Giorno 156

Ci dona potenza

Sapienziali Proverbi 14,5-14
Nuovo Testamento Atti degli Apostoli 2,22-47
Antico Testamento 2 Samuele 7,1-8,18

Introduzione

Amo giocare a squash, e amo giocarci con un gruppo di amici. Siamo tutti più o meno dello stesso livello e quindi vinciamo o perdiamo a fasi alterne. Vincere è sempre bello. Quando vinciamo, proviamo sentimenti di piacere e soddisfazione, che non sono negativi, ma positivi e del tutto naturali.

Nei brani di oggi, parleremo di un altro tipo di vittoria, di valore e significato molto superiori. Nelle sfide della vita, piccole o grandi che siano, vincere è un'esperienza importante. Ci offre un assaggio del significato e della gioia della vittoria di Dio.

Nel brano di oggi del Nuovo Testamento parleremo della grande vittoria di Dio. Una vittoria già preannunciata nell'Antico Testamento, che passa dalla vita, morte, risurrezione e ascensione di Gesù e che giunge all'effusione dello Spirito Santo, che dona il potere di vivere una vita di vittorie.

Sapienziali

Proverbi 14,5-14

5 Il testimone sincero non mentisce,
  chi proferisce menzogne è testimone falso.

6 Lo spavaldo ricerca la sapienza
  ma invano, la scienza è cosa facile per l'intelligente.

7 Stai lontano dall'uomo stolto:
  in lui non troverai labbra sapienti.

8 Il sapiente avveduto conosce la sua strada,
  ma la stoltezza degli sciocchi è inganno.

9 Tra gli stolti risiede la colpa,
  tra i giusti dimora la benevolenza.

10 Il cuore conosce la propria amarezza
  e alla sua gioia non partecipa l'estraneo.

11 La casa degli empi sarà abbattuta,
  ma la tenda dei giusti prospererà.

12 C'è una via che sembra diritta per l'uomo,
  ma alla fine conduce su sentieri di morte.

13 Anche nel riso il cuore prova dolore
  e la gioia può finire in pena.

14 Il perverso si sazia della sua condotta,
  l'uomo buono delle sue opere.

Commento

La vittoria del bene

Nel libro dei Proverbi, il termine "pazzo" non si riferisce a qualcuno privo di intelligenza. Significa ribelle soprattutto nei confronti di Dio e delle leggi della decenza e della giustizia: lo "spavaldo", lo "stolto", l'"empio", il "perverso" (vv.6.7.9.11.14) giungono ad un triste epilogo (vv.11-14). Il loro cammino finisce con la morte.

Il libro dei Proverbi è pieno di insegnamenti sull'importanza della rettitudine e della santità. Si parla di "testimone sincero", di "giusti", di "uomo buono" (vv.5.9.11.14).

Il punto è che il giusto sopravviverà alla morte, "prospererà" e si sazierà "delle sue opere" (vv.11-14). In altre parole, alla fine vincerà: "Tra i giusti dimora la benevolenza" (v.9b, MSG).

Preghiera

Signore, aiutami, con la potenza del tuo Spirito Santo, ad essere fedele in tutte le mie vie e a compiere le "opere buone" che hai "preparato perché in esse camminassimo" (Efesini 2,10).
Nuovo Testamento

Atti degli Apostoli 2,22-47

22 Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, 23 consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso. 24 Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. 25 Dice infatti Davide a suo riguardo:

  Contemplavo sempre il Signore innanzi a me;
  egli sta alla mia destra,
  perché io non vacilli. "  26 Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua,
  e anche la mia carne riposerà nella speranza,
 27 perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi
 né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione.
 28 Mi hai fatto conoscere le vie della vita,
  mi colmerai di gioia con la tua presenza.

29 Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. 30 Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, 31 previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione. 32 Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. 33 Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. 34 Davide infatti non salì al cielo; tuttavia egli dice:

 Disse il Signore al mio Signore:
  siedi alla mia destra,
 35 finché io ponga i tuoi nemici
  come sgabello dei tuoi piedi.

36 Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso".

