Giorno 155

Suoni del cielo

Sapienziali Salmi 69,30-37
Nuovo Testamento Atti degli Apostoli 1,23-2,21
Antico Testamento 2 Samuele 5,6-6,23

Introduzione

Hai mai notato che la Bibbia è un libro molto rumoroso? Ci sono brani in cui si parla di suoni, canti, lodi, rumori, grida, gemiti. Ad esempio: la sapienza chiama (Proverbi 8); risuona la voce della sua lode (Salmi 66,8); si loda con cembali sonori e squillanti (Salmo 150); il Signore urla (Isaia 42); il suo rumore era come il rumore delle grandi acque (Ezechiele 43); Gesù prega con forti grida e lacrime (Ebrei 5); la creazione geme (Romani 8).

Nel giorno di Pentecoste udirono "un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso" che veniva "dal cielo" (Atti 2,2). Nei brani di oggi leggeremo di altri suoni che si innalzano al cielo o che da lì provengono.

Sapienziali

Salmi 69,30-37

30 Io sono povero e sofferente: la tua salvezza,
  Dio, mi ponga al sicuro.

31 Loderò il nome di Dio con un canto,
  lo magnificherò con un ringraziamento,
32 che per il Signore è meglio di un toro,
  di un torello con corna e zoccoli.
33 Vedano i poveri e si rallegrino;
  voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
34 perché il Signore ascolta i miseri
  e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

35 A lui cantino lode i cieli e la terra,
  i mari e quanto brulica in essi.
36 Perché Dio salverà Sion,
  ricostruirà le città di Giuda:
  vi abiteranno e ne riavranno il possesso.
37 La stirpe dei suoi servi ne sarà erede
  e chi ama il suo nome vi porrà dimora.

Commento

Suoni di lode

La Bibbia è molto reale. Ci sono momenti in cui ci si sente "pover\[i\] e sofferent\[i\]" (v.30). Davide non cerca di ignorare i problemi che deve affrontare, ma sceglie di continuare a lodare Dio, nonostante le difficoltà. Un insegnamento, questo, utile anche per noi: nelle difficoltà della vita, non dovremmo mai scoraggiarci, ma ricordarci chi è Dio e continuare a lodarlo.

Questo salmo si conclude con il suono della lode: "Loderò il nome di Dio con un canto, lo magnificherò con un ringraziamento... A lui cantino lode i cieli e la terra (vv.31.35). La lode continua non solo sulla terra, ma anche in cielo. Quando adoriamo Dio con il canto di lode (in inglese worship), ci uniamo ai suoni del cielo. Il canto di lode racchiude in sé molti aspetti interessanti. Tra questi:

1. È un atto di volontà

Davide dice: "Loderò il nome di Dio" (v.31). Potremmo non aver sempre voglia di lodare Dio, ma lodare è una decisione che prendiamo; è un atto di volontà.

2. Piace a Dio

"Per il Signore è meglio di un toro, di un torello con corna e zoccoli" (v.32).

3. Influenza gli altri

"Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio" (v.33). Nei corsi Alpha, ho notato che i canti di worship aiutano molto coloro che "cercano Dio". I loro cuori si aprono e risuonano.

Preghiera

Signore, in tutte le situazioni della mia vita, aiutami a lodare il tuo nome con il canto e a darti gloria con il ringraziamento.
Nuovo Testamento

Atti degli Apostoli 1,23-2,21

23 Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia. 24 Poi pregarono dicendo: "Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto 25 per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava". 26 Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.

La Pentecoste

2Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2 Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3 Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4 e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

5 Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. 6 A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7 Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: "Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? 8 E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 9 Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 10 della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11 Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio". 12 Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l'un l'altro: "Che cosa significa questo?".

13 Altri invece li deridevano e dicevano: "Si sono ubriacati di vino dolce".

Discorso di Pietro il giorno di Pentecoste

14 Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: "Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole. 15 Questi uomini non sono ubriachi, come voi supponete: sono infatti le nove del mattino; 16 accade invece quello che fu detto per mezzo del profeta Gioele:

 17 Avverrà: negli ultimi giorni - dice Dio -
  su tutti effonderò il mio Spirito;
 i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
  i vostri giovani avranno visioni
  e i vostri anziani faranno sogni.
 18 E anche sui miei servi e sulle mie serve
  in quei giorni effonderò il mio Spirito
 ed essi profeteranno.
 19 Farò prodigi lassù nel cielo
  e segni quaggiù sulla terra,
 sangue, fuoco e nuvole di fumo.
 20 Il sole si muterà in tenebra
  e la luna in sangue,
 prima che giunga il giorno del Signore, giorno grande e glorioso.
 21 E avverrà:
  chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.

