Giorno 138

Come nutrire la propria anima

Sapienziali Salmi 63,1-12
Nuovo Testamento Giovanni 10,22-42
Antico Testamento 1 Samuele 1,1-2,26

Introduzione

Bernhard Langer è stato uno dei migliori golfisti della sua generazione: due volte vincitore degli US Masters in America e numero uno nella classifica mondiale di golf. Un giorno ha detto: "Ho vinto sette eventi in cinque diversi continenti; sono stato il numero uno al mondo; avevo una moglie giovane e bella. Eppure mi mancava qualcosa".

"Lo stile di vita che tutti, specialmente noi sportivi, inseguiamo si basa sul denaro. Con il denaro si misura chi sei, cosa sai e cosa possiedi. Ma queste cose non sono così importanti, e penso che anche le persone che le possiedono se ne rendano conto. Nella loro vita, rimane sempre qualcosa che manca e io credo che questo 'qualcosa’ sia Gesù Cristo".

Il vuoto spirituale che Bernhard Langer descrive è comune all'intera umanità. Una giovane donna un giorno mi ha detto che sentiva "un pezzo mancante nella sua anima". Non siamo semplicemente corpo e mente. Siamo anche anima fatta per una relazione con Dio. E tu cosa fai per nutrire la tua anima?

Sapienziali

Salmi 63,1-12

Salmo 63

1 Salmo. Di Davide, quando era nel deserto di Giuda.

2 O Dio, tu sei il mio Dio,
  dall'aurora io ti cerco,
 ha sete di te l'anima mia,
  desidera te la mia carne
 in terra arida, assetata,
  senz'acqua.

3 Così nel santuario ti ho contemplato,
  guardando la tua potenza e la tua gloria.
4 Poiché il tuo amore vale più della vita,
  le mie labbra canteranno la tua lode.
5 Così ti benedirò per tutta la vita:
  nel tuo nome alzerò le mie mani.
6 Come saziato dai cibi migliori,
  con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

7 Quando nel mio letto di te mi ricordo
  e penso a te nelle veglie notturne,
8 a te che sei stato il mio aiuto,
  esulto di gioia all'ombra delle tue ali.
9 A te si stringe l'anima mia:
  la tua destra mi sostiene.

10 Ma quelli che cercano di rovinarmi
  sprofondino sotto terra,
11 siano consegnati in mano alla spada,
  divengano preda di sciacalli.

12 Il re troverà in Dio la sua gioia;
  si glorierà chi giura per lui,
  perché ai mentitori verrà chiusa la bocca.

Commento

Cercare Dio giorno e notte

Il "cibo" spirituale è qualcosa di reale così come lo è il cibo fisico. Il cibo spirituale nutre la nostra anima, cosa che il cibo fisico non può fare.

Davide è stato nel deserto. Conosce la fame e la sete fisica. Ma conosce anche la sete spirituale: "Ha sete di te l'anima mia, desidera te la mia carne, in terra arida, assetata, senz'acqua" (v.1). E sa cosa significa saziare la propria fame spirituale: "Come saziato dai cibi migliori" (v.6a).

La sua fame e sete spirituale vengono nutrite con la preghiera: "Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria" (v.3).

Alza le sue mani in segno di adorazione, riverenza e abbandono: "Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode. Così ti benedirò per tutta la vita, nel tuo nome alzerò le mie mani" (vv.4-5). Alzare le mani è il più antico gesto di preghiera. Papa Benedetto XVI ha detto: "Questo gesto è la forma radicale di preghiera... Aprire se stessi a Dio, arrendersi completamente a lui".

Ti capita mai di non riuscire a dormire o di svegliarti durante la notte? Di notte, Davide adora e prega Dio: "Quando nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne" (v.7).

Giorno e notte, il cuore di Davide loda il Signore. Nell'adorazione, trova forza e supporto. Scrive: "A te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all'ombra delle tue ali. A te si stringe l'anima mia: la tua destra mi sostiene" (vv.8-9).

Preghiera

Signore, oggi desidero cercarti. Grazie perché nutri la mia anima con il cibo più ricco e plachi la mia sete spirituale. Grazie perché il tuo amore è meglio della vita.
Nuovo Testamento

Giovanni 10,22-42

Gesù si dichiara Figlio di Dio

22 Ricorreva allora a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. 23 Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. 24 Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: "Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente".

25 Gesù rispose loro: "Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. 26 Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28 Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29 Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30 Io e il Padre siamo una cosa sola".

31 Di nuovo i Giudei raccolsero delle pietre per lapidarlo. 32 Gesù disse loro: "Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?".

33 Gli risposero i Giudei: "Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio".

34 Disse loro Gesù: "Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi? 35 Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, 36 a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? 37 Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; 38 ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre". 39 Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

40 Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. 41 Molti andarono da lui e dicevano: "Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero". 42 E in quel luogo molti credettero in lui.

