Giorno 150

Dal disastro al trionfo

Sapienziali Salmi 68,22-28
Nuovo Testamento Giovanni 19,1-27
Antico Testamento 1 Samuele 26,1-28,25

Introduzione

"Houston, abbiamo un problema". Queste parole, oggi divenute leggendarie, furono pronunciate il 13 aprile 1970 dall'astronauta Jim Lovell. A 56 ore dall'inizio della missione lunare, un'esplosione mise a rischio la vita dell'intero equipaggio. In meno di un minuto, la navicella fu investita da una serie numerosa di guasti a cascata. Di quella sera, i tecnici del Controllo Missione dissero: "È successo tutto in un istante, un guasto mostruoso".

Per ritornare sulla Terra, la navicella sfruttò la forza di gravità della Luna, girando attorno ad essa. Le decisioni prese in quegli istanti e le manovre effettuate furono incredibili tanto da lasciare il mondo intero con il fiato sospeso. Alla fine, l'operazione riuscì: il modulo raggiunse la Terra ammarando nelle acque dell'Oceano Pacifico al largo di Tonga.

Di quella incredibile operazione, un reporter della BBC scrisse: "Apollo 13: dal disastro al trionfo. Sebbene, la missione non sia stata un successo, in fatto di ingegno e determinazione è stata un trionfo". Jim Lovell dimostrò a tutto il mondo che anche da una grande catastrofe può nascere un trionfo.

La croce di Gesù è l'esempio più grande di disastro trasformato in trionfo. Quella che agli occhi del mondo sembrò una sconfitta definitiva si trasformò nel più grande e definitivo trionfo della storia.

Sapienziali

Salmi 68,22-28

22 Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici,
  la testa dai lunghi capelli di chi percorre la via del delitto.
23 Ha detto il Signore: "Da Basan li farò tornare,
  li farò tornare dagli abissi del mare,
24 perché il tuo piede si bagni nel sangue
  e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici".

25 Appare il tuo corteo, Dio,
  il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario.
26 Precedono i cantori, seguono i suonatori di cetra,
  insieme a fanciulle che suonano tamburelli.
27 "Benedite Dio nelle vostre assemblee,
  benedite il Signore, voi della comunità d'Israele".
28 Ecco Beniamino,
  un piccolo che guida i capi di Giuda,
  la loro schiera, i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali.

Commento

Il trionfo di Dio

Se osserviamo il mondo di oggi, è facile accorgersi del male presente. Un male che a volte sembra vincere e occupare spazi sempre più grandi.

Questo salmo celebra la sconfitta del male ed il trionfo finale di Dio, in particolare sulle nazioni e sugli imperi malvagi. Dio ci invita ad ammirare il suo ingresso trionfale nel suo tempio. Dio trionfa. La giustizia avrà la meglio. Un giorno, la maestà di Dio e la sua giustizia ridurranno al nulla ogni orgoglio e ogni umana arroganza.

Davide parla di un corteo trionfale che celebra la vittoria di Dio sui suoi nemici: "Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici... Appare il tuo corteo, Dio, il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario" (vv.22.25).

Condivide poi un'immagine di comunità in adorazione con cantori, musicisti, tamburelli e altro, tutti che lodano Dio, e con i principi tra loro (vv.25-28). Essi sono guidati dal piccolo "Beniamino" (v.28). Un'immagine, questa, meravigliosa in cui i piccoli e gli ultimi saranno i primi.

Preghiera

Signore, ti preghiamo per un risveglio della lode. Possano i leader della nostra nazione suscitare comunità in adorazione, per lodarti nella grande assemblea (v.26).
Nuovo Testamento

Giovanni 19,1-27

Gesù consegnato per essere crocifisso

19Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 2 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. 3 Poi gli si avvicinavano e dicevano: "Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi.

4 Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: "Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna". 5 Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l'uomo!".

6 Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!".

Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa".

7 Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio".

8 All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. 9 Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: "Di dove sei tu?". Ma Gesù non gli diede risposta. 10 Gli disse allora Pilato: "Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?".

11 Gli rispose Gesù: "Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande".

12 Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare".

13 Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 14 Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno.

Pilato disse ai Giudei: "Ecco il vostro re!".

15 Ma quelli gridarono: "Via! Via! Crocifiggilo!".

Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro re?".

Risposero i capi dei sacerdoti: "Non abbiamo altro re che Cesare".

16 Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

La crocifissione di Gesù

Essi presero Gesù 17 ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, 18 dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo.

