Giorno 126

Pregare a misura di Dio

Sapienziali Salmi 57,1-7
Nuovo Testamento Giovanni 4,43-5,15
Antico Testamento Giudici 4,1-5,31

Introduzione

Ricordo così bene quella volta all'ospedale di Brompton. Ero stato chiamato per pregare per un bambino di nome Craig e dare sostegno alla mamma Vivienne. Vivienne aveva tre figli ed era incinta di un quarto. Il suo terzo figlio, Craig, di diciotto mesi, aveva un difetto al cuore. Era stato operato ma l'operazione non era andata bene. I dottori avevano detto che non c'era più niente da fare. Per tre volte le avevano proposto di staccare il respiratore e di lasciarlo morire. Ma prima di farlo, Vivienne voleva provare un'ultima cosa. Voleva chiedere a qualcuno di pregare per lui. Ed ecco perché ero stato chiamato.

Entrai nella stanza. Craig era pieno di tubi. Il suo corpicino era gonfio e pieno di lividi. I medici avevano detto che anche se si fosse ripreso, avrebbe avuto danni cerebrali per tutta la vita. Il suo cuore si era fermato per troppo a lungo. In quel momento, Vivienne mi confidò di non credere in Dio, ma mi disse: "Puoi pregare per lui?"

Pregai per Craig nel nome di Gesù perché fosse guarito. Poi parlai con Vivienne di Dio e in quel momento lei decise di dare la sua vita a Gesù Cristo. Due giorni dopo tornai in ospedale. Mi corse incontro con il viso pieno di gioia e mi disse: "Ho cercato di mettermi in contatto con te. È successo qualcosa di straordinario. Dopo che hai pregato, Craig è migliorato e ora è guarito". Nel giro di pochi giorni Craig tornò a casa.

Vivienne fece il giro di tutti i parenti e amici dicendo: "Non credevo, ma ora credo".

Avevamo assistito a qualcosa di straordinario, una guarigione sorprendente. È stato 30 anni fa. In tutti questi anni, sono rimasto in contatto con la famiglia. Quello di Craig non è stato un effetto placebo, di autosuggestione o il potere del pensiero positivo. Craig era solo un bambino. È stata una risposta a "misura di Dio" data ad una preghiera "a misura di Dio".

Sapienziali

Salmi 57,1-7

Salmo 57

1 Al maestro del coro. Su "Non distruggere". Di Davide. Miktam. Quando fuggì da Saul nella caverna.

2 Pietà di me, pietà di me, o Dio,
  in te si rifugia l'anima mia;
 all'ombra delle tue ali mi rifugio
  finché l'insidia sia passata.

3 Invocherò Dio, l'Altissimo,
  Dio che fa tutto per me.
4 Mandi dal cielo a salvarmi,
  confonda chi vuole inghiottirmi;
  Dio mandi il suo amore e la sua fedeltà.

5 In mezzo a leoni devo coricarmi,
  infiammàti di rabbia contro gli uomini!
 I loro denti sono lance e frecce,
  la loro lingua è spada affilata.

6 Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
  su tutta la terra la tua gloria.

7 Hanno teso una rete ai miei piedi,
  hanno piegato il mio collo,
 hanno scavato davanti a me una fossa,
  ma dentro vi sono caduti.

Commento

Pregare per la misericordia

Hai mai chiesto a Dio misericordia? Forse sì e anche molte volte. Davide si rivolge a "Dio, l'Altissimo" (v.3). Grida: "Pietà di me, pietà di me, o Dio" (v.2a).

C'è una preghiera a cui Dio risponde sempre, una preghiera di misericordia a misura di Dio. È la preghiera di richiesta di perdono attraverso Gesù. Attraverso la sua morte in croce, Gesù ha reso possibile che: "Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato" (Romani 10,13).

Davide si rivolge a Dio con questa preghiera di grazia probabilmente da un rifugio durante la sua fuga da Saul (vedi 1 Samuele 22,24). Si rivolge a Dio e Dio lo ascolta e risponde alla sua preghiera. Davide dice: "Invocherò Dio, l'Altissimo, Dio che fa tutto per me" (Salmi 57,3).