37 All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Che cosa dobbiamo fare, fratelli?".

38 E Pietro disse loro: "Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro".

40 Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: "Salvatevi da questa generazione perversa!". 41 Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

La prima comunità cristiana

42 Erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. 43 Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 44 Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; 45 vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46 Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, 47 lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

Commento

La vittoria di Gesù

La chiesa dovrebbe essere sempre un luogo di celebrazione e festa. Un luogo di "letizia e semplicità di cuore" (v.46, MSG), in cui le persone sono sempre positive perché celebrano costantemente Gesù e la vittoria di Dio.

Nel giorno della Pentecoste, Pietro viene riempito di Spirito Santo e parla della grande vittoria di Gesù, della sua vita, del suo ministero, della sua morte e, in particolare, della sua risurrezione. Indica quattro motivi grazie ai quali possiamo essere certi che Gesù è veramente risorto dai morti e che quindi anche noi, attraverso la sua potenza, un giorno lo saremo con lui:

1. Logico

Il potere di morte di Satana non può essere più forte del potere di vita del Messia di Dio. Pietro spiega: "Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere" (v.24).

2. Biblico

Pietro sottolinea che la risurrezione è stata profetizzata in Salmi 16,8-11 (Atti 2,25-28). Dice: Davide, che "era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò" (vv.30-31).

3. Personale

Offre inoltre la propria testimonianza: "Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni" (v.32). E aggiunge: "Tutti noi lo abbiamo visto".

4. Esperienziale

L'esperienza dello Spirito Santo è di per sé una prova della risurrezione. Dopo la vita, la morte, la risurrezione e l'ascensione di Gesù, si compie l'atto finale del suo ministero salvifico: "Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire" (v.33).

Questa esperienza non si limita a coloro presenti il giorno di Pentecoste. È per ogni cristiano. È per noi. Dice: "Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro" (v.39). Ogni esperienza di Spirito Santo vissuta da una persona è prova ulteriore della risurrezione. Ogni volta che sentiamo raccontare l'esperienza di una persona che è stata riempita di Spirito Santo o che ascoltiamo la testimonianza di come lo Spirito Santo abbia cambiato la sua vita, riceviamo un'ulteriore prova della risurrezione.

Lo Spirito Santo ci permette di riconoscere la verità delle parole di Pietro: "Voi avete crocifisso" Gesù di Nazareth (v.36). Gesù è morto per i miei peccati. Io ho ucciso Gesù. Il mio peccato personale era presente sulla croce. Il giorno in cui l'ho riconosciuto, anch'io ho sentito il mio cuore trafitto (v.37). È questa rivelazione che porta al vero pentimento.

Il modo in cui si riceve la promessa è attraverso il pentimento, la fede in Gesù, il battesimo e il dono dello Spirito Santo (vv.37-38). La prova di aver ricevuto lo Spirito Santo è nel vedere la propria vita cambiare e la propria comunità trasformarsi (vv.42-47). La chiesa non è solo un luogo di celebrazione, di esuberanza e di gioia; è soprattutto un luogo di amore.

1. Amore per Dio

La chiesa è un luogo pieno di amore per Dio. I discepoli ricevono un nuovo amore per la Bibbia: sono "perseveranti nell'insegnamento degli apostoli" (v.42). Gran parte di questo insegnamento è ora contenuto nel Nuovo Testamento.

Hanno inoltre un nuovo amore per i sacramenti: sono "perseveranti... nello spezzare il pane" (v.42). Spezzano "il pane nelle case" (v.46).

Hanno infine un nuovo amore per la preghiera (v.42). La chiesa piena di Spirito è una chiesa che prega.

2. Amore reciproco

La chiesa dovrebbe essere caratterizzata dall'amore reciproco. I discepoli hanno un nuovo desiderio di riunirsi insieme: sono "perseveranti... nella comunione" (v.42). Sono "perseveranti insieme nel tempio" e prendono "cibo con letizia e semplicità di cuore" (v.46). Tra loro cresce la generosità nel dare e sostenere finanziariamente la comunità (vv.44-45).

La chiesa piena di Spirito è una chiesa unita.

3. Amore per il mondo

La chiesa dovrebbe essere piena di amore per il mondo. Una comunità orientata verso l'esterno che compie segni e prodigi (v.43). "Il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati" (v.47). La chiesa piena di Spirito è una Chiesa rivolta verso l'esterno.

Preghiera

Signore, grazie per la grande vittoria che Gesù ha ottenuto sul peccato e sulla morte. Ti prego di riempirmi ancora con la potenza del tuo Spirito Santo.
Antico Testamento

2 Samuele 7,1-8,18

Profezia di Natan

7Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all'intorno, 2 disse al profeta Natan: "Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di Dio sta sotto i teli di una tenda".

