Giorno 135

Tutto ciò che vuole sei tu

Sapienziali Salmi 61,1-8
Nuovo Testamento Giovanni 8,31-59
Antico Testamento Giudici 20,1-21,25

Introduzione

Nel suo libro, Tutto ciò che voglio sei tu, il vescovo Sandy Millar racconta di un suo viaggio in California di qualche anno fa, dove in un incontro vide lo Spirito di Dio agire in modi diversi. Terminato l'incontro, se ne andò a fare due passi. Scrive: "Mentre camminavo ero talmente preso da tutto ciò che avevo vissuto e dall'emozione dello Spirito di Dio che dicevo: 'Signore, ti darò tutto quello che vuoi... Farò tutto quello che vuoi'.

E in quel momento posso dire di avere sentito Dio parlarmi chiaramente. Per tre volte nella mia vita ho vissuto questa sensazione, ma mai così forte. Mi ha detto: 'Tutto ciò che voglio sei tu'... Si è abbassato così tanto... Dio può fare ciò che vuole. E tutto ciò che vuole sei tu".

Sapienziali

Salmi 61,1-8

Salmo 61

1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Di Davide.

2 Ascolta, o Dio, il mio grido,
  sii attento alla mia preghiera.

3 Sull'orlo dell'abisso io t'invoco,
  mentre sento che il cuore mi manca:
  guidami tu sulla rupe per me troppo alta.
4 Per me sei diventato un rifugio,
  una torre fortificata davanti al nemico.

5 Vorrei abitare nella tua tenda per sempre,
  vorrei rifugiarmi all'ombra delle tue ali.
6 Tu, o Dio, hai accolto i miei voti,
  mi hai dato l'eredità di chi teme il tuo nome.

7 Ai giorni del re aggiungi altri giorni,
  per molte generazioni siano i suoi anni!
8 Regni per sempre sotto gli occhi di Dio;
  comanda che amore e fedeltà lo custodiscano.

9 Così canterò inni al tuo nome per sempre,
  adempiendo i miei voti giorno per giorno.

Commento

Lasciarsi guidare da Dio

A volte i problemi della vita ci travolgono e, come Davide, ci sentiamo "sull'orlo dell'abisso" (v.3, AMP).

Davide è un leader (il "re", v.6) e, come ogni persona che guida altre persone, necessita lui stesso di essere guidato da Dio. La sua è una preghiera che sentiamo vicina e che possiamo fare nostra. Grida a Dio chiedendogli di ascoltare la sua preghiera e di guidarlo (vv.2-3).

La preghiera di Davide è prima di tutto richiesta di protezione. Ci sono momenti nei quali sentiamo il bisogno di andare via e di nasconderci. Dio ci dona un "rifugio, una torre fortificata davanti al nemico" (v.4, MSG). Egli è "una tenda per sempre" (v.5). Ci guida su una "rupe" per noi troppo alta (v.3), ci avvolge e ci protegge "all'ombra delle \[sue\] ali" (v.5) e comanda che "amore e fedeltà" ci custodiscano (v.8).

Preghiera

Signore, ti prego di guidarmi oggi alla tua presenza e di guidarmi in tutte le decisioni che prenderò, le conversazioni che intratterrò e le parole che dirò.
Nuovo Testamento

Giovanni 8,31-59

Se foste figli di Abramo

31 Gesù allora disse a quei Giudei che gli avevano creduto: "Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; 32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".

33 Gli risposero: "Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: "Diventerete liberi"?".

34 Gesù rispose loro: "In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. 35 Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. 36 Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. 37 So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. 38 Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro".

39 Gli risposero: "Il padre nostro è Abramo".

Disse loro Gesù: "Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. 40 Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l'ha fatto. 41 Voi fate le opere del padre vostro".

Gli risposero allora: "Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!".

42 Disse loro Gesù: "Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. 43 Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. 44 Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. 45 A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. 46 Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio".

Prima che Abramo fosse, Io Sono

48 Gli risposero i Giudei: "Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?".

49 Rispose Gesù: "Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. 50 Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. 51 In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno".

