Giorno 163

Cambiare si può

Sapienziali Salmi 73,1-14
Nuovo Testamento Atti degli Apostoli 7,44-8,3
Antico Testamento 2 Samuele 18,19-19,44

Introduzione

Vicino alla nostra chiesa viveva una signora. Era solita chiedere soldi e reagiva in modo aggressivo a coloro che si rifiutavano di darle qualcosa. Dormiva per strada. Quando morì, celebrai il suo funerale. Venni a sapere che qualche anno prima aveva ricevuto in eredità un'enorme fortuna. Sebbene avesse acquistato un lussuoso appartamento con quadri di valore, aveva scelto di vivere per strada, con le sue buste di plastica piene di rifiuti. Non era riuscita a lasciarsi alle spalle la vita passata e a godere di quella eredità ricevuta.

Alcune persone temono di cambiare, o non credono di riuscire a cambiare. La bella notizia è che con l'aiuto di Dio tutti possiamo cambiare. Cambiare è la chiave per una vita spirituale, per crescere e per trasformarsi. E non significa solo cambiare azioni o apparenze, ma cambiare dal di dentro, cambiare il nostro cuore. Ma come è possibile cambiare?

Sapienziali

Salmi 73,1-14

Salmo 73

1 Salmo. Di Asaf.

Quanto è buono Dio con gli uomini retti,
 Dio con i puri di cuore!

2 Ma io per poco non inciampavo,
 quasi vacillavano i miei passi,
3 perché ho invidiato i prepotenti,
 vedendo il successo dei malvagi.

4 Fino alla morte infatti non hanno sofferenze
 e ben pasciuto è il loro ventre.
5 Non si trovano mai nell'affanno dei mortali
 e non sono colpiti come gli altri uomini.
6 Dell'orgoglio si fanno una collana
 e indossano come abito la violenza.
7 I loro occhi sporgono dal grasso,
 dal loro cuore escono follie.
8 Scherniscono e parlano con malizia,
 parlano dall'alto con prepotenza.
9 Aprono la loro bocca fino al cielo
 e la loro lingua percorre la terra.
10 Perciò il loro popolo li segue
 e beve la loro acqua in abbondanza.
11 E dicono: "Dio, come può saperlo?
 L'Altissimo, come può conoscerlo?".

12 Ecco, così sono i malvagi:
 sempre al sicuro, ammassano ricchezze.

13 Invano dunque ho conservato puro il mio cuore,
 e ho lavato nell'innocenza le mie mani!
14 Perché sono colpito tutto il giorno
 e fin dal mattino sono castigato?

Commento

Dalla prospettiva di Dio

A volte nella vita ci guardiamo attorno e scopriamo che ci sono persone che non credono a Dio ma che hanno successo e sono felici, anche più di noi. Può capitare quindi di chiedersi: ma la fede allora è qualcosa che conviene veramente? A volte, verso queste persone, siamo tentati di nutrire un certo senso di invidia.

L'autore di questo salmo affronta battaglie ed è colpito da tentazioni, dubbi, paure e ansie (v.5). Ma nonostante la sua fede sia messa alla prova, conserva un cuore puro (v.1).

Si trova immerso nella società del benessere, una società apparentemente molto soddisfatta di sé e disinteressata a Dio. Dice: "Ma io per poco non inciampavo" (v.2) "perchè ho invidiato i prepotenti, vedendo il successo dei malvagi" (v.3).

A volte incontriamo persone ricche e di grande successo, ma con un "cuore" senza scrupoli (v.7). Sembrano al riparo dalle sofferenze dei comuni mortali (v.4), sono sempre in perfetta forma e liberi da ogni affanno (vv.4-5). In ogni occasione mostrano superbia ed arroganza. Sembra che non abbiano mai alcun bisogno di Dio (vv.6-11).