Davide sa che Dio ha uno scopo per la sua vita e che lo avrebbe portato a compimento. Ma come per Davide, Dio ha uno scopo grande anche per te, uno scopo a misura di Dio. Per questo, come Davide, siamo chiamati a rispondere alla chiamata di Dio e a obbedire a ciò che ci dice.

Dio risponde alle preghiere "a misura di Dio": "Mandi dal cielo a salvarmi... Dio mandi il suo amore e la sua fedeltà" (v.4).

Preghiera

Signore, grazie per il tuo amore e per la tua fedeltà (v.3). La mia anima desidera rifugiarsi all'ombra delle tue ali.
Nuovo Testamento

Giovanni 4,43-5,15

In Galilea, guarigione di un bambino

43 Trascorsi due giorni, partì di là per la Galilea. 44 Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. 45 Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.

46 Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. 47 Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.

48 Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete".

49 Il funzionario del re gli disse: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia".

50 Gesù gli rispose: "Va', tuo figlio vive".

Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. 51 Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: "Tuo figlio vive!". 52 Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: "Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato".

53 Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio vive", e credette lui con tutta la sua famiglia.

54 Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

A Gerusalemme, guarigione di un paralitico

5 Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 2A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, 3sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. \\[4\\] 5Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. 6Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: "Vuoi guarire?".

7Gli rispose il malato: "Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me".

8Gesù gli disse: "Àlzati, prendi la tua barella e cammina". 9E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Quel giorno però era un sabato. 10Dissero dunque i Giudei all'uomo che era stato guarito: "È sabato e non ti è lecito portare la tua barella".

11Ma egli rispose loro: "Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi la tua barella e cammina"".

12Gli domandarono allora: "Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi e cammina"?".

13Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.

14Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: "Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio".

Commento

Pregare per la guarigione

Ci sono momenti nella nostra vita in cui sentiamo disperatamente il bisogno di guarigione, per altre persone o per noi stessi. In questa vita le nostre preghiere di guarigione non hanno sempre risposta. La preghiera senza risposta non è facile da accettare. A volte ci troviamo a lottare contro questo, ed è una lotta difficile e dolorosa¹. Ma a volte Dio interviene miracolosamente e guarisce. In questo brano troviamo due esempi, entrambi avvenuti in seguito a preghiere "a misura di Dio":

  1. Guarigione per gli altri
    Il funzionario del re si reca da Gesù e lo prega di guarire suo figlio (4,47), che stava per morire.

    Gesù risponde: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete" (v.48, MSG). Ma il funzionario del re non si arrende e dice: "Scendi, prima che il mio bambino muoia!" (v.49, MSG)

    Gesù risponde alla fede di quell'uomo. Quell'uomo crede che la presenza di Gesù possa guarire suo figlio. Ma Gesù gli chiede qualcosa di più, un passo di fede in più. Gli chiede di credere che le sue parole avrebbero guarito suo figlio anche a distanza. L'uomo crede e Gesù compie il miracolo. Risponde ad una preghiera "a misura di Dio". E come effetto, tutta la sua famiglia inizia a credere (v.53).

  2. Guarigione per noi stessi
    Gesù si reca in un luogo nel quale erano presenti molte persone disabili: infermi, ciechi, zoppi e paralitici (5,3). Secondo la cultura dell'epoca, la disabilità era vista come una punizione di Dio. Queste persone si nascondevano. Ma Dio sceglie i deboli e gli stolti del mondo per confondere i sapienti (1 Corinzi 1,27-28). \t Gesù guarisce un uomo che era malato da 38 anni (Giovanni 5,5). L'uomo era disperato: la sua speranza era nei poteri curativi delle acque di Betzatà, che periodicamente ribollivano. Si pensava che la prima persona che fosse entrata, dopo che le acque avevano iniziato a ribollire, sarebbe stata guarita. Ma non c'era nessuno disposto ad aiutarlo ad entrare per primo (v.7).

    Non aveva amici, né parenti stretti. Nessuno si prendeva cura di lui. Era solo e abbandonato. Nessuno lo amava, tranne Gesù.

    Gesù gli dice: "Vuoi guarire?" (v.6) Per 38 anni, quell'uomo aveva imparato a sopravvivere con la sua disabilità. Ora deve alzarsi, fare scelte, trovare nuovi amici, trovare lavoro e diventare responsabile della sua vita.