52 Gli dissero allora i Giudei: "Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno". 53 Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?".

54 Rispose Gesù: "Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!", 55 e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. 56 Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia".

57 Allora i Giudei gli dissero: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?".

58 Rispose loro Gesù: "In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono". 59 Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Commento

Essere liberati da Gesù

Un giorno, al prigioniero Nelson Mandela, una guardia carceraria disse: "Sai che io ho il potere di farti uccidere?" Mandela rispose: "E tu non sai che io ho il potere di andare verso la mia morte liberamente?"

Vuoi vivere una vita di vera libertà? Gesù è il grande liberatore. Se Gesù "vi farà liberi, sarete liberi davvero" (v.36, AMP).

Ma chi è questo Gesù? (vv.12-59). I Giudei pongono a Gesù la stessa domanda: "Chi credi di essere?" (v.53) Gesù risponde indicando il suo rapporto unico con il Padre. La sua risposta culmina con una straordinaria affermazione: "Prima che Abramo fosse, Io Sono" (v.58). Questo è esattamente il modo in cui Dio si è rivelato a Mosè presso il roveto ardente (Esodo 3,14). Gesù usa un linguaggio che solo Dio può usare. Nel sentire questo, i suoi nemici raccolgono pietre per lapidarlo con l'accusa di blasfemia (Giovanni 8,59).

Sebbene il rapporto di Gesù con suo Padre sia unico, attraverso Gesù anche noi possiamo conoscere Dio ed entrare in relazione con lui. Avere una relazione con lui porta libertà nella nostra vita. Ma cosa significa questa libertà?

Gesù dice che conoscere lui è conoscere la verità, e che "la verità vi farà liberi" (v.32). Nel giudaismo, la verità era la legge, e lo studio e l'osservanza della legge rendevano una persona libera. Gesù dice: "Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli" (v.31).

I cristiani sono talvolta accusati di essere di mentalità ristretta o anti-intellettuali, in contrasto con coloro che si definiscono "liberi pensatori". Gesù dice che, in realtà, è il contrario. Seguire Gesù è la via della libertà e dell'integrità intellettuale.

La verità è rivelata da Dio. Gesù è "la verità" (14,6). Egli è la rivelazione ultima di Dio. Conoscere la verità non significa saper ripetere frasi o discorsi, ma conoscere una persona. Conoscere Gesù apre la nostra mente, aumenta la nostra profondità di intuizione e estende la nostra capacità di comprensione. Vivere nella verità è vivere in una relazione d'amore con Gesù, che è la verità.

Questo non significa che abbiamo tutte le risposte, ma che abbiamo un quadro di pensiero completo. Le leggi scientifiche forniscono tutte le informazioni per investigare liberamente nel regno fisico. La rivelazione di Dio fornisce la struttura che dà la libertà intellettuale per investigare nel regno spirituale. La fede porta alla comprensione.

La risposta alle parole di Gesù è: "Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: 'Diventerete liberi?'" (8,33) Ma Gesù risponde: "In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato" (v.34). Peccare è essere schiavi delle nostre costrizioni, delle nostre dipendenze, del nostro bisogno di potere e ammirazione, schiavi di ciò che gli altri pensano di noi, schiavi della paura degli altri. Senza Gesù Cristo, tutti noi siamo schiavi del peccato. Ma "se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero" (v.36, AMP).

  1. Libertà dalla vergogna
    Gesù ci libera dalla colpa e dalla vergogna. È morto affinché noi potessimo essere perdonati e la nostra colpa e la nostra vergogna potessero essere cancellate.

  2. Libertà dalle dipendenze
    Gesù ci libera dalle dipendenze, che ci rendono "schiav\[i\] del peccato" (v.34). Sulla croce, il potere delle dipendenze è stato spezzato. Sebbene di tanto in tanto possiamo ancora cadere, Gesù, nel renderci liberi, spezza le nostre dipendenze dal peccato. A volte lo fa istantaneamente, a volte attraverso un processo più lungo.