3 Natan rispose al re: "Va', fa' quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te".

4 Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore:

5 "Va' e di' al mio servo Davide: Così dice il Signore: "Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? 6 Io infatti non ho abitato in una casa da quando ho fatto salire Israele dall'Egitto fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda, in un padiglione. 7 Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutti gli Israeliti, ho forse mai detto ad alcuno dei giudici d'Israele, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi avete edificato una casa di cedro?".

8 Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: "Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. 9 Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. 10 Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato 11 e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici.

Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. 12 Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. 13 Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. 14 Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. Se farà il male, lo colpirò con verga d'uomo e con percosse di figli d'uomo, 15 ma non ritirerò da lui il mio amore, come l'ho ritirato da Saul, che ho rimosso di fronte a te. 16 La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre"".

17 Natan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione.

Preghiera di Davide

18 Allora il re Davide andò a presentarsi davanti al Signore e disse:

"Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è la mia casa, perché tu mi abbia condotto fin qui? 19 E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, Signore Dio: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è la legge per l'uomo, Signore Dio!

20 Che cosa potrebbe dirti di più Davide? Tu conosci il tuo servo, Signore Dio! 21 Per amore della tua parola e secondo il tuo cuore, hai compiuto tutte queste grandi cose, manifestandole al tuo servo.

22 Tu sei davvero grande, Signore Dio! Nessuno è come te e non vi è altro Dio fuori di te, proprio come abbiamo udito con i nostri orecchi. 23 E chi è come il tuo popolo, come Israele, unica nazione sulla terra che Dio è venuto a riscattare come popolo per sé e a dargli un nome operando cose grandi e stupende, per la tua terra, davanti al tuo popolo che ti sei riscattato dalla nazione d'Egitto e dai suoi dèi? 24 Hai stabilito il tuo popolo Israele come popolo tuo per sempre, e tu, Signore, sei diventato Dio per loro.

25 Ora, Signore Dio, la parola che hai pronunciato sul tuo servo e sulla sua casa confermala per sempre e fa' come hai detto. 26 Il tuo nome sia magnificato per sempre così: "Il Signore degli eserciti è il Dio d'Israele!". La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te!

27 Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d'Israele, hai rivelato questo al tuo servo e gli hai detto: "Io ti edificherò una casa!". Perciò il tuo servo ha trovato l'ardire di rivolgerti questa preghiera. 28 Ora, Signore Dio, tu sei Dio, le tue parole sono verità. Hai fatto al tuo servo queste belle promesse. 29 Dégnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sia sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore Dio, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo è benedetta per sempre!".

Le guerre di Davide

8In seguito Davide sconfisse i Filistei e li umiliò. Davide prese le redini del comando dalle mani dei Filistei.

2 Sconfisse anche i Moabiti e, fattili coricare per terra, li misurò con la corda; ne misurò due corde per farli mettere a morte e una corda intera per lasciarli in vita. I Moabiti divennero sudditi e tributari di Davide.

3 Davide sconfisse anche Adadèzer, figlio di Recob, re di Soba, mentre egli andava a ristabilire il suo dominio sul fiume Eufrate. 4 Davide gli prese millesettecento cavalieri e ventimila fanti. Davide poi fece tagliare i garretti a tutti i cavalli, risparmiandone un centinaio.

5 Gli Aramei di Damasco andarono in aiuto di Adadèzer, re di Soba, ma Davide uccise ventiduemila Aramei. 6 Poi Davide mise guarnigioni nell'Aram di Damasco e gli Aramei divennero sudditi e tributari di Davide. Il Signore salvava Davide in ogni sua impresa.

7 Davide prese ai servi di Adadèzer gli scudi d'oro e li portò a Gerusalemme. 8 Da Betach e da Berotài, città di Adadèzer, il re Davide asportò una grande quantità di bronzo.

9 Quando Tou, re di Camat, udì che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito di Adadèzer, 10 mandò al re Davide suo figlio Ioram per salutarlo e per benedirlo, perché aveva mosso guerra ad Adadèzer e l'aveva sconfitto; infatti Tou era sempre in guerra con Adadèzer. Ioram gli portò vasi d'argento, vasi d'oro e vasi di bronzo.