Se a volte ci sentiamo assalire dal dubbio ed i nostri passi vacillano (v.2), se ci chiediamo se è stato inutile conservare il nostro cuore puro (v.13), questo salmo ci dice cosa fare.

Quando entriamo "nel santuario di Dio", tutto può cambiare (v.17). Iniziamo a vedere le cose dalla prospettiva di Dio. Nel comprendere "quale sarà la loro fine" (v.17), l'autore del salmo cambia il proprio cuore. Capisce finalmente la differenza tra destino dei malvagi e destino dei giusti (v.17).

Il salmo inizia così: "Quanto è buono Dio con gli uomini retti, Dio con i puri di cuore!" (v.1) E si conclude con questo versetto: "Per me, il mio bene è stare vicino a Dio; nel Signore Dio ho posto il mio rifugio, per narrare tutte le tue opere" (v.28).

Preghiera

Signore, oggi desidero entrare nel tuo santuario e vedere le cose dalla tua prospettiva. Grazie perché sei buono con chi è puro di cuore, ed è bello starti vicino. Tu sei il mio rifugio. A chi incontrerò, racconterò le tue opere.
Nuovo Testamento

Atti degli Apostoli 7,44-8,3

44 Nel deserto i nostri padri avevano la tenda della testimonianza, come colui che parlava a Mosè aveva ordinato di costruirla secondo il modello che aveva visto. 45 E dopo averla ricevuta, i nostri padri con Giosuè la portarono con sé nel territorio delle nazioni che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide. 46 Costui trovò grazia dinanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per la casa di Giacobbe; 47 ma fu Salomone che gli costruì una casa.

48 L'Altissimo tuttavia non abita in costruzioni fatte da mano d'uomo, come dice il profeta:

 49 Il cielo è il mio trono
  e la terra sgabello dei miei piedi.
 Quale casa potrete costruirmi,
  dice il Signore,
  o quale sarà il luogo del mio riposo?
 50 Non è forse la mia mano che ha creato tutte queste cose?

51 Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. 52 Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, 53 voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l'avete osservata".

Martirio di Stefano

54 All'udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. 55 Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio 56 e disse: "Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio".

57 Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, 58 lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.

59 E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito". 60 Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: "Signore, non imputare loro questo peccato". Detto questo, morì.

8Saulo approvava la sua uccisione.

Chiesa perseguitata e missionaria

In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samaria. 2 Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. 3 Saulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere.

Commento

"Circoncidere" il nostro cuore

Hai mai conosciuto una persona molto ostile alla fede cristiana? Ti sei mai chiesto, o chiesta, se quella persona un giorno cambierà? Nel brano di oggi, vedremo che persino gli oppositori più tenaci possono cambiare il proprio cuore.

Essere ebrei significava essere circoncisi fisicamente. Ogni uomo veniva circonciso all'ottavo giorno di vita. La circoncisione fisica era simbolo della circoncisione del cuore.

A conclusione del suo discorso, con grande coraggio e forza, Stefano dice ai suoi accusatori: "Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi" (7,51). Li accusa poi di aver ucciso Gesù, il "Giusto" (v.52).

Nel discorso di Stefano, ricorre un tema fondamentale: Dio non è soggetto alle restrizioni di un luogo: "L'Altissimo... non abita in costruzioni fatte da mano d'uomo" (v.48).

In senso letterale, nè il tabernacolo (vv.44-45) nè il tempio (vv.46-47) potevano essere considerati casa di Dio (v.48). Infatti, attraverso il profeta Isaia, Dio aveva detto: "Il cielo è il mio trono e la terra lo sgabello dei miei piedi" (v.49). Gesù è venuto per sostituire il tabernacolo ed il tempio. Prima di Gesù, per incontrare Dio, le persone si recavano al tempio. Con la venuta di Gesù, il punto d'incontro con Dio diviene Gesù stesso.