  3. Libertà dalla paura
    Gesù ci libera dalla paura. È venuto "per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita" (Ebrei 2,14-15). Dice: "In verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno" (Giovanni 8,51).

    Per coloro che Gesù ha liberato, la morte non è la fine. È la porta del paradiso. Nel liberarti dalla paura della morte, Gesù ti libera anche da tutte le altre paure.

  4. Libertà di conoscere Dio
    Gesù ci rende liberi di avere una relazione con Dio come la sua. Gesù è l'esempio supremo di persona guidata da Dio. Di sé dice: "La verità udita da Dio" (v.40) e: "Chi è da Dio ascolta le parole di Dio" (v.47). Abbiamo tutti la possibilità di ascoltare Dio. Gesù dice: "Io lo conosco" (v.55). Anche a noi permette di conoscere Dio.

  5. Libertà di essere se stessi
    Invece di cercare di essere fotocopia di qualcun altro, Gesù ci rende liberi di essere la copia originale di noi stessi, come Dio vuole che siamo.

  6. Libertà di amare
    Gesù ci rende liberi di amare, che è l'opposto dell'egocentrismo del peccato.

    Ci rende liberi intellettualmente, moralmente ed emotivamente. Questa è la vera libertà: "Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero" (v.36).

Preghiera

Signore, grazie per la libertà che porti nella mia vita. Grazie perché posso conoscerti e sentire la tua voce.
Antico Testamento

Giudici 20,1-21,25

La guerra contro Beniamino

20Allora tutti gli Israeliti uscirono, da Dan fino a Betsabea e al territorio di Gàlaad, e la comunità si radunò come un sol uomo dinanzi al Signore, a Mispa. 2 I capi di tutto il popolo e tutte le tribù d'Israele si presentarono all'assemblea del popolo di Dio, in numero di quattrocentomila fanti che maneggiavano la spada. 3 I figli di Beniamino vennero a sapere che gli Israeliti erano venuti a Mispa. Gli Israeliti dissero: "Parlate! Com'è avvenuta questa scelleratezza?".

4 Allora il levita, il marito della donna che era stata uccisa, rispose: "Io ero giunto con la mia concubina a Gàbaa di Beniamino, per passarvi la notte. 5 Ma gli abitanti di Gàbaa insorsero contro di me e circondarono di notte la casa dove stavo. Volevano uccidere me; quanto alla mia concubina, le usarono violenza fino al punto che ne morì. 6 Io presi la mia concubina, la feci a pezzi e mandai i pezzi a tutti i territori dell'eredità d'Israele, perché costoro hanno commesso un delitto e un'infamia in Israele. 7 Eccovi qui tutti, Israeliti: consultatevi e decidete qui".

8 Tutto il popolo si alzò insieme gridando: "Nessuno di noi tornerà alla tenda, nessuno di noi rientrerà a casa. 9 Ora ecco quanto faremo a Gàbaa: tireremo a sorte 10 e prenderemo in tutte le tribù d'Israele dieci uomini su cento, cento su mille e mille su diecimila, i quali andranno a cercare viveri per il popolo, per quelli che andranno a punire Gàbaa di Beniamino, come merita l'infamia che ha commesso in Israele". 11 Così tutti gli Israeliti si radunarono contro la città, uniti come un solo uomo.

12 Le tribù d'Israele mandarono uomini in tutta la tribù di Beniamino a dire: "Quale delitto è stato commesso in mezzo a voi? 13 Consegnateci quegli uomini iniqui di Gàbaa, perché li uccidiamo e cancelliamo il male da Israele".

Ma i figli di Beniamino non vollero ascoltare la voce dei loro fratelli, gli Israeliti. 14 I figli di Beniamino uscirono dalle loro città e si radunarono a Gàbaa per combattere contro gli Israeliti. 15 Si passarono in rassegna i figli di Beniamino usciti dalle città: formavano un totale di ventiseimila uomini che maneggiavano la spada, senza contare gli abitanti di Gàbaa. 16 Fra tutta questa gente c'erano settecento uomini scelti, che erano ambidestri. Tutti costoro erano capaci di colpire con la fionda un capello, senza mancarlo.