19 Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". 20 Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21 I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: "Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei"".

22 Rispose Pilato: "Quel che ho scritto, ho scritto".

23 I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato -, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.

24 Perciò dissero tra loro: "Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca".

Così si compiva la Scrittura, che dice:

 Si sono divisi tra loro le mie vesti
  e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.

E i soldati fecero così.

25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". 27 Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.

Commento

Il trionfo di Gesù

Hai mai attraversato un momento difficile nella tua vita? Probabilmente sì e forse più di uno, o ne stai attraversando uno proprio in questo momento. Nei momenti difficili, non dovremmo mai dimenticare che proprio nel momento più difficile della sua vita, Gesù ha ottenuto il suo più grande trionfo.

Ricordo ancora quella conversazione con padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia. Si stava preparando ad un dibattito pubblico sulla fede, la scienza e l'ateismo. Gli chiesi come secondo lui sarebbe finito quell'incontro così difficile. Mi disse che non lo sapeva ed era possibile che non finisse bene. "Ma", aggiunse, "anche nella sconfitta Dio può essere glorificato".

La crocifissione di Gesù mostra che Dio può essere glorificato anche in quella che sembra essere una sconfitta. È nella crocifissione che troviamo il più grande trionfo di Gesù.

Per tre volte Pilato reclama l'innocenza di Gesù (18,38; 19,4-6) e in altre due occasioni cerca di evitarne la morte (vedi anche 19,12.14). Ma alla fine si dimostra troppo debole per agire secondo la sua coscienza. Cede alla loro richiesta. "Lo consegnò loro perché fosse crocifisso" (v.16, MSG).

La morte di Gesù è stata voluta. Legato, non più libero di muoversi e di fronte a Pilato, Gesù è totalmente libero. Pilato dice: "Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?" (v.10) E Gesù: "Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto" (v.11, MSG). Sebbene sembri il contrario, in quel momento è Gesù, e non Pilato, ad avere la piena autorità.

È l'ora delle grandi tenebre. Gesù viene flagellato. Gli viene posta una corona di spine sul capo, viene colpito in faccia, viene consegnato per essere crocifisso, viene spogliato delle sue vesti e i soldati tirano a sorte per aggiudicarsi i suoi indumenti. Tutti avvenimenti, questi, preannunciati nelle Scritture (vv.23-24).

In questo racconto, Giovanni sottolinea in modo particolare l'adempimento della profezia e la regalità di Gesù. Durante il processo e la crocifissione di Gesù, il tema costante è la sua regalità. I soldati vestono Gesù come un finto re e gridano: "Salve, re dei Giudei" (v.3). Con amara ironia, Pilato dichiara: "Ecco il vostro re" (v.14) e chiede: "Metterò in croce il vostro re?" (v.15) Ma i capi dei sacerdoti rispondono: "Non abbiamo altro re che Cesare" (v.15). Pilato però fa comporre un'iscrizione da porre sulla croce con scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei" (v.19).

Nel momento della crocifissione, Gesù sembra tutt'altro che un re. Viene deriso e schernito. Pilato fa comporre l'iscrizione in tre lingue, in modo che tutti possano leggere (v.20). Ancora una volta si compiono le Scritture. Quella scritta proclama al mondo intero che Gesù è il Re del popolo di Dio. È il Re dell'Amore, sofferente e silenzioso.

A Pilato, Gesù dichiara: "Tu lo dici: io sono re" (18,37). Tuttavia, a differenza di Cesare, il suo regno "non è di questo mondo" (v.36), perché è un regno celeste, eterno. Gesù è Re eterno che sta trionfando. Un successo che non passa dalla forza e dal trionfalismo romano, ma dall'apparente debolezza di Gesù, dalla croce e dalla sua morte.

Gesù trionfa sulle tenebre, sul male e sul peccato. Domani leggeremo le grandi parole: "È compiuto" (19,30). Gesù assolve il grande compito di caricare su di sé i peccati del mondo. Ottiene la più grande vittoria nella storia. È il trionfo del bene sul male, della vita sulla morte.

La sua vita potrebbe sembrare un fallimento. L'odio sembrerebbe aver vinto sull'amore. In realtà quell'uomo sconfitto, apparentemente fallito, trionfa ed apre una nuova fonte di vita, una nuova visione per l'umanità e una nuova strada per la pace e l'unità.

Se in questo momento stai affrontando una situazione difficile di vita, rimani vicino a Gesù e ricorda che Dio può essere glorificato anche nella sconfitta. È nelle circostanze più difficili che spesso otteniamo le vittorie più grandi, i più grandi trionfi.