Commento

Comunicare con Dio attraverso Gesù

Ma come possiamo comunicare con Dio?

Comunicare con Gesù è comunicare con Dio. Gesù si identifica con Dio (v.33), dice: "Io e il Padre siamo una cosa sola" (v.30) e "Il Padre è in me e io nel Padre" (v.38). Non c'è ambiguità in queste parole e neppure agli orecchi dei suoi ascoltatori. I suoi avversari si scagliano contro di lui accusandolo di blasfemia: "Perché tu, che sei uomo, ti fai Dio" (v.33). Prendono poi delle pietre per lapidarlo (vv.31-33).

Gesù ha parlato ai suoi discepoli e continua a parlare anche a noi. Dice: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono" (v.27). I segni di un vero cristiano sono proprio questi:

1. Credere in Gesù

In questo brano, notiamo un forte contrasto tra quelli che credono in Gesù (v.42) e quelli che non credono (vv.25-26). Credere in Gesù significa credere in lui quando dice: "Sono Figlio di Dio" (v.36) e porre la propria fiducia in lui.

2. Conoscere Gesù

Gesù dice: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco" (v.27). Essere cristiani significa riconoscere e seguire la voce di Gesù. Questo è ciò che definisce un cristiano. Non si tratta di conoscere qualcosa su Gesù, ma conoscere lui. Da qui la bellissima dichiarazione di Gesù in cui afferma che lui ci conosce.

3. Seguire Gesù

Gesù dice: "Ed esse mi seguono" (v.27). Questo riguarda la nostra vita. Gesù ha detto: "Dai loro frutti li riconoscerete" (Matteo 7,16-20). Giacomo scrive: "Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta" (Giacomo 2,17). L'evidenza primaria della fede è l'amore. Quelli che seguono Gesù seguono il suo esempio d'amore.

Ad ogni vero cristiano, Gesù promette: "Io do loro la vita eterna" (Giovanni 10,28). Ciò non riguarda semplicemente la lunghezza della vita ma la sua qualità. Gesù sazia la nostra fame e sete spirituale. Nella relazione con Gesù troviamo questa profonda soddisfazione che non può essere trovata in nessun altro luogo.

Gesù promette che questa relazione con lui durerà per sempre. Inizia ora, ma è "eterna" (v.28). Le persone che seguono Gesù "non andranno perdute in eterno". Questo è un dono ("Io do loro la vita eterna", v.28) che non può essere guadagnato, e non può essere perso. Gesù promette: "Nessuno le strapperà dalla mia mano… nessuno può strapparle dalla mano del Padre" (vv.28-29).

Lungo il cammino, potremmo incontrare difficoltà e tentazioni. Ma la mano di Gesù e la mano del Padre saranno sempre lì, unite, per proteggerci. Un cristiano potrebbe perdere il proprio lavoro, i propri soldi, la propria famiglia, la propria libertà e persino la propria vita, ma non perderà mai la vita eterna.

Preghiera

Signore, grazie perché posso ascoltare la tua voce, posso conoscerti e ricevere la vita eterna. Grazie perché prometti la vita oltre la morte e nessuno potrà allontanarmi da te. Grazie perché in questa relazione la mia anima si compiace ora e per sempre.
Antico Testamento

1 Samuele 1,1-2,26

Nascita e consacrazione di Samuele

1C'era un uomo di Ramatàim, un Sufita delle montagne di Èfraim, chiamato Elkanà, figlio di Ierocàm, figlio di Eliu, figlio di Tocu, figlio di Suf, l'Efraimita. 2 Aveva due mogli, l'una chiamata Anna, l'altra Peninnà. Peninnà aveva figli, mentre Anna non ne aveva.

3 Quest'uomo saliva ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti a Silo, dove erano i due figli di Eli, Ofni e Fineès, sacerdoti del Signore. 4 Venne il giorno in cui Elkanà offrì il sacrificio. Ora egli soleva dare alla moglie Peninnà e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti. 5 Ad Anna invece dava una parte speciale, poiché egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il grembo. 6 La sua rivale per giunta l'affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo. 7 Così avveniva ogni anno: mentre saliva alla casa del Signore, quella la mortificava; allora Anna si metteva a piangere e non voleva mangiare. 8 Elkanà, suo marito, le diceva: "Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?".

9 Anna si alzò, dopo aver mangiato e bevuto a Silo; in quel momento il sacerdote Eli stava seduto sul suo seggio davanti a uno stipite del tempio del Signore. 10 Ella aveva l'animo amareggiato e si mise a pregare il Signore, piangendo dirottamente. 11 Poi fece questo voto: "Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo".

12 Mentre ella prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca. 13 Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca. 14 Le disse Eli: "Fino a quando rimarrai ubriaca? Smaltisci il tuo vino!".