Commento

Suoni dello Spirito Santo

L'esperienza dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste non è solo un evento storico, ma una realtà attuale, qualcosa che accade oggi anche per noi (2,29). Gioele profetizza: "Su tutti effonderò il mio Spirito": uomini e donne, vecchi e giovani, ricchi e poveri (vv.17-21). Questo "tutti" include anche me e te!

  1. L'esperienza dello Spirito Santo

    L'esperienza dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste comporta tre cose:

    a) Primo, lo Spirito Santo è potenza di Dio. Sentono il rumore di una tempesta, di "un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso" (v.2). Qualcosa di simile ad un forte temporale tropicale. Si tratta della potenza invisibile di Dio. Un segno esteriore e visibile di una realtà che è interiore e spirituale.

    La parola ebraica "Ruach" significa letteralmente "respiro" o "vento". Nell'Antico Testamento, questa parola è usata per indicare lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio. Il giorno di Pentecoste rappresenta il compimento del gesto di Gesù quando soffiò sui discepoli e disse: "Ricevete lo Spirito Santo" (Giovanni 20,22).

    L'esperienza dello Spirito Santo è prima di tutto esperienza dell'amore di Dio per te (Romani 5,5). È il modo attraverso il quale puoi sperimentare l'amore di Dio per te, così da poter dire, come l'apostolo Paolo: "Il Figlio di Dio... mi ha amato e ha consegnato se stesso per me" (Galati 2,20). Rick Warren ha detto: "Sentirsi amati da Dio è il punto di partenza di ogni ministero, di ogni rinascita, di ogni rinnovamento, di ogni grande risveglio".

    Lo Spirito Santo è colui che dona la forza per ogni rinascita. In modo supremo, permette al popolo di Dio di sentire, sperimentare e conoscere nel proprio cuore l'amore di Dio. Una conoscenza che non è più solo "di testa", ma soprattutto "di cuore".

    b) Secondo, lo Spirito Santo è fuoco di Dio. Il libro degli Atti ci parla di fuoco. Non si tratta però di fuoco vero. È scritto: "Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro" (Atti 2,3, AMP). Si tratta di un segno esteriore e visibile di una realtà interiore e spirituale. Il fuoco dell'amore di Dio rappresenta la potenza, la purezza e la passione di Dio.

    Ovunque ci sia esperienza di Spirito Santo, si sperimenta un nuovo fuoco e una nuova passione di vita.

    c) Terzo, lo Spirito Santo è lingue di Dio. Il libro degli Atti mette in evidenza che "tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi" (v.4). Sono lingue che non conoscevano. L'apostolo Paolo parla di "lingue celesti" e di lingue "umane" (1 Corinzi 13,1). In quel momento, tutto il mondo conosciuto era lì rappresentato e tutte le lingue vennero riconosciute (vv.5-11). Una situazione, questa, completamente diversa da quella caotica e di disunione di Babele (Genesi 11,1-9).

    L'esperienza dell'amore di Dio attraverso lo Spirito Santo porta unità nella Chiesa. Quando riconosciamo che lo stesso Spirito Santo è all'opera nei cattolici, negli ortodossi, nei protestanti e nei pentecostali di qualsiasi chiesa o denominazione, la divisione viene guarita e trasformata in esperienza visibile di unità.

    Nel giorno della Pentecoste, le reazioni delle persone sono tre: primo, stupore: alcuni sono "stupiti" (Atti 2,7); secondo, perplessità: i perplessi si chiedono l'un l'altro: "Che cosa significa questo?" (v.12); terzo, derisione: altri invece li deridono e dicono: "Si sono ubriacati di vino dolce" (v.13).

  2. Spiegazione del significato

    Pietro cerca di spiegare il significato di ciò che sta accadendo (v.14f).

\t\t Prima contrasta una falsa spiegazione (v.15). Alcuni stavano offrendo una spiegazione naturale a qualcosa di soprannaturale. Erano così esuberanti e privi di inibizioni da sembrare ubriachi. Ma non si trattava di ebbrezza da vino, ma di sobria ebbrezza dello Spirito, l'unico tipo di ebbrezza che non lascia postumi!

Poi offre la *vera spiegazione* (v.16f). Pietro sottolinea come tutto questo sia biblico (nel brano di domani, vedremo il resto della spiegazione). A volte alcune persone  cercano di separare Parola e Spirito. Ma lo Spirito Santo *è* *l'autore della Parola di Dio*. Spirito e Parola sono uniti. L'Antico Testamento, che è parola di Dio, indica questa effusione dello Spirito Santo (vv.16-20). Pieno di Spirito Santo, Pietro richiama la Bibbia, e lo Spirito Santo fa il resto: fa nascere nei cuori delle persone una nuova fame di Parola di Dio.