Preghiera

Signore, grazie perché attraverso la croce ci inviti al corteo trionfale di Cristo e "attraverso di noi diffondi ovunque il profumo della sua conoscenza" (2 Corinzi 2,14).
Antico Testamento

1 Samuele 26,1-28,25

Davide risparmia ancora la vita di Saul

26Gli abitanti di Zif si recarono da Saul a Gàbaa e gli dissero: "Non sai che Davide è nascosto sulla collina di Achilà, di fronte alla steppa?".

2 Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti d'Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif. 3 Saul si accampò sulla collina di Achilà di fronte alla steppa, presso la strada, mentre Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che Saul lo inseguiva nel deserto, 4 Davide mandò alcune spie ed ebbe conferma che Saul era arrivato davvero.

5 Allora Davide si alzò e venne al luogo dove si era accampato Saul. Davide notò il posto dove dormivano Saul e Abner, figlio di Ner, capo dell'esercito di lui: Saul dormiva tra i carriaggi e la truppa era accampata all'intorno.

6 Davide si rivolse ad Achimèlec, l'Ittita, e ad Abisài, figlio di Seruià, fratello di Ioab, dicendo: "Chi vuol scendere con me da Saul nell'accampamento?".

Rispose Abisài: "Scenderò io con te".

7 Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte, ed ecco Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all'intorno.

8 Abisài disse a Davide: "Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo".

9 Ma Davide disse ad Abisài: "Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?". 10 Davide soggiunse: "Per la vita del Signore, solo il Signore lo colpirà o perché arriverà il suo giorno e morirà o perché scenderà in battaglia e sarà tolto di mezzo. 11 Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato del Signore! Ora prendi la lancia che sta presso il suo capo e la brocca dell'acqua e andiamocene".

12 Così Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.

13 Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era una grande distanza tra loro. 14 Allora Davide gridò alla truppa e ad Abner, figlio di Ner: "Abner, vuoi rispondere?".

Abner rispose: "Chi sei tu che gridi al re?".

15 Davide rispose ad Abner: "Non sei un uomo tu? E chi è come te in Israele? E perché non hai fatto la guardia al re, tuo signore? È venuto infatti uno del popolo per uccidere il re, tuo signore. 16 Non hai fatto certo una bella cosa. Per la vita del Signore, siete degni di morte voi che non avete fatto la guardia al vostro signore, al consacrato del Signore. E ora guarda dov'è la lancia del re e la brocca che era presso il suo capo".

17 Saul riconobbe la voce di Davide e disse: "È questa la tua voce, Davide, figlio mio?".

Rispose Davide: "È la mia voce, o re, mio signore". 18 Aggiunse: "Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che cosa ho fatto? Che male si trova in me? 19 Ascolti dunque il re, mio signore, la parola del suo servo: se il Signore ti incita contro di me, voglia accettare il profumo di un'offerta; ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al Signore, perché oggi mi scacciano lontano, impedendomi di partecipare all'eredità del Signore, dicendo: "Va' a servire altri dèi". 20 Almeno non sia versato sulla terra il mio sangue lontano dal Signore, ora che il re d'Israele è uscito in campo per ricercare una pulce, come si insegue una pernice sui monti".

21 Saul rispose: "Ho peccato! Ritorna, Davide, figlio mio! Non ti farò più del male, perché la mia vita oggi è stata tanto preziosa ai tuoi occhi. Ho agito da sciocco e mi sono completamente ingannato".

22 Rispose Davide: "Ecco la lancia del re: passi qui uno dei servitori e la prenda! 23 Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore. 24 Ed ecco, come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sia preziosa la mia vita agli occhi del Signore ed egli mi liberi da ogni angustia".

25 Saul rispose a Davide: "Benedetto tu sia, Davide, figlio mio. Certo, in ciò che farai avrai piena riuscita".

Davide andò per la sua strada e Saul tornò alla sua dimora.

Davide al servizio di un re filisteo

27Davide pensò: "Certo, un giorno o l'altro sarò tolto di mezzo per mano di Saul. Non ho miglior via d'uscita che cercare scampo nella terra dei Filistei; Saul rinuncerà a ricercarmi in tutto il territorio d'Israele e sfuggirò alle sue mani".