Ora, attraverso lo Spirito Santo, Dio si fa presente in mezzo al suo popolo (Matteo 18,20) ed in particolare in una comunità raccolta, la Chiesa, che Dio abita attraverso lo Spirito (Efesini 2,22). Per mezzo del suo spirito, Gesù vive in ciascuno di noi. I nostri corpi sono tempio dello Spirito Santo (1 Corinzi 6,19). Il Dio vivente dimora in Stefano, che è "pieno di Spirito Santo" (Atti 7,55).

Stefano sta dialogando con i sacerdoti di quello stesso tempio che ora è stato sostituito da Gesù attraverso lo Spirito Santo. Non sorprende che si dimostrino "furibondi in cuor loro" e che digrignino "i denti contro di lui" (v.54). Lo trascinano fuori della città ed iniziano a lapidarlo (v.58).

Una delle persone dal "cuore non circonciso" è Saulo: "I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane chiamato Saulo" (v.58, MSG). "Saulo approvava la sua uccisione" (8,1, MSG). Questo giovane, Saulo, "cercava di distruggere la chiesa. Entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere" (v.3).

Nella storia dell'umanità, non è facile trovare uno il cui cuore sia cambiato come il suo e così drasticamente. Da persecutore dei cristiani, diviene un grande apostolo capace di predicare in tutto il mondo che Gesù è il figlio di Dio (9,20). È come se oggi un ex membro dell'Isis finisse per diventare Papa. Così è stato per Paolo!

Nell'assistere alla morte di Stefano, Dio mette un seme nel cuore di Saulo. Stefano "pieno di Spirito Santo, fissando il cielo vide la gloria di Dio, e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: 'Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'Uomo che sta alla destra di Dio'" (7,55-56).

E mentre lo stavano lapidando: "Signore accogli il mio spirito". Infine, piegò le ginocchia e a gran voce gridò: 'Signore non imputare loro questo peccato'. Detto questo, morì" (vv.50-60).

Più tardi questo stesso Saul, conosciuto anche come Paolo, avrebbe scritto: "Giudeo è colui che lo è interiormente; la circoncisione è quella del cuore, nello Spirito" (Romani 2,29).

Circoncidere significa tagliare. Ogni cristiano autentico è circonciso dallo Spirito Santo. Il nostro cuore è quindi circonciso. Per questo dobbiamo cercare di tagliare ogni cattiva attitudine del cuore e della mente. Dire "no" a qualsiasi cosa che potrebbe impedire al nostro cuore di presentarsi puro dinanzi a Dio. Come Stefano, dovremmo desiderare di essere pieni di Spirito Santo, che trabocca di amore, coraggio e perdono.

Preghiera

Grazie, Signore, perché il tuo amore ha cambiato il mio cuore. Grazie perché attraverso il tuo Spirito Santo tutti possiamo cambiare.
Antico Testamento

2 Samuele 18,19-19,44

Pianto di Davide

19 Achimàas, figlio di Sadoc, disse a Ioab: "Correrò a portare al re la bella notizia che il Signore lo ha liberato dai suoi nemici".

20 Ioab gli disse: "Tu non sarai oggi l'uomo della bella notizia, la darai un altro giorno; non darai oggi la bella notizia, perché il figlio del re è morto".

21 Poi Ioab disse all'Etiope: "Va' e riferisci al re quello che hai visto". L'Etiope si prostrò a Ioab e corse via.

22 Achimàas, figlio di Sadoc, disse di nuovo a Ioab: "Comunque sia, voglio correre anch'io dietro all'Etiope".

Ioab gli disse: "Ma perché correre, figlio mio? La bella notizia non ti porterà nulla di buono".

23 E l'altro: "Comunque sia, voglio correre".

Ioab gli disse: "Corri!". Allora Achimàas prese la corsa per la strada della valle e oltrepassò l'Etiope.

24 Davide stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta sopra le mura, alzò gli occhi, guardò, ed ecco vide un uomo correre tutto solo. 25 La sentinella gridò e l'annunciò al re.