15 Anna rispose: "No, mio signore; io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogando il mio cuore davanti al Signore. 16 Non considerare la tua schiava una donna perversa, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia angoscia".

17 Allora Eli le rispose: "Va' in pace e il Dio d'Israele ti conceda quello che gli hai chiesto".

18 Ella replicò: "Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi". Poi la donna se ne andò per la sua via, mangiò e il suo volto non fu più come prima.

19 Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore, tornarono a casa a Rama. Elkanà si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei. 20 Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele, "perché - diceva - al Signore l'ho richiesto".

Anna consacra Samuele

21 Quando poi Elkanà andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il suo voto, 22 Anna non andò, perché disse al marito: "Non verrò, finché il bambino non sia svezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre".

23 Le rispose Elkanà, suo marito: "Fa' pure quanto ti sembra meglio: rimani finché tu l'abbia svezzato. Adempia il Signore la sua parola!". La donna rimase e allattò il figlio, finché l'ebbe svezzato.

24 Dopo averlo svezzato, lo portò con sé, con un giovenco di tre anni, un'efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo. 25 Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli 26 e lei disse: "Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. 27 Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. 28 Anch'io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore". E si prostrarono là davanti al Signore.

Cantico di Anna

2Allora Anna pregò così:

 "Il mio cuore esulta nel Signore,
  la mia forza s'innalza grazie al mio Dio.
 Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
  perché io gioisco per la tua salvezza.

 2 Non c'è santo come il Signore,
  perché non c'è altri all'infuori di te
  e non c'è roccia come il nostro Dio.

 3 Non moltiplicate i discorsi superbi,
  dalla vostra bocca non esca arroganza,
 perché il Signore è un Dio che sa tutto
  e da lui sono ponderate le azioni.

 4 L'arco dei forti s'è spezzato,
  ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
 5 I sazi si sono venduti per un pane,
  hanno smesso di farlo gli affamati.
 La sterile ha partorito sette volte
  e la ricca di figli è sfiorita.

 6 Il Signore fa morire e fa vivere,
  scendere agli inferi e risalire.
 7 Il Signore rende povero e arricchisce,
  abbassa ed esalta.
 8 Solleva dalla polvere il debole,
  dall'immondizia rialza il povero,
 per farli sedere con i nobili
  e assegnare loro un trono di gloria.

 Perché al Signore appartengono i cardini della terra
  e su di essi egli poggia il mondo.
 9 Sui passi dei suoi fedeli egli veglia,
  ma i malvagi tacciono nelle tenebre.

 Poiché con la sua forza l'uomo non prevale.
  10 Il Signore distruggerà i suoi avversari!
 Contro di essi tuonerà dal cielo.
  Il Signore giudicherà le estremità della terra;

 darà forza al suo re,
  innalzerà la potenza del suo consacrato".

11 Poi Elkanà tornò a Rama, a casa sua, e il fanciullo rimase a servire il Signore alla presenza del sacerdote Eli.

I figli di Eli

12 Ora i figli di Eli erano uomini perversi; non riconoscevano il Signore 13 né le usanze dei sacerdoti nei confronti del popolo. Quando uno offriva il sacrificio, veniva il servo del sacerdote, mentre la carne cuoceva, con in mano una forcella a tre denti, 14 e la infilava nella pentola o nella marmitta o nel tegame o nella caldaia, e tutto ciò che la forcella tirava su il sacerdote lo teneva per sé. Così facevano con tutti gli Israeliti che venivano là a Silo. 15 Inoltre, prima che fosse bruciato il grasso, veniva ancora il servo del sacerdote e diceva a chi offriva il sacrificio: "Dammi la carne da arrostire per il sacerdote, perché non vuole avere da te carne cotta, ma cruda".

16 Se quegli rispondeva: "Si bruci prima il grasso, poi prenderai quanto vorrai!", replicava: "No, me la devi dare ora, altrimenti la prenderò con la forza".

17 Il peccato di quei servitori era molto grande davanti al Signore, perché disonoravano l'offerta del Signore.

18 Samuele prestava servizio davanti al Signore come servitore, cinto di efod di lino. 19 Sua madre gli preparava una piccola veste e gliela portava ogni anno, quando andava con il marito a offrire il sacrificio annuale. 20 Eli allora benediceva Elkanà e sua moglie e diceva: "Ti conceda il Signore altra prole da questa donna in cambio della richiesta fatta per il Signore". Essi tornarono a casa 21 e il Signore visitò Anna, che concepì e partorì ancora tre figli e due figlie. Frattanto il fanciullo Samuele cresceva presso il Signore.