    Riguardo alle parole di Gesù, Joyce Meyer ha detto: "A quell'uomo Gesù ha detto: 'Smettila di mentire a te stesso, fai qualcosa'. Per 15 anni sono stata abusata sessualmente e costretta a crescere in un ambiente terrificante. Un'esperienza difficile, che mi ha lasciata senza fiducia e piena di vergogna. Volevo avere cose belle nella vita, ma il tormento emotivo e la disperazione mi tenevano bloccata.

    Come con quell'uomo in Giovanni 5, con me Gesù non si è fermato alla commiserazione. Con me è stato molto amorevole ma anche molto duro. Non ha lasciato che mi abbandonassi all'autocommiserazione e questo è stato un punto di svolta nella mia vita. Ora, non sono più nella fossa, e ho una vita fantastica. Se dirai di no all'autocommiserazione, guarderai Dio con positività e farai ciò che ti indicherà, anche tu potrai avere una vita fantastica".

¹ Su questo argomento, l'amico Pete Greig ha scritto un ottimo libro dal titolo "God on Mute".

Preghiera

Grazie Signore per aver ascoltato le nostre preghiere di guarigione per noi stessi e per gli altri. Oggi desidero innalzare la mia preghiera come un grido e chiedere la guarigione per…
Antico Testamento

Giudici 4,1-5,31

Dèbora e Barak

4Eud era morto, e gli Israeliti ripresero a fare ciò che è male agli occhi del Signore. 2 Il Signore li consegnò nelle mani di Iabin, re di Canaan, che regnava ad Asor. Il capo del suo esercito era Sìsara, che abitava a Caroset-Goìm. 3 Gli Israeliti gridarono al Signore, perché Iabin aveva novecento carri di ferro e da vent'anni opprimeva duramente gli Israeliti.

4 In quel tempo era giudice d'Israele una donna, una profetessa, Dèbora, moglie di Lappidòt. 5 Ella sedeva sotto la palma di Dèbora, tra Rama e Betel, sulle montagne di Èfraim, e gli Israeliti salivano da lei per ottenere giustizia. 6 Ella mandò a chiamare Barak, figlio di Abinòam, da Kedes di Nèftali, e gli disse: "Sappi che il Signore, Dio d'Israele, ti dà quest'ordine: "Va', marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila figli di Nèftali e figli di Zàbulon. 7 Io attirerò verso di te, al torrente Kison, Sìsara, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua gente che è numerosa, e lo consegnerò nelle tue mani"".

8 Barak le rispose: "Se vieni anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò".

9 Rispose: "Bene, verrò con te; però non sarà tua la gloria sulla via per cui cammini, perché il Signore consegnerà Sìsara nelle mani di una donna". Dèbora si alzò e andò con Barak a Kedes. 10 Barak convocò Zàbulon e Nèftali a Kedes; diecimila uomini si misero al suo seguito e Dèbora andò con lui.

11 Cheber, il Kenita, si era separato dai Keniti, discendenti di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le tende alla Quercia di Saannàim, che è presso Kedes.

12 Fu riferito a Sìsara che Barak, figlio di Abinòam, era salito sul monte Tabor. 13 Allora Sìsara radunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui da Caroset-Goìm fino al torrente Kison.

14 Dèbora disse a Barak: "Àlzati, perché questo è il giorno in cui il Signore ha messo Sìsara nelle tue mani. Il Signore non è forse uscito in campo davanti a te?". Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. 15 Il Signore sconfisse, davanti a Barak, Sìsara con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito; Sìsara scese dal carro e fuggì a piedi.

16 Barak inseguì i carri e l'esercito fino a Caroset-Goìm; tutto l'esercito di Sìsara cadde a fil di spada: non ne scampò neppure uno. 17 Intanto Sìsara era fuggito a piedi verso la tenda di Giaele, moglie di Cheber il Kenita, perché vi era pace fra Iabin, re di Asor, e la casa di Cheber il Kenita.

18 Giaele uscì incontro a Sìsara e gli disse: "Férmati, mio signore, férmati da me: non temere". Egli entrò da lei nella sua tenda ed ella lo nascose con una coperta.