Il re disse: "Se è solo, ha in bocca una bella notizia". Quegli andava avvicinandosi sempre più.

26 La sentinella vide un altro uomo che correva e gridò al guardiano: "Ecco un altro uomo correre tutto solo!".

E il re: "Anche questo ha una bella notizia".

27 La sentinella disse: "Il modo di correre del primo mi pare quello di Achimàas, figlio di Sadoc".

E il re disse: "È un uomo buono: viene certo per una lieta notizia!".

28 Achimàas gridò al re: "Pace!". Poi si prostrò al re con la faccia a terra e disse: "Benedetto sia il Signore, tuo Dio, che ha fermato gli uomini che avevano alzato le mani contro il re, mio signore!".

29 Il re disse: "Il giovane Assalonne sta bene?".

Achimaàs rispose: "Quando Ioab mandava il servo del re e me tuo servo, io vidi un gran tumulto, ma non so che cosa fosse".

30 Il re gli disse: "Mettiti là, da parte". Quegli si mise da parte e aspettò.

31 Ed ecco arrivare l'Etiope che disse: "Si rallegri per la notizia il re, mio signore! Il Signore ti ha liberato oggi da quanti erano insorti contro di te".

32 Il re disse all'Etiope: "Il giovane Assalonne sta bene?".

L'Etiope rispose: "Diventino come quel giovane i nemici del re, mio signore, e quanti insorgono contro di te per farti del male!".

19Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva andandosene: "Figlio mio Assalonne! Figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!". 2 Fu riferito a Ioab: "Ecco, il re piange e fa lutto per Assalonne". 3 La vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: "Il re è desolato a causa del figlio". 4 Il popolo in quel giorno rientrò in città furtivamente, come avrebbe fatto gente vergognosa per essere fuggita durante la battaglia. 5 Il re si era coperta la faccia e gridava a gran voce: "Figlio mio Assalonne, Assalonne, figlio mio, figlio mio!".

6 Allora Ioab entrò in casa del re e disse: "Tu fai arrossire oggi il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli e alle tue concubine, 7 perché ami quelli che ti odiano e odii quelli che ti amano. Infatti oggi tu mostri chiaramente che capi e servi per te non contano nulla; ora io ho capito che, se Assalonne fosse vivo e noi quest'oggi fossimo tutti morti, questa sarebbe una cosa giusta ai tuoi occhi. 8 Ora dunque àlzati, esci e parla al cuore dei tuoi servi, perché io giuro per il Signore che, se non esci, neppure un uomo resterà con te questa notte; questo sarebbe per te un male peggiore di tutti quelli che ti sono capitati dalla tua giovinezza fino ad oggi".

9 Allora il re si alzò e si sedette alla porta; fu dato quest'annuncio a tutto il popolo: "Ecco, il re sta seduto alla porta". E tutto il popolo venne alla presenza del re.

Gli Israeliti erano fuggiti ognuno alla sua tenda.

Ritorno di Davide a Gerusalemme

10 In tutte le tribù d'Israele tutto il popolo stava discutendo e diceva: "Il re ci ha liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani dei Filistei; ora è dovuto fuggire dalla terra a causa di Assalonne. 11 Ma Assalonne, che noi avevamo unto re su di noi, è morto in battaglia. Ora perché indugiate a fare tornare il re?".

12 Ciò che si diceva in tutto Israele era giunto a conoscenza del re. Il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Sadoc ed Ebiatàr: "Riferite agli anziani di Giuda: "Perché volete essere gli ultimi a far tornare il re alla sua casa? 13 Fratelli miei, voi siete mio osso e mia carne e perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il re?". 14 Dite ad Amasà: "Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi faccia questo e anche peggio, se tu non diventerai davanti a me capo dell'esercito per sempre al posto di Ioab!"".