2 Così Davide si alzò e si portò, con i seicento uomini che aveva con sé, presso Achis, figlio di Maoc, re di Gat. 3 Davide rimase presso Achis a Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la famiglia; Davide con le due mogli, Achinòam di Izreèl e Abigàil, già moglie di Nabal di Carmel. 4 Fu riferito a Saul che Davide era fuggito a Gat e non lo cercò più.

5 Davide disse ad Achis: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi sia concesso un luogo in una città della campagna dove io possa abitare. Perché dovrà stare il tuo servo presso di te nella tua città regale?".

6 E Achis quello stesso giorno gli diede Siklag. Per questo Siklag è rimasta ai re di Giuda fino ad oggi. 7 La durata del soggiorno di Davide nella campagna dei Filistei fu di un anno e quattro mesi.

8 Davide e i suoi uomini partivano a fare razzie contro i Ghesuriti, i Ghirziti e gli Amaleciti: questi abitano da sempre il territorio che si estende in direzione di Sur fino alla terra d'Egitto. 9 Davide batteva quel territorio e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva greggi e armenti, asini e cammelli e vesti, poi tornava indietro e andava da Achis.

10 Quando Achis chiedeva: "Dove avete fatto razzie oggi?", Davide rispondeva: "Contro il Negheb di Giuda, contro il Negheb degli Ieracmeeliti, contro il Negheb dei Keniti". 11 Davide non lasciava in vita né uomo né donna da portare a Gat, pensando: "Non vorrei che riferissero contro di noi: "Così ha fatto Davide"". Tale fu la sua norma finché dimorò nella campagna dei Filistei. 12 Achis si fidò di Davide, pensando: "Si è proprio reso odioso al suo popolo, Israele, e così sarà per sempre mio servo".

28In quei giorni i Filistei radunarono l'esercito per combattere contro Israele e Achis disse a Davide: "Tieni bene a mente che devi uscire in campo con me insieme con i tuoi uomini".

2 Davide rispose ad Achis: "Tu sai già quello che farà il tuo servo".

Achis disse: "Bene! Ti faccio per sempre mia guardia del corpo".

Saul e la chiromante di Endor

3 Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui; poi l'avevano seppellito a Rama, sua città. Saul aveva bandito dalla terra i negromanti e gli indovini.

4 I Filistei si radunarono e andarono a porre il campo a Sunem. Saul radunò tutto Israele e si accampò sul Gèlboe. 5 Quando Saul vide il campo dei Filistei, ebbe paura e il suo cuore tremò. 6 Saul consultò il Signore e il Signore non gli rispose, né attraverso i sogni né mediante gli urìm né per mezzo dei profeti. 7 Allora Saul disse ai suoi ministri: "Cercatemi una negromante, perché voglio andare a consultarla".

I suoi ministri gli risposero: "Vi è una negromante a Endor".

8 Saul si camuffò, si travestì e partì con due uomini. Arrivò da quella donna di notte. Disse: "Pratica per me la divinazione mediante uno spirito. Èvocami colui che ti dirò".

9 La donna gli rispose: "Tu sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dalla terra i negromanti e gli indovini. Perché dunque tendi un tranello alla mia vita per uccidermi?".

10 Saul le giurò per il Signore: "Per la vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa faccenda".

11 Ella disse: "Chi devo evocarti?".

Rispose: "Èvocami Samuele".

12 La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e disse a Saul: "Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!".

13 Le rispose il re: "Non aver paura! Che cosa vedi?".

La donna disse a Saul: "Vedo un essere divino che sale dalla terra".

14 Le domandò: "Che aspetto ha?".

Rispose: "È un uomo anziano che sale ed è avvolto in un mantello".

Saul comprese che era veramente Samuele e s'inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò.

15 Allora Samuele disse a Saul: "Perché mi hai disturbato evocandomi?".

Saul rispose: "Sono in grande angustia. I Filistei mi muovono guerra e Dio si è allontanato da me: non mi ha più risposto, né attraverso i profeti né attraverso i sogni; perciò ti ho chiamato, perché tu mi manifesti quello che devo fare".

16 Samuele rispose: "Perché mi vuoi consultare, quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? 17 Il Signore ha fatto quello che ha detto per mezzo mio. Il Signore ha strappato da te il regno e l'ha dato a un altro, a Davide. 18 Poiché non hai ascoltato la voce del Signore e non hai dato corso all'ardore della sua ira contro Amalèk, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. 19 Il Signore metterà Israele insieme con te nelle mani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore metterà anche le schiere d'Israele in mano ai Filistei".