Preghiera

Signore, ti prego per una nuova effusione dello Spirito Santo. Che il fuoco di Dio scenda di nuovo su di me e sulla Chiesa con potenza, passione e purezza.
Antico Testamento

2 Samuele 5,6-6,23

Conquista di Gerusalemme

6 Il re e i suoi uomini andarono a Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quella regione. Costoro dissero a Davide: "Tu qui non entrerai: i ciechi e gli zoppi ti respingeranno", per dire: "Davide non potrà entrare qui". 7 Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè la Città di Davide.

8 Davide disse in quel giorno: "Chiunque vuol colpire i Gebusei, attacchi attraverso il canale gli zoppi e i ciechi, che odiano la vita di Davide". Per questo dicono: "Il cieco e lo zoppo non entreranno nella casa".

9 Davide si stabilì nella rocca e la chiamò Città di Davide. Egli fece fortificazioni tutt'intorno, dal Millo verso l'interno. 10 Davide andava sempre più crescendo in potenza e il Signore, Dio degli eserciti, era con lui.

11 Chiram, re di Tiro, inviò messaggeri a Davide con legno di cedro, carpentieri e muratori, i quali costruirono una casa a Davide. 12 Davide seppe allora che il Signore lo confermava re d'Israele ed esaltava il suo regno per amore d'Israele, suo popolo.

13 Davide prese ancora concubine e mogli da Gerusalemme, dopo il suo arrivo da Ebron: queste generarono a Davide altri figli e figlie. 14 I nomi di quelli generati a Gerusalemme sono: Sammùa, Sobab, Natan, Salomone, 15 Ibcar, Elisùa, Nefeg, Iafìa, 16 Elisamà, Eliadà ed Elifèlet.

Disfatta dei Filistei

17 Quando i Filistei seppero che avevano unto Davide re d'Israele, salirono tutti per dargli la caccia. Appena Davide ne fu informato, discese alla fortezza. 18 Vennero i Filistei e si sparsero nella valle dei Refaìm. 19 Davide consultò il Signore chiedendo: "Devo andare contro i Filistei? Li metterai nelle mie mani?".

Il Signore rispose a Davide: "Va' pure, perché certamente metterò i Filistei nelle tue mani".

20 Davide si recò a Baal-Perasìm, dove Davide li sconfisse e disse: "Il Signore ha aperto una breccia tra i miei nemici davanti a me, come una breccia aperta dalle acque". Per questo chiamò quel luogo Baal-Perasìm. 21 I Filistei vi abbandonarono i loro idoli e Davide e la sua gente li portarono via.

22 I Filistei salirono di nuovo e si sparsero nella valle dei Refaìm. 23 Davide consultò il Signore, che gli rispose: "Non salire; gira alle loro spalle e raggiungili dalla parte di Becaìm. 24 Quando sentirai un rumore di passi sulla cima di Becaìm, lànciati subito all'attacco, perché allora il Signore uscirà davanti a te per colpire l'accampamento dei Filistei". 25 Davide fece come il Signore gli aveva ordinato e colpì i Filistei da Gàbaon fino all'ingresso di Ghezer.

Davide introduce l'arca a Gerusalemme

6Davide reclutò di nuovo tutti gli uomini scelti d'Israele, in numero di trentamila. 2 Poi si alzò e partì con tutta la sua gente da Baalà di Giuda, per far salire di là l'arca di Dio, sulla quale si proclama il nome del Signore degli eserciti, che siede sui cherubini. 3 Posero l'arca di Dio sopra un carro nuovo e la tolsero dalla casa di Abinadàb che era sul colle; Uzzà e Achio, figli di Abinadàb, conducevano il carro nuovo. 4 Mentre conducevano il carro con l'arca di Dio dalla casa di Abinadàb, che stava sul colle, Achio precedeva l'arca. 5 Davide e tutta la casa d'Israele danzavano davanti al Signore con tutte le forze, con canti e con cetre, arpe, tamburelli, sistri e cimbali.

6 Giunti all'aia di Nacon, Uzzà stese la mano verso l'arca di Dio e la sostenne, perché i buoi vacillavano. 7 L'ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio lo percosse per la sua negligenza ed egli morì sul posto, presso l'arca di Dio.

8 Davide si rattristò per il fatto che il Signore aveva aperto una breccia contro Uzzà; quel luogo fu chiamato Peres-Uzzà fino ad oggi.