15 Così piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo; essi mandarono a dire al re: "Ritorna tu e tutti i tuoi servi". 16 Il re dunque tornò e giunse al Giordano;

quelli di Giuda vennero a Gàlgala per andare incontro al re e per fargli passare il Giordano. 17 Simei, figlio di Ghera, Beniaminita, che era di Bacurìm, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide. 18 Aveva con sé mille uomini di Beniamino. Siba, il domestico della casa di Saul, i suoi quindici figli e i suoi venti servi si precipitarono al Giordano prima del re. 19 La barca faceva la traversata per far passare la famiglia del re e poi fare quanto gli fosse sembrato opportuno.

Intanto Simei, figlio di Ghera, si gettò ai piedi del re nel momento in cui passava il Giordano 20 e disse al re: "Il mio signore non tenga conto della mia colpa! Quanto il tuo servo ha commesso quando il re, mio signore, è uscito da Gerusalemme, non ricordarlo, non lo conservi il re nel suo cuore! 21 Certo, il tuo servo riconosce di aver peccato, ed ecco oggi, primo di tutta la casa di Giuseppe, sono sceso incontro al re, mio signore".

22 Ma Abisài, figlio di Seruià, disse: "Non dovrà forse essere messo a morte Simei perché ha maledetto il consacrato del Signore?".

23 Davide disse: "Che ho io in comune con voi, o figli di Seruià, perché diventiate oggi miei avversari? Si può mettere a morte oggi qualcuno in Israele? Non so già forse di essere oggi il re d'Israele?". 24 Il re disse a Simei: "Tu non morirai!". E il re glielo giurò.

25 Anche Merib-Baal, nipote di Saul, scese incontro al re. Non si era curato i piedi né la barba intorno alle labbra e non aveva lavato le vesti dal giorno in cui il re era partito a quello in cui tornava in pace. 26 Mentre andava a Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: "Perché non sei venuto con me, Merib-Baal?".

27 Egli rispose: "O re, mio signore, il mio servo mi ha ingannato! Il tuo servo aveva detto: "Io mi farò sellare l'asino, monterò e andrò con il re, perché il tuo servo è zoppo". 28 Inoltre egli ha calunniato il tuo servo presso il re, mio signore. Però il re, mio signore, è come un angelo di Dio; fa' dunque ciò che sembrerà bene ai tuoi occhi. 29 Perché tutti quelli della casa di mio padre erano solo degni di morte per il re, mio signore; ma tu hai posto il tuo servo fra quelli che mangiano alla tua tavola. E che diritto avrei ancora di supplicare il re?".

30 Il re gli disse: "Non occorre che tu aggiunga altre parole. Ho deciso: tu e Siba vi dividerete i campi".

31 Merib-Baal rispose al re: "Se li prenda pure tutti lui, dato che ormai il re, mio signore, è tornato in pace a casa sua!".

32 Barzillài il Galaadita era sceso da Roghelìm e aveva passato il Giordano con il re, per congedarsi da lui presso il Giordano. 33 Barzillài era molto vecchio: aveva ottant'anni. Aveva dato sostentamento al re mentre questi si trovava a Macanàim, perché era un uomo molto facoltoso. 34 Il re disse a Barzillài: "Vieni con me; io provvederò al tuo sostentamento presso di me, a Gerusalemme".

35 Ma Barzillài rispose al re: "Quanti sono gli anni che mi restano da vivere, perché io salga con il re a Gerusalemme? 36 Io ora ho ottant'anni; posso forse ancora distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare ancora ciò che mangia e ciò che beve? Posso udire ancora la voce dei cantanti e delle cantanti? E perché allora il tuo servo dovrebbe essere di peso al re, mio signore? 37 Il tuo servo verrà con il re appena oltre il Giordano; perché il re dovrebbe darmi una tale ricompensa? 38 Lascia che il tuo servo torni indietro e che io possa morire nella mia città, presso la tomba di mio padre e di mia madre. Ecco qui mio figlio, il tuo servo Chimam: venga lui con il re, mio signore; fa' per lui quello che ti piacerà".