20 All'istante Saul cadde a terra lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele; inoltre era già senza forze perché non aveva mangiato nulla tutto quel giorno e tutta quella notte.

21 Allora la donna si accostò a Saul e, vedendolo sconvolto, gli disse: "Ecco, la tua serva ha ascoltato la tua voce. Ho esposto al pericolo la mia vita per ascoltare la parola che tu mi hai detto. 22 Ma ora ascolta anche tu la voce della tua serva. Voglio darti un pezzo di pane: mangia e così riprenderai le forze, perché devi rimetterti in viaggio".

23 Egli rifiutava e diceva: "Non mangio".

Ma i suoi servi insieme alla donna lo costrinsero ed egli ascoltò la loro voce. Si alzò da terra e sedette sul letto.

24 La donna aveva in casa un vitello da ingrasso; si affrettò a ucciderlo, poi prese la farina, la impastò e gli fece cuocere pani azzimi. 25 Mise tutto davanti a Saul e ai suoi servi. Essi mangiarono, poi si alzarono e partirono quella stessa notte.

Commento

Il trionfo di Davide

Davide trionfa, ma il suo trionfo non è facile. Raramente le vittorie nella vita sono facili. In genere arrivano dopo molte difficoltà e fallimenti.

A Davide, Saul dice: "Benedetto tu sia, Davide, figlio mio. Certo, in ciò che farai avrai piena riuscita" (26,25).

È tragico vedere quanto Saul cada in basso. Prima era l'uomo di Dio pieno di Spirito, che si sbarazzava del male nel paese. Ora si ritrova a consultare le stesse negromanti che aveva scacciato (capitolo 28). Eppure, nonostante questo, il Signore gli preannuncia che lo avrebbe salvato: "Domani tu e i tuoi figli sarete con me" (28,19). Un accenno, questo, già nell’Antico Testamento, della vita dopo la morte.

In questo brano scopriamo il lato peggiore di Davide. Davide si unisce ai Filistei, vive di inganni e uccide donne e bambini (capitolo 27). Cerca di nascondere ciò che fa, sprofonda negli abissi più bassi. Un'immagine di Davide, questa, tutt'altro che perfetta. Eppure, nonostante le sue mancanze e i suoi fallimenti, Dio continua a servirsi di lui.

Nel medesimo brano troviamo Davide anche nella sua versione migliore. Davanti all'opportunità di vendicarsi di Saul, che lo stava cercando per ucciderlo, non lo fa, rifiutando la vendetta. Di Saul, ha un grande rispetto, ne riconosce l'autorità.

Dice: "Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?... Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato del Signore!" (26,9.11)

Nonostante il tentativo di Saul di ucciderlo, Davide decide di rimanergli fedele. Quello di Davide è un esempio che dovremmo sempre seguire. Evitare di lasciarci trascinare dal desiderio di vendetta.

Anche Saul riconosce la "rettitudine e la fedeltà" di Davide (v.23). Vede che in ciò che Davide farà avrà "piena riuscita" (v.25).

La vita di Davide ci insegna a non aspettarci successo e trionfo immediati. Spesso, Dio ci prepara attraverso anni di oscurità, difficoltà e persino di sconfitte o fallimenti. È in questi momenti di prova che non dovremmo mai agire per vendetta, ma, come Davide, trattare tutti con amore, onore e rispetto.

Preghiera

Signore, grazie perché ci usi potentemente nonostante i nostri molti fallimenti. Grazie perché attraverso il trionfo di Gesù sulla croce e la sua risurrezione, rendi possibile il nostro trionfo sul male.

La moglie di Nicky dice

Giovanni 19,25-27

Non riesco a immaginare cosa pensasse Maria, la madre di Gesù, nel guardare suo figlio morire. Ricordo bene il mio senso di ansia e preoccupazione quando uno dei nostri figli si ruppe una gamba e un altro subì un'operazione. Vedere i propri figli soffrire è la cosa più dolorosa. Maria è un'ispirazione come madre e il suo amore per il figlio Gesù è così toccante. A volte, essere lì presenti con il nostro silenzio è tutto ciò che possiamo fare.

La preoccupazione di Gesù per sua madre, anche nel momento più difficile della sua vita, ci ricorda l'importanza dell'amore e del prendersi cura gli uni degli altri nelle nostre famiglie.

Versetto del giorno

Giovanni 19,11

"Gli rispose Gesù: 'Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto'".

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Paul Rincon, 'Apollo 13: From Disaster to Triumph', \[Online\] http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/8613766.stm \[last accessed December 2014\].

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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