22 Eli era molto vecchio e sentiva quanto i suoi figli facevano a tutto Israele e come essi giacevano con donne che prestavano servizio all'ingresso della tenda del convegno. 23 Perciò disse loro: "Perché fate tali cose? Io infatti sento che tutto il popolo parla delle vostre azioni cattive! 24 No, figli, non è bene ciò che io odo di voi, che cioè sviate il popolo del Signore. 25 Se un uomo pecca contro un altro uomo, Dio potrà intervenire in suo favore, ma se l'uomo pecca contro il Signore, chi potrà intercedere per lui?". Ma non ascoltarono la voce del padre, perché il Signore aveva deciso di farli morire.

26 Invece il giovane Samuele andava crescendo ed era gradito al Signore e agli uomini.

Commento

Consegnare a Dio il proprio cuore e la propria anima

C'è qualcosa che vorresti ricevere da Dio?

Nel corso della vita è praticamente inevitabile che la nostra anima, prima o poi, sia colta dalla tristezza (1,10, AMP). Tuttavia, non dovremmo mai permettere che l'amarezza ci sommerga. Nei momenti di amarezza e di sconforto, dovremmo fare come Anna che consegna il suo cuore a Dio: "Ella aveva l'animo amareggiato e si mise a pregare il Signore, piangendo dirottamente" (v.10, MSG).

Per le nostre anime, non c'è nulla di più consolante che affidarci al Signore e condividere con lui tutte le nostre preoccupazioni e sofferenze, invece di tenere tutto dentro. Così facendo, "la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i \[n\]ostri cuori e le \[n\]ostre menti" (Filippesi 4,6-7).

Anna ottiene da Dio la consolazione per la sua sofferenza ben prima che la sua preghiera venga concretamente esaudita.

È bellissima qui l'immagine di Anna che prega ardentemente dal profondo dell'anima. "Mentre ella prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca, Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva" (1 Samuele 1,12-13a). Eli accusa Anna di essere ubriaca, ma lei risponde: "No, mio signore; io sono una donna affranta... sto solo sfogando il mio cuore davanti al Signore… finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia angoscia" (vv.15-16).

Eli risponde così: "Va' in pace e il Dio d'Israele ti conceda quello che gli hai chiesto" (v.17). "Poi la donna se ne andò per la sua via, mangiò e il suo volto non fu più come prima" (v.18, MSG). Anna capisce che Dio ha ascoltato la sua preghiera. Infatti "il Signore si ricordò di lei" (v.19). Dio risponde alla preghiera di Anna ben oltre la sua richiesta. Non solo le dona il figlio maschio tanto atteso, ma successivamente anche altri tre figli e due figlie (2,21).

Con il passare del tempo, "il giovane Samuele andava crescendo ed era gradito al Signore e agli uomini" (v.26). Io e Pippa abbiamo molte volte usato queste parole come intenzione di preghiera a Dio per i nostri figli.

La preghiera di Anna dopo la nascita di Samuele manifesta meravigliosamente la gioia dell'anima e la riconoscenza per quanto Dio ha fatto per lei. Anna, infatti, prega e ringrazia Dio perché chi è affamato ora non ha più fame (v.5).

La preghiera di Anna rivela che la sorgente della sua gioia è in Dio, una gioia molto più grande di quella per la nascita del figlio tanto desiderato. Anna prega così: "Il mio cuore esulta nel Signore" (v.1). Dio è la sorgente della gioia dell'anima.

"La mia forza s'innalza grazie al mio Dio… Il Signore fa morire e fa vivere… Solleva dalla polvere il debole, dall'immondizia rialza il povero, per farli sedere con i nobili e assegnare loro un trono di gloria" (vv.1.6.8, MSG).

Preghiera

Signore, grazie per le risposte straordinarie alla preghiera che concedi quando la mia anima riposa in te. Grazie per le volte in cui rispondi alle mie preghiere in modi straordinari. E soprattutto grazie perché mi prometti la tua pace.

La moglie di Nicky dice

1 Samuele 1,1-2,26

Mi sono sempre sentita particolarmente legata a Anna e Samuele. Anna sceglie di rinunciare al figlio Samuele, il quale cresce nella casa di un vecchio sacerdote e dei suoi due figli perversi. Un contesto, questo, non certo ideale per un bambino.

Mi sono poi sempre chiesta per quanti anni Anna abbia dovuto nutrire Samuele, prima di svezzarlo e lasciarlo andare. Spero siano stati almeno dieci!

Eppure, nonostante questo, Samuele cresce con Dio, conosce Dio ed impara a riconoscere la sua voce.

È un sollievo sapere che un bambino può crescere bene anche in circostanze tutt'altro che favorevoli.

Versetto del giorno

Giovanni 10,27

"Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono".

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Bernhard Langer, http://www.thegoal.com/players/golf/langer\\_bernhard/langer\\_bernhard.html \[last accessed April 2021).

Joseph Cardinal Ratzinger, The Spirit of the Liturgy, (San Francisco: Ignatius Press, 2000), pp.203-4

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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