39 Il re rispose: "Venga dunque con me Chimam e io farò per lui quello che a te piacerà; farò per te quello che desidererai da me".

40 Poi tutto il popolo passò il Giordano. Il re l'aveva già passato. Allora il re baciò Barzillài e lo benedisse; quegli tornò a casa.

41 Così il re proseguì per Gàlgala e Chimam era venuto con lui. Tutta la gente di Giuda e anche metà della gente d'Israele aveva fatto passare il re.

42 Allora tutti gli Israeliti vennero dal re e gli dissero: "Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno prelevato e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta la gente di Davide?".

43 Tutti gli uomini di Giuda risposero agli Israeliti: "Il re è un nostro parente stretto; perché vi adirate per questo? Abbiamo forse mangiato a spese del re o ci fu portata qualche porzione?".

44 Gli Israeliti replicarono agli uomini di Giuda: "Io ho dieci parti sul re e anche su Davide ho la preminenza rispetto a te; perché mi hai disprezzato? Non sono forse stato il primo a proporre di far tornare il re?".

Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più ostinato di quello degli Israeliti.

Commento

Maturare attraverso la sofferenza

Hai mai attraversato un periodo di sofferenza o di dolore? Probabilmente sì. Spesso Dio utilizza proprio questi momenti per cambiare il cuore delle persone e far crescere il loro amore verso gli altri.

La sofferenza e il dolore hanno purificato il cuore di Davide. Come se fino a quel momento non avesse sofferto abbastanza, riceve la notizia che Assalonne, suo figlio, è morto. Il suo cuore è spezzato. Grida: "Figlio mio Assalonne! Figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!" (19,1)

Successivamente, senza mezzi termini, Ioab lo informa che deve rimettersi in sesto e uscire ad incoraggiare le sue truppe che hanno appena vinto una grande battaglia per lui contro i suoi nemici (vv.2-8). Ioab chiede a Davide di parlare al cuore dei suoi servi! (v.8, MSG)

Davide cambia atteggiamento. Si alza e fa esattamente ciò che gli è stato chiesto (v.9). È scritto: "Così piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo" (v.15a).

Davide cambia il suo cuore e con lui anche Simei, che precedentemente aveva maledetto Davide, gettandogli addosso delle pietre. Simei si prostra davanti al re e dice: "Il mio signore non tenga conto della mia colpa! Quanto il tuo servo ha commesso quando il re, mio signore, è uscito da Gerusalemme, non ricordarlo, non lo conservi il re nel suo cuore! Certo, il tuo servo riconosce di aver peccato, ed ecco oggi, primo di tutta la casa di Giuseppe, sono sceso incontro al re, mio signore" (vv.20-21).

Purificato dalla sua sofferenza, Davide risplende come una luce brillante in mezzo a tutto ciò che lo circonda. Ha misericordia di Simei e tratta con saggezza Merib-Baal, Siba e Barzillài (vv.25-40).

Ma le battaglie di Davide non sono finite. Ne dovrà affrontare altre e presto, a seguito di una guerra imminente tra Israele e Giuda (vv.42-44).

Preghiera

Signore, oggi vogliamo esserti grati per i modi in cui usi i momenti di sofferenza e dolore per portare cambiamento nella nostra vita. Ti prego di purificare i nostri cuori e aumentare la nostra compassione verso gli altri.

La moglie di Nicky dice

Atti degli Apostoli 7,56

"Stefano disse: 'Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio'".

Stefano sta per essere lapidato, condannato ad una morte orribile. Eppure, in questa situazione terribile, avviene qualcosa di straordinario. Non so quanti in punto di morte possano aver visto Dio Padre insieme al Figlio. Mentre la folla inferocita lo sta uccidendo, Dio Padre ed il Figlio Gesù sono lì ad accoglierlo in paradiso.

Versetto del giorno

Salmi 73,1

"Quanto è buono Dio".

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NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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