17 Si fece pure la rassegna degli Israeliti, non compresi quelli di Beniamino, ed erano quattrocentomila uomini in grado di maneggiare la spada, tutti guerrieri.

18 Gli Israeliti si mossero, vennero a Betel e consultarono Dio, dicendo: "Chi di noi andrà per primo a combattere contro i figli di Beniamino?".

Il Signore rispose: "Giuda andrà per primo".

19 Il mattino dopo, gli Israeliti si mossero e si accamparono presso Gàbaa. 20 Gli Israeliti uscirono per combattere contro Beniamino e si disposero in ordine di battaglia contro di loro, presso Gàbaa. 21 Allora i figli di Beniamino uscirono da Gàbaa e in quel giorno sterminarono ventiduemila Israeliti, 22 ma l'esercito degli Israeliti si rinfrancò ed essi tornarono a schierarsi in battaglia dove si erano schierati il primo giorno. 23 Gli Israeliti salirono a piangere davanti al Signore fino alla sera e consultarono il Signore, dicendo: "Devo continuare a combattere contro Beniamino, mio fratello?".

Il Signore rispose: "Andate contro di loro".

24 Gli Israeliti vennero a battaglia con i figli di Beniamino una seconda volta. 25 I Beniaminiti una seconda volta uscirono da Gàbaa contro di loro e sterminarono altri diciottomila uomini degli Israeliti, tutti atti a maneggiare la spada.

26 Allora tutti gli Israeliti e tutto il popolo salirono a Betel, piansero e rimasero davanti al Signore e digiunarono quel giorno fino alla sera e offrirono olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. 27 Gli Israeliti consultarono il Signore - l'arca dell'alleanza di Dio in quel tempo era là 28 e Fineès, figlio di Eleàzaro, figlio di Aronne, prestava servizio davanti ad essa in quel tempo - e dissero: "Devo continuare ancora a uscire in battaglia contro i figli di Beniamino, mio fratello, o devo cessare?".

Il Signore rispose: "Andate, perché domani li consegnerò in mano vostra".

29 Israele tese quindi un agguato intorno a Gàbaa. 30 Gli Israeliti andarono il terzo giorno contro i figli di Beniamino e si disposero a battaglia presso Gàbaa come le altre volte. 31 I figli di Beniamino fecero una sortita contro il popolo, si lasciarono attirare lontano dalla città e cominciarono a colpire e a uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d'Israele, lungo le strade che portano l'una a Betel e l'altra a Gàbaon, in aperta campagna: ne uccisero circa trenta. 32 Già i figli di Beniamino pensavano: "Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima volta". Ma gli Israeliti dissero: "Fuggiamo e attiriamoli dalla città sulle strade!".

33 Tutti gli Israeliti abbandonarono la loro posizione e si disposero a battaglia a Baal-Tamar, mentre quelli di Israele che erano in agguato sbucavano dal luogo dove si trovavano, a occidente di Gàbaa. 34 Diecimila uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Gàbaa. Il combattimento fu aspro: quelli non si accorgevano del disastro che stava per colpirli. 35 Il Signore sconfisse Beniamino davanti a Israele; gli Israeliti uccisero in quel giorno venticinquemilacento uomini di Beniamino, tutti atti a maneggiare la spada. 36 I figli di Beniamino si accorsero di essere sconfitti.