19 Egli le disse: "Dammi da bere un po' d'acqua, perché ho sete". Ella aprì l'otre del latte, gli diede da bere e poi lo ricoprì.

20 Egli le disse: "Sta' all'ingresso della tenda; se viene qualcuno a interrogarti dicendo: "C'è qui un uomo?", dirai: "Nessuno"".

21 Allora Giaele, moglie di Cheber, prese un picchetto della tenda, impugnò il martello, venne pian piano accanto a lui e gli conficcò il picchetto nella tempia, fino a farlo penetrare in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; così morì.

22 Ed ecco sopraggiungere Barak, che inseguiva Sìsara; Giaele gli uscì incontro e gli disse: "Vieni e ti mostrerò l'uomo che cerchi". Egli entrò da lei ed ecco Sìsara era steso morto, con il picchetto nella tempia.

23 Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti agli Israeliti. 24 La mano degli Israeliti si fece sempre più pesante su Iabin, re di Canaan, finché ebbero stroncato Iabin, re di Canaan.

Cantico di Dèbora

5In quel giorno Dèbora, con Barak, figlio di Abinòam, elevò questo canto:

2 "Ci furono capi in Israele per assumere il comando;
ci furono volontari per arruolarsi in massa:
benedite il Signore!

3 Ascoltate, o re, porgete l'orecchio, o sovrani;
io voglio cantare al Signore,
voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele!

4 Signore, quando uscivi dal Seir,
quando avanzavi dalla steppa di Edom,
la terra tremò, i cieli stillarono,
le nubi stillarono acqua.
5 Sussultarono i monti davanti al Signore, quello del Sinai,
davanti al Signore, Dio d'Israele.

6 Ai giorni di Samgar, figlio di Anat,
ai giorni di Giaele, erano deserte le strade
e i viandanti deviavano su sentieri tortuosi.
7 Era cessato ogni potere, era cessato in Israele,
finché non sorsi io, Dèbora,
finché non sorsi come madre in Israele.
8 Si preferivano dèi nuovi,
e allora la guerra fu alle porte,
ma scudo non si vedeva né lancia per quarantamila in Israele.
9 Il mio cuore si volge ai comandanti d'Israele,
ai volontari tra il popolo:
benedite il Signore!

10 Voi che cavalcate asine bianche,
seduti su gualdrappe, voi che procedete sulla via,
meditate; 11 unitevi al grido degli uomini schierati fra gli abbeveratoi:
là essi proclamano le vittorie del Signore,
le vittorie del suo potere in Israele,

quando scese alle porte
il popolo del Signore.
12 Déstati, déstati, o Dèbora,
déstati, déstati, intona un canto!
Sorgi, Barak,
e cattura i tuoi prigionieri, o figlio di Abinòam!

13 Allora scesero i fuggiaschi per unirsi ai prìncipi;
il popolo del Signore scese a sua difesa tra gli eroi.
14 Quelli della stirpe di Èfraim scesero nella pianura,
ti seguì Beniamino fra le tue truppe.
Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti
e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando.
15 I prìncipi di Ìssacar mossero con Dèbora,
Barak si lanciò sui suoi passi nella pianura.
Nei territori di Ruben grandi erano le esitazioni.
16 Perché sei rimasto seduto tra gli ovili
ad ascoltare le zampogne dei pastori?
Nei territori di Ruben grandi erano le dispute.
17 Gàlaad sta fermo oltre il Giordano
e Dan perché va peregrinando sulle navi?
Aser si è stabilito lungo la riva del mare
e presso le sue insenature dimora.
18 Zàbulon invece è un popolo che si è esposto alla morte,
come Nèftali, sui poggi della campagna!

19 Vennero i re, diedero battaglia,
combatterono i re di Canaan a Taanac,
presso le acque di Meghiddo,
ma non riportarono bottino d'argento.
20 Dal cielo le stelle diedero battaglia,
dalle loro orbite combatterono contro Sìsara.
21 Il torrente Kison li travolse;
torrente impetuoso fu il torrente Kison.
Anima mia, marcia con forza!
22 Allora martellarono gli zoccoli dei cavalli
al galoppo, al galoppo dei destrieri. 23 Maledite Meroz - dice l'angelo del Signore -,
maledite, maledite i suoi abitanti,
perché non vennero in aiuto al Signore,
in aiuto al Signore tra gli eroi.