9 Davide in quel giorno ebbe timore del Signore e disse: "Come potrà venire da me l'arca del Signore?". 10 Davide non volle trasferire l'arca del Signore presso di sé nella Città di Davide, ma la fece dirottare in casa di Obed-Edom di Gat. 11 L'arca del Signore rimase tre mesi nella casa di Obed-Edom di Gat e il Signore benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa.

12 Ma poi fu detto al re Davide: "Il Signore ha benedetto la casa di Obed-Edom e quanto gli appartiene, a causa dell'arca di Dio". Allora Davide andò e fece salire l'arca di Dio dalla casa di Obed-Edom alla Città di Davide, con gioia. 13 Quando quelli che portavano l'arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un giovenco e un ariete grasso. 14 Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Davide era cinto di un efod di lino. 15 Così Davide e tutta la casa d'Israele facevano salire l'arca del Signore con grida e al suono del corno.

16 Quando l'arca del Signore entrò nella Città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra vide il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore e lo disprezzò in cuor suo.

17 Introdussero dunque l'arca del Signore e la collocarono al suo posto, al centro della tenda che Davide aveva piantato per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. 18 Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti 19 e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d'Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una porzione di carne arrostita e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua.

20 Davide tornò per benedire la sua famiglia; gli uscì incontro Mical, figlia di Saul, e gli disse: "Bell'onore si è fatto oggi il re d'Israele scoprendosi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe davvero un uomo da nulla!".

21 Davide rispose a Mical: "L'ho fatto dinanzi al Signore, che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi capo sul popolo del Signore, su Israele; ho danzato davanti al Signore. 22 Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai tuoi occhi, ma presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io sarò onorato!".

23 Mical, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte.

Commento

Suoni di celebrazione

Prima di passare ai suoni di celebrazione, è interessante notare il riferimento ad un altro tipo di suono che troviamo in questo brano. Quando Davide chiede al Signore se è tempo di passare all'attacco, il Signore prima risponde: "Va' pure" (5,19), e poi, alla seconda richiesta di Davide: "Non salire...Quando sentirai un rumore di passi sulla cima di Becaìm, lànciati subito all'attacco" (vv.23–24).

Il significato di questo passaggio non è chiaro. Si tratta di un'espressione evocativa il cui scopo, forse, è di esortarci ad attivarci rapidamente quando sentiamo che Dio ci sta chiamando.

Dio concede la vittoria a Davide e tutta la sua casa è in festa: "Davide e tutta la casa d'Israele danzavano davanti al Signore con tutte le forze, con canti e con cetre, arpe, tamburelli, sistri e cimbali" (6,5). A quanto pare, un gran frastuono!

Davide danza e loda Dio in modo molto espansivo: "Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Davide era cinto di un efod di lino" (v.14). Per questo suo modo di manifestare la propria passione, sua moglie Mical si sente imbarazzata e "in cuor suo" (v.16) lo disprezza.

Davide risponde che continuerà a lodare il Signore ancora più appassionatamente e audacemente di prima: "Davide rispose a Mical… 'Mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai tuoi occhi'" (vv.21-22). Davide qui offre un esempio biblico di celebrazione rumorosa e disinibita. Un ammonimento, questo, contro la tentazione di guardare dall'alto in basso o disprezzare il modo in cui gli altri esprimono la propria adorazione a Dio (v.23). Naturalmente, l'esibizionismo è sempre da evitare. Ma l'esuberanza di Davide viene dal cuore ed è un vero atto di festa.

Nelle prime settimane del corso Alpha, è sempre bene essere molto sensibili specialmente nei confronti delle persone che non sono abituate a modi di lodare Dio piuttosto esuberanti. Tuttavia, in genere, sentirsi liberi di esprimere la propria lode e adorazione a Dio nel modo che si ritiene opportuno, senza preoccuparsi di ciò che pensano gli altri, è qualcosa di molto positivo.

Preghiera

Signore, possano le chiese essere nuovamente piene del suono dell'adorazione e della celebrazione. Possa ogni weekend [Alpha](https://alphaitalia.org/) essere riempito dal suono dell'effusione pentecostale dello Spirito Santo, dai suoni celesti dell'adorazione e della celebrazione della gloria del tuo nome.

La moglie di Nicky dice

2 Samuele 6,14-15

"Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Davide era cinto di un efod di lino, uno specifico vestiario utilizzato dagli antichi ebrei per i rituali ... Quando l'arca del Signore entrò nella Città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra vide il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore e lo disprezzò in cuor suo".

Provo una certa simpatia per Mical perché anch'io in passato sono stata tentata di disprezzare la danza liturgica. Forse devo ancora liberarmi di alcune mie inibizioni. Non tanto riguardo all'efod, ma sul saltare e danzare alla domenica!

Versetto del giorno

Atti 2,21

"E avverrà: chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato".

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