11 Il re Davide consacrò anche quelli al Signore, come già aveva consacrato l'argento e l'oro tolto alle nazioni che aveva soggiogato, 12 agli Aramei, ai Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei, agli Amaleciti, e il bottino di Adadèzer, figlio di Recob, re di Soba.

13 Al ritorno dalla sua vittoria sugli Aramei, Davide acquistò ancora fama, sconfiggendo nella valle del Sale diciottomila Edomiti.

14 Stabilì guarnigioni in Edom; ne mise per tutto Edom e tutti gli Edomiti divennero sudditi di Davide. Il Signore salvava Davide in ogni sua impresa.

L'amministrazione del regno

15 Davide regnò su tutto Israele e rese giustizia con retti giudizi a tutto il suo popolo. 16 Ioab, figlio di Seruià, comandava l'esercito; Giòsafat, figlio di Achilùd, era archivista; 17 Sadoc, figlio di Achitùb, e Achimèlec, figlio di Ebiatàr, erano sacerdoti; Seraià era scriba; 18 Benaià, figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei e i figli di Davide erano sacerdoti.

Commento

Vittoria ovunque

La vita di Davide è prefigurazione della vittoria di Gesù. Nella Bibbia sono presenti più di mille riferimenti a Davide. Il Signore gli dona "riposo da tutti i suoi nemici all'intorno" (7,1). Il profeta Natan dice a Davide: "Va', fa' quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te" (v.3). E "Il Signore" salva "Davide in ogni sua impresa" (8,6.14).

Nella preghiera di Davide troviamo un esempio da seguire:

1. Lode alla grandezza di Dio

Davide si sente indegno alla presenza di Dio (7,18) e allo stesso tempo è consapevole della grandezza di Dio: "Tu sei davvero grande, Signore Dio! Nessuno è come te" (v.22). Egli loda Dio per la redenzione del suo popolo (v.23).

2. Passione per il nome di Dio

Davide desidera ardentemente che il nome di Dio sia onorato: "Il tuo nome sia magnificato per sempre così" (vv.25-26).

3. Promessa per la famiglia di Dio

Davide confida nella parola di Dio (v.28). Gli chiede: "Dégnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sia sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore Dio, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo è benedetta per sempre!" (v.29, MSG)

Dio stipula un'alleanza con Davide. Dio, che abitava in una tenda (7,2), promette di fondare una casa, una stirpe, per Davide (vv.7.10-11) che sarà stabile per sempre. Gli promette: "Susciterò un tuo discendente dopo di te... renderò stabile il suo regno... La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre" (vv.12-13.16).

Le promesse dell'alleanza davidica si realizzano in Gesù. Nella storia del popolo di Israele, i re umani falliscono, ma rimane la speranza di un re che in futuro realizzerà l'ideale di regalità. Gesù è figlio di Davide (vedi ad esempio Matteo 1,1). Nell'entrare a Gerusalemme, il popolo grida: "Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!" (Marco 11,10)

Una vittoria e un regno, quelli di Gesù, molto più grandi di quanto si possa immaginare e che non sono stati ottenuti da un re conquistatore, che ha vinto battaglie sul campo, ma da un Salvatore sofferente che ha vinto il peccato, la colpa, la dipendenza, la paura e persino la morte stessa.

L'esempio di Gesù ci mostra che la vittoria non è sempre facile o scontata. Come a Davide, Dio ci promette che la sua potenza sarà con noi ovunque andremo e che in Cristo, alla fine, vinceremo.

Preghiera

Signore, come Davide, provo un senso di indegnità alla tua presenza. "Chi sono io, Signore Dio?” (7,18) Grazie perché in Cristo prometti di darmi il tuo potere, di essere con me e di aiutarmi ovunque io vada.

La moglie di Nicky dice

Atti 2,22-41

Mi piace immaginare gli amici di Pietro meravigliati e fieri nel vederlo alzarsi e pronunciare il suo primo discorso a Gerusalemme. Avevano condiviso con lui tutto, i suoi alti e i suoi bassi. Ora l'unzione di Dio è su di lui. Gli ultimi tre anni sono stati per lui una preparazione a questo tempo.

È meraviglioso vedere persone che trovano la loro vocazione, affrontando e superando i propri limiti.

Versetto del giorno

Atti 2,38-39

"Riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa".

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