24 Sia benedetta fra le donne Giaele,
la moglie di Cheber il Kenita,
benedetta fra le donne della tenda!
25 Acqua egli chiese, latte ella diede,
in una coppa da prìncipi offrì panna.
26 Una mano ella stese al picchetto
e la destra a un martello da fabbri,
e colpì Sìsara, lo percosse alla testa,
ne fracassò, ne trapassò la tempia.
27 Ai piedi di lei si contorse, cadde, giacque;
ai piedi di lei si contorse, cadde;
dove si contorse, là cadde finito.

28 Dietro la finestra si affaccia
e si lamenta la madre di Sìsara, dietro le grate:
"Perché il suo carro tarda ad arrivare?
Perché così a rilento procedono i suoi carri?".
29 Le più sagge tra le sue principesse rispondono,
e anche lei torna a dire a se stessa:
30 "Certo han trovato bottino, stan facendo le parti:
una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo;
un bottino di vesti variopinte per Sìsara,
un bottino di vesti variopinte a ricamo;
una veste variopinta a due ricami
è il bottino per il mio collo".

31 Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore!
Ma coloro che ti amano siano come il sole,
quando sorge con tutto lo splendore".

Poi la terra rimase tranquilla per quarant'anni.

Commento

Pregare per la leadership

Tutto dipende dalla leadership. Se un'azienda è ben gestita, tutto cresce e tende ad andare bene. Se una chiesa è ben guidata, di solito fiorisce. Se una nazione è ben governata, molto spesso prospera.

Gli Israeliti gridano al Signore "perché Iabin... da vent'anni" "li opprimeva duramente" (4,3). Anche la madre del capo del suo esercito, Sìsara, "dietro alla finestra si affaccia e si lamenta" (5,28). Nell'aspettare che il figlio tornasse, grida: "Certo han trovato bottino, stan facendo le parti: una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo" (5,30). Un accenno, questo, a come Sìsara trattava il popolo di Dio.

In risposta alla loro preghiera a misura di Dio, il Signore suscita una leader eccezionale. Debora è sia guida spirituale (una "profetessa") che leader politico: "Era giudice d'Israele una donna, una profetessa, Dèbora" (4,4). È una leader carismatica la cui presenza è così apprezzata che Barak le dice: "Se vieni anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò" (v.8).

Sarà poi un'altra donna, Giaele, a metter fine all'oppressore di Israele (v.21).

Sia le donne che gli uomini possono diventare leader eccezionali. Ciò che conta non è il sesso, ma che guidino in modo efficace: "Ci furono capi in Israele per assumere il comando; ci furono volontari per arruolarsi in massa: benedite il Signore!" (5,2.9)

Debora e Barak danno gloria a Dio (vv.1-5). Ancora una volta, Joyce Meyer sottolinea che Dio "sceglie di usare e favorire coloro che sanno di non essere niente senza di lui e che gli danno la gloria e il merito di tutte le loro realizzazioni. Ogni volta che hai successo nella tua vita, ricordati di rendere gloria a Dio".

Il modo in cui Dio risponde alla preghiera del suo popolo è suscitando una leadership sapiente e umile. Così facendo "la terra rimase tranquilla per quarant'anni" (v.31c).

Debora prega perché coloro che amano il Signore siano "come il sole, quando sorge con tutto lo splendore" (v.31b), capaci di portare calore ed energia. Forti, audaci e senza paura.

Preghiera

Signore, oggi ti prego per essere "come il sole quando sorge nella sua forza" (v.31b). Fa che io possa portare la luce in un mondo oscuro e mostrarla a coloro che incontrerò lungo la mia strada.

La moglie di Nicky dice

Giudici 4,1-5,31

Leader della nazione, giudice, profetessa, guerriera della preghiera, cantautrice, leader del culto, moglie e madre. Debora è un modello fantastico! Chi ha detto che la Bibbia è contro le donne al comando?

Versetto del giorno

Salmi 57,2

"In te si rifugia l'anima mia; all'ombra delle tue ali mi rifugio finché l'insidia sia passata".

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Joyce Meyer, The Everyday Life Bible, (Faithwords, 2018) pp.380, 1685

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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