Gli Israeliti avevano ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nell'agguato che avevano teso presso Gàbaa. 37 Quelli che stavano in agguato, infatti, si gettarono d'improvviso contro Gàbaa e, fattavi irruzione, passarono a fil di spada l'intera città. 38 C'era un segnale convenuto fra gli Israeliti e quelli che stavano in agguato: questi dovevano far salire dalla città una colonna di fumo. 39 Gli Israeliti avevano dunque voltato le spalle nel combattimento

e gli uomini di Beniamino avevano cominciato a colpire e uccidere circa trenta uomini d'Israele. Essi dicevano: "Ormai essi sono sconfitti davanti a noi, come nella prima battaglia!". 40 Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla città, quelli di Beniamino si voltarono indietro ed ecco, tutta la città saliva in fiamme verso il cielo. 41 Allora gli Israeliti tornarono indietro e gli uomini di Beniamino furono presi dal terrore, vedendo il disastro piombare loro addosso. 42 Voltarono le spalle davanti agli Israeliti e presero la via del deserto; ma i combattenti li incalzavano e quelli che venivano dalla città piombavano in mezzo a loro massacrandoli. 43 Circondarono i Beniaminiti, li inseguirono senza tregua, li incalzarono fino di fronte a Gàbaa, dal lato orientale. 44 Caddero dei Beniaminiti diciottomila uomini, tutti valorosi. 45 I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in direzione della roccia di Rimmon e gli Israeliti ne rastrellarono per le strade cinquemila, li incalzarono fino a Ghìdeom e ne colpirono altri duemila.

46 Così il numero totale dei Beniaminiti che caddero quel giorno fu di venticinquemila, atti a maneggiare la spada, tutta gente di valore. 47 Seicento uomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti verso il deserto, raggiunsero la roccia di Rimmon e rimasero alla roccia di Rimmon quattro mesi. 48 Intanto gli Israeliti tornarono contro i figli di Beniamino, passarono a fil di spada nella città uomini e bestiame e quanto trovarono, e diedero alle fiamme anche tutte le città che incontrarono.

Riabilitazione di Beniamino

21Gli Israeliti avevano giurato a Mispa: "Nessuno di noi darà la propria figlia in moglie a un Beniaminita".

2 Il popolo venne a Betel, dove rimase fino alla sera davanti a Dio, alzò la voce, prorompendo in pianto, 3 e disse: "Signore, Dio d'Israele, perché è avvenuto questo in Israele, che oggi in Israele sia venuta meno una delle sue tribù?".

4 Il giorno dopo il popolo si alzò di buon mattino, costruì in quel luogo un altare e offrì olocausti e sacrifici di comunione.

5 Poi gli Israeliti dissero: "Fra tutte le tribù d'Israele, qual è quella che non è venuta all'assemblea davanti al Signore?". Perché contro chi non fosse venuto alla presenza del Signore a Mispa si era pronunciato questo grande giuramento: "Sarà messo a morte".

6 Gli Israeliti si pentivano di quello che avevano fatto a Beniamino loro fratello e dicevano: "Oggi è stata soppressa una tribù d'Israele. 7 Come faremo per procurare donne ai superstiti, dato che abbiamo giurato per il Signore di non dar loro in moglie nessuna delle nostre figlie?". 8 Dissero dunque: "Fra le tribù d'Israele, qual è quella che non è venuta davanti al Signore a Mispa?". Risultò che nessuno di Iabes di Gàlaad era venuto all'accampamento dove era l'assemblea; 9 fatta la rassegna del popolo, si era trovato che là non vi era nessuno degli abitanti di Iabes di Gàlaad.

10 Allora la comunità vi mandò dodicimila uomini dei più valorosi e ordinò: "Andate e passate a fil di spada gli abitanti di Iabes di Gàlaad, comprese le donne e i bambini. 11 Farete così: voterete allo sterminio ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini". Quelli fecero così. 12 Trovarono fra gli abitanti di Iabes di Gàlaad quattrocento fanciulle vergini, che non avevano avuto rapporti con un uomo, e le condussero all'accampamento, a Silo, che è nella terra di Canaan.

13 Tutta la comunità mandò messaggeri per parlare ai figli di Beniamino, che erano alla roccia di Rimmon, e per proporre loro la pace. 14 Allora i Beniaminiti tornarono e furono date loro quelle donne di Iabes di Gàlaad a cui era stata risparmiata la vita; ma non erano sufficienti per tutti.

