lui il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaià, figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei che l'hanno fatto montare sulla mula del re. 45 Il sacerdote Sadoc e il profeta Natan l'hanno unto re a Ghicon; quindi sono risaliti esultanti e la città si è messa in agitazione. Questo è il clamore che avete udito. 46 Anzi Salomone si è già seduto sul trono del regno 47 e i servi del re sono andati a felicitarsi con il re Davide, nostro signore, dicendo: "Il tuo Dio renda il nome di Salomone più celebre del tuo nome e renda il suo trono più splendido del tuo trono!". Il re si è prostrato sul letto. 48 Poi il re ha detto anche questo: "Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché oggi ha concesso che uno sieda sul mio trono mentre i miei occhi lo vedono"".

49 Allora tutti gli invitati di Adonia si spaventarono, si alzarono e se ne andarono ognuno per la sua strada. 50 Adonia, che temeva Salomone, alzatosi, andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare. 51 Fu riferito a Salomone: "Sappi che Adonia, avendo paura del re Salomone, ha afferrato i corni dell'altare dicendo: "Mi giuri oggi il re Salomone che non farà morire di spada il suo servitore"".

52 Salomone disse: "Se si comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà a terra; ma se in lui sarà trovato qualche male, morirà". 53 Il re Salomone ordinò che lo facessero scendere dall'altare; quegli venne a prostrarsi davanti al re Salomone, poi Salomone gli disse: "Va' a casa tua!".

Testamento e morte di Davide

2I giorni di Davide si erano avvicinati alla morte, ed egli ordinò a Salomone, suo figlio:

2 "Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e móstrati uomo. 3 Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e le sue istruzioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto quello che farai e dovunque ti volgerai, 4 perché il Signore compia la promessa che mi ha fatto dicendo: "Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti sarà tolto un discendente dal trono d'Israele".

5 Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Seruià, cioè come egli ha trattato i due capi dell'esercito d'Israele, Abner, figlio di Ner, e Amasà, figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in tempo di pace il sangue di guerra, e mettendo sangue di guerra sulla sua cintura che era intorno ai suoi fianchi e sul suo sandalo che era ai suoi piedi. 6 Agirai con la tua saggezza, e non permetterai che la sua vecchiaia scenda in pace agli inferi.

7 Agirai con bontà verso i figli di Barzillài il Galaadita, e saranno tra coloro che mangiano alla tua tavola, perché mi hanno assistito mentre fuggivo da Assalonne, tuo fratello.

8 Ed ecco accanto a te Simei, figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi maledisse con una maledizione terribile nel giorno in cui andavo a Macanàim. Ma discese incontro a me al Giordano e gli giurai per il Signore: "Non ti farò morire di spada". 9 Ora però non lasciarlo impunito. Infatti tu sei un uomo saggio e sai ciò che gli dovrai fare. Farai scendere la sua canizie agli inferi con morte violenta".

10 Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide.11 La durata del regno di Davide su Israele fu di quarant'anni: a Ebron regnò sette anni e a Gerusalemme regnò trentatré anni. 12 Salomone sedette sul trono di Davide, suo padre, e il suo regno si consolidò molto.

Commento

L'unzione di Dio

Salomone è il successore di Davide, unto da Dio. Il sacerdote Sadoc e il profeta Natan lo consacrarono re d'Israele (1,34).

Adonia commette l'errore di tentare di ergersi a re senza rivolgersi a Dio. Si fa avanti e dice: "Sarò io il re" (v.5). Ma il suo piano non ha successo. Ignorare Dio o, come in questo caso, opporsi ai suoi piani è una follia.

Al suo successore consacrato, Davide dà questo incarico: "Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e móstrati uomo. Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e le sue istruzioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto quello che farai e dovunque ti volgerai" (2,2-3, MSG).

Le parole di Davide sono un grande promemoria per tutti noi. L'unzione di Dio con lo Spirito Santo non toglie la necessità di obbedire alla sua parola. L'unzione di Dio (v.3b) deve essere sempre accompagnata dall'obbedienza alla sua parola (v.3a). Lo Spirito di Dio ci è dato proprio per permetterci di obbedire alla Parola di Dio.

Né Davide, né Salomone, né nessun altro re d'Israele, è stato in grado di osservare perfettamente i decreti e i comandi di Dio. Solo Gesù, l'ultimo re davidico, è il re pienamente obbediente, eterno e unto. È lui che cammina davanti a Dio con "fedeltà", con tutto il "cuore" e con tutta l'"anima" (v.4).

Eugene Peterson ha definito il libro dei Re come "un'implacabile esposizione di fallimenti". Eppure Dio, grazie a questi, continua a realizzare i suoi scopi sovrani, spesso in modo silenzioso e nascosto. La sovranità di Dio non viene mai annullata, nemmeno da leader o re profondamente imperfetti. Questo ci aiuta ad avere fiducia sempre nella sovranità di Dio sulla nostra vita, sulla nostra chiesa e sulla nostra cultura.

Preghiera

Signore, aiutaci a seguire Gesù, colui che hai unto con Spirito Santo e potenza. Nell'affrontare "opposizione e contrasti", donaci potenza e l'unzione del tuo Spirito Santo. Aiutaci ad evitare ogni forma di opposizione a te, ad essere forti, a camminare nelle tue vie fedelmente con tutto il cuore e tutta l'anima (v.4).

La moglie di Nicky dice

1 Re 1,1-2

Il re Davide è vecchio e avanti negli anni. Cercano di coprirlo, ma non riesce a scaldarsi. Allora i suoi servi suggeriscono: "Si cerchi per il re, nostro signore, una giovane vergine, che assista il re e lo curi e dorma sul suo seno; così il re, nostro signore, si riscalderà".

Provo molta simpatia e vicinanza per re Davide. Anch'io soffro molto il freddo. Ma non sono così sicura della bontà della soluzione trovata. Io avrei preferito di sicuro una buona coperta e una borsa di acqua calda!

Versetto del giorno

Atti 10,43

"Chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome".

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Eugene Peterson, ‘Introduction To 1 Kings’, The Message. Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002. Used By Permission Of Navpress Publishing Group.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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