15 Il popolo dunque si era pentito di quello che aveva fatto a Beniamino, perché il Signore aveva aperto una breccia fra le tribù d'Israele. 16 Gli anziani della comunità dissero: "Come procureremo donne ai superstiti, poiché le donne beniaminite sono state sterminate?". 17 Soggiunsero: "Bisogna conservare il possesso di un resto a Beniamino, perché non sia soppressa una tribù in Israele. 18 Ma noi non possiamo dare loro in moglie le nostre figlie, perché gli Israeliti hanno giurato: "Maledetto chi darà una moglie a Beniamino!"". 19 Aggiunsero: "Ecco, ogni anno si fa una festa per il Signore a Silo". Questa città è a settentrione di Betel, a oriente della strada che sale da Betel a Sichem e a mezzogiorno di Lebonà.

20 Diedero quest'ordine ai figli di Beniamino: "Andate, appostatevi nelle vigne 21 e state attenti: quando le fanciulle di Silo usciranno per danzare in coro, uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulle di Silo e andatevene nel territorio di Beniamino. 22 Quando i loro padri o i loro fratelli verranno a discutere con noi, diremo loro: "Perdonateli: non le hanno prese una ciascuno in guerra, né voi le avete date loro: solo in tal caso sareste in colpa"".

23 I figli di Beniamino fecero a quel modo: si presero mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le rapirono, poi partirono e tornarono nel loro territorio, riedificarono le città, e vi stabilirono la loro dimora.

24 In quel medesimo tempo, gli Israeliti se ne andarono ciascuno nella sua tribù e nella sua famiglia e da quel luogo ciascuno si diresse verso la sua eredità.

25 In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva come gli sembrava bene.

Commento

Essere fedeli a Dio

Il racconto di questo periodo caotico nella storia di Israele volge al termine. L'autore del libro dei Giudici dice: "In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva come gli sembrava bene" (21,25, MSG). Dio ha dato loro un sistema politico basato sulla fedeltà all'unico Dio. Ma questo non è stato accettato, ha avuto vita breve ed è stato presto abbandonato.

Come avremo modo di vedere nel primo libro di Samuele, la decisione di avere un re in Israele non viene considerata del tutto positiva. Eppure è vista come preferibile a questo stato di caos in cui tutti facevano semplicemente "come gli sembrava bene" (Giudici 21,25, MSG).

Eppure, anche in mezzo al caos, ci sono momenti in cui il popolo di Dio ricorre a lui (20,18), chiede di essere da lui guidato. L'insegnamento a rimanere in costante comunicazione e consultazione di Dio è così ricorrente in tutto l'Antico Testamento. Israele qui commette l'errore di non chiedere a Dio se sia meglio andare in battaglia o non andare. Chiede solo in che modo condurre la battaglia.

Da questo fatto, comprendiamo che anche nei piani di Dio è facile cadere in grandi battute d'arresto. Anche se Dio promette la vittoria, ci possono essere vittime lungo la strada. Questo è vero per le battaglie fisiche, come quelle del popolo di Israele, ma anche per quelle spirituali che siamo chiamati ad affrontare. Non dovremmo sorprenderci delle battute d'arresto. Quando accadono non significa necessariamente che ciò che facciamo è fuori dal piano di Dio. Il libro dei Giudici ci insegna che qualunque cosa accada, ciò che conta è rimanere fedeli a Dio. Tutto ciò che vuole sei tu.

Preghiera

Signore, aiutami a rimanerti fedele sempre. Fa che nelle battute d'arresto non mi scoraggi, e che possa cercare sempre la tua volontà nella mia vita.

La moglie di Nicky dice

Salmi 61,3b

"Guidami tu sulla rupe per me troppo alta".

Nei momenti difficili della nostra vita, Dio ci invita a spostarci su una roccia più alta di noi. Riguardo a una situazione complessa che stiamo affrontando, Dio può cambiare la nostra prospettiva su di essa. E potrebbe esserci una situazione, anche oggi, in cui Dio può donarci una nuova rivelazione.

Versetto del giorno

Giovanni 8,36

"Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero".

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Sandy Millar, All I Want is You, (London: Alpha International, 2005) p.21

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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